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BENNARDO MARIO RAIMONDI, VITTIMA D’USURA.

Ho vissuto personalmente la presenza di Bennardo a Roma, all’evento “Torraccia in Festa”, dove un’attivissima Associazione Culturale, lo ha accolto a braccia aperte, ospitandolo in un gazebo in cui ha potuto vendere i suoi manufatti ed organizzare una dimostrazione dal vivo cui hanno assistito e sono stati coinvolti bambini. A dimostrazione che la parola d’ordine è “solidarietà”. Come ho detto nell’appello…insieme agli “Amici di Bennardo” continuerò a bussare a tutte le porte, nonostante, paradossalmente, io abbia più fiducia nella Caritas che nelle nostre, laiche, Istituzioni…Prima o poi…una porta si aprirà…Io ho fede!

 

 

APPELLO PER BENNARDO MARIO RAIMONDI, VITTIMA DI USURA.

 

Gentile Monsignor Lombardi, spettabile Caritas,

 

mi chiamo Serenetta Monti e vivo a Roma. Invierò questa missiva via mail ai contatti che sono riuscita a reperire, in alternativa via fax.  Da tempo seguo da vicino, come privata cittadina, temi come l’antimafia ed i testimoni di giustizia. In questo mio cammino di impegno sociale e civile, ho conosciuto il 19/7/2011, in via D’Amelio a Palermo, il sig. Bennardo Mario Raimondi. Il sig. Raimondi è stato ospitato, in quell’occasione, dal Movimento delle Agende Rosse che ogni anno, ormai, organizza le iniziative per tenere viva la memoria della strage in cui perirono il giudice Paolo Borsellino e gli angeli della sua scorta. Il sig. Raimondi ha portato in via D’Amelio i manufatti artigianali in terracotta che crea grazie al dono che ha ricevuto. Purtroppo, il sig. Raimondi, ha scelto la via della legalità in un Paese, in particolar modo in una terra, quella della Trinacria, in cui bisogna scardinare un, intero, marcio sistema. Denunciando i suoi estorsori, il sig. Raimondi ha visto la propria vita cadere in un baratro senza prospettiva di risalita. Questo perché sono state le stesse Istituzioni Italiane a aver peccato e di efficienza e di sensibilità e di solidarietà. Oggi il sig. Raimondi, è aiutato da persone che, nonostante il momento di crisi collettiva, hanno deciso di supportarlo con piccole donazioni o acquisti dei suoi prodotti. Ma la situazione non può essere gestita a mozzichi. Egli, infatti, versa in una situazione di disagio estremo avendo anche dovuto cambiare la casa in cui stava e dove aveva potuto organizzare un piccolo laboratorio. Non potendone sostenere le spese, è stato sfrattato per morosità. Il sig. Raimondi, ora, grazie alla comprensione di un nuovo proprietario, vive in un’altra abitazione, con la sua famiglia ed ha anche un figlio di 11 anni affetto da una grave patologia che necessita una dieta sana (ma questo dovrebbe valere per tutti) e di controlli semestrali a Roma, con tutto quel che consegue per le spese da sostenere. E’ evidente, ormai, che il sig. Raimondi sia caduto in uno stato di profonda prostrazione e frustrazione. Si è visto abbandonato dal proprio Stato e persino dalla Caritas di Palermo, nonostante egli abbia ricevuto in data 24/6/2013 la seguente mail, dove l’Area Nazionale lo indirizzava al dr.Alfisi che ci legge per conoscenza: “Gentile Signore Come già Le abbiamo comunicato in altre occasioni,  non abbiamo la possibilità di aiutarla direttamente. Rimandiamo come sempre alla sua Caritas diocesana., che legge per conoscenza.  Non sappiamo come mai la Caritas di Palermo non l’ha contattata. Le consigliamo e le ricordiamo il numero che deve contattare a Palermo:  Centro di Ascolto della Caritas di Palermo, chiedendo di contattare il Sig. Vittorio Alfisi, tel…, che è già informato. Chiediamo scusa ma questo è quanto possiamo fare. Cordiali saluti. Area Nazionale” . Mi sono permessa di chiedere al sig. Raimondi il permesso di divulgare la suddetta mail, ho omesso solo il numero telefonico di riferimento.

Ebbene, nonostante la situazione del sig. Raimondi sia ben nota alla Caritas di Palermo, che, nel lontano 2006, una volta pagate delle bollette e delle fatture dello stesso ne pretendeva un rimborso (che solo dopo una telefonata a Roma…è stato evitato), al sig. Raimondi, dalla signora MAIO, viene risposto che esiste una lista d’attesa in base alla quale la sua posizione verrà verificata tra due mesi. Ho letto sul sito nazionale della Caritas che esiste il Prestito della Speranza e se non ricordo male, il sig. Raimondi aveva chiesto la possibilità di accesso a quello relativo il punto 1):“ Il “credito sociale” alle famiglie, di importo non superiore a 6 mila euro.”. A questo punto, visto il totale stato di disagio di una persona che ha una dote ed è quella di lavorare l’argilla creando opere straordinarie anche di soggetto religioso, io ritengo più opportuno egli promuova la richiesta del Prestito della Speranza relativa il microcredito per il rilancio della sua attività. Mi riferisco al punto 2):” Il prestito all’attivazione di attività artigianale o imprenditoriale a singoli o a società di persone o cooperative per un valore massimo di 25.000 euro (microcredito all’impresa).” Ho letto la presentazione del suddetto “Prestito della Speranza” (“L’accesso al credito è possibile per quelle famiglie che, all’atto della presentazione della domanda, versano in condizioni di vulnerabilità economica e sociale. Nel rilanciarlo, la Cei ha semplificato i criteri di selezione, in modo da ampliare le possibilità di accesso (ora possibile anche per disoccupazione da lungo tempo, lavori precari e irregolari, famiglie anche senza figli, ecc.”), oserei dire che il sig. Raimondi incarni perfettamente il destinatario di tale prestito. Mi chiedo, quindi, cosa potrebbe ostare la Caritas in una eventuale concessione o quantomeno in un trattamento più umano, considerate le condizioni in cui da tempo versa il sig. Raimondi con la sua famiglia. Nonostante tutto ciò che quotidianamente egli viva, infatti, il sig. Raimondi, non ha mai perso la sua fede e non ha  voluto rinunciare a portare sua moglie e suo figlio (in occasione dell’ultimo controllo medico a Roma, a maggio scorso) in piazza San Pietro per poter prendere la Benedizione del Santo Padre. Le persone che, come me, stanno cercando di aiutare il sig. Raimondi con piccoli sostegni o anche solo con parole di conforto, sanno quanto possa essere, in talune occasioni, difficile sopportarne gli sbalzi umorali. Ma sfido chiunque a vedersi abbandonato per avere compiuto il proprio dovere di cittadino. Mi rendo perfettamente conto che le prime a dover intervenire dovrebbero essere le Istituzioni del mio Paese, ma, come detto…In questo momento di drammatica crisi, l’attenzione ai casi come questo non è, poi, così alta. Noi, amici di Bennardo Mario Raimondi, confidiamo nella comprensione delle SS.LL. e nell’opera caritatevole che, quotidianamente, la Caritas porta avanti. Confortati dal nuovo corso che Papa Francesco sta dando alla Chiesa tutta, insisteremo a bussare a tutte le porte fino a che non verranno aperte, perché abbiamo visto che se al sig. Raimondi viene concessa la possibilità di lavorare e poter vendere i suoi manufatti, può avere discreti introiti. Ma fino a che il meccanismo produttivo non viene riavviato in tutto il suo ciclo, sarà sempre un correre dietro alle emergenze. Io ho un blog (www.serenettamonti.it), attraverso il quale divulgherò l’appello che vi sto rivolgendo ed inoltrerò medesime richieste alle Istituzioni tutte a cominciare dal Comune di Palermo, nella speranza di avere riscontri utili a risolvere questa drammatica vicenda umana. Sono anche sicura che si possa creare una sinergia con le Istituzioni Italiane, purchè tutti possiamo fare il nostro e non girarci dall’altra parte. Bennardo non ha mai chiesto pietà, ma solo solidarietà ed una possibilità concreta di riavviare la propria attività al fine di poter lavorare per guadagnare e risarcire chi, nel tempo, lo ha sostenuto amorevolmente. Certa di un vostro cortese riscontro, porgo cordiali saluti. Serenetta Monti

