Archivio mensile:Giugno 2010

Sono stanca… ma insisto…e RESISTO!

Ho finito recentemente di leggere un libro gradevole, al contempo irritante, che consiglio. Il titolo è “Chi ha ucciso Silvio Berlusconi?” e l’autore è Giuseppe Caruso.
A parte farmi ribollire il sangue per il susseguirsi degli eventi nella trama…mi ha dato tanti, ma tanti spunti riflessivi. Il libro è del 2005…
Pochi giorni fa su Facebook ho pubblicato il link al video di Guzzanti a cui dedico anche questa post…il video è del 2008…
Ebbene…io ho solo una domanda?cosa è cambiato?nulla!anzi, semmai le cose peggiorano. Il “Tvemonti” di Guzzanti…parla di tagli alla cultura…ed eccoci: 2010, si taglia tutto. Dalla scuola al Teatro…la cultura in questo paese non deve più esistere…dovessimo ricordarci di pensare con la nostra testa!
Nel libro, Giuseppe Caruso, affronta la difficoltà di un ragazzo, laureato in storia, a trovare un dignitoso posto di lavoro e che si vede costretto a vendersi alle agenzie interinali, spacciate agli ingenui come il miglior modo di crescere professionalmente in quanto non ti negano di lavorare in qualsiasi ambito…GRAZIE!GRAZIE TANTE!Infatti io conosco davvero tanta gente felice di non avere la certezza definitiva del proprio posto di lavoro e di avere la possibilità di fare una marea di lavori diversi!Ed anche questa realtà, purtroppo non è cambiata fino ad oggi…anzi.
L’esperienza di Pomigliano è stata un pugno allo stomaco fino all’esito finale del voto: io devo ringraziare tutti quegli operai coraggiosi, FIOM o non FIOM, che hanno avuto la forza di alzare, un’ultima volta, la testa di fronte la pretesa del padrone di riportarli alle condizioni dello schiavismo dei neri.
Alla faccia di quegli impiegati che avranno votato “si” al referendum…che rubava anche a loro il diritto di essere pagati per i primi tre giorni di malattia…tanto…l’impiegato mica fa i turni in catena di montaggio…
Grazie, perchè avete dato una lezione di dignità e resistenza a tutto il Paese.
Domani (martedi 29 giugno) sarò a Viareggio, accanto altre persone che, dignitosamente continuano ad invocare giustizia per una tragedia le cui responsabilità vanno ancora identificate. Andrò, nonostante io sia distrutta..
Non ho forze, sono stanca di sbattere contro muri di gomma, di guardarmi intorno e di sentir dire dalle televisioni del potere che questo è “il migliore dei mondi possibili”.
Sono stanca di sentire gente sbuffare se c’è lo sciopero dei mezzi che ti impedisce di andare al lavoro…quando capiranno che lo sciopero serviva anche per loro…sarà sempre troppo tardi.
Sono stanca di sentire gente che si chiede “ma a noi, che ce frega di quello che succede ai palestinesi?stamo messi tanto male già per conto nostro!”. Ah, beh, sul fatto che stiamo messi male già per conto nostro…tanto di cappello…ma io ancora posso andarmi a curare in un ospedale, senza pericolo che qualcuno mi bombardi dall’alto con armi al fosforo bianco, vietate dalla Convenzione di Ginevra, mi porti a curare negli ospedali israeliani e passi anche per vittima…No, non siamo ancora arrivati a questo. Ecco perchè sono stanca. Perchè ho capito che la sindrome NIMBY è davvero difficile da scalzare. E’ difficile far capire che dovremmo essere tutti uguali ed avere pari dignità e diritti…eppure… ce n’è già morta tanta di gente per queste idee…quanta ancora ne dovrà morire?

