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“Salva Roma” e Assemblea USI Unione Sindacale Italiana a Zètema

Oggi pubblico il comunicato sindacale che ho fatto girare tra i miei colleghi e le mie colleghe, dopo l’approvazione al Senato del decreto “Salva Roma”, con tanto di “emendamento Santini”. Mi sono vista costretta a puntualizzare alcune cose, perché, precedentemente, alcune dichiarazioni del sindaco Ignazio Marino , avevano tranquillizzato lavoratori e lavoratrici Zetema.
Ebbene, il fatto che un sindaco si impegni a difendere una società, non significa che sia davvero nelle condizioni di farlo. Voglio, infatti, ricordare che Roma Capitale sta sull’orlo del default, che se non viene definitivamente liberato dalla Camera il Decreto Salva Roma con la pioggia di milioni che dovrebbero far respirare la Capitale…il commissariamento e le nuove elezioni sarebbero garantite. Che significa questo a fronte dell’approvazione dell’emendamento Santini?
L’ho spiegato nel mio comunicato…con cui esorto colleghe/i a partecipare all’assemblea dell’USI Unione Sindacale Italiana, di domani 25/2  presso Civita, piazza Venzia, 11, a partire dalle ore 13.
Fermo restando…che se pure il Sindaco riuscisse a “salvare” Zetema…che significa?,..che le altre società partecipate potrebbero chiudere come se niente fosse…per fare cassa?…Direi di no!…Direi che siamo pronti a contrastare questa politica di tagli fatti sempre dal basso…Noi la crisi (la loro!) non la paghiamo!
Ora però vi lascio al discorso che tutti i politici dovrebbero fare…e mettere in pratica…Quello del Presidente dell’Uruguay, PEPE MUJICA, all’Assemblea dell’ONU nel 2012, in Brasile. Buona visione.
 

Comunicato sindacale per affissione e divulgazione ai sensi della L.300/70 ex art. 25.

 “IL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI?”…L’USI DICE NO!

 In molti si sono sentiti rasserenati dalle dichiarazioni del sindaco Ignazio Marino, relativamente l’importanza di Zètema: “L’attività di Zètema è importantissima in una città come Roma… Per questo faremo tutto quanto possibile a tutela dei lavoratori di Zètema, di concerto con il Consiglio comunale e i sindacati”.

Io no. Perché? Eppure sono una lavoratrice come tutti voi. Ebbene, io credo…e non sono la sola, che i sindaci cambiano e le leggi restano. E le norme nazionali che si stanno approvando non ci aiutano a stare “sereni”. Ieri, 20/2, è passato al Senato il Decreto Salva Roma, al cui interno è stato votato l’emendamento “Santini”, rivisitato più volte, tanto che alla fine è stato votato il “testo 4”. Ebbene io tutte queste rassicurazioni non le vedo. Nel testo approvato leggiamo di misure che prevedono anche “…la dismissione o la messa in liquidazione delle società partecipate che non risultino avere come fine sociale attività di servizio pubblico…ove necessario per proseguire il riequilibrio finanziario del Comune”.

Ecco! Vi state sentendo meglio? Perché non leggiamo che le società partecipate si vendono punto e basta? Io no! Ricordiamoci che il Comune di Roma, oltre il mega debito, deve ancora approvare il Bilancio. Bilancio che, nella Previsione, ha allarmato persino il dr. Ruberti. Il quale ha confermato nell’ultimo tavolo RSU che, se vengono rispettati i tagli previsti nel “previsionale” che si aggirano intorno al 30%, le conseguenze potrebbero essere anche licenziamenti. I conti sono presto fatti: tagliare 30% equivale a circa 2/300 lavoratori. Ma noi sentiamoci tranquilli: l’emendamento Santini è passato in  veste soft! Ora, però, il “Salva Roma”  torna alla Camera dei Deputati …e lì dovremo esserci!

Vi aggiungo anche un’altra chicca: dalla Task force messa su da Cottarelli, arriva, come suggerimento mirato alla spending review, anche un’ipotesi di incentivo per quegli Enti Locali che “liquidino” le società non di pubblico interesse.