Per contattarmi: serenettam@gmail.com; cell: 377/5078494

 

 

“..e quante morti ci vorranno perchè Egli sappia che troppe persone sono morte?… ”

Da quando ho conosciuto Salvatore Borsellino, ho imparato una cosa. Fondamentale. Fino a vent’anni fa, si usava il tritolo (o il Semtex – http://it.wikipedia.org/wiki/Semtex – come nel caso di Paolo Borsellino), oggi…l’italico genio ha prodotto nuovi metodi che vanno dalla diffamazione all’isolamento. Prima li si attacca per il lavoro che stanno svolgendo e poi li si isola…e si trova chi promuove procedimenti disciplinari al CSM. Lo abbiamo visto con Luigi de Magistris, per quale in pochi, lungimiranti e preveggenti, scendemmo in piazza già tra il 2007 ed il 2008. Il film si è ripetuto, poi in continuazione: Clementina Forleo, Gabriella Nuzzi, Apicella, Antonio Ingroia e Nino Di Matteo…E ora? Indovinate a chi tocca?…al GIP di Taranto: Patrizia Todisco, che si è presa la responsabilità di “interrompere la produzione” dell’ILVA di Taranto. Badate bene: “interrompere la produzione”. Da nessuna parte, in nessun dispositivo, ho letto che l’ILVA dovrà rimanere chiusa a vita. Si chiede venga messa a norma per evitare inquinamento ambientale e morti per tumore. Perchè il nostro deve essere l’unico Paese che invece di difendere i magistrati che, FINALMENTE, intervengono per impedire altre morti assurde (davvero abbiamo già dimenticato le sentenze per l’Eternit? O per la Tyssen Krupp?), li attacca??? Il Governo vuole impugnare la sentenza. Ma che Governo è questo? Nessuno li ha eletti. Stanno schiacciando gli Italiani con provvedimenti lacrime e sangue…che, guarda caso, se la prendono solo con le fasce più deboli.
Riporto integralmente l’appello e le firme di chi ha sentito il dovere di fare qualcosa…SEMPRE…e per i lavoratori, per i cittadini e per l’Ambiente…non per gli interessi del “Padrone”…: “Governo e padroni affossano il Testo Unico
Serve uno sciopero generale per difendere la sicurezza sul lavoro
Basta morti in nome del profitto
per una manifestazione nazionale a Taranto il 18 aprile
Dopo la manifestazione del 6 dicembre, in occasione dell´anniversario della strage della ThyssenKrupp (5000 in piazza a Torino) l´assemblea nazionale della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro lancia un altro appello: il 18 aprile tutti a Taranto!
Il 2009 si è aperto con il solito tragico ritmo di morti e infortuni sul lavoro con cui si erano chiusi gli anni precedenti e, in poco più di due mesi, siamo già a quasi cento morti e migliaia di infortuni. La crisi economica e la precarietà dilagante creano le condizioni di sempre maggiore ricattabilità e instabilità lavorativa che costringe i lavoratori ad accettare condizioni di sfruttamento sempre maggiori. Il governo Berlusconi pensa agli aiuti alle imprese ed alle banche, mentre per i lavoratori non si prevedono neanche i fondi minimi per attuare le norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro o per salvaguardare i salari falcidiati dalla cassintegrazione.
Al contrario, gli attuali tentativi di cancellazione della contrattazione collettiva nazionale e del diritto di sciopero aumentano la condizione di insicurezza per centinaia di migliaia di lavoratori che, di fronte allo spettro della disoccupazione, si trovano a dover scegliere tra lavori sempre peggiori, meno tutelati e meno pagati oppure a fare la fame.
E´ positivo il fatto che nel processo contro la ThyssenKrupp in corso a Torino, nonostante l´ostruzionismo dei legali della multinazionale, i padroni siano imputati per omicidio volontario e gli operai vengano riconosciuti come parte civile. Ma nell´azione giuridica a tutela della salute sul lavoro gli strumenti a disposizione vengono ulteriormente spuntati dal governo e dai padroni.
Infatti, l´attuale esecutivo ed i suoi ministri stanno conducendo un attacco pesante anche alle più piccole conquiste ottenute nel d.lgs. n. 81 del 9 Aprile 2008 (il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro). Con il decreto cosiddetto “Milleproroghe” sono state rinviate di mesi misure importanti come la valutazione dello stress sul lavoro, l´obbligo di assicurare una data certa al documento sulla valutazione dei rischi (e relative sanzioni), il divieto di effettuare visite mediche preventive prima di assumere un lavoratore (in violazione dello Statuto dei lavoratori) e l´obbligo di comunicazione all´Inail degli infortuni di durata superiore a un giorno.
Non solo. L´ultimo emendamento a questo decreto abolisce addirittura i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) nelle aziende con meno di 15 dipendenti e rinvia di una anno l´applicazione di ogni norma in settori a rischio come il trasporto aereo, marittimo e ferroviario!
E intanto vengono licenziati gli RLS da De Angelis a Pianeta, da Palumbo ai delegati dell´Ilva ….
Con l´aggravarsi di una crisi sempre più pesante per i lavoratori e in un clima di totale restaurazione filo-padronale, le aziende investiranno sempre di meno sulla sicurezza sul lavoro e sulle misure antinquinamento che da loro vengono viste come un mero “costo” su cui risparmiare. Così ai morti sul lavoro si aggiungono i morti per malattie professionali e quelle sul territorio da inquinamento
Di fronte a questo panorama non possiamo restare passivi, dobbiamo mobilitarci!
SABATO 18 APRILE
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A TARANTO
PER LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO,
CONTRO LA SALUTE NEGATA E LA PRECARIETA’
A Taranto perchè l’lILVA è la fabbrica con più morti sul lavoro d’Italia, perchè è la città simbolo con più infortuni, malattie professionali tumori, inquinamento e devastazione dell’ambiente.
Riva è il padrone con più profitti d´Italia. Il padrone più processato in Italia per omicidi bianchi, inquinamento, truffa ed estorsione, mobbing e per il lager della “palazzina LAF” (operai stipati otto ore al giorno in una palazzina fatiscente, senza lavorare, per spingerli a lasciare ogni tipo di attività sindacale o accettare il declassamento del proprio livello raggiunto dopo anni di duro lavoro).
Una manifestazione ancora una volta da costruire città per città, posto di lavoro per posto di lavoro, con la chiamata a raccolta dei lavoratori, degli RSU e degli RLS, dei sindacati di base e di classe, della FIOM e del resto della CGIL, delle organizzazioni sindacali nazionali e locali, delle associazioni familiari, ispettori, tecnici della prevenzione, medici, giuristi, intellettuali e artisti; con delegazioni di lavoratori metalmeccanici, chimici, edili, dei porti, delle ferrovie, degli appalti. Le rappresentanze delle vertenze simbolo come la Thyssen, Porto Marghera, Fincantieri, la ex-GoodYear, ecc…Con la costruzione unitaria della partecipazione operaia, popolare, associativa di Taranto e di tutta la Puglia.
