Caro Movimento Cinque Stelle…Buon 2011!

Eccoci qua: un altro anno se ne va…e non è cambiato niente. Anzi, si, qualcosa è cambiato…IN PEGGIO! E’ passato il “Collegato lavoro” che ha affossato i diritti dei lavoratori guadagnati con anni di lotte. E’ passato il DDL Gelmini che ha, di fatto, cancellato l’art. 9 della Costituzione per cui ” La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”. Ecco, direi che su queste basi il 2011 inizia davvero sotto incredibili auspici. Ciononostante, mi sento in grado di dire che questi provvedimenti hanno ottenuto lo scopo inverso: se l’idea era quella di “segare le gambe” al movimento studentesco o a quello dei lavoratori, ebbene la manovra non è riuscita. Anzi, stanno riuscendo a compattare le due realtà e, a mio modesto parere, i risultati li cominceremo a vedere proprio da gennaio.
Io vorrei salutarvi con una lettera che invio al Movimento Cinquestelle di Beppe Grillo (ai consiglieri regionali eletti in Piemonte ed Emilia Romagna) e a Beppe Grillo stesso.
Nel 2007 sono stata tra i pionieri che hanno depositato in Cassazione il testo della Proposta di Legge di Iniziativa Popolare che va sotto il nome di “Parlamento Pulito”. L’8 settembre 2007, con il famigerato VDAY, raccogliemmo in un giorno solo, in tutta Italia, 350.000 firme. Nessun’altro è riuscito a fare tanto. E’ stato un primo passo verso la rivoluzione…culturale.
Quelle firme sono rimaste per troppo tempo nei cassetti del Senato. Noi le andammo a consegnare, tutti insieme, il 14 dicembre 2007, direttamente in Senato e ci fu un incontro di Beppe Grillo con Franco Marini, all’ora Presidente del Senato.
Nel 2008, fummo costretti a ricordare che quelle firme erano nei cassetti, presentandoci a Montecitorio con Beppe Grillo “Pittima” a chiedere venisse riscattato il “credito di democrazia”.
La discussione non ripartì velocemente. Poi, c’è voluto un altro anno di sedimentazione nei cassetti. A settembre di quest’anno, poi, ho realizzato, grazie anche agli articoli del Fatto Quotidiano, che la Proposta, in caso di “caduta” del Governo attuale, sarebbe decaduta. Ho, quindi, deciso di tornare a fare io la Pittima, stavolta sotto il Senato, inviando contestuamente una lettera al Presidente Renato Schifani.
Non oso pensare di attribuirmi il merito, però, sarà un caso, il giorno dopo la mia “esibizione”, con un meraviglioso costume rosso ricavato da una tenda, la discussione è ripartita
Ma ora?…ora, secondo me, serve l’aiuto di tutti…

