Ho scelto la trincea!

Devo dire grazie a Francesco Carbone… e non solo per le denunce che, quotidianamente muove ma per la costanza che mette nella divulgazione della sua situazione. E, poichè su Facebook è molto attivo spesso seguo i link che segnala. E mi sono ritrovata, così, a leggere dei commenti sulla Home page di Vieni via con me, sotto un post dal titolo “Vado via/Resto qui”. Quattromila e passa commenti (dove non sono stati fatti passare proprio quelli di Francesco chissà come mai…) di chi, come me, si chiede se rimanere in un paese come questo o andare a cercare altrove il proprio futuro.
E, spesso, mi ritrovo a pensare a cosa fare. Dov’è la mia felicità? dov’è la felicità di chi amo? perchè, al mattino, quando esco devo vedere visi spenti, ascoltare tristi conversazioni, in cui l’unico guizzo di vita è l’accalorarsi sul risultato di una partita di pallone?Perchè, vedo mamme che strattonano bambini, insonnoliti, da portare presto negli asili per poi correre a lavorare? perchè respirare lo stress di chi, già al mattino presto, dalla propria macchina ha voglia di litigare con il mondo?
Non c’è che una risposta per queste domande: cecità e sordità dell’essere umano.
Siamo tutti ciechi perchè non vediamo dove stiamo andando. E non ci interessa capire . Sordi perchè non ascoltiamo il grido di dolore di nostra Madre Terra.
Allora torno a chiedermi: cosa faccio? anche io mi chiedo se restare o andare. La risposta, è nella canzone di Tony Troja…”Vaffansilvio”, parodia della più famosa canzone di Marco Masini: “mi sveglio nell’Italia che non è quella che voglio…dove nani e ballerine han preparato un grande imbroglio…sogno un mondo di grandi statisti…di De Gasperi ormai non ce n’è…Un’Italia così non la voglio…preferisco andarmene via…poi ci penso e non gliela do vinta…devo esserci anch’io in trincea”. Ecco la mia risposta: ho scelto la trincea. “Questa è la mia terra ed io la difenderò!”.

4 pensieri su “Ho scelto la trincea!

  1. Mah, io invece non lo so.
    Nel senso che conosco molti miei colleghi che, negli ultimi anni,
    sono emigrati all’estero: in Francia, Germania, Olanda, Inghilterra e Svezia:
    ogni tanto mi chiamano, e mi dicono che stanno tutti benissimo e non rimpiangono molto l’Italia (a parte per i familiari, il clima e il cibo…).
    Se non altro lì, essendoci molta più meritocrazia, una persona si sente più libera, nel senso che, se lavora onestamente, e ottiene dei buoni risultati, allora quasi sicuramente si viene premiati in proporzione.
    Io credo che in certi settori (per esempio nell’informatica) sia meglio emigrare (sempre che uno può farlo e che non abbia impedimenti troppo grandi sopratutto a livello di legami familiari) .

    Ciao.

  2. Sì, la situazione è difficile, ma chi ci ha preceduto nelle lotte x difendere i diritti e la democrazia è rimasto ,l’hanno fatto in molti prima di noi…e noi xchè non dovremmo farlo?Siamo italiani,fratelli d’Italia,questa è la nostra terra e la dobbiamo difendere noi, dobbiamo riprendere il coraggio di dire basta alle ingiustizie sociali,cominciando dalle piccole cose quotidiane.

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