Per uno sciopero generale sulla sicurezza sul lavoro.
Per il rafforzamento e l´elezione diretta degli RLS in ogni luogo di lavoro indipendentemente dalla sua dimensione.
Per l´estensione di tutti i diritti e le tutele minime ai lavoratori precari e a tutta la catena degli appalti e delle esternalizzazioni.
Contro la distruzione e per il rafforzamento del Testo Unico sulla Sicurezza.
Contro l´attacco alla contrattazione nazionale ed al diritto di sciopero.
Le adesioni vanno inviate a: manifestazione18aprile@gmail.com
Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@domeus.it
Adesioni individuali aggiornate al 2.04.09, nell’ordine in cui sono pervenute
Franca Caiolo, familiare vittima appalto ilva Taranto; Vita Franco, familiare del Direttivo dell’associazione 12 Giugno Taranto; Ciro ARGENTINO, RSU FIOM-Cgil Thyssenkrupp (Torino); Riccardo DE ANGELIS, RSU FLMU-CUB Telecom (Roma); Andrea FIORETTI, FLMU-CUB Gruppo Sirti (Roma); Riccardo Filesi, coord. cassintegrati Alitalia (Roma); Giuliano Micheli, CUB Trasporti Alitalia (Roma); Luca Climati, RSU RdB-CUB INPDAP (Roma); Fabrizio Cottini, FIOM-CGIL Sielte (Roma); Sante Marini, FIOM-CGIL Alcatel Alenia (Roma); Maurizio Bacchini, FIOM-CGIL Baxter S.p.A (Roma); Marina Citti, CGIL Menarini S.p.A. Pomezia (Roma); Alberto Madrigali rls comune di Pisa; Salvatore Bonavoglia rsu cobas scuola normale superiore Pisa; Tiziana Pocelli sportello caf cobas Pisa; Francesco Votano giornalista RAI 1 Roma; Danila Bellini, regista documentarista Roma; Samantha Di Persio autrice libro Morti Bianche; Massimiliano MURGO, RSU Alternativa Operaia/FLMU-CUB Marcegaglia Building, Sesto San Giovanni (Milano); Irene ROSSETTI, collettivo Lavoratori Comdata Torino; Daniela CORTESE, RSU Telecom Italia Sparkle (Roma), Resp. Lavoro Fed. di Roma del PRC; Egidio BERTOLOTTI, Regione Lombardia; Antonello TIDDIA, RSU Carbosulcis; Catia GALASSI, Gerardo GIANNONE, RSU FIAT Pomigliano d’Arco (Napoli); Alessandra VALENTINI, giornalista; Marco Rizzo Parlamentare Europeo-PdcI -segr naz PdCI; Stefano PENNACCHIETTI, RSU/RLS Ferrovie, RFI, Roma; Eugenio MIELI, Donato Davide FABBRI, Consigliere Federale Nazionale dei Verdi, Consigliere Comunale dei Verdi di Cesena (FC); Gualtiero ALUNNI Comitato Politico Nazionale PRC; Fernando Severini, ispett. Taranto inchieste ILVA; Rita URGESI, Caterina PASSIATORE, Luca PASSARO, Gianni AMORUSO, Giuseppina ATTIVISSIMO, Enzo VINCI e Maria Teresa MARINOSCI, ispettori del lavoro della Direzione prov.le di Taranto; Avv. Fausto SOGGIA nel processo contro Riva dell’ILVA, Foro di Taranto; Avv. Mario Soggia del Foro di Taranto; Fabio ZAYED, Fotografo, Roma; Federico GIUSTI, RSU Cobas, Comune di Pisa; Gianmaria VENTURI, RSA-RLS USI-AIT Coop. Sociale “29 Giugno”, appalto Università Roma 3; Roberto MARTELLI, RSA/RLS USI-AIT Coop Sociale Aspic, Roma; Marco VILLANI, RLS Banca Nazionale del Lavoro, Milano; Giggi DROMEDARI, Tecnico della Prevenzione, Delegato RSU Asl Rm G, Roma; Salvatore PALUMBO, operaio Fincantieri Palermo; Gesuina PILI impiegata, Nuoro; Francesco (Franceschino) NIEDDU impiegato, Nuoro; Luca Bosio resp comp L’Ernesto; Alessandro Marescotti, Ass. Peacelink; Giuseppe Moscato associazione Statte Futura, Alessandra Magrini, attricecontro Roma; Geni Sardo Coordinatrice dell’Area Lavoro e Società CGIL TS, Responsabile Coordinamento Donne Trieste; Pierpaolo Brovedani CGIL medici, Direttivo CGIL FP Trieste; Michele Gianbarba, presidente per la Costituente comunista del Molise; Roberto Pozzoli fotografo RC Novate milanese; Dott. Carucci coord. prov. Taranto Sindacato Medici Italiani; Franco Gentile segr. provinciale RC Taranto; Cosimo Borracino consigliere regionale Puglia; Anna Maria Bonifazi, associazione antimafia Libera, Taranto, Daniela Pichierri, lavoratrice Vestas Taranto; Giovanni Pompigna, RC Taranto; Tonino D’Angelo, Presidente nazionale Medicina Democratica; Movimento di lotta per la salute; Sergio Manes (editore); Anna Maria Barbieri segr. PdCI Taranto; Marco Rovelli, scrittore autore di “LAVORARE UCCIDE”; Avv. Stefano PALMISANO, patrocinante cause vittime ILVA di Taranto e Petrolchimico di Brindisi; Chiaramaria Anastasia Avv. foro di Taranto, legale dell’associazione 12 giugno; Raffaele Trischitta, Segreteria Nazionale dello Snater; Francesco Fumarola, FLMU-CUB, Atesia (Roma); Lino Sturiale, segr.prov le PdCI Torino; per la Casa Editrice Zambon: Adriana Chiaia e Giuseppe Zambon; Marica Frustace e Miguel Jose’, Ferrara Gomez- comitato precari Edisu puglia Loria Danilo PRC Cinque frondi; Sandra Cangemi, giornalista, Milano; Riccardo Arena, RSU/RLS di Engineering Ingegneria Informatica di Roma; Roberto Vassallo RLS, FIOM Almaviva Finance Milano; Simone Giampaoli; Silvia Cortesi, FISAC CGIL MILANO; Sergio Ruggieri delegato R.l.s. FARAMACENTRO-JESI; Gualtiero (Walter) Caserta, assessore San Pietro in Casale (BO)Verdi per la Sinistra; Carmelo Inì Torino PRC-Responsabile Commissione Lavoro; Salvatore Bonadonna, pres. Collegio di garanzia del Prc; Paola Anello RSU scuola E. Setti Carraro Palermo Flcgil; Renato Caputo, docente, Roma; Mao Calliano segretario provinciale PdCI Torino; Maurizio Brotini coordinatore provinciale Lavoro Società CGIL Firenze; Danilo Borrelli esecutivo GC Roma; Claudio Ursella Resp. Organizzazione Fed. Roma PRC; Maurizio Perfetti RSU-FIOM Engineering Ing. Inf. di Roma; Riccardo Di Palma RDB Pubblico Impiego Borgomanero; Giuseppe Martelli Presidente USICONS; Claudio Petrelli Ispettore del Lavoro; Fabio di Valentino Tecnico della Prevenzione; Eugenio Trebbi RLS7RSU HP; Anna Maria Virgili Associazioni contro l’amianto; Franco Coppola pensionato PRC Roma; Michele Rubino Forlì; Francesco Maresca Comitato Direttivo CGIL Taranto-Rete 28 aprile; Simone Lops RSU FILCAMS CGIL Panorama Osti; Alessio Vittori CPF Roma; Stefano Paglia RSA Unicredit Roma; Stefania Iaccarino RSU Almaviva Contact; Daniela Colasanti RdB/CUB Enasarco; John Gilbert, Presidente Direttivo FLC-CGIL Toscana; Giorgio Riboldi AL Cobas-CUB Regione Lombardia; Maurizio Brotini coordinatore provinciale Lavoro Società CGIL Firenze; Danilo Borrelli esecutivo Giovani Comunisti Roma; Marco Trasciani segretario PRC aeroportuali-membro CPF Roma; Roberta Fantozzi resp. Naz PRC Lavoro-; Bruno Castria delegato sindacale appalto Arsenale