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RISPOSTA DI UNA CITTADINA, LAVORATRICE, RSU E DELEGATA USI UNIONE SINDACALE ITALIANA ALLA LETTERA APERTA AI CITTADINI DI MICAELA QUINTAVALLE

Cara Micaela, ho letto la tua lettera aperta…e vorrei risponderti da cittadina, lavoratrice ed RSU dei lavoratori e delle lavoratrici per un sindacato…che ha fatto la storia dell’autoganizzazione e che ben comprende le motivazioni che vi spingono, oggi, a chiedere il sostegno della cittadinanza nella difesa del servizio pubblico.

Noi, come USI Unione Sindacale Italiana…abbiamo già dato: solo in ordine di tempo nella difesa delle biblioteche comunali…Per cui la Giunta Alemanno aveva approvato un taglio di fondi che avrebbe significato la chiusura di quelli che consideriamo dei veri e propri “presidi sociali”, oltre che culturali. Stesso dicasi per le lotte degli ultimi 15 anni che hanno riguardato asili nido, scuole materne, anziani, assistenza domiciliare e servizi sociali: utenti, cittadine/i unite/in con lavoratrici e lavoratori sostenuti dall’USI. Questo nostro passato mi rende fiera di alzare la nostra bandiera. Cosa che ho già fatto quando sono venuta alla manifestazione che è partita dal Colosseo il 20 dicembre 2013 ed in cui ci siamo conosciute. Io stessa sono in prima linea contro le privatizzazioni dal 1997. Per cui la battaglia per la difesa del trasporto pubblico e del miglioramento di tale servizio e delle condizioni di chi ci lavora appartiene al nostro DNA “sindacale”

Io, però, non posso sentire questa chiamata all’unità…per una lotta così importante per tutte/i…accompagnata dall’impossibilità di alzare una bandiera (come indicato nel vostro volantino per l’appuntamento del 20) di cui non mi vergogno…E che tanto da e fa ogni giorno, dal 1912, per tutte/i. Spero che tu e le tue colleghe con i tuoi colleghi, sappiate distinguere le bandiere amiche da quelle che normalmente appoggiano le manovre del padrone e che lasciate lo spazio alla nostra partecipazione con le bandiere. Te lo dico da cittadina. Lavoratrice. RSU e delegata dell’Unione Sindacale Italiana. Attendo fiduciosa un riscontro per promuovere un percorso realmente unitario che sia da sprone ad un coordinamento di tutte le realtà pubbliche e para pubbliche che ruotano intorno agli Enti Locali e/o Statali che rischiano di pagare una crisi prodotta dall’alto. Ma che non debbano vergognarsi delle proprie, antiche origini! Saluti da combattente a combattente. Serenetta Monti, cittadina, lavoratrice, RSU e delegata USI Unione Sindacale Italiana

 

A questo link trovate il testo integrale della lettera aperta…io vi saluto con le parole di Gaber…:”…La libertà non è star sopra un albero non è neanche il volo di un moscone la libertà non è uno spazio libero libertà è partecipazione. “