Archivio mensile:Giugno 2011

ASSESSORE VISCONTI: NIENTE ILLUSIONI! ASSUNZIONI!

A volte mi dicono che sono matta o mi sento Giovanna ‘d’Arco. Altre, più semplicemente…mi fanno  notare (è accaduto recentemente) che non sono conosciuta, nota…Che razza di leader sono? Semplice, non sono una leader. Sono una persona che investe tutta se stessa in ciò in cui crede e cerca di poprtare a  casa dei risultati. Come oggi: la giornata è stata particolarmente intensa. Iniziata presto con i lavoratori della Multiservizi in assemblea presidio dentro l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma…finita, tardi, in Campidoglio, sempre con i lavoratori, dopo un incontro con l’Assessore all’Ambiente, l’amministratore delegato dell’AMA, alcuni consiglieri comunali ed i rappresentanti di Lega Coop. Voi vi starete chiedendo perchè vi racconto tutti i cazzi miei…lo so…in realtà…però…sono anche cazzi vostri: i 59 licenziamenti della Multiservizi spa, riguardano le tasche di tutti noi, cittadini. Si, perchè la Multiservizi rientra tra le municipalizzate, essendo il 49% di capitale privato ed il restante 51 di proprietà AMA, a sua volta di proprietà del Comune…quindi…per la proprietà transitiva…
Sapete cosa succede ora…a 14 ore di distanza dal mio arrivo all’Assessorato…? succede cha da 59 licenziati siamo passati a 32. Non è un miracolo della matematica…ma dell’impegno dei lavoratori: hanno fatto pressione, tanta, aiutati da me, si, lo ammetto…sono corsa io a comprare bombolette e lenzuolo quando ho visto il loro morale sotto i piedi. Chi non starebbe male con un licenziamento sul groppone…di questi tempi? sono io che mi sono messa a fare il pagliaccio leggendogli l’oroscopo nel momento di massima tensione…ma sono sempre io …su cui possono contare…Perchè io non lascerò nessuno a piedi! sono i miei ex colleghi di tante battaglie. Sono lavoratori professionisti…su cui il Comune stesso ha investito parecchi soldi negli ultimi anni…no permetterò vengano svenduti…per le logiche di potere e di assegnazione poltrone…Preparatevi…domani continua la trattativa…alle 11 in Campidoglio…e …io ci sarò! Assessore Visconti…niente illusioni: questi lavoratori devono andare tutti all’AMA…no solo i fortunati, decisi da qualcuno…Siamo pronti a tutto per farvi capire l’importanza della battaglia di onestà, trasparenza e rispetto dei diritti!!

Non impareremo mai…la mia solidarietà ed il mio affetto…ai NO TAV…piango ora…ma resisterò con voi. SEMPRE!

Quel che segue non è il post per il mio blog, ma una nota che ho creato su Facebook sulla scia emotiva di quanto sta accadendo in queste ore in Val di Susa: stiamo vivendo la dimostrazione che la volontà del cittadino non conta! Ci sia destra o sinistra al Governo, quel che conta è il profitto o il progresso…come già avevo scritto qui…Oggi, io sono a lutto: è morta la Costituzione. E’ in atto una vera e propria guerra civile. Non mi straccerò le vesti. Mi rimboccherò le maniche…perchè non è certo questo il Paese che voglio lasciare ai miei figli…se riuscirò ad averne tra una battaglia e l’altra…

“Credo verrà il giorno in cui i celerini si alzeranno le visiere dei loro caschi, lasceranno cadere i manganelli e veraano da questa parte…ho solo paura che quel giorno sia ancora troppo lontano…e, nel frattempo…altri fratelli proveranno il sapore del manganello…e altri poliziotti e carabinieri perderanno il rispetto dei cittadini…

Dalla Baghavad Ghita il Canto del Beato. Capitolo 1) Sul campo di battaglia di Kurukshetra.

26. Arjuna vide allora nei due campi i padri, i nonni, i maestri, gli zii materni, i fratelli, i figli, i nipoti e gli amici, e con loro, il suocero e tanti cui lo legava una profonda benevolenza.

27. Vedendo davanti a sé tutti coloro a cui era unito da legami di amicizia o di parentela, Arjuna, il figlio di Kunti, fu colto da una grande compassione e si rivolse disperato al Signore.