“Carissimi Giovanni (Favia), Andrea (De Franceschi) e Davide (Bono),

mi trovo a scrivervi perchè in voi vedo la naturale prosecuzione di quello che è successo l’8 settembre 2007 in questo paese. Con il primo Vday, i “grillini” (ormai questa etichetta non la scolla più nessuno) hanno dato una lezione di civiltà ad una classe politica vetusta, in alcuni casi cadaverica, come ha più volte sottolineato lo stesso Beppe. Questa lettera è rivolta anche a lui, allo stesso Beppe Grillo: il mentore che ha avuto il colpo di genio del VDAY: il “Vaffanculo Day”.
Credo che nessuno di noi possa dimenticare tutte le emozioni legate a quella giornata. Io le vivevo doppiamente, appartenendo a quei dieci fortunati che hanno apposto la propria firma sul testo depositato in Cassazione. Nessuno dimenticherà mai la fatica, il sudore, l’emozione di scambiarsi telefonate per capire come stesse andando nelle altre città. A Roma , l’appuntamento era dalle 14 in poi a Parco Schuster ed alle 9 di mattina avevamo già persone che volevano firmare per un PARLAMENTO PULITO! Fummo costretti a chiamare i “certificatori” a casa. Corsero. Già, perchè la cosa meravigliosa è stata anche questa: lo spirito di collaborazione di chi, con il proprio lavoro, di cancelliere del Tribunale, dava a noi la possibilità di rendere tutto trasparente, legale. Alle 12 avevamo le file ai gazebo montati di corsa. Quel giorno, solo a Roma, vennero 50.000 persone. E 19.000 furono le firme raccolte. Arrivammo a notte inoltrata con “ER PIOTTA” che chiuse la serata facendoci ballare felici…perchè ormai si era capito che l’obiettivo era stato raggiunto. L’ultimo momento di ansia, fu quello di verifica della raccolta fondi: avevamo debiti ovunque: tutti avevano voluto in qualche modo dare il proprio contributo “sulla fiducia” a questa iniziativa. Ancora ringrazio tutti gli artisti che hanno partecipato gratuitamente. Invece, gadgets, service, catering, tutto era da pagare…e quando constatammo che l’importo raccolto copriva TUTTE le nostre spese, la festa fu completa.
Solo dopo, ci siamo scontrati con la dura realtà degli iter che bloccano i processi di democrazia in questo Paese. Le peripezie per far avviare la discussione sulla NOSTRA proposta di legge, le ho descritte. Ora c’è da considerare cosa sia accaduto recentemente. Non è vero che la discussione non sia ripartita, come sento dire da più parti. E’ vero che quello che è stato detto o fatto fino ad ora non serve a niente ai fini della realizzazione del nostro progetto. Significativa, infatti, la frase con cui riprende la discussione:” Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 22 dicembre 2008″…peccato siamo al 22 settembre 2010!!! un anno e nove mesi dopo l’ultima seduta! Come significativo il fatto che Vizzini (Presidente della Commissione Affari Costituzionali), abbia riaperto la discussione proprio il giorno dopo che ha ricevuto anche il mio sollecito e dopo che il senatore Pedica di IDV abbia evidenziato in Senato la mia presenza in strada…ed abbia ricevuto immediata risposta del Presidente Schifani : “Io ho sollecitato ufficiosamente il presidente della Commissione affari costituzionali Vizzini, il quale oggi mi ha comunicato un dato di cui non so se lei sia a conoscenza, e di cui voglio darle lettura: «Oggi, nell’Ufficio di Presidenza della 1a Commissione si è deliberato di dar luogo alla discussione generale del disegno di legge di iniziativa popolare. Domani ci saranno i primi interventi».Questo è un dato ufficiale che mi è stato comunicato via SMS.”. Fantastico scoprire che esistano vie brevi come gli sms per accelerare gli iter…ma perchè non lo hanno fatto prima?
Vorrei sottolineare come, proprio nella seduta del 22 settembre 2010, alcuni senatori, all’insegna della par condicio, abbiano fatto sfoggio del loro concetto di democrazia: in primis il senatore Ceccanti, PD, di cui cito solo un passaggio, il resto è il caso di leggerlo per conto proprio. Il senatore Ceccanti “ritiene che alcune disposizioni del disegno di legge possano operare in senso radicalmente opposto al fine che ha ispirato l’iniziativa. In particolare, la riproposizione della preferenza sia alla Camera dei deputati che al Senato sembra sottovalutare le conseguenze negative che potrebbero determinarsi soprattutto nelle grandi circoscrizioni elettorali, con particolare riguardo ai rischi di grave inquinamento del voto in ragione delle spese notevolissime occorrenti per sostenere una candidatura”. Insomma, stè preferenze danno fastidio pure alla dirigenza attuale, non solo a D’Alema che fece di tutto per abolirle. E anche per il senatore Pastore PDL, vi cito solo un passaggio, che ritengo divertentissimo alla luce dei vari indagati, concussi, corrotti che sono nelle fila di quella coalizione e che, attualmente, siedono in Parlamento, grazie all’attuale Legge elettorale. Il senatore Pastore dice che “La reintroduzione del voto di preferenza, inoltre, a suo avviso darebbe luogo a fenomeni di corruzione: l’attuale sistema della lista bloccata, per quanto non condivisibile nella sua rigidità, è comunque migliore della proposta avanzata nel testo in esame.”.
A questo punto vi dico che, traccia della possibile discussione su “Parlamento Pulito” la si trova nelle convocazioni della Commissione Affari Costituzionali del 6 ottobre, del 12 ottobre, del 19 ottobre, del 27 ottobre ed in ultimo il 2 novembre.
Di più non posso fare. Manco di strumenti e tempo. Ho un lavoro (ringraziando il Cielo, perchè con l’aria che tira…) che mi serve per arrivare a fine mese e il resto del tempo lo passo in prima linea. Sul mio blog cerco di tenere aggiornati i miei lettori.
Ma voi…voi si che potete fare qualcosa in più. Ora avete strumenti in più ed una carica istituzionale grazie alla quale i giornali non possono tenere nascoste le vostre dichiarazioni. E’ per questo che io chiedo a voi, di organizzare con Beppe Grillo, qualcosa di forte, di eclatante, che consenta a chi ha apposto la propria firma quell’8 settembre 2007 di alzare la voce. Io ho un sogno: tra i firmatari (nel comitato promotore) c’era Silvio Tobia. Uno dei ragazzi del meetup di Roma. Lo abbiamo perso nel 2008 in un incidente stradale. Era un gran persona e ha combattuto tante battaglie con il meetup. Io spero che la nostra Proposta non venga affossata. Io credo ancora che ce la possiamo fare. E se ce la faremo, io vorrei che dedicassimo il nostro successo a Silvio, dando il suo nome alla futura legge “Parlamento Pulito”. Mi piacerebbe passasse alla storia come “Legge Tobia”, non come “Legge Grillo”. Scusa Beppe, so che capirai, perchè tu Silvio lo hai conosciuto. Concludo, augurandovi un buon lavoro. Il 2011 si presenta faticosissimo. Lo so. Ma vi prego. Pensate a quanto vi ho scritto. Con affetto. Serenetta Monti.”

