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Sulla strada di Beppe Alfano

8 gennaio 2010, Barcellona Pozzo di Gotto (ME), Commemorazione di Beppe Alfano. Io c’ero.
Tanto per cambiare, ho deciso di andare e non stare a guardare a distanza.
Ho affrontato un viaggio in pullman con i ragazzi di Italia dei Valori di Roma che sono riusciti a coordinare con Federica Menciotti dell’esecutivo romano una miscela di partecipanti raccolti in tappe differenti da Roma alla Calabria.
E’ stata una bella esperienza. Il viaggio in pullman, con le chiacchiere, le risate dei ragazzi, le prese in giro, i commenti politici e, di nuovo, la Salerno Reggio Calabria…la terza volta in due giorni… Avrebbe provato chiunque, eppure, come Dio ha voluto, sono arrivata in Sicilia. La prima volta che prendevo il traghetto a VIlla San Giovanni, un vento bellissimo sul ponte del traghetto e tanta emozione per la voglia di stare vicino alla famiglia Alfano. Diciassette anni passati alla ricerca di verità e giustizia e Sonia Alfano, la figlia più grande di Beppe, che ha girato tutta Italia per portare la propria testimonianza.
Abbiamo avuto un’accoglienza incredibile: la famiglia Alfano ti fa sentire parte della loro famiglia e non puoi non sentire le loro emozioni.
Sonia, coinvolge sempre, ma stavolta c’erano tutti: la mamma, Mimma, una piccola, grande donna. I due fratelli Chicco e Fulvio, completamente diversi l’uno dall’altro, ma due persone spettacolari.
Voglio darvi un’altra cronaca di questa giornata… i commenti sugli interventi saranno ovunque in Rete, ma non so in quanti vi diranno l’abbraccio che Sonia ha dato ad ognuno di noi quando siamo arrivati. Non credo sia possibile immaginare il peso che porta nel cuore questa famiglia, la consapevolezza di non avere l’appoggio di tutti i barcellonesi in queste battaglie, anzi!
Eppure, sono la dolce tenacia e la consapevolezza di un obiettivo da raggiungere, le doti principali di tutta la famiglia Alfano. Non si sono mai arresi. Con l’ausilio dell’avvocato Fabio Repici, sono riusciti a far condannare l’esecutore materiale dell’uccisione di Beppe Alfano, ma c’è tanta strada da fare ancora e loro non si arrendono. Sono sempre di più gli incontri in cui sento parlare anche Chicco Alfano (vedi quello di San GIovanni in Fiore) e sono convinta che l’Italia tutta abbia bisogno di sentire queste testimonianze. Ma l’Italia tutta deve fare la propria parte: stare vicino a questi familiari delle vittiime di mafia e isolare i mafiosi.
Le parole di Angelina Manca sono quelle che hanno colpito di più il mio cuore, perchè hanno sintetizzato in un’unica frase chi è Sonia Alfano e cosa è riuscita a fare in 17 anni…
Ha parlato di un seme messo a germogliare e che ora sta dando i suoi frutti, quel seme è l’amore per la giusizia e la verità che Sonia sempre infonde attraverso i suoi incontri, i frutti, siamo tutti noi! Tutti quelli che dopo averla conosciuta, incontrata, sentita parlare hanno deciso di non stare più fermi, zitti. Hanno deciso di mettersi in gioco. A chi me lo avesse detto due anni fa non avrei mai creduto. In una settimana, ho fatto centinaia di chilometri per combattere la mafia. Non mi bastava il mio impegno nel mondo del lavoro, eppure ho trovato la forza per farlo nella forza del messaggio di Sonia Alfano. E ci sarò sempre… puntuale come una cambiale in scadenza si diceva una volta…

