Archivio mensile:Maggio 2010

Addio Mariarca, martire dei nostri tempi

In questo periodo, sono senza macchina e, grazie ai mezzi pubblici, ho parecchio tempo per leggere libri e giornali in autobus o in metro.
In parte è una fortuna…è come se mi fossi ritagliata un po’ di tempo per me…in parte è una condanna.
Avevo comperato Il Fatto e mi ero avviata verso la metro. Il titolo in prima pagina un altro po’ mi fa ammazzare per le scale della metro: “Napoli, infermiera si svena e muore. L’ASL non la pagava”. E poi leggo l’articolo…e, seduta in metro, comincio a piangere.
Matta?forse. Però non ce la faccio più: venerdi è stata la volta dell’imprenditore del trevigiano che si è suicidato, ieri l’infermiera che aveva lanciato un j’accuse pesantissimo: io lavoro e non vengo pagata!MARIARCA TERRACCIANO. Questo il suo nome. La triste verità che accomuna tante persone. Io stessa su Roma mi sono battuta più volte per una serie di realtà che non vedevano stipendi da mesi.
Come si può?!siamo esseri umani con le nostre debolezze…avevamo poche certezze..una, quella del “posto fisso”…era basilare rispetto della Costituzione, art 1: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”.
Ora…non solo non c’è sicurezza sui posti di lavoro, ma non c’è proprio lavoro! E non ci sono soldi per pagare chi il proprio lavoro lo svolge tra mille sacrifici.
E poi…poi ci dobbiamo sentir dire…che i nostri governanti si tagliano lo stipendio del 5%. Bella faccia tosta!!!Ogni anno, ogni santo anno se lo aumentano.
Mentre per vedere aumentati salari di operai ed impiegati o delle stesse Forze dell’ordine, bisogna sottoporsi a estenuanti trattative sindacali…perchè non ci sono mai soldi per la classe operaia.
Io non ci sto più. Io mi alzo al mattino con un livello di veleno che mai avevo avuto prima.
Non mi hanno mai incantata i politici con le loro parole…io seguo solo chi fa i fatti…e sono davvero troppo pochi. Ma noi cittadini…noi siamo la maggioranza…quanto ancora vogliamo aspettare prima di morire dissanguati tutti come Mariarca???mi stringo alla sua famiglia, ai suoi bambini…che forse, ora, non capiranno…ma la loro madre sarà un’eroina dei nostri tempi, una martire, per alcuni una folle…ma non è follia desiderare di vivere un ‘Italia migliore.
Io ancora ci credo…ma temo che sentiremo ancora tragedie prima di trovare la forza e la consapevolezza…per mandare a casa a calci in culo chi questo paese lo ha vampirizzato, riducendo noi tutti in condizioni miserevoli.
Io sono pronta, però…e non ho un piedino da Cenerentola…e i 12 anni di arti marziali mi hanno insegnato a piazzare bene i calci…quando saremo pronti…io sarò in prima fila!

Da Cinisi con Furore!