E ora? vi sentite tranquilli? Io no! Per questo vi rinnovo l’invito a partecipare all’assemblea di TUTTI/E lavoratori e lavoratrici Zètema, indetta dall’USI Unione Sindacale Italiana per il 25/2 p.v. presso la sala di Civita in Piazza Venezia, 11 dalle ore 13 alle ore 16.

Discuteremo e decideremo INSIEME le future iniziative!

Mi dispiace dirvelo…ma non è come diceva Pangloss nel Candido di Voltaire:”…questo è il migliore dei mondi possibili”. No, non lo è…ma noi possiamo evitare che altri lo rendano anche peggiore!

 L’unica battaglia persa è quella che non si combatte!  Serenetta Monti (RSU/USI)

Per info: Serenetta Monti:  serenettam@gmail.com

Giuseppe Martelli : 339/5001537; alex_950@yahoo.it

 
 

https://www.serenettamonti.it

Lo strano concetto di “cultura”…in Italia…e la mia personale solidarietà alla collega aggredita per aver compiuto il proprio dovere, denunciando!

Lo strano modo di concepire la cultura…tutto Italiano…Oggi riporto il comunicato che il Sindacato in cui mi trovo da, ormai, quasi 20 anni ha dovuto predisporre per chiarire quanto sta accadendo intorno alla parziale chiusura del Museo della Civiltà Romana, all’Eur.
Mi piacerebbe leggeste anche questo  articolo che ha saputo inquadrare il problema nell’ottica corretta:”…Una scelta miope, frutto di altre scelte miopi. Non parlo ovviamente del lavoro degli Ispettori, che chiedono solo adeguamenti a norme già conosciute ed applicate in tutte le istituzioni museali italiane, private e pubbliche (comprese quelle gestite dalla Sovraintedenza Comunale di Roma). Parlo invece dei costanti tagli occorsi sul sistema museale capitolino negli scorsi anni, che hanno portato ad un aumento del costo dei biglietti di ingresso senza fornire alcun tipo di nuovi servizi specialmente nelle sedi museali decentrate, proprio come quella del Museo della Civiltà Romana. Il Museo doveva essere valorizzato con l’apertura nel 2004 nella stessa sede del Planetario, così non è stato: mentre il Planetario è tirato a lucido, le sale archeologiche si visitano (quelle che non sono già state interdette al pubblico) a luci spente o quasi e senza riscaldamento.” Ed anche la chiosa di quest’articolo è illuminante:”Marguerite Yourcenar scrisse “fondare biblioteche è un po’ come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito” e lo stesso vale per i Musei. Da martedì l’inverno dello spirito sarà ancora un po’ più rigido di quanto non sia già stato in questi anni in Italia ed a Roma: io metto un berretto di lana ed una sciarpa, e continuo ad aspettare la Primavera
 
 
 
 
COMUNICATO RADIO STAMPA – PER PUBBLICAZIONE E DIFFUSIONE, grazie

Roma, 27 gennaio 2014

“Tutelare la salute e la sicurezza di chi lavora, della cittadinanza produce fastidio per chi governa, finchè la salute e la sicurezza non sono

un bene da tutelare ma sono ancora considerati un costo da sopportare” 

In merito all’Esposto segnalazione di Unione Sindacale Italiana per il Museo della Civiltà Romana:

Si precisa che su esposto segnalazione denuncia dell’Unione Sindacale Italiana e della

RSU interna della società Zètema, in materia di salute e sicurezza a tutela di lavoratrici e lavoratori e della cittadinanza che visita i siti museali, l’Ispettorato del lavoro

di Roma ha fatto sopralluoghi al Museo della Civiltà Romana e al Planetario, riscontrando la veridicità e attendibilità di quanto segnalato ed esposto dal

sindacato autoganizzato USI, che aveva in più occasioni fatto anche molte segnalazioni interne in materia ai vertici aziendali e comunali.

