Cronaca di una trattativa sindacale (epilogo)

Ed ecco l’ultima parte della trattativa sindacale sui lavoratori della Multiservizi. Per completezza di informazioni, devo premettere che in data 7 ottobre, con i lavoratori siamo tornati in Consiglio Comunale ed abbiamo gridato rivolti al Presidente del Consiglio Comunale “ASSUNZIONE” e “LAVORO”. La qual cosa ha irritato il Presidente Pomarici che voleva allontanarci dalla sala…E con la mia vocina da soprano ho gridato che “forse”, era il caso di “sentire perchè gridavamo prima di allontanarci dall’aula”. I vigili urbani all’interno della sala consiliare ci hanno invitato a sederci nuovamente poichè la nostra richiesta di incontro con i capigruppo era stata inoltrata e dovevamo solo aspettare.
Ma, ad un certo punto, in aula, è comparso il sindaco Alemanno…e i lavoratori hanno ricominciato ad urlare. Il Sindaco ha fatto il suo intervento e poi si è diretto verso i lavoratori con i quali ha preso l’impegno di incontrarli il 18 ottobre. Lui in persona. Consapevole degli impegni presi per l’assunzione di 200 giardinieri. Ringrazio chi mi ha fornito il video, per quanto poco elaborato, dell’impegno del Sindaco Alemanno…Continuons le combat…e finiamo di vivere insieme la trattativa sindacale conclusasi il 29 settembre.

L’estenuante tira e molla è proceduto sino a quando, per l’ennesima volta, non avendo ottenuto l’elenco dei lavoratori coinvolti in tale passaggio, ho sollecitato gli amministratori delegati presenti al tavolo per cercare di capire con quali criteri e modalità sarebbero stati selezionati i lavoratori che sarebbero dovuti confluire in AMA. E, qui, apriti cielo! la scoperta più vergognosa che potessimo fare a poca distanza dal traguardo della firma dell’accordo: l’amministratore delegato dell’AMA, il dr. Panzironi, ha candidamente ammesso che “come sempre”, ci avrebbe pensato l’agenzia di lavoro temporaneo cui loro si affidano per le procedure di selezione. COSA???Una società come AMA (il cui diretto proprietario è il Comune di Roma che ne possiede il 100% delle azioni), deve assumere dei lavoratori provenienti dalla Multiservizi (il cui azionista di maggioranza è l’AMA stessa che possiede il 51% delle azioni…applicatevi da soli la proprietà transitiva) SPERPERA SOLDI PUBBLICI NEL RICORSO AD UN AGENZIA DI LAVORO TEMPORANEO?!Bene…sono diventata una iena!In fin dei conti prima che sindacalista sono cittadina romana: sento in continuazione le parole “crisi”, “tagli”, o frasi tipo “stringere la cintura”, “evitare sprechi”…ed i “miei” soldi vengono buttati così?! spiacente non ci sto! ed in un momento di ira funesta ho anche detto ad amministratore delegato e responsabile del personale AMA che stavano rubando i soldi al Comune. Mi hanno risposto candidamente che tutti sanno che è la prassi all’interno di AMA (i confederali sicuro… sono al tavolo di trattativa interno AMA). Io mi attiverò perchè questa prassi che fa solo sperperare soldi del cittadino venga cambiata e si torni al caro vecchio ufficio del personale che seleziona i curricula.
Se non altro con i soldi risparmiati si possono fare sforzi per assumere altre persone.
