Una settimana. Tanto ci è voluto per potermi sedere e concentrarmi sulla mia trasferta palermitana. Il mio appello per invitare persone all’anniversario del 19 luglio, in via D’Amelio, è rimasto parecchio sull’home page del mio blog, intanto che io metabolizzavo gli eventi. Ora è giusto sapere il “dopo” o anche il “durante”. Non ritenevo giusto, però, elencarvi emozioni troppo a caldo. Perchè quest’anno è sucesso qualcosa di estremamente particolare. Quest’anno si è concentrata l’attenzione della stampa, di certa stampa…sulla “acchianata” a Castel Utveggio…che avrebbe, secondo loro, determinato il flop dell’organizzazione di un evento delle Agende Rosse.
Ebbene…IO C’ERO!ero tra le persone che hanno scelto di accompagnare Salvatore Borsellino in un orario che avrebbe ucciso chiunque, su una pendenza che di posti all’ombra non ne offre tantissimi. La salita a Castel Utveggio…non era “l’EVENTO”…era una parte del programma di una tre giorni che di emozioni ne ha regalate davvero tantissime. A cominciare dalla mattina del 17 luglio al Palazzo di Giustizia di Palermo, dove magistrati come Ingroia e Di Matteo non hanno risparmiato fiato per dire quanto ci sia da fare in un momento storico come questo!
Il 18 sera…a Palermo, nel quartiere Ballarò, poi, …è successa una cosa incredibile, forse da folli…non so.
Per un paio d’ore si è vissuta una situazione surreale. A parte che, nel pomeriggio, un gruppo di ragazzi si è trovato di fronte cumuli di mondezza incredibili su
tutta la piazza, per cui ci si è cominciati ad arrangiare per cercare di rendere dignitosa quella piazza: Piazza Colajanni. Alcuni abitanti sono scesi per capire cosa stesse succedendo…e una volta capito, hanno portato giù le proprie scope. La sera si sarebbero dovute aprire le porte al pubblico alle 19,30…ma è successo di tutto: DIGOS e assenza di aria condizionata non vanno d’accordo in un posto dove devono entrare 700 persone e magistrati come Ingroia.
Sono nate discussioni, rimproveri agli organizzatori. Io non so dove stia la ragione…so che ho visto i ragazzi di Palermo tirare su una diretta all’esterno del cinema in un tempo brevissimo, versando sudore e amore per la loro città. Io non so in quale altra occasioine siano state portate più di 1000 persone in un posto come Ballarò…a sentir parlare di mafia. Sarà stato Travaglio a chiamare tanta gente? non lo so. C’era. Da tutta Italia, ma, soprattutto, da Palermo. E per me questo conta. Polemiche non possono esistere se ragazzi si abbracciano sulla piazza con gli occhi lucidi perchè stanno vivendo un momento probabilmente unico. E…io credo…che questa gente, questi numeri…diano fastidio…se un Emilio Fede arriva a parlare di “agende rosse comuniste“.
Il 19 luglio…non si può descrivere…bisognava esserci, davvero…Sotto al sole del mattino per vedere arrivare dei “nanerottoli” a giocare in via D’Amelio: bambini che con i loro giochi hanno acceso la giornata.
E poi, sono iniziati ad arrivare gli amici di tutta Italia. E la giornata ha cominciato a riempirsi di abbracci, sorrisi, a volte lacrime. Non posso fare la telecronaca delle cose belle avvenute…so che eravamo in tanti. So che i giornali HANNO DOVUTO parlare dell’Agenda rossa…grazie alle AGENDE ROSSE. Alle diverse anime delle Agende rosse. Il corteo che parte e si ferma alla notizia che possa arrivare in via D’Amelio il presidente del Senato Schifani. Non lo volevamo lì! Dopo le rassicurazioni del Questore il corteo riparte, ecco la lapide di Calogero Zucchetto. Fermiamoci!Ecco Salvatore Borsellino, andare a spostare dei cassonetti che l’Amministrazione di Palermo, lascia vergognosamente di fronte alla lapide di un servitore dello Stato! Ricordiamo al sindaco che siamo passati: lasciamo un’agenda rossa sulla lapide. Chissà se i cassonetti sono ancora lì?! Palermitani, insistete!
Ripartiamo. L’albero di Falcone ci aspetta. Arriviamo. Applausi, commozione e raccoglimento. Si riparte: dobbiamo raggiungere le statue che erano state posizionate in via (della) Libertà e subito attaccate da …vandali? Noi le siamo andate ad abbracciare. E lì, tutti insieme, seduti per terra, nel centro di Palermo, abbiamo sentito la pièce di due attori che hanno impersonato Giovanni e Paolo. Al termine…è salito spontaneo l’Inno di Mameli. L’abbiamo cantato con tanto di “parapàm, parapàm, parapàm pam pam pam pam!”. E come fai a descrivere quello che ti passa per la testa (o nel cuore) in momenti simili?…io ho solo potuto fare un passo indietro nella memoria: Il 28 gennaio 2009…cittadini, o più semplicemente persone che si vogliono bene, hanno dato la stura a qualcosa di veramente diverso. Il 28 marzo 2009, quegli stessi cittadini sono tornati a difendere verità e giustizia. Il 19 luglio 2009, tutti insieme, ci siamo abbracciati in via d’Amelio, per la prima volta con la nostra agenda rossa al cielo. Una famiglia. Che ha trovato un padre in Salvatore Borsellino (http://www.19luglio1992.com) e una madre in Sonia Alfano
e tanti fratelli. A Nettuno lo dissi: dissi che questo Movimento è guidato dall’affetto. Ma l’affetto, a volte spaventa, a volte esagera, a volte straborda…ed è quello stesso affetto che dei fratelli si scambiano reciprocamente, anche quando sono arrabbiati l’uno con l’altro. Io sono cresciuta in una famiglia dove le discussioni, accese, erano all’ordine del giorno. Con mia madre ho litigato fino al giorno prima della sua morte. Sapevo quanto fosse malata, ma non le ho mai concesso ipocrisie. Se mi faceva arrabbiare glielo dicevo sempre e comunque. Ed era mia madre. E non ho mai smesso di volerle bene, neanche quando mi faceva arrabbiare. Ecco, questo sono per me le Agende rosse: una grande famiglia, dove è lecito incazzarsi, azzuffarsi…ma ritrovarsi. Tutti. Per RESISTERE ed andare in un’unica direzione: VERITA’ E GIUSTIZIA. E, io credo che ci stiamo avvicinando al nostro obiettivo…se si scomoda un Emilio Fede o un Facci. Ci siamo!Ecco perchè, ora più che mai, le Agende rosse devono essere alzate al cielo tutte insieme!Io ero in piazza Farnese con Salvatore Borsellino, Sonia Alfano, Chicco Alfano, Gianluca Manca, Monica Iannì, Benny Calasanzio Borsellino, Emiliano Morrone, Francesco Saverio Alessio e tutti quelli che guardano a questo “disgraziato” Paese con la speranza di cambiarlo!Una grande famiglia!NOI!Quelli del miracolo a Piazza Farnese, a Piazza Navona e a Palermo. NOI!SEMPRE E SOLO NOI!Il resto…non conta.
PS: devo ringraziare una persona, la cui musica mi ha accompagnato nella stesura di questo post…ne avevo bisogno. Grazie.