Gli Ispettori del lavoro hanno dato al Comune e alle società che gestiscono le attività museali dei termini di prescrizione per lavori di adeguamento e messa a norma, che solo in parte sono

stati iniziati, ma che non hanno risolto nè eliminato i fattori di rischio e pericolo segnalati dall’USI, che è in prima fila sulle iniziative su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

e sui territori, facendo parte sia del “Comitato 5 aprile” di Roma che è nodo locale della RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E SUI TERRITORI.

Al termine della fase preliminare e per garantire una prima fase di messa a norma, la Sovrintendenza capitolina di Roma Capitale e la stessa Zètema hanno predisposto la chiusura

parziale di alcune sale del Museo della Civiltà Romana e altre misure la cui incisività ed effettività sarà costantemente monitorata non solo dagli organismi di vigilanza preposti, ma

dalla stessa Unione Sindacale Italiana, che ritiene la prevenzione, l’attenzione e l’intervento per l’eliminazione dei fattori di rischio e pericolo o almeno la sua sostanziale riduzione

un elemento importante per evitare che si sottovaluti il problema e si debba poi commentare incidenti sul lavoro con feriti, morti sul lavoro o danni agli utenti e alle strutture pubbliche.

La preoccupazione dell’Usi e delle rappresentanze interne nei posti di lavoro è che tale provvedimento per il Museo della Civiltà Romana, sia solo una misura parziale e insufficiente,

che non elimina la questione e dia solo un segnale di facciata che sposta la questione nel tempo, mentre per Usi le questioni relative alla salute di chi lavora, alla sicurezza

per utenti, visitatori e cittadinanza e sicurezza degli edifici come di siti lavorativi e produttivi, necessiti di un intervento pianificato, programmato nel tempo e con attenzione più

alla fase di prevenzione, informazione e formazione per i vari rishci e pericoli, con valutazione dei costi e dei benefici complessivi, piuttosto  che di intervento successivo quando i danni si

sono provocati.

Per l’Unione Sindacale Italiana come per la stessa rete nazionale per la salute e la sicurezza, la salute non è una merce e la sicurezza non può essere considerata un costo da

sopportare, ma sono interessi e beni collettivi da tutelare in modo pieno ed efficace.

L’USI esprime la sua solidarietà alla collega, in servizio presso il Museo della Civiltà Romana e dipendente

di Zètema, associata al sindacato autorganizzato, che venerdì scorso è stata fatta oggetto di intimidazioni e aggressione da parte di funzionarie comunali, che in modo sbagliato e inesatto

l’avevano ritenuta “colpevole” di aver chiesto all’Usi di intervenire segnalando le molte inadempienze in materia di sicurezza e salute sul lavoro, riscontrate poi dai Serizi Ipsettivi del Lavoro

dopo intervento ufficiale del sidnacato autorganizzato.

La lavoratrice ha avuto una prognosi di 5 giorni dal pronto soccorso ospedaliero al quale si è recata, fatto questo che getta una ulteriore

ombra sul fatto che i diritti di chi lavora anche di poter svolgere un lavoro in sicurezza e in condizioni di serenità e salute, sono messi a rischio se si rompe il muro di omertà

e si effettua un adempimento che è dovere di ogni dipendente segnalare quando se ne viene a conoscenza, come è espressamente previsto dalle norme italiane ed europee su sicurezza e salute eni

luoghi di lavoro. La pressione e le attività sindacali anche per la piena tutela su questa materia svolte dall’Unione Sindacale Italiana, proseguiranno come del resto quelle della stessa rete nazionale,

che ha seguito i principali processi e situazioni a livello nazionale (Thyssenkrupp, Umbria Olii, ILVA di Taranto, Eternit, Molfetta, Trani, Ravenna, Cantieri Navali di Palermo, Genova e tanti altri), fino a che

non sarà garantita la piena ed efficace tutela e applicazione delle norme per chi lavora e chi fruisce dei servizi e attività, su sicurezza e salute.

