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Voglio per tutti un Paese migliore

Il “blog” sarebbe un po’ la versione moderna del diario delle nostre nonne (oddio!, però, anche io ho diari cartacei… mi sa che comincio ad avere una certa età).
Oggi, mi sono riguardata ciò che ho pubblicato sul mio blog in questi giorni. Ne è venuta fuori un’immagine desolante: battaglie, incazzature, lotte per il lavoro, lotte per la salute…
Ma le nostre nonne avranno scritto solo queste cose sulle loro pagine profumate da petali rosa lasciati essiccare tra una pagina e l’altra?
Non credo. Intanto, perché mai l’Italia dopo la guerra ha vissuto periodi bui come questo; poi perché le donne avevano un altro ruolo sociale. Ecco, ci sto ricadendo… adesso entro nella battaglia per i diritti civili alle donne.
No. Non voglio. Mi ribello!
Oggi voglio dirvi da dove attingo le mie forze per portare avanti tutte quelle battaglie con cui vi ho ammorbato nei post precedenti.
Io sono fortunata.
Le mie battaglie hanno fatto si che ora io abbia un lavoro fisso, strappato con le unghie e con i denti senza dover dire grazie a nessuno, se non a me stessa e al mio sindacato.
E questo lavoro mi ha dato una sede meravigliosa: io lavoro dentro Villa Borghese. E quando mi sposto da un edificio all’altro, lo faccio in compagnia di cani, gatti e scoiattoli.
Nelle giornate di sole, quando entro in villa per andare a timbrare, è come se lasciassi fuori il resto del mondo. Quando mangio il mio panino seduta sulle panchine o sul prato (dipende dai pantaloni che porto… la resina degli alberi mi ha battezzato buona parte del mio guardaroba), sono in compagnia di gazze e passerotti.
E’ bellissimo vivere ogni giorno l’armonia della natura ed io mi sento forte come un leone.
Poi, però, timbro l’uscita, mi avvio ai cancelli e rientro nel mondo reale fatto di macchine e smog, di isteria collettiva da traffico, di cattiveria e acidità al semaforo con gente che vuole farti capire a tutti i costi che ha un clacson sulla propria macchina. Leggo il giornale ai semafori e mi aggiorno… e tutto ricomincia, magari devo anche andare a qualche riunione del sindacato o di qualche comitato e penso che sono fortunata…
E allora mi dico: dopo aver visto com’è Villa Borghese, VOGLIO che tutti possano avere quello che ho io sul posto di lavoro: VOGLIO che tutti respiriamo aria pulita, non ci impazziamo nel traffico per andare a lavorare, possiamo avere un lavoro stabile che dia certezze al nostro futuro e a quello dei nostri figli. Soprattutto VOGLIO uno Stato diverso, che mi garantisca di poter avere tutto ciò che VOGLIO come cittadino.
E questa lucidità sull’obiettivo che VOGLIO ce l’ho perchè io vedo un mondo bello tutti i giorni… e dovrebbe essere per tutti così!!!

La battaglia dei No Coke per la salute

Il primo aprile 2007 ho scoperto l’esistenza dei meetup di Beppe Grillo. La prima battaglia in assoluto che ho sposato, conosciuta grazie ai meetup, è stata quella dei NO COKE di Tarquinia, contro la riconversione a carbone della Centrale ENEL di Civitavecchia.
L’ho sposata perchè avevo visto anche la trasmissione di Annozero dove i NO COKE spiegavano le loro ragioni.
Sono rimasta colpita da un passaggio in particolare che, a parer mio, basterebbe da solo a convincere chiunque a non volere una centrale a carbone “pulito”…si perchè è stato detto anche questo: “carbone pulito”. MAH?! Ebbene, il passaggio a cui mi riferisco riguardava gli agricoltori della zona:

“(…) si consiglia la conversione agricola in coltivazione agricole no-food (…)”

E certo! Fino a ieri coltivavo zucchine per i miei figli e per il mercato agricolo…ora passo ai fiori perchè se continuo a far mangiare le mie zucchine al carbone, forse qualche daanno alla salute lo produco!
Ecco, da quel momento io sono diventata una NO COKE! Adoro il gruppo di Tarquinia che si è esposto a tutela di tutta la Regione Lazio, non solo dell’alto Lazio. Hanno urlato in tutti i modi che le polveri sottili arriveranno a Roma producendo smog e morte… eppure l’ENEL è lì, con la sua falsa informazione con l’illusione del mantenimento del posti di lavoro per chi sta dentro la Centrale.
Chissà se hanno spiegato ai loro addetti anche i danni prodotti dalla combustione del carbone per chi ci lavora?! Chissà come hanno spiegato le morti bianche avvenute in questi anni dentro l’impianto? Chissà quanto ancora dovremo aspettare prima di essere rispettati ed ascoltati davvero come cittadini?
Io non lo so. Non posso prevederlo. Purtroppo…
Ma so cosa posso fare nel mio piccolo: stare con i NO COKE! divulgare le loro battaglie e le loro informazioni. Ecco perchè invito tutti coloro che potranno a dare un contributo all’iniziativa di sostegno per l’acquisto di una centralina per il monitoraggio dell’aria: http://www.cittadiniliberi.blogspot.com/.
La battaglia dei NO COKE è LA BATTAGLIA: la salute innanzitutto!