Sciopero generale

Non sono mai stata una gran frequentatrice di Internet e di ciò che dietro essa si nasconde.
Sono sempre stata in trincea e le cose me le sono sempre vissute sul territorio in prima persona.
Da qualche anno a questa parte le cose sono cambiate parecchio e oggi mi trovo ad avere un mio blog e seguire con molta frequenza il mio profilo Facebook…Grazie a questo, ho capito che il mondo virtuale è composto da tante categorie di persone.
Personalmente, credo di appartenere a coloro che “surfano”, mantenendo sempre i neuroni incollati al reale.
In Rete ho visto tanti appelli, tante parole a sostegno di quanto stava accadendo a Pomigliano…ma non ho visto nessuno (forze politiche dell’opposizione comprese) organizzare pullman per andare a Pomigliano e sedersi vicino agli operai che avrebbero dovuto votare un referendum la cui scelta finale era: vuoi morire di fame senza un lavoro o vuoi un lavoro che ti faccia morire di fame? perchè questo è stato quel referendum! diamo alle cose il loro nome: la classe operaia, ma prima ancora il lavoratore, è stata abbandonata dal Sindacato e dalla Politica…il tutto sotto un’unica parola d’ordine: il profitto. La FIOM ha difeso l’ultima linea, quasi ad essere gli estremi difensori di una linea Maginot del Terzo millennio.
E ha retto. Si! ha retto l’attacco e ha dimostrato che la dignità dei lavoratori non la si calpesta con tanta facilità. Domani (venerdi 25 giugno) ci sarà lo sciopero generale. Alcuni si sono organizzati per andare alla manifestazione di Napoli, io sarò a quella di Roma. Già sono triste…perchè so che non saremo mai tutti quelli che vorrei fossimo…si…perchè domani l’Italia si dovrebbe fermare: i commercianti dovrebbero chiudere, perchè questo Governo ha preso anche loro per il culo.
Gli ospedali dovrebbero riservarsi solo per le emergenze…perchè con tutti i tagli della sanità…soprattutto nel Lazio.
La maturità si dovrebbe interrompere…tanto non ci sarà più cultura o una scuola pubblica.
I trasporti? Beh, non un lavoratore dovrebbe stare sul posto di lavoro…ma in piazza…eppure…non sarà così.
Non sarà così perchè la fame è brutta e i lavoratori sceglieranno di portare a casa, comunque, una giornata di lavoro. Non sarà così perchè al povero diavolo che lavora nello studio privato di un avvocato per 200 euro al mese (alla faccia delle giurisprudenza) nessuno gli ha spiegato che se lui inizia a ribellarsi…altri gli andranno dietro.
La storia è piena di esempi così.
Invece, non sarà così perchè l’Italia è a lutto…la Nazionale è fuori dai mondiali, allora domani tutti parleranno di questo.
Io resisto: domani spero ancora di vedere le stesse persone che oggi ho visto sfilare per Villa Borghese. Un piccolo corteo multicolore che si andava a vedere felice e contento la partita in piazza di Siena, dove c’è un mega schermo.
Domani, la manifestazione l’ha indetta la CGIL. Il mio sindacato è sempre in contrasto con le modalità operative dei confederali. Ma, domani…domani è importante serrare le fila: stare compatti, a testuggine, di fronte all’attacco spietato di questo Governo che vuole affamare e rendere ignorante un Popolo, per governarlo a proprio piacimento…magari senza immigrati, magari con il SUD diviso dal NORD. Finchè avrò fiato…urlerò per me e per chi non può più urlare e si sta girando nella tomba…perchè è morto per avere la Costituzione più bella del mondo, dove il diritto allo sciopero è garantito…ancora non si sa per quanto…