Come faccio a spiegarvi quello che è successo domenica 9 maggio? Come posso fare a trasmettervi le emozioni provate? Ve lo potrei raccontare con i silenzi che abbracciavano lo spezzone del corteo delle agende rosse…Silenzi meditabondi: tutti i ragazzi presi dalla creazione di slogan da gridare tutti insieme per ricordare che “la mafia è una montagna di merda” o che vogliamo “fuori la mafia dallo Stato”. Potri descrivervi il contrasto delle agende rosse contro un cielo azzurrissimo…
Potrei raccontarvelo con il mio emozionato abbraccio a Salvatore Palumbo, a me noto poichè sto nella Rete Nazionale Sicurezza sul Lavoro…ma sconosciuto ai più…eppure, noi tutti dobbiamo tanto a Salvatore.
Licenziato da Fincantieri per le sue ripetute denunce sulle condizioni di insicurezza all’interno di Fincantieri, tutt’oggi, NON È STATO REINTEGRATO grazie ad una vergognosa sentenza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Palermo, dell’11 marzo u.s. Il giudice ha espresso costantemente disprezzo per la difesa di Salvatore, impedendo l’acquisizione di atti, documentazione, testimonianze, di fatto facendosi complice della Fincantieri. Vorrei che tutti ricordassimo, però, che alcuni dirigenti di Fincantieri sono stati anche indagati, accusati e condannati proprio per la non applicazione di norme di sicurezza nei cantieri. Molti di questi dirigenti sono ancora sotto processo per gli operai ammalati e morti per essere stati a contatto con l’amianto.
Ecco chi è Salvatore Palumbo!un eroe dei nostri tempi come lo è stato Peppino il cui ricordo porteremo sempre nei nostri cuori. Ucciso per essersi opposto al sistema mafioso, per avere denunciato attraverso la sua radio.
Non è stato un caso per me incontrare Salvatore Palumbo: un altro po’ piango…perchè so che è senza stipendio, perchè so che vive grazie alla rete di solidarietà che gli si è creata intorno…Il nostro abbraccio mi ha dato una spinta in più!Io ero lì per la Sicilia…ma ora che sono a Roma…porto l’energia che la Sicilia mi ha trasmesso nelle mie battaglie quotidiane e non finirò mai di lottare per giustizia, verità, contro tutte le mafie…e sempre dalla parte del più debole…se volete stare con me, oggi, venite in Campidoglio: partirò da Largo Argentina alle 16 con la Critical Dog a sostegno dei lavoratori dei canili che sono tre mesi che non prendono lo stipendio e che non vedono luce per il loro futuro.

Dalla Grecia al nostro Tricolore

Il 22 aprile ho scritto l’ultimo post, da allora non ho aggiunto nulla. Ce ne sarebbero state tante di cose da raccontare, commentare e su cui riflettere ma non me la sono sentita davvero.
E’ stata una sorta di mia preghiera per le due bambine, Francesca e Sara, vittime sacrificali di questa ingiusta società.
Oggi, però, non posso esimermi dal commentare quanto sta avvenendo in Grecia, perchè ci sono tre morti. Morti che pesano sulla coscienza di tutti.
Inutile dire che la Grecia, per anni, ha vissuto un sogno perchè ha vissuto sopra le sue possibilità e questi sono i risultati. Perchè è quello che accade qui da noi. Anche noi viviamo un sogno, neanche troppo bello. Intanto che facciamo le rate per il computer nuovo, il nostro capo ci sta preparando la lettera di licenziamento perchè c’è crisi…
Mi gira la testa solo se ci penso: cosa abbiamo noi di diverso dalla Grecia? Siamo in Europa, come loro. Usiamo l’euro, come loro. Abbiamo un debito pubblico esorbitante, come loro. Allora mi chiedo: tra quanto suonerà la nostra ora? Tra quanto saremo noi in piazza stremati dalle condizioni in cui ci stanno mettendo?mi immagino senza tredicesima, con lo stipendio dimezzato (queste le misure anticrisi della Grecia) e mi vedo morta.Come tutti. Forse, con qualche possibilità in più rispetto chi ha una famiglia da mantenere o figli da crescere… Io devo “semplicemente” resistere. Ed ecco che mi ritrovo a pronunciare un verbo che…da qualche tempo è parte integrante della mia vita. “Resistere”,dallo Zanichelli: “Stare fermo e saldo contro una forza che si oppone senza lasciarsi abbattere, annientare, spezzare, frantumare, ecc.”
D’accordo… non mi lascio spezzare e resto ferma e salda, ma potrò fare qualcosa in più?
Oggi, 6 maggio, ci sarà la seconda riunione a Roma della Nuova Resistenza. Io vado, perchè qualcosa bisogna farlo, prima che arrivino i morti dalle piazze disperate pure da noi. Ma, soprattutto, vado, perchè non ne posso più di attacchi al tricolore, parte integrante della nostra Costituzione (articolo 12).
La Costituzione viene quotidianamente oltraggiata. Sugli scranni siedono soggetti che sputano e dileggiano la nostra bandiera, dimenticando quanto sangue sia stato versato per i princìpi ad essa legati.
Ebbene, io non dimentico! Io partecipo!