Unione Sindacale Italiana segreteria intercategoriale e mail usiait1@virgilio.it, blog www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com                  

RISPOSTA DI UNA CITTADINA, LAVORATRICE, RSU E DELEGATA USI UNIONE SINDACALE ITALIANA ALLA LETTERA APERTA AI CITTADINI DI MICAELA QUINTAVALLE

Cara Micaela, ho letto la tua lettera aperta…e vorrei risponderti da cittadina, lavoratrice ed RSU dei lavoratori e delle lavoratrici per un sindacato…che ha fatto la storia dell’autoganizzazione e che ben comprende le motivazioni che vi spingono, oggi, a chiedere il sostegno della cittadinanza nella difesa del servizio pubblico.

Noi, come USI Unione Sindacale Italiana…abbiamo già dato: solo in ordine di tempo nella difesa delle biblioteche comunali…Per cui la Giunta Alemanno aveva approvato un taglio di fondi che avrebbe significato la chiusura di quelli che consideriamo dei veri e propri “presidi sociali”, oltre che culturali. Stesso dicasi per le lotte degli ultimi 15 anni che hanno riguardato asili nido, scuole materne, anziani, assistenza domiciliare e servizi sociali: utenti, cittadine/i unite/in con lavoratrici e lavoratori sostenuti dall’USI. Questo nostro passato mi rende fiera di alzare la nostra bandiera. Cosa che ho già fatto quando sono venuta alla manifestazione che è partita dal Colosseo il 20 dicembre 2013 ed in cui ci siamo conosciute. Io stessa sono in prima linea contro le privatizzazioni dal 1997. Per cui la battaglia per la difesa del trasporto pubblico e del miglioramento di tale servizio e delle condizioni di chi ci lavora appartiene al nostro DNA “sindacale”

Io, però, non posso sentire questa chiamata all’unità…per una lotta così importante per tutte/i…accompagnata dall’impossibilità di alzare una bandiera (come indicato nel vostro volantino per l’appuntamento del 20) di cui non mi vergogno…E che tanto da e fa ogni giorno, dal 1912, per tutte/i. Spero che tu e le tue colleghe con i tuoi colleghi, sappiate distinguere le bandiere amiche da quelle che normalmente appoggiano le manovre del padrone e che lasciate lo spazio alla nostra partecipazione con le bandiere. Te lo dico da cittadina. Lavoratrice. RSU e delegata dell’Unione Sindacale Italiana. Attendo fiduciosa un riscontro per promuovere un percorso realmente unitario che sia da sprone ad un coordinamento di tutte le realtà pubbliche e para pubbliche che ruotano intorno agli Enti Locali e/o Statali che rischiano di pagare una crisi prodotta dall’alto. Ma che non debbano vergognarsi delle proprie, antiche origini! Saluti da combattente a combattente. Serenetta Monti, cittadina, lavoratrice, RSU e delegata USI Unione Sindacale Italiana

 

A questo link trovate il testo integrale della lettera aperta…io vi saluto con le parole di Gaber…:”…La libertà non è star sopra un albero non è neanche il volo di un moscone la libertà non è uno spazio libero libertà è partecipazione. “

IO STO CON DI MATTEO…E LA REGIONE LAZIO?