Il granello di sabbia

Il 5 gennaio ho iniziato l’anno delle manifestazioni. infatti, la prima delle manifestazioni del 2010 è stata proprio il 5 a San Giovanni in Fiore (CS).
Ci son partita alle 5 di mattina, in macchina con un’amica “resistente” per raggiungere in tempo il suolo calabrese. E sono davvero felice di averlo fatto! La fatica è stata ripagata: innanzitutto, sono tornata in Calabria dopo più di 20 anni e ho constatato che la Salerno Reggio Calabria non cambia mai, purtroppo! Ma quella terra mi affascina sempre. Passare per la Sila, vedere tutto quel verde e tutti i colori invernali insieme, giallo, rosso, verde spento, immensi alberi senza una foglia, ma macchiati di bianco perchè c’era stata una spolverata di neve. Beh, l’emozione è iniziata così.
Le motivazioni della manifestazioni erano chiare: la societtà civile era chiamata a difendere l’Abbazia di San Giovanni in Fiore.
Lo scrittore Emiliano Morrone, sta seguendo questa battaglia da sempre. Ha scritto anche “La Società sparente” con Francesco Saverio Alessio. Un libro scomodo. Un libro che porta nomi, date. Fatti. Un libro che come unico risultato ha prodotto per gli autori un clima di ostilità nella propria terra. Quella terra che stanno tentando di difendere con le unghie e con i denti dai potentati.
San Giovanni in Fiore ha un triste primato: in rapporto al numero degli abitanti è la capitale europea della disoccupazione e dell’emigrazione.
Allora mi chiedo: perchè i cittadini tutti non si sono sentiti chiamati in causa a difendere un bene così prezioso come l’Abbazia? Come ho detto in una delle mie brevi interlocuzioni, se l’Abbazia venisse risconsegnata ai cittadini, finalmente restaurata e fruibile come BENE CULTURALE, ripartirebbe quel settore dell’economia, il turismo legato alla cultura, di cui tanto avrebbe bisogno San Giovanni in Fiore.
Come sapete, io lavoro per Zètema, la società del Comune di Roma, che, proprio per il Comune, si occupa di Beni Culturali. Ebbene, so quanto indotto ci sia dietro i Beni Culturali.
E’ vergognoso che una cittadina che ha un’unica risorsa, venga tenuta sotto scacco dagli interessi di pochi, o semplicemente dalle furberie dei pochi. Bene ha fatto Chicco Alfano a proporre lo scioglimento del Comune!e’ ora di sentire di nuovo quel “fresco profumo di libertà”. Il silenzio uccide. E’ ora di alzare la voce.
Io continuerò anche domani. Parteciperò, infatti, alla commemorazione della morte di Beppe Alfano, a Barcellona Pozzo di Gotto, il giornalista ucciso dalla mafia, perchè non stava in silenzio. Faceva il suo lavoro:informava. E lo faceva per la sua terra, per i suoi figli (Sonia, Chicco e Fulvio). Ma lo faceva soprattutto perchè credeva in quei valori che ogni giorno di più cercano di allontanare da ognuno di noi: onestà, legalità, verità e giustizia.
Tante persone mi chiedono perchè lo faccio? Cosa? Spostarmi da Roma per andare a dare il mio sostegno o anche solo a fare presenza lontano da Roma?
Me lo chiedono perchè ora sono candidata indipendente, alla Regione Lazio, nelle liste IDV.
Non c’è una risposta sola, la prima è che l’ho sempre fatto. Ho sempre pensato che l’Italia, l’Europa, il Mondo, il nostro pianeta non siano fatti a camere stagne. Ho sempre pensato che “il battito di una farfalla” in una parte del mondo possa provocare un terremoto dall’altra.
Per cui, non mi sembra così strano andare a difendere idee in cui credo su Roma anche in altre parti. Se avessi avuto la possibilità sarei anche partita con la Ghaza Freedom March, ma lì davvero cominciano a subentrare problemi di lavoro (anche nel 2009 sono riuscita a carbonizzare le mie ferie, per partecipare alle iniziative cui tengo, il che equivale a dire che non ho fatto vacanze…).
Vi dico tutto questo perchè spero, domani, 8 gennaio, di vedere la Sicillia bella sedersi nella sala della commemorazione e non quella Sicilia che infama chi, faticosamente, cerca di riportare dignità, verità e giustizia.
Io ci sarò perchè credo davvero che quelle terre dove la mafia tutto ha e tutto controlla, con il drammatico sistema del “do ut des”, ti faccio lavorare ma tu, e tutti a dirsi grazie a vicenda “beh, quelle terre rinasceranno”. Le persone comprenderanno e il sistema si spaccherà. Il granello di sabbia negli ingranaggi fa molti danni… e qui, stiamo diventando tanti granelli…

Noi ci siamo!

