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CHE VERGOGNA!

Si, che vergogna! oggi, nell’anniversario della morte di Giovanni Falcone, io mi ritrovo a dovermi difendere da delle accuse infamanti che, ormai, mi perseguitano da anni. E che vergogna per chi è a conoscenza di come si sono svolti i fatti realmente per avere strumentalizzato il mio nome e le mie parole che…all’epoca rappresentavano una provocazione…e che non hanno MAI  visto una mia partecipazione ad una manifestazione fascista…o neo fascista!!! Non aggiungo altro…perchè, sicuramente ci saranno ulteriori sviluppi, Pubblico, però, la mail appena inviata ad Alessandro Capponi, autore di un articolo odierno sul Corriere della Sera, in Cronaca di Roma. Ribadisco la mia TOTALE ESTRANEITA’ AD ACCUSE CHE MI ATTRIBUISCONO LA PARTECIPAZIONE E/O IL SOSEGNO A CAUSE FASCISTE O NEO FASCISTE. Ribadisco, inoltre, che tutta questa spiacevole vicenda ha un substrato che muove da un periodo particolare del gruppo politico di Roma collegato a Beppe Grillo. Cose che ho cercato più volte di spiegare come in questo post o nel video che trovate allegato.

Di seguito la mail inviata ora all’autore dell’articolo:

Gentile dr.Capponi, ho terminato ora la lettura del Suo articolo,in
oggetto, sulla Cronaca di Roma. Leggo delle frasi virgolettate che mi
riguardano ma che non corrispondono a verità. Sto informando i miei legali
che devono promuovere querela per diffamazione. Devo capire da Lei se sono
le parole esatte del sig.Marco Giustini, il quale è perfettamente a
conoscenza del fatto che io non abbia MAI partecipato ad alcun incontro
fascista o neo-fascista che dir si voglia. In Rete gira anche un
fotomontaggio con il mio viso sovrapposto ad una bandiera di Forza Nuova.
Ritengo sia ora di far luce su questo increscioso episodio, per il quale lo
stesso Beppe Grillo, incontrato più volte successivamente questa infamante
accusa si faceva grasse risate, essendo egli a conoscenza del mio percorso
sindacale all’interno di una sigla sindacale, l’USI-Unione Sindacale
Italiana, la più antica in Italia, di cui, proprio quest’anno, ricorre il
centenario. Ebbene, proprio questa sigla ha visto durante il ventennio
fascista persecuzioni che hanno portato alla morte di valorosi compagni,
pionieri del sindacalismo autorganizzato che.sempre ha dato fastidio ai
diversi governi. Non mi stupisce questo attacco: è l’unica forma di
pubblicità cui si può ricorrere in un territorio vasto come quello di Roma
che, almeno da quando, nel 2008, sono uscita dall’Associazione politica
legata a Beppe Grillo non ha visto brillare la presenza del Movimento
Cinque Stelle in tutte quelle vertenze territoriali legate, per esempio al
mondo del lavoro, della disoccupazione, del sociale e della legalità
che, invece, hanno visto me coinvolta in prima persona. A riprova
ulteriore di quanto affermo, La prego di leggere sul mio blog il
seguente post :
https://www.serenettamonti.it/2009/10/18/serenetta-monti-cittadina/ .
Può anche visionare l’intervista che ho rilasciato presso uno degli
incontri promossi da IDV a Vasto :
http://www.youtube.com/watch?v=ucNRLsNAyc0.
La ringrazio sin da ora. Attendo
fiduciosa Suo contatto

Che vogliamo fare?