28. Arjuna disse: oh Krishna, nel vedere gli uomini della mia stirpe schierati davanti a me, desiderosi di battersi, sento le mie membra tremare e la bocca seccarsi.

29. Tutto il mio corpo rabbrividisce e i miei capelli si rizzano. Il mio arco, Gandiva, mi scivola dalle mani e la pelle mi brucia.

30. Non posso restare in piedi, la mia mente si smarrisce e vedo solo segni infausti

31. Non vedo che gloria otterremo dall’uccisione della mia stirpe; oh Krishna, oh pastore, come posso desiderare un’eventuale vittoria, il regno o la felicità?

32-35. A che servono i regni, a che serve la felicità, la vita stessa quando coloro per cui desideriamo questi beni si trovano ora su questo campo di battaglia? O Madhusudana, guarda. Tutta la mia famiglia, padri, figli, nonni, zii materni, suoceri, nipoti cognati e anche i miei maestri sono tutti pronti a sacrificare la propria vita e i loro beni, schierati di fronte a me. Come potrei desiderare di ucciderli pur sapendo che altrimenti ucciderebbero me? O sostegno di tutti gli esseri, non sono pronto a combattere contro di loro neanche in cambio dei tre mondi: e che dire di questa terra! Che vantaggio avremo dall’uccisione dei figli di Dhritarastra?

36. Saremo sopraffatti dalla colpa se uccidiamo i nostri avversari. Non è degno di noi uccidere i nostri amici e i figli di Dhritarastra. Che cosa ce ne verrà? Come potremo essere felici dopo aver ucciso la nostra gente?

37-38. O Janardana, se questi uomini accecati dalla cupidigia non vedono niente di male nel distruggere la loro famiglia e nel lottare contro i loro amici, perché noi, che possiamo discernere, dovremmo agire allo stesso modo?

39. Con la distruzione della dinastia crolla l’eterna tradizione familiare, e i discendenti della famiglia rimangono coinvolti in pratiche contrarie alla legge.

40. E se in una famiglia si distrugge la legge, o Krishna, le donne si corrompono e dalla degradazione delle donne, o discendente di Vrishni, si disperde l’ordine delle caste.

41. Con il disordine tra gli uomini si crea una vita d’inferno per la famiglia e per quelli che hanno distrutto le tradizioni familiari. In queste famiglie corrotte si dimenticano gli antenati perché non vengono più offerte le oblazioni d’acqua e di cibo.

42. A causa degli errori di coloro che distruggono la tradizione familiare e danno vita a una prole indesiderata, tutti i progetti di vita in comune e le attività per il benessere della famiglia vanno in rovina.

43. O Krishna, sostegno del popolo, ci è insegnato che per coloro che distruggono le tradizioni familiari è certa una fine infernale

44. Ahimè è grave colpa quella che ci apprestiamo ora a commettere spinti dal desiderio della sovranità!

45. Preferirei morire per mano dei figli di Dhritarashtra, disarmato e senza opporre resistenza, piuttosto che lottare contro di loro.

46. Sanjaya disse: Dopo aver così parlato sul campo di battaglia, Arjuna lascia cadere l’arco e le frecce e si siede sul carro con la mente sconvolta dal dolore.”

PS: Appuntamenti per oggi, di solidarietà con la lotta dei NO TAV:

PISA: Loggia dei Banchi – dale ore 17.00

MILANO: Piaza San Babila – dalle ore 18.00

RIMINI: Piazza Cavour – dalle ore 18.00

ROMA: Piazza Colonna – dalle ore 15.30

GENOVA: Prefettura – IN CORSO

BUSSOLENO: Stazione (blocco ferroviario) – dalle ore 12.00

CHIOMONTE: Municipio – IN CORSO

REGGIO CALABRIA: Piazza Italia lato Prefettura – dalle ore 18.00

CAGLIARI: Piazza Palazzo, Prefettura – IN CORSO

CREMONA: Prefettura – dalle ore 18.30

PINEROLO: Piaza Facta – dalle ore 12.30

BARLETTA: assemblea ore 20 presso collettivo exit

NOVARA: Prefettura – dalle ore 18.00

TRENTO: Palazzo del Governo – dalle ore 17.00

BOLOGNA: Piazza del Nettuno – dalle ore 18.00

NAPOLI: Piazza Plebiscito – dalle ore 18.30

BARI: Piazza Prefettura – dalle ore 20.00

PERUGIA: Piazza Italia – dale ore 18.00

TRIESTE: Piazza della Borsa – dalle 17.30

MASSA: dalle ore 18.00 – LUOGO DA CONFERMARE

LA NO TAV SI MOLTIPLICA!

