Cronaca di una trattativa sindacale

Quelli passati, sono stati giorni davvero intensi…soprattutto per un motivo: ho dedicato buona parte del mio tempo alla trattativa sindacale che doveva salvare circa 200 lavoratori della Multiservizi Roma messi in mobilità da un’attenta (agli interessi aziendali) amministratrice delegata. Mentre scrivevo questo post, mi sono resa conto che erano troppe le cose che avrei voluto raccontare. Così, ho deciso di farne “delle puntate”. Non so se si fa, se sia una cosa mediaticamente produttiva…però, io sono cresciuta con gli sceneggiati radiofonici…che duravano almeno 40/80 puntate…voi potete leggere un seguito ad un post. Vi consiglio lo stesso di mettervi comodi…
Mi sono ritrovata a pensare che sarebbe giusto che le trattative sindacali venissero mandate in diretta streaming. Credo che le cose andrebbero davvero diversamente. Intanto che si giunga ad una prassi simile, proverò a farvi una cronaca in differita di quanto accaduto pochi giorni fa. Ho aspettato qualche giorno prima di mettermi concentrata sul pc a scrivere queste righe, complice anche la manifestazione del Nobday2 da vivere con Salvatore Borsellino e le Agende Rosse. Ora che ci sono, svuoterò tutte le mie sacchette di bile.
Premessa: il primo incontro cui ho assistito (e da cui è partita realmente la trattativa) ha visto intorno ad un tavolo tutte le sigle confederali, la mia sigla sindacale, autorganizzata, U.S.I/AIT e la sigla autonoma RETE COMUNE. Per l’Amministrazione Capitolina era presente l’assessore all’ambiente del Comune di Roma On. De Lillo, per il Gabinetto del Sindaco il dr. Mantici e per le aziende coinvolte…state bene attenti…perchè, come cittadini dovete sapere queste cose…Dicevo, per le aziende coinvolte, la dr.ssa Giuliani, in qualità di amministratrice delegata di Roma Multiservizi, il dr. Panzironi, in qualità di Presidente della Multiservizi…”MA ANCHE” di amministratore delegato dell’AMA. Il 2×1 delle aziende romane, insomma. Tanto il concetto di “conflitto di interessi” è ritenuto obsoleto. Vorrei anche mettervi al corrente di un episodio che io ritengo straordinario: i delegati delle sigle confederali sono stati bloccati (fisicamente) dai lavoratori della Multiservizi, presenti sulla piazza del Campidoglio, fino a che non è stata garantita la partecipazione al tavolo di trattativa proprio delle due sigle alternative ai confederali. Una piccola vittoria dei lavoratori che sono stufi di vedersi la pappa servita dai delegati confederali, troppo spesso avvelenata.
Da questo primo incontro, praticamente, si è usciti con un nulla di fatto, perchè l’Amministrazione (sia quella Comunale che quella aziendale) si è presentata a mani vuote: nessuna proposta, nessuna soluzione per sistemare la tragica vicenda di lavoratori messi in mobilità. L’unica cosa chiara era l’impegno dell’amministratrice delegata a NON volere ritirare la procedura di mobilità.
Cosa pensate abbiano fatto le sigle sindacali presenti?hanno cercato un’unità di intenti con le sigle autonome, che si è concretizzata con il rinvio della discussione al momento in cui l’Amministrazione Capitolina, fosse riuscita a fornire una proposta, ferma restando l’intenzione di non abbandonare la sede capitolina di fronte ad un eventuale, ulteriore, nulla di fatto.
Ed è, così, trascorso il week end. Lunedi 27 settembre, i lavoratori si sono dati appuntamento in Campioglio per cercare di coinvolgere anche qualche consigliere comunale in questo percorso. Si è così arrivati all’appuntamento ufficiale del 28 settembre mattina. Da questo momento è stato tutto un precipitare di eventi e scoperte. L’unica, reale novità è stata la comunicazione che il dr. Panzironi si era dimesso da Presidente della Roma Multiservizi…forse il bubbone delle due cariche era diventato troppo grosso.
Da un’iniziale proposta del Campidoglio, abbastanza vergognosa si è arrivati, con non poca fatica, a limare alcuni aspetti solo con la tenacia di alcuni dei presenti.
In particolare, devo dire che, noi autonomi, ci siamo trovati DA SOLI a richiedere più trasparenza in alcune procedure. Innanzitutto, avremmo voluto chiarimenti dalla dr.ssa Giuliani (Multiservizi) sulle modalità con cui aveva inviato alcune lettere di licenziamento. Ma le risposte della stessa sono state vergognose: ha articolato qualcosa sul fatto che essendo la “sua” una grande azienda con grandi commesse “è naturale l’utilizzo trasversale” di questo o quel lavoratore. Dichiarando, così, apertis verbis, di aver usato la gente come più le faceva comodo fregandosene dei dettami delle singole commesse, cui sono affidati determinati lavoratori (e stanziamenti economici connessi), in base alle loro specifiche professionali.
Alle ulteriori, mie e di Rete Comune, richieste di fornire al tavolo sindacale l’elenco di tutti i lavoratori coinvolti, sono succeduti solo silenzi.
Anche da parte delle sigle confederali.

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