Diamo una degna sepoltura ad Andrea Gagliardoni

Ricordo che da piccola osservavo mio padre dipingere. Mi incantavo a guardarlo.
Un giorno mi volle fare un ritratto a carboncino. E’ la cosa a cui tengo di più ora. Nessuna cifra al mondo basterebbe perchè io lo dia via. Avevo 8 anni. C’è scritto “Serenetta mia”.
Ricordo anche che lo guardavo incantata quando illustrava le fiabe, colorando figure e utilizzando tutte le tecniche immaginabili accompagnate da tutti i prodotti possibili.
Una volta l’ho lasciato da solo, io giocavo con i miei amichetti (ho avuto la fortuna di correre libera dentro Villa Borghese fino a 10 anni). Quando sono rientrata nello studio, dove stava lavorando con dei pennarelli, l’ho trovato accasciato sui disegni.
L’ho scosso…e si è svegliato. Per fortuna. Era crollato a causa delle esalazioni del tipo di pennarelli che stava usando e dei solventi che lo circondavano.
Mio padre, da giovane, prima di diplomarsi all’Accademia di Belle Arti di Liegi, si è fatto sette anni di miniera, in Belgio
Non vi sto a dire le sue raffigurazioni dei minatori quanto possano essere belle e toccanti.
Ora, vi chiederete perchè io stia dicendovi una valanga di fatti miei…di cui non ve ne potrebbe fregar di meno…eppure, quello che io ho vissuto attraverso quanto accaduto a mio padre…altro non è che quella che oggi chiamiamo “sicurezza sul lavoro”. Mio padre è morto per un tumore al colon. Nessuno mi leverà mai dalla testa che sia successo per il tipo di lavoro che ha fatto (insegnava grafica pubblicitaria e stava sempre tra colori e solventi, senza le maschere con i filtri speciali)…e per i 7 anni di miniera…Ma quando è morto…io ero lontana dalle battaglie che porto avanti oggi…pensavo a studiare, a diplomarmi…e andavo alle manifestazioni per la pace, contro la guerra…e non pensavo ai morti della guerra del mondo del lavoro.
Vi sto dicendo questo perchè io sabato 19 giugno, invece di andare al mare, come la gente “normale”…me ne andrò a Porto Sant’Elpidio, nelle Marche.
Alle 14, 30 c’è l’appuntamento sul piazzale della Stazione per chi vorrà partecipare al SIT-IN per ANDREA GAGLIARDONI: la mamma sta chiedendo al sindaco di dare una degna sepoltura al figlio e il sindaco non le assegna il loculo. Ieri, in piazza, qualcuno mi ha chiesto lo schieramento politico del sindaco…ho risposto “non lo so e non mi interessa”…ed è vero…perchè a me interessa solo stare vicino alla famiglia di Andrea.
Andrea è morto sul lavoro, con il cranio schiacciato da una macchina tampografica, per la carenza di misure di sicurezza sul lavoro.
Non so in quanti saremo a stare vicino a Graziella Marota, la mamma. So che vorrei fossimo tanti. Perchè come dice Samanta Di Persio nel video “…dobbiamo pensare che la storia di Graziella è la storia di tutti noi, potrebbe succedere a chiunque di noi…” . E aggiungo…vorrei che i lavoratori di Pomigliano…a cui va tutta la mia solidarietà per quel che sta accadendo, si fermino a riflettere su quel che è successo ad Andrea che è andato a lavorare al mattino alle 5, dopo che aveva staccato la sera alle 21, arrivando a casa alle 22…Vorrei che tutti riflettessimo…: diminuire le tutele, cancellando anni di lotte sindacali, dando spazio alla “voce del padrone” che pensa solo al profitto…non vi garantirà la busta paga…vi garantirà la fine di Andrea. Una sola. Ingiusta!la morte. Voglio terminare questo post con la Ballata dell’eroe (http://www.youtube.com/watch?v=UDm_x_7xT3M) di F. De Andrè, visto che le morti sul lavoro sono un bollettino di guerra…”
era partito per fare la guerra
per dare il suo aiuto alla sua terra
gli avevano dato le mostrine e le stelle
e il consiglio di vender cara la pelle

ma lei che lo amava aspettava il ritorno
d’un soldato vivo, d’un eroe morto che ne farà
se accanto nel letto le è rimasta la gloria
d’una medaglia alla memoria.”