Sindaco…vogliamo pensare ai lavoratori della Multiservizi?

Il 23 giugno a Roma è successa una cosa vergognosa, di cui non ho trovato traccia sui quotidiani: il Consiglio Comunale che discuteva la delibera 35 si è tenuto a porte chiuse. MA NON SOLO! oltre ad essere “inibito” (questo il termine preciso utilizzato dal funzionario della Questura che cercava di spiegarmi cosa stesse accadendo) dal Presidente Pomarici , l’accesso all’aula consiliare…la piazza del Campidoglio…è stata “inibita” ai cittadini tutti. Un Campidoglio blindato, un sindaco arroccato, non sono un segnale di trasparenza e democrazia. Era già successo, nel 2008: sono partite le denunce. Spero qualcun’altro denunci anche ora…oltre me…
Altre scene graziose, ho potuto vedere dalla transenna alla base dell’ingresso di Sisto IV, quello che fa accedere all’interno del palazzo…che mi fanno ridire con forza: IN PIAZZA CI SI DEVE STARE PER CAPIRE LE DINAMICHE. Raccontate non rendono mai abbastanza…Fatto sta che sono riuscita ad entrare in delegazione all’incontro con l’assessore al Bilancio, LAMANDA grazie all’ospitalità CGIL…unica autorizzata a salire…Ho potuto rappresentare l’urgenza della situazione dei lavoratori Multiservizi, un’altra volta sotto licenziamento con scadenza il 30 giugno p.v. Ho invocato la necessità di convocare SUBITO un tavolo unitario, alla luce della convocazione prevista solo con le sigle confederali per il giorno successivo, 24 giugno, in Campidoglio. Ovviamente l’assessore ha recepito il documento con la richiesta…ma non poteva prendere “decisioni su due piedi”. Mah!?
Con i lavoratori, ci siamo, quindi, dati appuntamento per il giorno successivo in prossimità dell’orario dell’incontro cui avrebbero partecipato solo le sigle confederali…che non era stato esteso alle altre due sigle sindacali firmatarie dell’accordo del 29 settembre 2010, la cui cronaca trovate a partire da qui . Il caso ha voluto che il sindaco Alemanno avesse un incontro con i giornalisti per proporre il proprio aiuto per aiutare trattative per liberare Gilal Shalit Ho pensato di consegnargli a mano le richieste dei lavoratori…ormai non si stupisce più dei miei blitz, però…non da soddisfazione. Il video che posto descrive l’accaduto…MI HA SCAMBIATO PER I COBAS!…E’ un po’ confuso…però ha anche detto..:”sono gli altri sindacati a non volervi…”. Io non lo so…so solo che le convocazioni partono dal Palazzo…non dalle strutture confederali…E, nonostante la scadenza, imminente, del 30 all’USI e a Rete Comune convocazione non è pervenuta nonostante la disponibilità ata anceh per incontri di sabato e di domenica. PS. Grazie a chi mi ha recapitato il video.

Roma in ebollizione. INDIGNATEVI!

 
 