Ok…Ok…ogni tanto me la prendo comoda e non aggiorno il blog. Le motivazioni sono diverse: a volte vorrei scrivere su tutto, a volte su niente e a volte non ho proprio il tempo di scrivere…e il tempo passa più velocemente dei miei percorsi mentali. Ed eccoci al nuovo anno. Negli ultimi mesi,  grandi eventi hanno scosso il Paese e forse l’intero Pianeta…ma noi, poveri mortali, siamo ancora qui con quei problemi del quotidiano che proprio non si riescono a risolvere. Vorrei iniziare questo 2014, ricominciando da una partita molto importante, rimasta aperta …addirittura da maggio 2013. Di cosa parlo? Dell’iniziativa avviata come Movimento Agende Rosse  del Lazio per sollecitare la Regione Lazio a dimostrare apertamente il proprio sostegno alla magistratura siciliana, in particolar modo al giudice Nino Di Matteo, oggetto di pesantissime minacce, confermate anche dalle intercettazioni del boss RIINA. Ebbene a maggio 2013, con Beatrice Andolina, anche lei amministratrice del gruppo delle Agende Rosse del Lazio, ci siamo fatte portavoce di quella che era un’iniziativa avviata già in diversi Comuni: proporre una mozione che consentisse l’esposizione di una foto del giudice sui palazzi (in questo caso) della Regione, con l’ufficializzazione del sostegno attraverso un atto pubblico come la votazione in Consiglio. Di tutti i gruppi politici che hanno ricevuto la proposta di mozione, solo il capogruppo della Lista Civica Nicola Zingaretti, on. Michele Baldi  si è fatto avanti e si è reso primo firmatario di tale mozione, interessandosi personalmente presso gli altri gruppi consiliari, affinchè la mozione fosse votata all’unanimità. Il 4/7/2013, la mozione è andata in discussione al Consiglio Regionale. E, pur avendo, nella riunione dei capigruppo, tutti sottoscritto la mozione…qualcosa non è andata…Quel 4/7, in parecchi hanno preso parola per riempirsi la bocca con termini come “antimafia” o ricordando la fine che hanno fatto i giudici Falcone e Borsellino, perché lasciati nel silenzio e nell’indifferenza collettivi…ma il risultato di questo fiume di belle parole… è stato il rinvio della votazione. Ad oggi, quella mozione giace ancora inascoltata nei cassetti del Consiglio Regionale della Regione Lazio. Il giudice Di Matteo ha ricevuto il sostegno di molti altri Comuni. La sua foto ha campeggiato a Venezia e Napoli. Qui a Roma abbiamo perfino srotolato uno striscione giù dal Colosseo, come vedete dal video, per ricordare che NINO DI MATTEO NON E’ SOLO!…Ma…evidentemente Regione Lazio, gruppi consiliari e vari portavoce dei cittadini…non la pensano così. Per i Marò in India  (GIUSTAMENTE!) si votò immediatamente per l’esposizione di uno striscione sulla facciata del Palazzo di via Cristoforo Colombo. Nino Di Matteo, evidentemente…conta di meno per una Regione che, nel tempo…ha saputo nominare, con particolare oculatezza, funzionari come Luca Fegatelli , alla direzione dell’Agenzia Regionale dei beni confiscati alla mafia, ora agli arresti domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta su Cerroni, “il supremo” di Malagrotta. Beh, come dire …comincia proprio sotto i migliori auspici questo 2014!…una cosa è sicura…IO STO CON DI MATTEO…e…La REGIONE LAZIO?

BENNARDO MARIO RAIMONDI, VITTIMA D’USURA.

Ho vissuto personalmente la presenza di Bennardo a Roma, all’evento “Torraccia in Festa”, dove un’attivissima Associazione Culturale, lo ha accolto a braccia aperte, ospitandolo in un gazebo in cui ha potuto vendere i suoi manufatti ed organizzare una dimostrazione dal vivo cui hanno assistito e sono stati coinvolti bambini. A dimostrazione che la parola d’ordine è “solidarietà”. Come ho detto nell’appello…insieme agli “Amici di Bennardo” continuerò a bussare a tutte le porte, nonostante, paradossalmente, io abbia più fiducia nella Caritas che nelle nostre, laiche, Istituzioni…Prima o poi…una porta si aprirà…Io ho fede!

 

 

APPELLO PER BENNARDO MARIO RAIMONDI, VITTIMA DI USURA.

 

Gentile Monsignor Lombardi, spettabile Caritas,

 