Che vogliamo fare?…questa domanda mi ronza in testa da quando c’è stato il terremoto del 2009 a L’Aquila. Ci sono state persone fatte passare per allarmiste, a volte matte e quindi querelate per procurato allarme (querela archiviata!) ma che andrebbero supportate come Giampaolo Giuliani . Io l’ho conosciuto e mai e poi mai si è presentato come profeta o ha gettato allarmi. Ha sempre parlato di cultura della prevenzione. QUELLA CHE MANCA IN QUESTO PAESE!!! Le sue ricerche sul radon come precursore dei terremoti le porta avanti a spese proprie…come tanto tempo prima era successo a Raffaele Bendandi, prima esaltato dal Duce, nominato Cavaliere e poi degradato sul campo perchè, comunque, non faceva parte della “Comunità scientifica ufficiale”. Oggi, però, grazie alla responsabile della Bendandiana, dr.ssa Paola Lagorio, nessuno può mettere più in discussione Bendandi come scienziato. Però, io rifaccio la domanda: che vogliamo fare? Il 2009 è ieri! non è poi così lontano…ma sarebbe stato abbastanza tempo per approntare progetti di prevenzione, di cultura della prevenzione. Anche perchè, le ferite di eventi tragici come quello del 2009 a L’Aquila o quello di domenica in Emilia, lasciano cicatrici profonde.  E’ di ieri, infatti,  la notizia che il ragazzo italiano trovato morto a Las Palmas, si è suicidato perchè non ha retto al dolore di avere perso la propria mamma nel terremoto aquilano. E NON E’ CAMBIATO NIENTE!!! Nelle nostre scuole non è cambiato niente, nelle nostre città non è cambiato niente. Chi ci ha governato prima e chi ci governa ora, non ha alcun interesse che questo Paese impari ad affrontare le grandi calamità con cognizione di causa. Dobbiamo vivere nell’ignoranza e nel terrore. Schiavi di un sistema che ci fa pensare solo alle tasse da pagare e ci fa perdere di vista obiettivi umani importanti. Solo quando la Terra si ribella, allora tutti, o quasi, ri scoprono il proprio lato umano, si superano le incomprensioni e si ritrova la solidarietà…ma…sempre nella più perfetta ignoranza di come si debbano affrontare certe situazioni come un terremoto o un’alluvione. Non ci sono piani di emergenza condivisi con le cittadinanze. Non ci sono neanche nei condomini. Le scuole dove noi lasciamo i nostri figli sono catapecchie e rischiamo ogni giorno tragedie. Eppure…le vite scorrono, preferiamo litigare per un parcheggio o per la fila alla posta…e non ci rendiamo conto di quanto sia tutto così effimero. Se davvero ci teniamo ai nostri figli ed alle nostre famiglie dobbiamo cambiare modo di pensare. Ognuno di noi dovrebbe poter fare qualcosa. Io so che i Grilli del Pigneto, una piccola Associazione Culturale di Roma, aveva depositato un progetto alla Provincia di Roma che aveva un titolo significativo “Prevenzione prèt a porter”. Chi lo aveva visionato era rimasto entusiasta dell’idea: si trattava di raggiungere scuole di ogni ordine e grado con incontri strutturati in maniera molto semplice così da fornire elementi essenziali, quasi un decalogo, da tenere a mente in caso di calamità, quali il terremoto. Il tutto si concludeva con simulazioni dal vivo. Beh, sta ancora nei cassetti. E nessuno, dico nessuno, ci avrebbe guadagnato una lira. Anzi un euro. Era tutto a scopo divulgativo. Perchè. se fate un attimo mente locale, vi ricorderete, per esempio, che la comunità di Testimoni di Genova dell’area aquilana, non ha avuto neanche un lutto con il terremoto. Perchè? facile: erano preparati! si erano passati tra loro informazioni precise. Avevano divulgato la cultura della prevenzione e non del terrore, dell’allarme! Sono stufa di essere presa in giro. Non ci sono mai soldi, finanziamenti, per cose essenziali…ma ci sono sempre…e dico sempre…per macchine blu, privilegi vari e assuzioni di parenti. Poi…però…non piangiamo se perdiamo i figli nei crolli…Potevamo pensarci prima! Invece, siamo stati i primi a lasciarli soli.