Comunque, questa è l’ennesima dimostrazione di come l’Amministrazione Capitolina sia troppo distratta su certi aspetti. Ricorderete il simpatico aneddoto che citai dopo la seduta notturna di Bilancio a luglio scorso.
Ebbene, tra i “distratti” che votarono differentemente quei due ordini del giorno identici, c’era lo stesso Sindaco Alemanno.
Io non credo si possa continuare in questa situazione. Uno dei punti fermi della trattativa doveva essere l’assunzione dei lavoratori aventi diritto alla qualifica di giardiniere, direttamente al Comue di Roma, il quale, nel piano assunzionale del 2010 aveva previsto proprio 200 assunzioni per questa qualifica. Invece, come autonomi, ci siamo visti costretti a sottoscrivere quello che visto dall’esterno è, sicuramente, un bell’accordo. A conti fatti è una “pezza” che abbiamo dovuto mettere, come USI/AIT e Rete Comune ad una situazione che si era davvero messa male. La firma delle sigle autonome è servita per proseguire quel percorso iniziato quinici mesi fa, quando in quattro giorni abbiamo fermato 196 telegrammi di licenziamento aprendo il percorso di mobilitazione verso l’assorbimento al Comune per chi ha i titoli di giardiniere e simili e per altri l’assunzione all’AMA. Avremmo continuato la lotta anche la sera ddell’accordo, ma era evidente che i confederali si erano stufati di tutta quella unitarietà e volevano chiudere la trattativa.
La cosa che più mi ha dato soddisfazione di tutta questa vicenda è stata sentire le giustificazioni delle sigle confederali alla firma dell’accordo. Hanno dovuto dire, a mò di scudo, che l’accordo l’avevamo firmato anche noi autonomi.
Non potevano dire che era il miglior accordo possibile, perchè loro sanno quale sarebbe stato. I lavoratori sono garantiti. SI. Hanno tutti uno stipendio. Si. Ma quelli che sono rimasti in Multiservizi hanno ancora una spada di Damocle che pende sulle loro teste. E’ una procedura di affidamento di 32 persone alla ditta Caldani che applica il CCNL dell’agricoltura. Assolutamente inaccettabile. Ed è per questo che continueremo con le iniziative di lotta. “CONTINUONS LE COMBAT”! La differenza tra noi, autonomi, ed i confederali…è che la firma su quell’accordo non ha significato per noi la fine del percorso di stabilizzazione di questi lavoratori!
E questo discorso vale per tutti i settori che ci vedono in prima linea a contrastare certe dinamiche di compromesso che non ci vedono “conformi”.
E, signori, faremo pesare parecchio la nostra firma su quell’accordo!Stay tuned!
Questo scritto è anche esercizio di libertà di espressione e critica sindacale.
PS: in tutta questa vicenda, una persona si è comportata in maniera ineccepibile. Mi corre l’obbligo ringraziarla. L’assessore all’Ambiente Fabio de Lillo, si è rifiutato di parlare dei lavoratori in termini esclusivamente numerici. Ha sempre tenuto in conto le professionalità in campo ed ha mantenuto quello stile che è venuto a mancare alla parte dirigenziale delle Aziende coinvolte nella trattativa. Come sapete tutti, l’area politica dell’assessore De Lillo non riscuote le mie simpatie, ma quando c’è da riconoscere la correttezza di una persona, sono la prima a farlo.