mi chiamo Serenetta Monti e vivo a Roma. Invierò questa missiva via mail ai contatti che sono riuscita a reperire, in alternativa via fax.  Da tempo seguo da vicino, come privata cittadina, temi come l’antimafia ed i testimoni di giustizia. In questo mio cammino di impegno sociale e civile, ho conosciuto il 19/7/2011, in via D’Amelio a Palermo, il sig. Bennardo Mario Raimondi. Il sig. Raimondi è stato ospitato, in quell’occasione, dal Movimento delle Agende Rosse che ogni anno, ormai, organizza le iniziative per tenere viva la memoria della strage in cui perirono il giudice Paolo Borsellino e gli angeli della sua scorta. Il sig. Raimondi ha portato in via D’Amelio i manufatti artigianali in terracotta che crea grazie al dono che ha ricevuto. Purtroppo, il sig. Raimondi, ha scelto la via della legalità in un Paese, in particolar modo in una terra, quella della Trinacria, in cui bisogna scardinare un, intero, marcio sistema. Denunciando i suoi estorsori, il sig. Raimondi ha visto la propria vita cadere in un baratro senza prospettiva di risalita. Questo perché sono state le stesse Istituzioni Italiane a aver peccato e di efficienza e di sensibilità e di solidarietà. Oggi il sig. Raimondi, è aiutato da persone che, nonostante il momento di crisi collettiva, hanno deciso di supportarlo con piccole donazioni o acquisti dei suoi prodotti. Ma la situazione non può essere gestita a mozzichi. Egli, infatti, versa in una situazione di disagio estremo avendo anche dovuto cambiare la casa in cui stava e dove aveva potuto organizzare un piccolo laboratorio. Non potendone sostenere le spese, è stato sfrattato per morosità. Il sig. Raimondi, ora, grazie alla comprensione di un nuovo proprietario, vive in un’altra abitazione, con la sua famiglia ed ha anche un figlio di 11 anni affetto da una grave patologia che necessita una dieta sana (ma questo dovrebbe valere per tutti) e di controlli semestrali a Roma, con tutto quel che consegue per le spese da sostenere. E’ evidente, ormai, che il sig. Raimondi sia caduto in uno stato di profonda prostrazione e frustrazione. Si è visto abbandonato dal proprio Stato e persino dalla Caritas di Palermo, nonostante egli abbia ricevuto in data 24/6/2013 la seguente mail, dove l’Area Nazionale lo indirizzava al dr.Alfisi che ci legge per conoscenza: “Gentile Signore Come già Le abbiamo comunicato in altre occasioni,  non abbiamo la possibilità di aiutarla direttamente. Rimandiamo come sempre alla sua Caritas diocesana., che legge per conoscenza.  Non sappiamo come mai la Caritas di Palermo non l’ha contattata. Le consigliamo e le ricordiamo il numero che deve contattare a Palermo:  Centro di Ascolto della Caritas di Palermo, chiedendo di contattare il Sig. Vittorio Alfisi, tel…, che è già informato. Chiediamo scusa ma questo è quanto possiamo fare. Cordiali saluti. Area Nazionale” . Mi sono permessa di chiedere al sig. Raimondi il permesso di divulgare la suddetta mail, ho omesso solo il numero telefonico di riferimento.