5 pensieri su “Caro Movimento Cinque Stelle…Buon 2011!

  1. Ciao,
    c’ero anche io al vday 1 per le 3 proposte di legge:
    – reintroduzione delle preferenze;
    – massimo 2 mandati al parlamento;
    – non eleggibilità a persone condannate con sentenza passata in giudicato.

    Sono tutt’ora d’accordo con le suddette proposte.

    A volte, quando ne parlo con qualcuno, mi obietta:
    ma se una persona è valida e onesta (anche se in passato ha avuto
    una condanna) perchè non farla eleggere?
    Io gli rispondo:
    1) Anche se una persona, che ha avuto una condanna, ora
    è la più onesta del mondo, è sempre meglio la non eleggibilità,
    se non altro per non rischiare, visto il delicato compito che deve
    svolgere;

    2) Se una persona, ha avuto una condanna, ma è attualmente onesta,
    può sempre fare, in maniera nobile e valida, un altro mestiere:
    mica è la fine del mondo se non può fare proprio il parlamentare.

    1. Cristiana…siamo noi a dover fare in modo che le cose cambino: preferisco reintrodurre le preferenze e rischiare la vita denunciando chi usa il voto come merce di scambio…che cancellare la democrazia e consentire COMUNQUE…che a sedere sugli scranni più lti della politica ci vadano i personaggi squallidi che tutti conosciamo…Sai qual è la differenza senza le preferenze?…che comunque la mafia fa sedere in Parlamento chi vuole…e risparmia…Io il mio voto non lo venderei per niente al mondo, ma c’è chi lo ha venduto per 20 euro…dobbiamo fare in modo che

  2. riappropriamoci dei nomi: volgio poter dire forza italia, voglio poter dire che silvio è un bel nome, voglio poter usare il termine ‘politico’ e che non sia un insulto, e voglio una democrazia, dove il parlamento sia un istituto di rappresentanza della volontà popolare, e dove una legge di iniziativa popolare a maggior ragione abbia anche priorità di discussione….

    e voglio una legge tobia

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