Cronaca di una trattativa sindacale (seconda parte)

Ed ora, passiamo ai dettagli della trattativa. Ad un certo punto si ottiene la possibilità di far transitare 80 lavoratori da Multiservizi ad AMA. E voi starete dicendo “Cribbio” (cit)” che bello!”. In realtà, noi ci sentiamo dire che questi 80 saranno presi a tempo determinato. E lì, superpanico. Comincia un tiraemolla per dare più garanzie agli 80, ai quali sarebbe legato un notevole stanziamento economico per AMA, trattandosi di circa 5 milioni di euro…e scusate se è poco durante stì periodi di vacche magre!Vorrei farvi capire che questi tira e molla sono durati almeno 12 ore, tra riffe e raffe.
Ad un certo punto, la parte comunale si alza dal tavolo e annuncia il rinvio della discussione, probabilmente per sopraggiunti disturbi intestinali (eravamo prossimi all’ora di cena).
A questo punto io sbotto con i confederali, ricordando a tutti che in nome del tavolo unitario si era deciso, TUTTI INSIEME, in caso di ennesimo nulla di fatto, di non abbandonare il Campidoglio. Ho sentito risposte di tutti i tipi: 1)non possiamo rimanere perchè i lavoratori sono stanchi. 2)Non possiamo rimanere perchè siamo stanchi noi e domani, per la trattativa dobbiamo essere lucidi. 3)Non possiamo rimanere in pochi perchè se rimaniamo in pochi perdiamo di forza di fronte alla controparte.
Ho insistito. Ho insistito anche per chiedere direttamente ai lavoratori in piazza. Ma sembravo matta. Roberto Martelli, sempre dell’U.S.I/AIT ha, allora, lanciato l’idea di lasciare un piccolo presidio di volontari all’interno del Campidoglio , per la notte e lasciare che tutti gli altri andassero a riposare, così si sarebbe comunque fatto capire che si stava alzando il livello di scontro.
Neanche in questo modo stava bene ai confederali. Allora si è passato a chiedere chi sarebbe rimasto e lì i numeri hanno parlato chiaro: solo gli “autonomi”. Con un’ulteriore trattativa (nella trattativa), è stato deciso di far rimanere anche un lavoratore per ogni sigla confederale…perchè ai “territoriali”, non era bastata la nostra garanzia che saremmo rimasti per tutti…e non solo a titolo di sindacati autonomi…D’altronde, “loro”, misurano tutti con il proprio metro, come avrebbero potuto fidarsi!?
Chiusa la lista dei nominati, c’è stata la consegna di panini, coperte e sacchi a pelo da parte di quei lavoratori che, memori dell’impegno preso (che si sarebbe dovuti rimanere in caso di empasse), si erano organizzati. Tra una pizza, portata a mò di aiuto umanitario e una sigaretta fumata dai fumatori, ci siamo sistemati, chi per terra, chi sulle sedie accostate, per affrontare il sonno ristoratore.
La nottata è trascorsa tranquillamente, io lavoratrice Zètema, ho dormito per terra, accanto a lavoratori Multiservizi. Avevo spinto io per quella decisione, mi sembrava corretto rimanere.
E, come già era successo con i precari della scuola a Montecitorio, al mattino sono andata al mio lavoro, non essendo sindacalista di professione.
La trattativa è ripresa nel pomeriggio…ed io, che sarei dovuta appartenere, nell’ottica dei confederali, a coloro che dovevano restare lucidi, sono arrivata trafelata quasi puntuale, uscendo dal mio lavoro.
Ho scoperto, però, che l’appuntamento era slittato di un’ora. L’ho preso come un buon segno…ma, poi, mi sono dovuta ricredere.
Al tavolo è comparso anche il responsabile del personale AMA, dr. Cedrone. Ed è stata una vera svolta: infatti il tavolo ha deviato verso la maleducazione più totale. L’arroganza ha regnato sovrana. Quasi come desse fastidio che al tavolo fossero presenti sindacati autonomi, il dr. Cedrone non consentiva di parlare per cui bisognava alzare la voce, per poi sentirsi dire “cosa alzate a fare la voce?”. Il top della maleducazione è stato raggiunto quando, nel vano tentativo di fare un intervento coerente con la discussione, mi sono beccata uno “stai zitta!” con tono perentorio dal dr. Cedrone, appunto.
Non volevo credere fosse successo davvero. Non ho perso la calma e gli ho detto di ricordarsi di darmi del lei visto che non ricordavo di avergli mai accordato di darmi del tu…e, ovviamente, di portarmi tanto rispetto quanto gliene stessi portando io (…nonostante tutto…). La cosa vergognosa e che, dopo, ho fatto notare ai diretti interessati…è stata che NESSUNO dei delegati confederali è intervenuto sollecitando il dr. Cedrone ad un comportamento più consono e rispettoso dei presenti al tavolo.
Per fortuna, ho le spalle larghe! E la testa dura.