Ci siamo? ce la possiamo fare?…non lo so…So che le premesse ci sono. Dal 30 maggio a oggi, Roma ha cambiato volto. Il 30 siamo scesi in tanti in piazza contro il Bilancio di Alemanno. Migliaia di persone che, per esempio, non vogliono vedere soldi dei cittadini investiti su una palazzina occupata da Casapound senza alcuna garanzia che la stessa venga assegnata a edilizia popolare una volta divenutà proprietà del Comune.
Migliaia di persone che, ancor prima dell’esito referendario, hanno ribadito la necessità di mantenere l’acqua pubblica e i servizi pure! A riguardo i lavoratori della Farmacap. con 64 licenziamenti sul collo, hanno dovuto forzare un cordone della polizia per riuscire a fare sentire la propria voce all’on. Tredicine, Presidente della Commisione Politiche Sociali
40 gli identificati…ma ne è valsa la pena!!!abbiamo ricacciato in gola ai tirapiedi di Alemanno, amministratori della Società in questione, i 64 licenziamenti. E siamo passati dalla fase “non ci sono i soldi” a “abbiamo trovato i soldi”…come se 4 milioni e rotti di euro uno li trovasse sotto la mattonella. QUESTO SERVA DA LEZIONE!!!Quando vogliono, i soldi li trovano! in questi ultimi giorni si è alzato il grado di indignazione: dopo la manifestazione del 30 , cui era seguito un incontro schifoso con un assessore al Bilancio… di se stesso…in quanto non rispondeva a nessuna delle nostre sollecitazioni…Allora è stato chiamato a gran voce un tavolo di trattativa allargato a tutti gli assessori competenti. Una settimana dopo, non si sono presentati tutti…e, nonostante il voto referendario abbia sancito l’importanza della “cosa pubblica”…la Giunta Alemanno insiste nel portare avanti le delibere 30 e 35 che riguardano l’ATAC. “ROMA BENE COMUNE” ne chiede il ritiro…e visto che mancano le risposte, per sollecitare il ritiro viene occupato il Deposito Atac di San Paolo. Sicuramente ci sarà ,lo
sgombero…perchè questa Giunta ragiona solo con i muscoli. Esattamente come quell’unico poliziotto  in borghese, che, oggi, ha voluto dimostrare quanto sia coraggioso e valoroso uno che prende per i piedi un manifestante e lo trascina per piazza Montecitorio per poi tirargli un cazzotto…forte che dietro di lui ci sono altri 50 e rotti poliziotti. Ma non ci riuscirete: non ci fermerete! L’indignazione è cresciuta e l’onda sta arrivando. Preparatevi! Le vostre stupide provocazioni non provocheranno bagni di sangue di piazza. Io, per prima, aspetto che voi, in divisa, veniate da questa parte con noi: a reclamare che chi vi costringe a fare da scorta a prostitute o a cercare i preservativi di Bertolaso se ne vada dal Governo! Io, per prima, chiedo a voi, Forze dell’ordine di indicare chi, in situazioni di piazza, tese, magari cerca di risolvere vecchi conti personali: ci conosciamo tutti sulla piazza romana…Io, vi chiedo: levatevi i caschi, abbandonate i manganelli e venite con noi! La nostra lotta è anche la vostra lotta!

SI! SI! SI! E ANCORA SI!

