Una sera a cena…

Poche sere fa, sono stata a cena a casa di mio fratello. Praticamente un evento storico. Abbiamo vite talmente incasinate tutti e due che non ci sono troppe occasioni per condividere momenti di relax. C’è da dire, inoltre, che pranzi e cene nella mia famiglia non sono mai totalmente di relax, perchè, immancabilmente, inevitabilmente…finiamo a parlare di politica e salvezza del Paese…nostro e di ciò che ci circonda. E’ sempre stato così a casa mia. Soprattutto quando c’era mia madre ancora in vita. Mamma aveva creduto nella monarchia costituzionale ed era scesa in piazza a quattordici anni per difendere Umberto II re di maggio…Illusa. Illusa lei…illusi noi, suoi figli. Non perchè abbiamo creduto nella monarchia, questo no. Ma perchè siamo stati cresciuti a pane e ideali da difendere. Abbiamo conosciuto tante persone amiche di nostra madre che tanto ci hanno insegnato, ma la monarchia non ha fatto parte delle nostre scelte politiche.
Ebbene…queste nostre usanze di utilizzare un pranzo o una cena in famiglia per scambiarci, idee, appuntamenti, non sono mai venute a mancare. Che fosse Natale, Pasqua, o un lunedi qualsiasi…ci siamo sempre ritrovati a confrontarci, a volte anche molto vivacemente.
Mi sono ritrovata a pensare a come è andata la cena dell’altra sera, perchè, in metropolitana, ho letto una serie di articoli su Il Fatto Quotidiano.
Ruotano intorno le vite dei nostri politici…schieramenti vari, corruttele varie…acquisizioni immobiliari varie…risultato uguale per tutti…condivisione dei benefit provenienti dall’attività politica con parenti stretti…e amici stretti…
Con mio fratello abbiamo più volte discusso calorosamente, della mia scelta di sottoscrivere e, quindi, fare parte del Comitato Promotore della proposta di legge di iniziativa popolare “Parlamento pulito“. La sua, giustissima, posizione è che non si può mettere sullo stesso piano chi ha corrotto, chi è stato condannato per associazione mafiosa con chi si ritrova con una condanna per un picchetto davanti la fabbrica o perchè ha occupato una casa…
La cosa meravigliosa è che io sono d’accordo con lui…ma, quando, all’epoca, decisi di dare retta a Beppe Grillo su questa proposta…la mia decisione venne perchè nauseata da TUTTA la classe dirigente politica e dai vari “rappresentanti” seduti su quegli scranni. Se la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto…i vari Cesare in Parlamento devono essere adamantini!su questo non si discute. E, poichè non è così…sono ancora convinta della scelta che ho fatto all’epoca. Taglio netto. Poi ricostruzione. I saggi proverbi ci accompagnano nel quotidiano…mettiamoli anche in politica: il medico pietoso fa la piaga purulenta. E io…voglio curare seriamente la mia terra, il mio Paese. Rassegniamoci. Solo con un taglio netto possiamo ripartire. E quindi, ribadisco che la proposta di legge deve andare avanti così…sempre che venga riesumata dal cassetto in cui l’hanno seppellita…e, se per qualche caso anomalo, dovesse anche andare in porto…allora, solo all’ora…torneremo a discutere delle differenze dei reati che possono tenere lontano dagli scranni della politica alcune persone meritevoli per le loro battaglie sociali.Per adesso…io sono per una tabula rasa…Non vedo altra soluzione. Purtroppo…Dedico queste righe a Giuseppe Gatì, sempre nella mia testa e nel mio cuore con il suo motto “Io la mia terra la difendo. E tu?”

1 pensiero su “Una sera a cena…

  1. Ciao.
    Anche io, come te, condivido gli ideali di una politica innanzitutto basata
    su legalità ed etica.
    Penso che, purtroppo, la classe politica che ci ritroviamo non sia altro che lo specchio del degrado morale e culturale della comunità dove abitiamo.
    Non mi ci vuole molto a capirlo: basta che esco di casa e sento la gente parlare con ammirazione di certi furbi, o di come sistemarsi con delle “scorciatoie”, che il quadro mi appare disarmante. Ad un certo punto credo che, chi abbia un minimo di coscienza civile, si trovi ad un bivio: adeguarsi al degrado morale e cercare di sopravvivere? Oppure cercare comunque di provarci a costruire una nuova rinascita culturale? Se non altro per i nostri figli o nipoti. Naturalmente io già da tempo ho scelto la seconda opzione.
    Ciao.

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