Taranto; Giuseppe Gentile segreteria SLC-CGIL Firenze; Salvatore Piccinni, tecnico ASL Taranto dell’associazione12giugno-partecipazione convegnisti amianto: Fulvio Aurora- segr. naz AIEA lavoratori emigranti Eternit di Niederumen; Dott: Maurizio Portaluri medicina democratica; Ignazio Barbuto coord. Naz. Federazione intesa; Vito Totire AEA; Alessandro Perrone – Fiom Eaton Monfalcone; Andrea Belli, Prc Acilia; Ciro Risolo CPR Lazio Rifondazione Comunista; Alessandro Giardiello responsabile nazionale Prc dipartimento luoghi di lavoro; Domenico Calderoni RSU SAT/FIALTEL Telecom Italia S.p.A.; Rsu/Rls Snater Emilia Romagna: Massimiliano Burioli RSU-RLS, Massimo Dotti RSU-RLS, Ilario Succi Cimentini RSU-RLS, Luigi Mezzedimi RSU, Carmela Losco RSU, Maria Rita Salvaggio RSU; Gennaro Loffredo resp. naz. scuola e formazione PRC; Vito Basile cons.comunale PdCI Taranto; Ciannarella Gaetano Telecom Italia SpA; Aldo Infuso segretario cittadino PDCI Palermo; Cons. Ivano Peduzzi, Capogruppo Rifondazione Comunista/Sinistra Europea – Consiglio regionale del Lazio; Assessore Davide Nistri Comune di Taranto; Ass. Francesco Bardoscia Comune di Taranto; Riccardo Rossi RSU FLC CGIL Rete 28 aprile Enea Brindisi;-Marco Bazzoni, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze.-Germana Villetti,donna, dipendente della Regione Lazio; Pileggi Leopoldo di Correggio (RE) RLS e membro del Comitato Giuseppe Coletti; Riccardo Rossi RSU FLC CGIL rete 28 aprile Enea Brindisi; Giorgio Forti, di Medicina Democratica Milano;Anna Maria Virgili dei “Comitati e Associazioni contro l’amianto”; Doriana Goracci movimento donne; Michele Rizzi-Coordinatore regionale Puglia del Partito di Alternativa comunista; Giorgio Forti di Medicina Democratica Milano; Albani Valter delegato Fiom rsu-rls Officine Pietro Pilenga-Bergamo; Piergiorgio Tiboni segr. Naz. FMLU; Cefaro Luigi rls UTI Sparkle Roma; Giordano Roberto segr. FP Cgil Roma sud; Ilari Andrea PRC e RSU FLC Cgil; Benevento Manuela segr.FP CGIL Roma centro; Palumbo Giuseppe coord naz CGIL Ministero del lavoro; Giancarlo Ilari segr. circolo credito PRC Roma; Coni Tiziana circolo PRC Longo Roma; Rendina Elena INPDAP Roma; Anna Fedeli segr. regionale FLC-PRC Roma; Fabio Palmieri FIOM Roma nord-PRC Roma; Antonio Gentile coll. studentesco del Liceo Classico “G.Meli” di Palermo; Mauro Cimaschi Dir. Naz. PRC; Virginia De Cesare Esecutivo GC PRC Roma; Alessandro Mangiavacchi Circolo PRC Che Guevara Roma; Giuseppe Carroccia Segretario Federazione PRC di Roma; Claudio Di Cesare segr.circ PRC Pio La Torre Roma; Giorgio Cremaschi FIOM-R28A; Mattia Tampieri USI Ravenna; Gabriele Giustiniani Resp. Conoscenza Fed.di Roma del PRC;.Tonia Guerra consigliera PRC Provincia di Bari; Ugo BOGHETTA Responsabile Nazionale Dipartimento Lavoro PRC; Giuliano PENNACCHIO Dipartimento Nazionale Lavoro – Uff. Legislativo PRC; Maria Grazia DI SANTO Segreteria Dipartimento Nazionale Lavoro e Dipartimento Naz Trasporti PRC; Vito Meloni Dip.Naz.Sscuola PRCLOREDANA FRALEONE, RESPONSABILE NAZIONALE POLITICHE PER LA CONOSCENZA PRC-SE -DINA RIMAURO-MARA PLATONE, FRANCESCA VUOTTO- ANNA COTONEdell’uff. Segret. Politiche della conoscenza PRC-SE-STEFANIA BRAI, RESPONSABILE NAZ. CULTURA PRC-SE-FABIO de NARDIS, RESPONSABILE NAZ. UNIVERSITA’ E RICERCA PRC-Se-GENNARO LOFFREDO, RESPONSABILE NAZ. SCUOLA E FORMAZIONE PROF. PRC-SeElio Romano medico PRC Roma-Franco Pallone Resp.Dip. Casa e Welfare Fed. PRC di RomaAndrea Folchitto Coordinatore Giovani Comunisti di RomaRoberto Morea Segretario circolo PRC Trastevere Paolo Carrazza CPN PRCGiuseppe BUONPENSIERO RLS/RSU Arsenale Marina Militare Taranto
Adesioni collettive aggiornate al 2.04.09, nell’ordine in cui sono pervenute
Associazione Legami d’acciaio operai e familiari ThyssenKrupp Torino; Assemblea Lavoratori Autoconvocati; Confederazione Cobas Taranto; Slai-cobas per il sindacato di classe; Comitato “5 aprile”, Roma; Confederazione Cobas, Pisa; lavoratori Coop sociali Ravenna; Sinistra Critica; Medicina Democratica Brindisi; Comitato di quartiere PaoloVI Taranto; PdCI Taranto; Rifondazione comunista Taranto; PRC Brindisi, Associazione antimafia Libera, Taranto; Comitato di quartiere città vecchia Taranto; l’assemblea regionale lavoratori SMA Puglia; Redazione del periodico “Lavoro e salute”; Coordinamento lavoratori e lavoratrici del terzo settore di Roma; Circolo PRC TLC (Roma); Unione Sindacale Italiana USI, nazionale e Federazione di Roma; Collettivo Lavoratori Comdata; FMLU-Cub Torino; Sindacato Lavoratori in Lotta per il Sindacato di Classe; lavoratori Istituto tumori Milano; SLAI Cobas Azienda Ospedaliera “Monaldi” di Napoli; Comitato No-Expo, Milano; Piattaforma Comunista; Proletari Comunisti; L’altra Lombardia – SU LA TESTA; Ravenna Viva; Rete antifascista Perugia, Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario; Associazione “Spot the Difference”; Teatro delle Ceneri, Bologna; Coordinamento milanese di solidarietà “dalla parte dei lavoratori”; Rete Nazionale RLS; Associazione Culturale Lineacinque, Molfetta (BA); Federazione Autisti Operai della regione Veneto, PRIMOMAGGIO Foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati; Costituente comunista Molise; Red Block Ravenna; Collettivo Comunista (marxista-leninista) Nuoro; Red Block Palermo; Rete femminista e lesbiche Sommosse, Perugia; Coordinamento donne Trieste; Centro Culturale e delle Edizioni “La Città del Sole”; Snater-TLC; rivista Guardare Avanti! Edizioni Lavoro Liberato; Arci Taranto; presidio Permanente No Discariche Grottaglie-San Marzano TA; A. Gramsci dei comunisti italiani di Rho (MI), PRC Geymonat Milano;PRC “Fratelli Cervi” di Ponte Mammolo Roma; il Network per i diritti globali di Barletta; Comitato precari Edisu Puglia; FedUdine USI AIT; Redaz Periodico Lavoro e Salute Torino; Coop. Owen Monteiasi (Taranto); CSOA Cloro Rosso Taranto; Collettivo “Iqbal Masih” di Lecce; Prc Sez. Pajetta Taranto; Associazione Tamburi 9 luglio 1960 Taranto; gli operai di Alternativa Sindacale della Fiat-SATA di Melfi; Circolo FS PRC di Roma; USI AIT Di Verbania e di Milano; Rete 28 aprile CGIL-Taranto; Circolo aeroportuale PRC Roma; Contramianto Aea nazionale; Cittadini contro l’amianto della provincia di Cremona; RSU FLAICA-CUB Auchan di Casalbertone (Roma); Associazione culturale “Indipendente” Veneto; gruppo di lavoro tutela dei diritti dei lavoratori della Val Basento ex esposti amianto AIEA Vba; Prc Acilia Pio la Torre; segreteria regionale SNATER Emilia Romagna; i cobas Inpdap; Associazione Marxista Unità Comunista; Movimento Campano per la Costituente Comunista; cittadinanza attiva Pulsano (TA);Rete 28 aprile CGIL Puglia; Comitato Madri per Roma Città Aperta di Roma; Comitato Giuseppe Coletti; Comitati e Associazioni contro l’amianto; Centro Occupato Autogestito T28 via dei Transiti 28 Milano; Partito di Alternativa comunista Puglia-Associazione Babele Grottaglie TA; Collettivo autonomo antifascista di Seriate-Bg; CUB nazionale; Circolo Operaio Jonico Taranto; Fiom Trieste (segretario generale Antonio Saulle); F. P Trieste (segretario Generale Marino Sossi); Area Progrmmatica Lavoro e societa’ Trieste (coord. Geni Sardo); 28 aprile Trieste (coord. Marco Gregori); AIL Taranto (Associazione Italiana per le Leucemie); Partito Comunista dei Lavoratori; SdL intercategoriale coordinamento nazionale; _Cub Federazione campana- comitato no centrale di modugno bari-