Ebbene, nonostante la situazione del sig. Raimondi sia ben nota alla Caritas di Palermo, che, nel lontano 2006, una volta pagate delle bollette e delle fatture dello stesso ne pretendeva un rimborso (che solo dopo una telefonata a Roma…è stato evitato), al sig. Raimondi, dalla signora MAIO, viene risposto che esiste una lista d’attesa in base alla quale la sua posizione verrà verificata tra due mesi. Ho letto sul sito nazionale della Caritas che esiste il Prestito della Speranza e se non ricordo male, il sig. Raimondi aveva chiesto la possibilità di accesso a quello relativo il punto 1):“ Il “credito sociale” alle famiglie, di importo non superiore a 6 mila euro.”. A questo punto, visto il totale stato di disagio di una persona che ha una dote ed è quella di lavorare l’argilla creando opere straordinarie anche di soggetto religioso, io ritengo più opportuno egli promuova la richiesta del Prestito della Speranza relativa il microcredito per il rilancio della sua attività. Mi riferisco al punto 2):” Il prestito all’attivazione di attività artigianale o imprenditoriale a singoli o a società di persone o cooperative per un valore massimo di 25.000 euro (microcredito all’impresa).” Ho letto la presentazione del suddetto “Prestito della Speranza” (“L’accesso al credito è possibile per quelle famiglie che, all’atto della presentazione della domanda, versano in condizioni di vulnerabilità economica e sociale. Nel rilanciarlo, la Cei ha semplificato i criteri di selezione, in modo da ampliare le possibilità di accesso (ora possibile anche per disoccupazione da lungo tempo, lavori precari e irregolari, famiglie anche senza figli, ecc.”), oserei dire che il sig. Raimondi incarni perfettamente il destinatario di tale prestito. Mi chiedo, quindi, cosa potrebbe ostare la Caritas in una eventuale concessione o quantomeno in un trattamento più umano, considerate le condizioni in cui da tempo versa il sig. Raimondi con la sua famiglia. Nonostante tutto ciò che quotidianamente egli viva, infatti, il sig. Raimondi, non ha mai perso la sua fede e non ha  voluto rinunciare a portare sua moglie e suo figlio (in occasione dell’ultimo controllo medico a Roma, a maggio scorso) in piazza San Pietro per poter prendere la Benedizione del Santo Padre. Le persone che, come me, stanno cercando di aiutare il sig. Raimondi con piccoli sostegni o anche solo con parole di conforto, sanno quanto possa essere, in talune occasioni, difficile sopportarne gli sbalzi umorali. Ma sfido chiunque a vedersi abbandonato per avere compiuto il proprio dovere di cittadino. Mi rendo perfettamente conto che le prime a dover intervenire dovrebbero essere le Istituzioni del mio Paese, ma, come detto…In questo momento di drammatica crisi, l’attenzione ai casi come questo non è, poi, così alta. Noi, amici di Bennardo Mario Raimondi, confidiamo nella comprensione delle SS.LL. e nell’opera caritatevole che, quotidianamente, la Caritas porta avanti. Confortati dal nuovo corso che Papa Francesco sta dando alla Chiesa tutta, insisteremo a bussare a tutte le porte fino a che non verranno aperte, perché abbiamo visto che se al sig. Raimondi viene concessa la possibilità di lavorare e poter vendere i suoi manufatti, può avere discreti introiti. Ma fino a che il meccanismo produttivo non viene riavviato in tutto il suo ciclo, sarà sempre un correre dietro alle emergenze. Io ho un blog (www.serenettamonti.it), attraverso il quale divulgherò l’appello che vi sto rivolgendo ed inoltrerò medesime richieste alle Istituzioni tutte a cominciare dal Comune di Palermo, nella speranza di avere riscontri utili a risolvere questa drammatica vicenda umana. Sono anche sicura che si possa creare una sinergia con le Istituzioni Italiane, purchè tutti possiamo fare il nostro e non girarci dall’altra parte. Bennardo non ha mai chiesto pietà, ma solo solidarietà ed una possibilità concreta di riavviare la propria attività al fine di poter lavorare per guadagnare e risarcire chi, nel tempo, lo ha sostenuto amorevolmente. Certa di un vostro cortese riscontro, porgo cordiali saluti. Serenetta Monti

Per contattarmi: serenettam@gmail.com; cell: 377/5078494

 

 

“BBIUTIFULL CAUNTRI”