Cronaca di una trattativa sindacale

Quelli passati, sono stati giorni davvero intensi…soprattutto per un motivo: ho dedicato buona parte del mio tempo alla trattativa sindacale che doveva salvare circa 200 lavoratori della Multiservizi Roma messi in mobilità da un’attenta (agli interessi aziendali) amministratrice delegata. Mentre scrivevo questo post, mi sono resa conto che erano troppe le cose che avrei voluto raccontare. Così, ho deciso di farne “delle puntate”. Non so se si fa, se sia una cosa mediaticamente produttiva…però, io sono cresciuta con gli sceneggiati radiofonici…che duravano almeno 40/80 puntate…voi potete leggere un seguito ad un post. Vi consiglio lo stesso di mettervi comodi…
Mi sono ritrovata a pensare che sarebbe giusto che le trattative sindacali venissero mandate in diretta streaming. Credo che le cose andrebbero davvero diversamente. Intanto che si giunga ad una prassi simile, proverò a farvi una cronaca in differita di quanto accaduto pochi giorni fa. Ho aspettato qualche giorno prima di mettermi concentrata sul pc a scrivere queste righe, complice anche la manifestazione del Nobday2 da vivere con Salvatore Borsellino e le Agende Rosse. Ora che ci sono, svuoterò tutte le mie sacchette di bile.
Premessa: il primo incontro cui ho assistito (e da cui è partita realmente la trattativa) ha visto intorno ad un tavolo tutte le sigle confederali, la mia sigla sindacale, autorganizzata, U.S.I/AIT e la sigla autonoma RETE COMUNE. Per l’Amministrazione Capitolina era presente l’assessore all’ambiente del Comune di Roma On. De Lillo, per il Gabinetto del Sindaco il dr. Mantici e per le aziende coinvolte…state bene attenti…perchè, come cittadini dovete sapere queste cose…Dicevo, per le aziende coinvolte, la dr.ssa Giuliani, in qualità di amministratrice delegata di Roma Multiservizi, il dr. Panzironi, in qualità di Presidente della Multiservizi…”MA ANCHE” di amministratore delegato dell’AMA. Il 2×1 delle aziende romane, insomma. Tanto il concetto di “conflitto di interessi” è ritenuto obsoleto. Vorrei anche mettervi al corrente di un episodio che io ritengo straordinario: i delegati delle sigle confederali sono stati bloccati (fisicamente) dai lavoratori della Multiservizi, presenti sulla piazza del Campidoglio, fino a che non è stata garantita la partecipazione al tavolo di trattativa proprio delle due sigle alternative ai confederali. Una piccola vittoria dei lavoratori che sono stufi di vedersi la pappa servita dai delegati confederali, troppo spesso avvelenata.
Da questo primo incontro, praticamente, si è usciti con un nulla di fatto, perchè l’Amministrazione (sia quella Comunale che quella aziendale) si è presentata a mani vuote: nessuna proposta, nessuna soluzione per sistemare la tragica vicenda di lavoratori messi in mobilità. L’unica cosa chiara era l’impegno dell’amministratrice delegata a NON volere ritirare la procedura di mobilità.
Cosa pensate abbiano fatto le sigle sindacali presenti?hanno cercato un’unità di intenti con le sigle autonome, che si è concretizzata con il rinvio della discussione al momento in cui l’Amministrazione Capitolina, fosse riuscita a fornire una proposta, ferma restando l’intenzione di non abbandonare la sede capitolina di fronte ad un eventuale, ulteriore, nulla di fatto.
Ed è, così, trascorso il week end. Lunedi 27 settembre, i lavoratori si sono dati appuntamento in Campioglio per cercare di coinvolgere anche qualche consigliere comunale in questo percorso. Si è così arrivati all’appuntamento ufficiale del 28 settembre mattina. Da questo momento è stato tutto un precipitare di eventi e scoperte. L’unica, reale novità è stata la comunicazione che il dr. Panzironi si era dimesso da Presidente della Roma Multiservizi…forse il bubbone delle due cariche era diventato troppo grosso.
Da un’iniziale proposta del Campidoglio, abbastanza vergognosa si è arrivati, con non poca fatica, a limare alcuni aspetti solo con la tenacia di alcuni dei presenti.
In particolare, devo dire che, noi autonomi, ci siamo trovati DA SOLI a richiedere più trasparenza in alcune procedure. Innanzitutto, avremmo voluto chiarimenti dalla dr.ssa Giuliani (Multiservizi) sulle modalità con cui aveva inviato alcune lettere di licenziamento. Ma le risposte della stessa sono state vergognose: ha articolato qualcosa sul fatto che essendo la “sua” una grande azienda con grandi commesse “è naturale l’utilizzo trasversale” di questo o quel lavoratore. Dichiarando, così, apertis verbis, di aver usato la gente come più le faceva comodo fregandosene dei dettami delle singole commesse, cui sono affidati determinati lavoratori (e stanziamenti economici connessi), in base alle loro specifiche professionali.
Alle ulteriori, mie e di Rete Comune, richieste di fornire al tavolo sindacale l’elenco di tutti i lavoratori coinvolti, sono succeduti solo silenzi.
Anche da parte delle sigle confederali.

Ma che ti lamenti?…Tira fòra lì denti!