Appello locale
Costruiamo per il 18 aprile a Taranto una grande manifestazione nazionale contro i morti sul lavoro, da lavoro e da inquinamento,
per il lavoro contro cassintegrazione, precarietà, licenziamenti.
La Rete nazionale per la sicurezza dei posti di lavoro, formata da operai, delegati, Rls, familiari, organizzazioni sindacali e politiche, comitati per la salute, ispettori, medici, giuristi, artisti, ecc., per fermare quella che è una vera e propria guerra contro i lavoratori dato che provoca 1400 morti ed un milione di feriti l’anno, all’interno delle mobilitazioni contro queste stragi ha indetto e promosso a Taranto per il 18 aprile una seconda manifestazione nazionale (dopo quella del 6 dicembre 08 a Torino ad un anno dei morti della Thyssen). L’individuazione del nostro territorio per questa mobilitazione non è ovviamente casuale, dato che siamo ai primi posti in Italia, e non solo, nel combinato fra morti e feriti sul lavoro, morti e malattie da lavoro (basti pensare all’amianto) e morti e malati da inquinamento industriale. I numeri in questo senso sono agghiaccianti.
Crediamo che questo territorio debba cogliere questa nuova occasione per rialzare la testa e invertire la rotta.
Da troppo tempo e per troppo tempo abbiamo assistito ed assistiamo su questi drammatici problemi a vergognosi balletti ed ipocrite compatibilità fatte sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini. Tranne lodevolissime, ma rare eccezioni, nelle istituzioni, nella politica, nei sindacati, nella magistratura, nei mezzi di informazione, tutti sono stati e sono proni nei confronti dei poteri forti rappresentati da Ilva, ma anche da Eni, Cementir, ecc., che hanno utilizzato l’ignobile ricatto occupazionale per imporre in fabbrica il lavoro in ogni condizione e all’intero territorio la produzione al di sopra della vita umana.
Con la manifestazione facciamo una scelta di parte senza mediazioni o infingimenti: o si sta con i lavoratori e la popolazione, o si sta con chi provoca morti, feriti, malattie ed inquinamento in nome del dio denaro e del dio profitto.
Questa manifestazione è diversa perchè pone al centro la fabbrica e i lavoratori come protagonisti di questa battaglia. La manifestazione è contro la flessibilità oraria e lavorativa, la precarietà lavorativa, la dilagante cassintegrazione, i salari da fame, il ricatto occupazionale, la totale inapplicazione delle norme sulla sicurezza e per la tutela ambientale per gli interessi e i profitti di pochi a discapito della vita dignitosa, della sicurezza lavorativa ed ambientale, della salute di molti.
Il comitato promotore e la manifestazione è aperta all’adesione e alla partecipazione di tutte le organizzazioni sindacali e politiche, dei delegati ed Rls, associazioni ambientaliste, intellettuali e personalità delle istituzioni e del mondo della cultura e dell’informazione e a tutte le strutture organizzate, associative ed ai singoli cittadini.
Tutti insieme vogliamo che la manifestazione del 18 aprile sia costruita in fabbrica e fuori, casa per casa, quartiere per quartiere, paese per paese; tutti sono chiamati a partecipare con le proprie bandiere e il proprio portato politico e culturale, la pari dignità di tutti i soggetti, associati e singoli, che si battono senza se e senza ma per la salute e la sicurezza sui posti di lavoro e nei territori, per avere più lavoro e meno inquinamento , contro la precarietà del lavoro e della vita e contro la logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo e della terra.
Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
e-mail: bastamortesullavoro@domeus.it
Il Comitato cittadino promotore – manifestazione 18 aprile
per adesioni, informazioni, materiali:
manifestazione18aprile@gmail.com
info per Taranto: tel 3471102638 – 3387043878 – 3384981720
Adesioni locali aggiornate al 2.04.09, nell’ordine in cui sono pervenute
Franca Caliolo – moglie dell’operaio appalto ilva morto il 18 aprile 2006
Vita Franco del Direttivo dell’associazione 12 giugno- familiari vittime Ilva
L’assemblea regionale pugliese del Patto di Base (Cub-RdB, SDL Interc., Confederazione COBAS)
Dott. Angelo Carucci – segretario provinciale Sindacato Medici Italiani
Giuseppe Moscato- dell’Associazione Statte futura
Gruppo ispettori del lavoro Taranto- iscritti a diverse organizzazioni sindacali, Fernando Severini- ispett. Taranto inchieste ILVA – Rita URGESI, Caterina PASSIATORE, Luca PASSARO, Gianni AMORUSO, Giuseppina ATTIVISSIMO, Enzo VINCI, Maria Teresa MARINOSCI; a
Avv. Fausto SOGGIA, legale nel processo contro Riva dell’ILVA – Foro di Taranto;
Avvocato Mario Soggia- foro di Taranto;
Comitato di quartiere Paolo VI
Slai cobas per il sindacato di classe
Confederazione cobas
Alessandro Marescotti, presidente Peacelink
Cosimo Borracino, consigliere Pdci – Regione Puglia
Franco Gentile segretario provinciale Rifondazione comunista
Gruppo operai Ilva Fiom – elenco nominativo
Giovanni Pompigna, RC Taranto
Daniela Pichierri, lavoratrice Vestas Taranto
Chiaramaria Anastasia, Avv. foro di Taranto- legale ass. familiari 12 giugno
Ciro Manigrasso, Componente della Segr. Prov.le del P. d. C. I. di Taranto
Associazione antimafia Libera- Taranto
Gigi Pulpito RSU Arsenale Taranto
gruppo lavoratori Arsenale Taranto
Arci Taranto
Sinistra critica
Rifondazione Comunista,
Partito dei Comunisti Italiani
Proletari comunisti
Anna Maria Barbieri segr. Prov.le Taranto del PdCI
Coop. Owen Monteiasi (Taranto);
CSOA Cloro Rosso Taranto
Collettivo “Iqbal Masih” di Lecce;
PRC Sez. Pajetta Taranto;
Associazione Tamburi 9 luglio 1960 Taranto;
Francesco Maresca Comitato Direttivo CGIL Taranto-Rete 28 aprile