Il 12 e 13 giugno si voteranno 4 referendum di un’importanza che, forse, davvero non siamo riusciti ancora a cogliere. Non voglio entrare nell’arena e spiegarvi nuovamente perchè DOBBIAMO VOTARE SI! Voglio solo lasciarvi con il discorso di Suzuki Severn (La bambina che zittì il mondo)…perchè nelle sue parole sono racchiuse le motvazioni dei  miei “SI”. Oggi Suzuki non è più una bambina, ma continua la sua battaglia. Io anche la voglio continuare. Come ho detto in altre occasioni, non ho figli miei…ma mi piace pensare che le mie nipotine e tutti i bambini come loro…crescano in un mondo migliore e farò tutto quello che potrò fare per renderlo tale. Intanto andrò a votare SI!!SI! SI!…E ANCORA SI! PER UN FUTURO  MIGLIORE! PER UN PAESE DIVERSO!
“Buonasera, sono Severn Suzuki e parlo a nome di ECO (Environmental Children Organization). Siamo un gruppo di ragazzini di 12 e 13 anni e cerchiamo di fare la nostra parte, Vanessa Suttie, Morgan Geisler, Michelle Quaigg e me. Abbiamo raccolto da noi tutti i soldi per venire in questo posto lontano 5000 miglia, per dire alle Nazioni Unite che devono cambiare il loro modo di agire. Venendo a parlare qui non ho un’agenda nascosta, sto lottando per il mio futuro. Perdere il mio futuro non è come perdere un’elezione o alcuni punti sul mercato azionario. Sono qui a parlare a nome delle generazioni future. Sono qui a parlare a nome dei bambini che stanno morendo di fame in tutto il pianeta e le cui grida rimangono inascoltate. Sono qui a parlare per conto del numero infinito di animali che stanno morendo nel pianeta, perchè non hanno più alcun posto dove andare.Ho paura di andare fuori al sole perché ci sono dei buchi nell’ozono, ho paura di respirare l’aria perchè non so quali sostanze chimiche contiene. Ero solita andare a pescare a Vancouver, la mia città, con mio padre, ma solo alcuni anni fa abbiamo trovato un pesce pieno di tumori. E ora sentiamo parlare di animali e piante che si estinguono, che ogni giorno svaniscono per sempre. Nella mia vita mia ho sognato di vedere grandi mandrie di animali selvatici e giungle e foreste pluviali piene di uccelli e farfalle, ma ora mi chiedo se i miei figli potranno mai vedere tutto questo. Quando avevate la mia età, vi preoccupavate forse di queste cose? Tutto ciò sta accadendo sotto i nostri occhi e ciò nonostante continuiamo ad agire come se avessimo a disposizione tutto il tempo che vogliamo e tutte le soluzioni. Io sono solo una bambina e non ho tutte le soluzioni, ma mi chiedo se siete coscienti del fatto che non le avete neppure voi. Non sapete come si fa a riparare i buchi nello strato di ozono, non sapete come riportare indietro i salmoni in un fiume inquinato, non sapete come si fa a far ritornare in vita una specie animale estinta, non potete far tornare le foreste che un tempo crescevano dove ora c’è un deserto. Se non sapete come fare a riparare tutto questo, per favore smettete di distruggerlo. Qui potete esser presenti in veste di delegati del vostro governo, uomini d’affari, amministratori di organizzazioni, giornalisti o politici, ma in verità siete madri e padri, fratelli e sorelle, zie e zii e tutti voi siete anche figli. Sono solo una bambina, ma so che siamo tutti parte di una famiglia che conta 5 miliardi di persone, per la verità, una famiglia di 30 milioni di specie. E nessun governo, nessuna frontiera, potrà cambiare questa realtà. Sono solo una bambina ma so che dovremmo tenerci per mano e agire insieme come un solo mondo che ha un solo scopo. La mia rabbia non mi acceca e la mia paura non mi impedisce di dire al mondo ciò che sento. Nel mio paese produciamo così tanti rifiuti, compriamo e buttiamo via, compriamo e buttiamo via, compriamo e buttiamo via, e tuttavia i paesi del nord non condividono con i bisognosi. Anche se abbiamo più del necessario, abbiamo paura di condividere, abbiamo paura di dare via un po’ della nostra ricchezza. In Canada, viviamo una vita privilegiata, siamo ricchi d’acqua, cibo, case abbiamo orologi, biciclette, computer e televisioni. La lista potrebbe andare avanti per due giorni. Due giorni fa, qui in Brasile siamo rimasti scioccati, mentre trascorrevamo un po di tempo con i bambini di strada. Questo è ciò che ci ha detto un bambino di strada: “Vorrei essere ricco, e se lo fossi vorrei dare ai bambini di strada cibo, vestiti, medicine, una casa, amore ed affetto”. Se un bimbo di strada che non ha nulla è disponibile a condividere, perchè noi che abbiamo tutto siamo ancora così avidi? Non posso smettere di pensare che quelli sono bambini che hanno la mia stessa età e che nascere in un paese o in un altro fa ancora una così grande differenza; che potrei essere un bambino in una favela di Rio, o un bambino che muore di fame in Somalia, una vittima di guerra in medio-oriente o un mendicante in India. Sono solo una bambina ma so che se tutto il denaro speso in guerre fosse destinato a cercare risposte ambientali, terminare la povertà e per siglare degli accordi, che mondo meraviglioso sarebbe questa terra! A scuola, persino all’asilo, ci insegnate come ci si comporta al mondo. Ci insegnate a non litigare con gli altri, a risolvere i problemi, a rispettare gli altri, a rimettere a posto tutto il disordine che facciamo, a non ferire altre creature, a condividere le cose, a non essere avari. Allora perché voi fate proprio quelle cose che ci dite di non fare? Non dimenticate il motivo di queste conferenze, perché le state facendo? Noi siamo i vostri figli, voi state decidendo in quale mondo noi dovremo crescere. I genitori dovrebbero poter consolare i loro figli dicendo: “Tutto andrà a posto. Non è la fine del mondo, stiamo facendo del nostro meglio”. Ma non credo che voi possiate dirci più queste cose. Siamo davvero nella lista delle vostre priorità? Mio padre dice sempre siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo. Ciò che voi state facendo mi fa piangere la notte. Voi continuate a dire che ci amate, ma io vi lancio una sfida: per favore, fate che le vostre azioni riflettano le vostre parole.”