L’8 settembre 2007 è stata una delle giornate più faticose della mia vita…”MA ANCHE” una delle più belle in assoluto!Con un manipolo di eroi siamo riusciti a fare un miracolo a Roma!
50.000 persone sono passate da Parco Schuster e 19.000 sono riuscite a firmare la Proposta di Legge di Iniziativa Popolare “Parlamento Pulito”. Mi ricordo quando siamo andati, in pochi a depositare in Cassazione il testo per
cui raccogliere le firme. Ricordo gli scherzi di Beppe Grillo. Ricordo gli addetti ai lavori straniti dalla presenza ingombrante di Grillo in quegli uffici. Se chiedete…vi racconto ogni singolo minuto di quella giornata. Ricordo come, nell’ansia di non sbagliare nulla…vennero consegnati i nomi di quelli realmente presenti e chi era al bar per un caffè, non ha visto il suo nome nella lista del “Comitato”. Di acqua, ancora pubblica per fortuna, ne è passata sotto i ponti, ma, incredibilmente, tutto il lavoro fatto per raccogliere le 350.000 firme, stava per andare buttato…Siamo infatti nella seconda legislatura utile perchè i punti nella proposta vengano discussi dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato…e, visto che questo Governo sta su…con dei tacchi a spillo, molto traballanti…nel caso in cui cadesse…queste firme non sarebbero più valide. Io non ho sopportato questa idea e l’unica cosa che mi è venuta in mente è stata riprendere il discorso “Pittima”.
Come sapete lunedi pomeriggio sono stata davanti al Senato, vestita con una tunica rossa ed il cartello che chiedeva “350.000 firme!Che fine hanno fatto???”. Ho inviato una lettera al Presidente Schifani, al Presidente della Commissione Vizzini…e a tutti i senatori.
Pubblicata la lettera sul blog…mi stavo preparando le date in cui andare a volantinare davanti al Senato sempre vestita da Pittima, quando, mi è arrivata la bella notizia: verrà messa in calendario la discussione! A tre anni di distanza dalla raccolta firme, verrà finalmente discussa la NOSTRA Proposta di Legge di Iniziativa Popolare. Beppe Grillo può essere soddisfatto: gli innumerevoli post sul tema, la contestazione promossa a Torino dai ragazzi del Movimento Cinque Stelle…e la Resurrezione,
ieri, della Pittima…hanno prodotto il risultato sperato: riparte l’iter! Dedico questo momento ad una persona che non c’è più, ma che tante energie aveva speso perchè il Vday riuscisse al meglio e perchè venissero buttati fuori da questo Governo quelli, CONDANNATI, che con la nostra bandiera ci si vogliono pulire il culo! Silvio Tobia, questa giornata è per te!

Serenetta “Pittima” Monti

Alla c.a. Presidente Senato della Repubblica Italiana, On. Schifani

E p.c.:

Presidente Prima Commissione Senato “Affari Costituzionali”, On. Vizzini

Senatori della Repubblica

Oggetto: mancata discussione Proposta di Legge di iniziativa popolare
conosciuta con il nome “Parlamento Pulito”.

Gentile Presidente, in qualità di co-firmataria della Proposta di Legge di iniziativa popolare in oggetto depositata presso la Corte Suprema di Cassazione nel 2007 e, nel dicembre del medesimo anno, depositata presso il Senato, direttamente all’on. Marini, all’epoca Presidente egli stesso del Senato, mi vedo costretta a sottolineare e ribadire che, fino ad oggi, 20 settembre 2010, non sia stata discussa tale Proposta. Nonostante siano state depositate 350.000 firme, numero che va ben oltre il limite di 50.000, richiesto dalla normativa vigente. Mi corre, inoltre, l’obbligo di ricordarLe che il primo firmatario della Proposta, il signor Giuseppe Grillo, si è presentato all’audizione in Prima Commissione (Affari Costituzionali) nel 2009 esplicandone il testo. Da allora più nessuna commissione o organismo responsabile, ha avviato la reale discussione sul testo di cui vorrei evidenziare i tre punti che, pressoché quotidianamente, negli ultimi mesi, sono tornati alla ribalta nello scenario della politica italiana: 1) Ineleggibilità in Parlamento dei condannati. 2) Periodo di durata degli eletti per due legislature. 3) Re-introduzione della preferenza per l’espressione di voto alle elezioni. Notizie che giungono dai mezzi di comunicazione, fanno paventare, sempre più spesso, la possibilità che il nostro Paese debba andare ad elezioni anticipate. In tale situazione la Proposta depositata decadrebbe, avendo essa valore per due legislature ed attraversando, appunto, il secondo periodo con la Legislatura attuale. Sono sicura Lei voglia recepire il mio sollecito che sarà solo il primo di una lunga serie, perché, qualora tale Proposta decadesse per sopraggiunti termini, si rischierebbe di minare la possibilità di noi cittadini di apportare il nostro contributo, mediante uno strumento di partecipazione come quello della Proposta di Legge di iniziativa popolare, al miglioramento del sistema legislativo …e politico del nostro Paese. La ringrazio sin da ora per l’attenzione che vorrà mostrare ed auspico voglia dare rapido riscontro alle mie richieste, convocando quanto prima la discussione sulla Proposta di Legge di Iniziativa Popolare “Parlamento Pulito”. Attendo Sue, presso i seguenti recapiti: numero di cellulare 377/5078494 e indirizzo mail serenetta@serenettamonti.it.