Scateniamoci…

Il 17 maggio ho scritto l’ultimo post su questo blog. Qualcuno di voi avrà pensato fossi in vacanza…o che, più semplicemente, non avessi nulla da scrivere. Non è così: non ero in vacanza…e di cose da scrivere ce ne sarebbero state tante…Però…come avevo avuto modo di spiegare in quel post, la vicenda di Mariarca mi aveva colpita profondamente. Tutt’ora se ci penso…mi sale la rabbia: rabbia perchè uno deve arrivare a gesti eclatanti come il suo per cercare di far valere dei diritti fondamentali…tutelati dalla nostra Costituzione.
In queste ultime settimane il nostro mondo politico (nazionale e internazionale) è stato scosso da parecchi cataclismi. Dal ministro a cui comprano le case a sua insaputa, al giovane omosessuale picchiato, proprio sotto la casa incriminata. Dallo scandalo pedofilia nella Chiesa, alla finanziaria che devasta le classi più povere del paese, distrugge la cultura e sopprime scuola ricerca. E se guardiamo all’estero…ecco che troviamo il disastro ambientale della piattaforma petrolifera che continua a inondare l’oceano e la tragedia, molto vicina in termini di tempo, del massacro dei pacifisti che portavavno aiuti umanitari da parte dei militari israeliani, in acque internazionali.
Come vedete avrei potuto scrivere di tutto e di più…ma non sapevo da dove cominciare…quasi stordita da tutto quello che succedeva intorno a me…ho preferito respirare l’aria della prima linea…della piazza…Sono stata dappertutto. La mia giornata era scandita esclusivamente dal mio orario di lavoro…perchè terminato quello iniziava l’altra giornata…quella da combattente. E d’ora in poi sarà sempre peggio…perchè io credo che nessuno di noi debba abbassare la guardia. Viviamo in un paese in cui le notizie non girano se non grazie alla Rete…e anche sulla Rete bisogna avere occhi grandi per capire dove sia la verità…perchè anche i “padroni” hanno capito…e fanno circolare false informazioni…questa settimana di esempi ne abbiamo in abbondanza…proprio grazie al massacro dei pacifisti…uno su tutti: è stato detto che i militari si sono difesi SPARANDO, perchè attaccati da spranghe e coltelli…mah?!sarà che mi ricordo cosa è successo a Genova nel 2001…che a me questa storia non convince…soprattutto alla luce delle notizie apprese dalle testimonianze di piazza. Oggi, alla manifestazione, è stato spiegato che tutte le navi della GAZA FLOTTILLA sono state controllate, alla loro partenza, e tutti gli equipaggi e partecipanti…avevano l’ordine tassativo di portare ed usare solo posate di plastica…beh, direi che c’è da riflettere su quanto accaduto…Vorrei dire tante cose…ma ho ancora tanta rabbia che mi circola nelle vene…e potrei non trovare le parole giuste. L’unica cosa che posso fare è invitarvi a dubitare. SEMPRE!Dubitate dei giornali, dei telegiornali di quei giornalisti che hanno la lingua consumata per quanto la usano con i padroni…e cercate. Cercate sempre. La Rete…sarà il nostro futuro. Il futuro di chi le cose le vuole cambiare davvero. Di chi non può stare più fermo a guardare mentre gli cancellano un paese che aveva la Costituzione usata come esempio in tutto il mondo. Di chi ci vuole provare. Io credo ancora nei dettati costituzionali. Io credo che tutti insieme dobbiamo difendere quelle sacre parole come diritto al lavoro, all’eguaglianza, alla scuola, alla ricerca…tutto…alla civiltà.
Ed è perchè ci credo che domani sarò presente all’evento “Libertà scatenata”: che si terrà al Teatro Vittoria di Piazza Santa Maria Liberatrice, a Roma. Troverete l’evento su Facebook.
E’ completamente autofinanziato…siamo semplici cittadini, con la voglia di difendere il Paese.Provate a partecipare.Anche solo guardando la diretta streaming.