Marcinelle

Scrivo dal freddo nord Europa: sono a Bruxelles e ho da poco scoperto che domani farò anche una visita guidata alla miniera di Marcinelle. La cosa mi ha colpita parecchio perchè mio padre si è fatto sette anni di miniera in Belgio, prima di diplomarsi all’Accademia di Belle Arti di Liegi. Mi sembra l’ennesimo scherzo del destino, ma lo vivrò con piacere: ripercorrerò le tappe di mio padre e di tanti altri minatori.
Nel giorno in cui ci sarà l’udienza a Torino del processo Eternit, con tanto di manifestazione sotto al Tribunale di Torino, dove era previsto io partecipassi, camminerò sulle impronte di mio padre.
Tante cose sono successe nei miei ultimi 15 anni: le più importanti sono legate al mio impegno per la sicurezza sul lavoro. Domani sarò impegnata in tal senso: a vivere un passato, quello di mio padre, per conoscere il presente, quello delle morti legate all’amianto, per salvare il futuro dai pericoli connessi alla sicurezza sul lavoro che si ripercuotono su ambiente e salute collettiva.
Spero che il mio impegno quotidiano in tal senso, prima o poi, dia i suoi frutti. Spero che tutti diano il proprio, piccolo, apparentemente insignificante, contributo.
Credo che tutti dobbiamo insistere e collaborare… le cose cambieranno! Oggi, io sto con i familiari delle vittime di chi è morto a causa dell’amianto e di tutte le carenze in genere della sicurezza sul lavoro. E voi?

5 pensieri su “Marcinelle

  1. Ancora morti in miniera…Marcinelle 8 agosto 1956…Oggi, 11 dicembre 2009 Ankara…come avevo detto prima…molte cose non sono cambiate e cosi si continua a contare le vittime sul lavoro…e non importa di che nazionalità siano:(

  2. Caro ´Claudio, l`esperienza a Marcinelle é stata per me devastante…per due motivi principali: il primo é che mi sono chiesta come mio padre abbia resistito sette anni in miniera…e il secondo é la consapevolezza che, nonostante, grandi passi in avanti…molte cose non sono cambiate. La sicurezza sul lavoro é una chimera e il lavoro stesso é, ormai, il GRANDE SOGNO di tutti.
    La guida spiegava che nella miniera contava il carbone…non l´essere umano in quanto tale…e oggi accade lo stesso: siamo ancora schiavi del sistema che mette il denaro innanzi la vita umana e molti padri di famiglia non fanno ritorno a casa…perché il padrone li sottopone a stress…pur di farli “produrre”.
    262 vittime a Marcinelle…la maggior parte forza lavoro italiana…il che rappresenta doppio primato: di vittime…e di fame…perché tutti quegli italiani erano lì…visto che in Italia c`era la fame…e ora…siamo allo stesso livello!

    1. Ciao,
      io non credo che in Italia ci sia, mediamente, la stessa fame dell’epoca. E’ pur vero che mentre le condizioni economiche dei giovani erano sempre piu’ buone rispetto a quelle della precedente generazione, negli anni 60,70,80,90; poi finiti gli anni 90 si è vista un’ inversione di tendenza, la nuova generazione cominciava a stare peggio che la precedente, sempre di piu’, fino ad oggi.
      E siccome i giovani, in percentuale, sono molto di meno degli “anziani” (diciamo over 45), è logico che il peso elettorale del giovani sia sempre piu’ basso. Per cui, sarebbe bella l’attuazione della proposta, che lancio’ qualche anno fa Grillo dal suo blog, fare in modo che il voto del giovane conti il doppio. Ciao.

  3. Ciao,
    condivido tutto quello che hai detto .

    L’aminato è un materiale molto pericoloso e, a tutt’oggi, nonostante sono passati diversi anni dalla sua messa al bando, ne è presente ancora molto in giro e bisognerebbe smaltirlo, o metterlo in sicurezza, il più presto possibile.

  4. Cara Serenetta, gia’ che sei a Marcinelle ricorda ai cretini leghisti e razzisti di quando gli emigranti eravamo noi italiani e pagavamo con la vita la ricerca di una vita migliore nei paesi piu’ fortunati.
    L’imbecillita’, l’ignoranza e la memoria corta stanno facendo dell’Italia (e del Nord in particolare) un territorio di egoisti incivili.

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