Distinti saluti.

Serenetta Monti, co-firmataria Proposta di Legge di Iniziativa Popolare “Parlamento Pulito”.

Nessuno tocchi … i nostri sogni!

Mentre a Vasto seguivo le conclusioni di una tre giorni interessantissima dal punto di vista della cultura politica e della progettualità della politica, mi sono ritrovata a leggere su Repubblica le anticipazioni del piano industriale di Fincantieri che arriverà a produrre 7500 esuberi entro il 2014 coinvolgendo l’indotto…e così continuiamo a vivere licenziamenti collettivi che faranno la storia di Italia…di sangue…perchè come ho detto e ripetuto più volte: questo sarà un autunno caldo. Mariarca Terracciano si è “immolata”: il suo grido di dolore non è stato raccolto…Come non sarà accolto il grido di dolore e rabbia dei genitori di Norman Zarcone, dottorando palermitano sulla cui morte si sono pronunciati i genitori in termini di “omicidio di Stato”. L’urlo dei precari della scuola, il licenziamento collettivo più grande della nostra storia, non fa altro che suscitare commenti di disappunto da parte del Ministro di riferimento, Maria “star” Gelmini… Il Nulla, come nel regno di Fantàsia, sta circondando la classe dei lavoratori. Gli italiani narcotizzati da un mondo televisivo e dell’ informazione totalmente manipolato, stanno assistendo imbambolati al sistematico smantellamento dei loro diritti. Viviamo un momento in questo Paese, in cui lasciamo che tutto ci scivoli addosso perchè ognuno di noi è preso dal rincorrere, GIUSTAMENTE, le necessità del quotidiano. Bisogna fare salti mortali per arrivare a fine mese…e far crescere i figli. Intanto, vengono sdoganate, da chi ci governa, pratiche di razzismo, omofobia, illegalità e mafia. Stiamo precipitando verso un baratro da cui nessuno potrà salvarci, se non noi stessi. Ognuno di noi deve fare qualcosa…Io, nel mio piccolo, cerco di attivarmi quotidianamente con sempre, maggiore fatica. Nel 2007, con Beppe Grillo ed altri valorosi abbiamo depositato in Cassazione la proposta di legge di iniziativa popolare “Parlamento pulito” a cui sono seguite 350.000 firme. Queste firme…stanno per essere buttate nel cesso perchè se cade il governo…decadranno….e le speranze, i sogni di aver dato il proprio contributo affinchè le cose possano essere cambiate in questo Paese, rischiano di essere volatilizzate in un “nano”-secondo…E IO NON CI STO!Non faccio toccare i miei sogni da nessuno. Le mie speranze. Non farò fare al nostro Paese la fine di Fantàsia… E spero che voi sarete d’accordo con me. Intanto, oggi, lunedi 20…dalle 18 alle 20…sarò in piazza Navona, lato Corsia Agonale, in prossimità del Senato…per ricordare al Presidente Schifani che tiene prigioniere in qualche cassetto…350.000 firme…Si accettano caffè se passate da quelle parti.