Bruno Castria- delegato sindacale appalti Arsenale Taranto
Rete 28 aprile CGIL-Taranto
Comitato di quartiere città Vekkia, Presidio Permanente No Discariche, Associazione 12 giugno familiari vittime dell’ilva confermano la presenza alla manifestazione del 18 Aprile 2009;
Contramianto Aea Taranto
Salvatore Piccinni tecnico ASL Taranto;
l’assemblea regionale lavoratori SMA Puglia;
Vito Basile- consigliere comunale PdCI Taranto;
cittadinanza attiva Pulsano (TA)
Davide Nistri Comune di Taranto;
Ass. Francesco Bardoscia Comune di Taranto;
Riccardo Rossi RSU FLC CGIL Rete 28 aprile Enea Brindisi
Associazione Babele Grottaglie TA
Circolo Operaio Jonico – Taranto
Associazione Italiana per le Leucemie (AIL)- Taranto
Giuseppe BUONPENSIERO RLS/RSU Arsenale Marina Militare Taranto”
Il corteo partì dal rione Tamburi, a nord della citta’, collegato alla Città Vecchia dal Ponte di pietra. E’ il quartiere di Taranto che vive l’invadente presenza dell’industria siderurgica. Dirigemmo verso la Città Vecchia… fu come attraversare una città fantasma. Non conoscevo Taranto, ma il primo pensiero è stato: ” liabbiamo lasciati soli”. C’erano case sigillate, perchè semicrollate…con i locali a livello strada utilizzati per attività commerciali. Siamo passati davanti il castello Aragonese, abbiamo attraversato il Ponte di Pietra Sant’Egidio per concludere su piazza Giuseppe Garibaldi, dove si sono susseguite le testimonianze dei famigliari delle vittime sui luoghi di lavoro, dei comitati promotori e dei licenziati…
Qui, un po’ di foto della manifestazione: http://fotoalbum.alice.it/snatersparkle/manifestazione-sicu/img0190.html .
Da quando sono entrata nell’U.S.I. – Unione Sindacale Italiana, ne ho viste di situazioni in cui i lavoratori non parlano perchè ricattabili…ma sempre soggetti a rischi di cui, magari, non sono neanche consapevoli.
Non voglio fare l’elenco…anche perchè credo  basti leggere bene quanto è successo a L’Aquila…per capire quai e quanti ricatti devono esserci stati dietro la costruzione di quegli edifici…che sarebbero dovuti essere antisismici…con la sabbia come inerte!…Ma ci basti anche  vedere questi dati relativi l’Ilva, ricavati da un post di Francesca Mannocchi: “Solo qualche dato: l’Ilva è di proprietà di Emilio Riva, il padrone più processato in Italia per morti ‘bianche’, inquinamento, truffa ed estorsione e per il ‘lager della palazzina LAF’ (operai stipati otto ore al giorno in un edificio fatiscente senza lavorare per spingerli a lasciare l’attività sindacale o accettare il declassamento della propria posizione dopo anni di lavoro). All’Ilva dalla metà degli anni Novanta sono morte 44 persone, a dicembre dell’anno scorso i cassaintegrati sono diventati più di 4000 su un totale di 12 mila operai; al contempo l’ILVA produce il 92% della diossina italiana e l’8,8% di quella europea. In dieci anni  leucemie, mielomi e linfomi sono aumentati del 30-40%.” ( http://radiocittaperta.it/content/view/1139/9/ )
Io spero solo in una cosa: che ci svegliamo!Noi italiani dobbiamo svegliarci!sono convinta che ognuno di noi abbia un parente morto o infortunato sul lavoro…o magari che ha manifestato un tumore…che solo tra 50 anni sapremo essere provocato dall’amianto (come a Casale Monferrato) o dal benzo(a)pirene (come nel rione Tamburi di Taranto). Sveglia!
P.S.: Domani, 17 agosto 2012 (http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/08/15/news/il_17_un_grande_corteo_a_sostegno_dei_pm_il_comitato_delle_donne_ci_saremo-40985626/),  ci sarà un corteo a sostegno dei lavoratori e del GIP Patrizia Todisco…sotto attacco…per aver svolto il suo lavoro. Se il ministro Cancelleri si fosse svegliata prima…insieme a tanti suoi predecessori…oggi la nostra economia non sarebbe “a rischio” (http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=543221&IDCategoria=2685). E per concludere…mi chiedo…Ma perchè mi stupisco ancora?…questo è il Paese in cui il prof. Di Bella fu, praticamente, cacciato, denigrato, deriso…da un Ministro della Sanità…che aqncora siede in Parlamento…e che promise che non vrebbe mai fatto passare la cura Di Bella…e oggi…lo IEO (http://www.you-ng.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=2931:veronesi-si-arrende-a-di-bella-somatostatina-efficace-contro-il-cancro&Itemid=63)…e Veronesi in primis, lo hanno dovuto ammettere: Di bella aveva ragione…quante vite avrebbe potuto salvare o, più semplicemente renderne più dignitosa la fine, quel vecchietto con i baffi?…Io non credo di volere più QUEST’Italia…
Da quando ho conosciuto Salvatore Borsellino, ho imparato una cosa. Fondamentale. Fino a vent’anni fa, si usava il tritolo (o il Semtex come nel caso di Paolo Borsellino), per eliminare quei fastidiosi magistrati che andavano a caccia della verità…per fare giustizia. Oggi…l’italico genio ha prodotto nuovi metodi che vanno dalla diffamazione all’isolamento. Prima li si attacca per il lavoro che stanno svolgendo e poi li si isola…e si trova chi promuove procedimenti disciplinari al CSM. Lo abbiamo visto con Luigi de Magistris, per quale in pochi, lungimiranti e preveggenti, scendemmo in piazza già tra il 2007 ed il 2008. Il film si è ripetuto, poi in continuazione: Forleo, Nuzzi, Apicella (ovviamente non il cantore di Arcore…),  Ingroia e  Di Matteo…E ora? Indovinate a chi tocca?…al GIP di Taranto: Patrizia Todisco, che si è presa la responsabilità di “interrompere la produzione” dell’ILVA di Taranto. Badate bene: “interrompere la produzione”. Da nessuna parte, in nessun dispositivo, ho letto che l’ILVA dovrà rimanere chiusa a vita. Si chiede venga messa a norma per evitare inquinamento ambientale e morti per tumore. Perchè il nostro deve essere l’unico Paese che invece di difendere i magistrati che, FINALMENTE, intervengono per impedire altre morti assurde (davvero abbiamo già dimenticato le sentenze per l’Eternit? O per la Tyssen Krupp?), li attacca??? Il Governo vuole impugnare la sentenza. Ma che Governo è questo? Nessuno li ha eletti. Stanno schiacciando gli Italiani con provvedimenti lacrime e sangue…che, guarda caso, se la prendono solo con le fasce più deboli e pretendono di prevaricare la Magistratura!
Riporto integralmente l’appello e le firme di chi ha sentito il dovere di fare qualcosa…SEMPRE…e per i lavoratori, per i cittadini e per l’Ambiente…E non…AL MOMENTO OPPORTUNO… per gli interessi del “Padrone”…Era il 2009…:
Governo e padroni affossano il Testo Unico
Serve uno sciopero generale per difendere la sicurezza sul lavoro
Basta morti in nome del profitto
per una manifestazione nazionale a Taranto il 18 aprile

