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Giorgio, perché hai firmato?

Caro Presidente Napolitano,
ieri ho festeggiato il fatto che la legge Alfano sia stata respinta. Ma è stato un attimo perché, poi, ho ripensato che si sarebbe potuto evitare tutto questo sciupio di energie e soldi dei contribuenti se solo tu (scusa il tono confidenziale, rispetto a parte per la tua alta carica, dovresti essere un padre per la patria e io ad un padre darei sempre del tu) non avessi firmato quel “lodo”…e non solo.
Dici: “un atto dovuto”. A CHI??? Non certo ai cittadini italiani! In tanti hanno alzato la testa e la voce per cercare di farti sentire le ragioni che davano per incostituzionale il “lodo Alfano”. Mi piace ricordare le parole di Enzo di Frenna oggi più che mai una Cassandra: “Dunque, se in futuro questa legge dovesse risultare anch’essa incostituzionale e contravvenire all’articolo 3 della Carta scritta dai padri costituenti, si scriverà in Internet e nei libri di storia che tale legge portava la firma del presidente Napolitano. E purtroppo, ciò nonostante le diffuse contestazioni espresse nei mesi precedenti all’approvazione.”. Tu sarai sempre il Presidente che non ha voluto negare la firma. Sorvolo sul fatto che il Presidente della Repubblica potesse esprimere la propria opinione tirandosi fuori dal “quartetto” e dicendo che non fosse necessario includere anche sè medesimo tra i fortunati “immuni”. Sorvolo sul fatto che hai firmato anche lo scudo fiscale. E da quello, DAVVERO, non so chi ci salverà! Sorvolo su tante cose, ma ti ricordo che, da ieri, siamo tornati tutti ad essere uguali.
Certo, per me è un problema pensare di essere uguale a Berlusconi e solo per questo cambierei la Costituzione.
Ma nella nostra uguaglianza ci sono categorie che si separano drasticamente: chi si può permettere tutto e chi niente. Io appartengo alla seconda categoria. Quella di chi è in cerca del proprio futuro, del proprio nido dove contribuire alla popolazione di questo paese. Mi guardo intorno, guardo la mia busta paga, guardo i mutui e capisco che, di questo passo, non avrò mai una casa mia.
Non è che niente, niente, tra una firma e l’altra, firmeresti anche il mio mutuo?
Rispettosamente, Serenetta Monti (Resistente a difesa della Costituzione)