Dignità Italiana

Il 31 luglio ho partecipato l’Aquila Day. Una manifestazione organizzata da cittadini «incazzati». Diciamolo!una volta per tutte!FIno ad ora si è girato intorno al problema con eufemismi, parole di circostanza. Credo sia ora di dire le cose come stanno, soprattutto alla luce della manifestazione che ha visto piú di 5000 aquilani venire a roma e prendere le botte dai celerini…Solo per aver chiesto ciò che gli viene quotidianamente negato: dignità. Ho aspettato troppo, forse, per mettere nero su bianco le mie sensazioni, e mie considerazioni. Lo faccio oggi che torno in Abruzzo per un altro evento…la tre giorni di Vasto indetta da IDV. In questo tempo trascorso, ho letto il libro di Samanta Di Persio: «Ju tarramotu». Ne ho digerito i contenuti ed ho potuto elaborare il mio pensiero. Ho così capito che la scelta di far trascorrere del tempo prima di stigmatizzare le mie impressioni su L’Aquila è stata corretta. Innanzitutto, ho dovuto metabolizzare quanto avevo visto con i miei occhi. E di questo devo ringraziare di cuore Stefania Pace e la stessa Samanta Di Persio. Stefania per avermi fatto capire quanto sia davvero difficile far riprendere la vita stessa anche di chi aveva un’attività commerciale e ora si trova a doverla ricostruire…praticamente da solo. O per avermi fatto vedere da vicino la realtà dei «borghi». Poggio Picenze, per esempio. Mi hanno descritto le persone morte nel crollo di una casa. Quanto deve essere difficile passare da lí e ripensare ogni volta a chi abbiamo perso…con la consapevolezza che una tragedia simile si poteva evitare…ho visto i «MAP»…AVREI PREFERITO NON VEDERLI!E’ vero le persone hanno un tetto sulla testa…ma rovente d’estate e gelido di inverno… E ho visto le New town…idem:se si è stati fortunati, si è finiti in quelle graziose e edificate con criterio…ma…tutte…e dico tutte…sono degli alveari, su cui le persone possono contare per rincasare…ma sei isolato dal mondo:lontano dai centri abitati, non una farmacia, non una frutteria. NON UN CENTRO DI AGGREGAZIONE SOCIALE. Mi sono chiesta: ma gli anziani come fanno?gli anziani da soli?un litro di latte, dove lo vanno a comprare?e le medicine?la cosa che salta all’occhio guardando le New Town…è la desolazione che le circonda. Ho chiesto a Samanta, ma gli anziani, il tessuto sociale, i rapporti di quartiere?e lei mi ha risposto con una cifra che mi ha sconvolta: le morti causate dal terremoto sono 304…ma quelle causate dal post terremoto solo nella fascia over 65 sono 3000. Avete letto bene, non ho sbagliato il numero degli zeri: 3000!Ne avete sentito parlare in qualche telegiornale?no, neanche io. Perchè non se ne è parlato. Meglio focalizzare l’attenzione sulla bottiglia di champagne lasciata dal premier nei frigoriferi delle new town. Ebbene, io direi che è passato troppo tempo…io direi che ogni italiano si dovrebbe considerare parente degli aquilani…perchè se è vero che c’era chi il terremoto lo aveva previsto, beccandosi la denuncia per procuratro allarme, è altrettanto vero…che nessuno di noi può sentirsi al sicuro da eventi così…Eppure…non mi sembra, sino ad oggi, di aver visto avviare progetti seri di formazione ed informazione di tutte quelle persone che continuano ad abitare nelle zone a rischio sismico e dintorni. E’ altresì vero che a L’Aquila è successa una cosa anomala: su ogni prontuario della gestione delle emergenze, sono segnalati dei punti «di raccolta»: punti, considerati sicuri, dove la popolazione deve recarsi dopo le scosse…Sarebbero le scuole, ospedali, la Prefettura…fermatevi a pensare un attimo… L’Aquila: ospedale distrutto, università danneggiata, casa dello studente crollata e la Prefettura…l’edificio da cui dovrebbe partire il coordinamento dei soccorsi…disintegrato, imploso, crollato su se stesso… A me è bastato vedere il cratere che c’è al posto della casa dello studente…per capire che…MAI PIU’!non dobbiamo consentire che queste cose accadano mai piú!e non per noi…noi non siamo in tempo…ma i nostri figli, i nostri nipoti li possiamo salvare. ORA!basta tenere alta la testa, come hanno cominciato a fare gli aquilani da quando hanno capito che quella del Governo era tutta fuffa, da quando hanno capito che avrebbero dovuto ricominciare a pagare le tasse, per case che non ci sono piú, bollette per numeri di telefono che non esistonio piú…e pedaggi…per tornare a lavorare…Alziamo la testa…difendiamo i nostri territori, i nostri colori…il nostro tricolore…LA NOSTRA COSTITUZIONE!. Domani, sabato 18 settembre, sarò sul palco della WEBDV di Italia dei Valori, a Vasto. Alle 13.Seguite lo streaming.E partecipate!