Dopo la manifestazione del 6 dicembre, in occasione dell´anniversario della strage della ThyssenKrupp (5000 in piazza a Torino) l´assemblea nazionale della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro lancia un altro appello: il 18 aprile tutti a Taranto!
Il 2009 si è aperto con il solito tragico ritmo di morti e infortuni sul lavoro con cui si erano chiusi gli anni precedenti e, in poco più di due mesi, siamo già a quasi cento morti e migliaia di infortuni. La crisi economica e la precarietà dilagante creano le condizioni di sempre maggiore ricattabilità e instabilità lavorativa che costringe i lavoratori ad accettare condizioni di sfruttamento sempre maggiori. Il governo Berlusconi pensa agli aiuti alle imprese ed alle banche, mentre per i lavoratori non si prevedono neanche i fondi minimi per attuare le norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro o per salvaguardare i salari falcidiati dalla cassintegrazione.
Al contrario, gli attuali tentativi di cancellazione della contrattazione collettiva nazionale e del diritto di sciopero aumentano la condizione di insicurezza per centinaia di migliaia di lavoratori che, di fronte allo spettro della disoccupazione, si trovano a dover scegliere tra lavori sempre peggiori, meno tutelati e meno pagati oppure a fare la fame.
E´ positivo il fatto che nel processo contro la ThyssenKrupp in corso a Torino, nonostante l´ostruzionismo dei legali della multinazionale, i padroni siano imputati per omicidio volontario e gli operai vengano riconosciuti come parte civile. Ma nell´azione giuridica a tutela della salute sul lavoro gli strumenti a disposizione vengono ulteriormente spuntati dal governo e dai padroni.
Infatti, l´attuale esecutivo ed i suoi ministri stanno conducendo un attacco pesante anche alle più piccole conquiste ottenute nel d.lgs. n. 81 del 9 Aprile 2008 (il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro). Con il decreto cosiddetto “Milleproroghe” sono state rinviate di mesi misure importanti come la valutazione dello stress sul lavoro, l´obbligo di assicurare una data certa al documento sulla valutazione dei rischi (e relative sanzioni), il divieto di effettuare visite mediche preventive prima di assumere un lavoratore (in violazione dello Statuto dei lavoratori) e l´obbligo di comunicazione all´Inail degli infortuni di durata superiore a un giorno.
Non solo. L´ultimo emendamento a questo decreto abolisce addirittura i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) nelle aziende con meno di 15 dipendenti e rinvia di una anno l´applicazione di ogni norma in settori a rischio come il trasporto aereo, marittimo e ferroviario!
E intanto vengono licenziati gli RLS da De Angelis a Pianeta, da Palumbo ai delegati dell´Ilva ….
Con l´aggravarsi di una crisi sempre più pesante per i lavoratori e in un clima di totale restaurazione filo-padronale, le aziende investiranno sempre di meno sulla sicurezza sul lavoro e sulle misure antinquinamento che da loro vengono viste come un mero “costo” su cui risparmiare. Così ai morti sul lavoro si aggiungono i morti per malattie professionali e quelle sul territorio da inquinamento
Di fronte a questo panorama non possiamo restare passivi, dobbiamo mobilitarci!
SABATO 18 APRILE
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A TARANTO
PER LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO,
CONTRO LA SALUTE NEGATA E LA PRECARIETA’
A Taranto perchè l’lILVA è la fabbrica con più morti sul lavoro d’Italia, perchè è la città simbolo con più infortuni, malattie professionali tumori, inquinamento e devastazione dell’ambiente.
Riva è il padrone con più profitti d´Italia. Il padrone più processato in Italia per omicidi bianchi, inquinamento, truffa ed estorsione, mobbing e per il lager della “palazzina LAF” (operai stipati otto ore al giorno in una palazzina fatiscente, senza lavorare, per spingerli a lasciare ogni tipo di attività sindacale o accettare il declassamento del proprio livello raggiunto dopo anni di duro lavoro).
Una manifestazione ancora una volta da costruire città per città, posto di lavoro per posto di lavoro, con la chiamata a raccolta dei lavoratori, degli RSU e degli RLS, dei sindacati di base e di classe, della FIOM e del resto della CGIL, delle organizzazioni sindacali nazionali e locali, delle associazioni familiari, ispettori, tecnici della prevenzione, medici, giuristi, intellettuali e artisti; con delegazioni di lavoratori metalmeccanici, chimici, edili, dei porti, delle ferrovie, degli appalti. Le rappresentanze delle vertenze simbolo come la Thyssen, Porto Marghera, Fincantieri, la ex-GoodYear, ecc…Con la costruzione unitaria della partecipazione operaia, popolare, associativa di Taranto e di tutta la Puglia.