Faccio sempre fatica ad ascoltare la frase in cui il senso ruota intorno al concetto di “bel Paese”…”beautiful country”…diceva il video promozionale in cui compariva l’ingessato Rutelli, sul famigerato sito, costato milioni di euro. Dio benedica la satira e la parodia sempre!…Perchè per andare avanti in questo disastrato Paese…ogni tanto bisogna prendere una boccata d’ossigeno e la satira ci aiuta. Ci strappa un sorriso anche nei momenti più drammatici.
Come oggi: i “grandi elettori” eleggeranno il Presidente della Repubblica…E, intanto…io apro il Fatto Quotidiano e trovo la vignetta di Vauro in prima pagina dedicata al muratore suicida perché ha perso il lavoro. Ho ingoiato amaro. Cerco altre notizie e scopro che la compagna di questo pover’uomo sta portando avanti una gravidanza: è al sesto mese. Ora sa che suo figlio nascerà orfano. Sfoglio il Corriere della Sera  trovo la storia di Silvano Toniolo: 80 anni, infermiere in pensione. Sfrattato. Vive viaggiando sui treni, grazie ad un tessera per un’invalidità dovuta ad un ictus che lo ha colpito. Invidio il suo spirito di iniziativa: non si è lasciato andare. Apro le mails e ri trovo la disperazione di Bennardo Raimondi , testimone di giustizia (da non confondere con il “collaboratore”, lui non è un delinquente pentito, lui ha denunciato i suoi usurai), lasciato solo, a morire di fame (insieme alla sua famiglia), quasi che il colpevole fosse lui. Io credo che noi tutti siamo responsabili, colpevoli. Colpevoli della morte di chi si impicca perché perde il lavoro della vita che conduce Silvano Toniolo E di aver lasciato solo Bennardo e di tanto, tanto altro. Di tutto questo siamo colpevoli. Perché?…perchè ci giriamo sempre dall’altra parte per poter “proteggere” il nostro orticello. Io non so a chi rivolgermi perché Silvano Toniolo possa essere aiutato e la compagna di un suicida non venga lasciata sola. Per Bennardo Raimondi so che qualcosa si sta muovendo. So che ogni giorno cerco di non guardare dall’altra parte. Cerco di condividere il mio orticello con gli altri. Anche se si tratta solo di una parola o di un sorriso. E mi chiedo…sono una pazza utopista io che ancora insisto e credo con tutte le mie forze che possiamo cambiare le nostre condizioni e di chi ci sta accanto? Sono fuori dal tempo perché spero che l’uomo tenda la mano al suo vicino in difficoltà? In giorni come questo, però, in cui leggo che un uomo sfregia una donna perché la ritiene un oggetto in suo possesso, mi chiedo chi o cosa io sia. Poi mi guardo allo specchio…e ci vedo “solo” una persona …ma che non si arrende, che non vuole essere pecora …ma soprattutto non vuole perdere la propria sensibilità ed umanità…e mi rispondo…che per quanto possa essere difficile, strano, in salita, questo è il mio percorso…Questa sono io…Per molti una stronza (si,si…me lo dicono anche in faccia), per altri una fregnona…Ma io non cambierò…e continuerò a non girarmi dall’altra parte…cercando di trasmettere anche ad altri …questa “cattiva” abitudine. E, oggi, volevo condividere queste riflessioni con tutti voi.

Per dovere di cronaca: aggiornamento sulla “Richiesta di rettifica post signora/on​orevole Roberta Lombardi scritto alle ore 23.19 del 17/12/2012​”

Venerdi scorso scrivevo un post relativo una richiesta di rettifica di una frase scritta all’interno di una discussione sul forum www.roma5stelle.com da parte della signora onorevole Roberta Lombardi. Intimavo un termine utile di 48 ore salvo adire via giudiziarie. Ebbene, ieri, sabato 16 marzo, alle ore 21,21 ho ricevuto una mail dall’indirizzo del sig. Gianluca Perilli, con un testo che portava la firma del sig. Paolo Morricone (Presidente del Comitato Cittadini in Movimento”.  Riporto, per dovere di cronaca, la mia risposta, avendo i gestori del forum ritenuto opportuno cancellare la frase che segnalavo come diffamante e calunniosa. Pertanto, ora, il testo sul forum risulta il seguente: “Augusto, mi sembra ci sia una certa differenza tra la Monti, candidato sindaco che si fece prima la propria campagna elettorale…”.

Testo mail di risposta al Comitato Cittadini in Movimento:

Gentile sig, Morricone (Presidente del Comitato Cittadini in Movimento) e Gentile sig. Perilli (intestatario della mail di risposta),

nel ringraziarvi per la modifica apportata al testo da me segnalato vi comunico che, a questo punto, non occorre alcun testo di rettifica avendo rimosso la frase diffamante e calunniosa. Colgo, altresì, l’occasione per fare tesoro del recapito mail da voi fornitomi qualora dovessi ravvisare altre frasi che mi dovessero riguardare all’interno del vostro forum che dovessi ritenere “non consoni ai canoni del confronto civile o che possano risultare o sembrare nocivi, lesivi offensivi, irritanti”, come recitato dal disclaimer del vostro sito.
Ringraziando la tempestività dello staff tecnico, auguro buon lavoro a tutti. Serenetta Monti