Finalmente qualosa è successo, qualcosa che mi da speranza, ossigeno. Qualcosa che mi fa pensare che ce la possiamo fare: il 5 dicembre 90.000 persone secondo la Questura si sono date appuntamento indossando simboli viola per ricordare l’autodeterminazione dei popoli, e per chiedere le dimissioni di Berlusconi.
La realtà è che san Giovanni è stata invasa da centinaia di migliaia di persone di tutti i ceti e di tutte le età, unite da uno solo filo: quello che riconduce alla libertà. Sono anni che questo paese è stato silenziosamente condotto ad una sorta di subdola dittatura. Se non sei come dicono loro… sei finito!
La nostra Costituzione che ci dava tutti uguali sin dalla nascita è stata calpestata in più occasioni. Quella che viviamo oggi è una falsa libertà. A differenza di alcuni paesi del terzo mondo in cui capisci di non essere libero, qui non lo capisci fino a che non ci sbatti in prima persona. Siamo in un momento in cui: davanti la legge non siamo più tutti uguali, in cui il lavoro non è un diritto per tutti, in cui la casa non la possiamo avere tutti. le cure sanitarie non sono per tutti. E non parliamo, poi, della libertà di informazione: azzerata! E questo perché??? Perché chi ci governa non pensa alla “cosa pubblica”.
Non resta che salvarci da soli. Resistere! Come ci sta insegnando Salvatore Borsellino con il suo grido “RESISTENZA!”, ogni volta che da un palco ricorda quel che è stato fatto a suo fratello ed alla sua scorta.
RESISTERE ogni volta che cercano di farci dimenticare quello che è successo ad Attilio Manca o a Beppe Alfano.
Io non posso che ringraziare quotidianamente persone come Sonia Alfano, oggi europarlamentare, da sempre impegnata a portare in giro per l’Italia la storia di suo padre e di tutti quelli che la mafia ha ucciso.
Sono persone come lei, che siamo riusciti ad eleggere, che mi danno la forza di continuare ogni giorno la mia ricerca di libertà. Quella vera.
Per l’ennesima volta ho potuto realizzare un mio momento di gioia profonda grazie alle persone in cui credo.
Per Salvatore Borsellino, Sonia Alfano, Gioacchino Genchi e Gianluca Manca farò il nome ed il cognome per ringraziarli di tutto quello che fanno… sempre.
Per altri farò solo il nome. E’, però, grazie a loro che le AGENDE ROSSE il 5 dicembre hanno avuto un altro momento di affetto profondo e di incontro importante. Le AGENDE ROSSE SONO STATE AL NO B DAY, E SI E’ VISTO!!!
Comincio, quindi, con il ringraziare Beatrice e suo marito Francesco e Stefano (sempre in prima linea), Diego, le tre Federiche (ognuna per un motivo diverso), Vilfred (per avermi dato l’abbraccio promesso), Patrizio, Valerio e Serena, Roberto, Lady Ma, Alessandra, Andrea, Francesco (Perugia), Nicla e tanti, ma tanti altri. Ringrazio tutti quelli che sono venuti al gazebo anche solo per dare un abbraccio o un bacio o per farsi vedere in faccia…come Dany Donno. E’ il bello di Facebook, ti sembra di conoscerti da sempre. In ultimo ringrazio due persone, due pilastri per il nostro spezzone di corteo: Sebastian, senza di lui sarebbero mancate le coreografie ed i cori e si è speso fino all’ultimo secondo. E… un altro Francesco: senza di lui il nostro striscione sarebbe stato un ostacolo e sarebbe stato sempre ondulato. E, senza di lui, non so come avremmo fatto a far arrivare Salvatore al palco. Grazie!
E’ solo l’inizio…e non è una minaccia. E’ una promessa. L’adrenalina accumulata ieri, non la dobbiamo disperdere. Dobbiamo continuare questo cammino che ci porterà verso IL FRESCO PROFUMO DI LIBERTA’!