Per uno sciopero generale sulla sicurezza sul lavoro.
Per il rafforzamento e l´elezione diretta degli RLS in ogni luogo di lavoro indipendentemente dalla sua dimensione.
Per l´estensione di tutti i diritti e le tutele minime ai lavoratori precari e a tutta la catena degli appalti e delle esternalizzazioni.
Contro la distruzione e per il rafforzamento del Testo Unico sulla Sicurezza.
Contro l´attacco alla contrattazione nazionale ed al diritto di sciopero.
Le adesioni vanno inviate a: manifestazione18aprile@gmail.com
Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@domeus.it
Adesioni individuali aggiornate al 2.04.09, nell’ordine in cui sono pervenute
Franca Caiolo, familiare vittima appalto ilva Taranto; Vita Franco, familiare del Direttivo dell’associazione 12 Giugno Taranto; Ciro ARGENTINO, RSU FIOM-Cgil Thyssenkrupp (Torino); Riccardo DE ANGELIS, RSU FLMU-CUB Telecom (Roma); Andrea FIORETTI, FLMU-CUB Gruppo Sirti (Roma); Riccardo Filesi, coord. cassintegrati Alitalia (Roma); Giuliano Micheli, CUB Trasporti Alitalia (Roma); Luca Climati, RSU RdB-CUB INPDAP (Roma); Fabrizio Cottini, FIOM-CGIL Sielte (Roma); Sante Marini, FIOM-CGIL Alcatel Alenia (Roma); Maurizio Bacchini, FIOM-CGIL Baxter S.p.A (Roma); Marina Citti, CGIL Menarini S.p.A. Pomezia (Roma); Alberto Madrigali rls comune di Pisa; Salvatore Bonavoglia rsu cobas scuola normale superiore Pisa; Tiziana Pocelli sportello caf cobas Pisa; Francesco Votano giornalista RAI 1 Roma; Danila Bellini, regista documentarista Roma; Samantha Di Persio autrice libro Morti Bianche; Massimiliano MURGO, RSU Alternativa Operaia/FLMU-CUB Marcegaglia Building, Sesto San Giovanni (Milano); Irene ROSSETTI, collettivo Lavoratori Comdata Torino; Daniela CORTESE, RSU Telecom Italia Sparkle (Roma), Resp. Lavoro Fed. di Roma del PRC; Egidio BERTOLOTTI, Regione Lombardia; Antonello TIDDIA, RSU Carbosulcis; Catia GALASSI, Gerardo GIANNONE, RSU FIAT Pomigliano d’Arco (Napoli); Alessandra VALENTINI, giornalista; Marco Rizzo Parlamentare Europeo-PdcI -segr naz PdCI; Stefano PENNACCHIETTI, RSU/RLS Ferrovie, RFI, Roma; Eugenio MIELI, Donato Davide FABBRI, Consigliere Federale Nazionale dei Verdi, Consigliere Comunale dei Verdi di Cesena (FC); Gualtiero ALUNNI Comitato Politico Nazionale PRC; Fernando Severini, ispett. Taranto inchieste ILVA; Rita URGESI, Caterina PASSIATORE, Luca PASSARO, Gianni AMORUSO, Giuseppina ATTIVISSIMO, Enzo VINCI e Maria Teresa MARINOSCI, ispettori del lavoro della Direzione prov.le di Taranto; Avv. Fausto SOGGIA nel processo contro Riva dell’ILVA, Foro di Taranto; Avv. Mario Soggia del Foro di Taranto; Fabio ZAYED, Fotografo, Roma; Federico GIUSTI, RSU Cobas, Comune di Pisa; Gianmaria VENTURI, RSA-RLS USI-AIT Coop. Sociale “29 Giugno”, appalto Università Roma 3; Roberto MARTELLI, RSA/RLS USI-AIT Coop Sociale Aspic, Roma; Marco VILLANI, RLS Banca Nazionale del Lavoro, Milano; Giggi DROMEDARI, Tecnico della Prevenzione, Delegato RSU Asl Rm G, Roma; Salvatore PALUMBO, operaio Fincantieri Palermo; Gesuina PILI impiegata, Nuoro; Francesco (Franceschino) NIEDDU impiegato, Nuoro; Luca Bosio resp comp L’Ernesto; Alessandro Marescotti, Ass. Peacelink; Giuseppe Moscato associazione Statte Futura, Alessandra Magrini, attricecontro Roma; Geni Sardo Coordinatrice dell’Area Lavoro e Società CGIL TS, Responsabile Coordinamento Donne Trieste; Pierpaolo Brovedani CGIL medici, Direttivo CGIL FP Trieste; Michele Gianbarba, presidente per la Costituente comunista del Molise; Roberto Pozzoli fotografo RC Novate milanese; Dott. Carucci coord. prov. Taranto Sindacato Medici Italiani; Franco Gentile segr. provinciale RC Taranto; Cosimo Borracino consigliere regionale Puglia; Anna Maria Bonifazi, associazione antimafia Libera, Taranto, Daniela Pichierri, lavoratrice Vestas Taranto; Giovanni Pompigna, RC Taranto; Tonino D’Angelo, Presidente nazionale Medicina Democratica; Movimento di lotta per la salute; Sergio Manes (editore); Anna Maria Barbieri segr. PdCI Taranto; Marco Rovelli, scrittore autore di “LAVORARE UCCIDE”; Avv. Stefano PALMISANO, patrocinante cause vittime ILVA di Taranto e Petrolchimico di Brindisi; Chiaramaria Anastasia Avv. foro di Taranto, legale dell’associazione 12 giugno; Raffaele Trischitta, Segreteria Nazionale dello Snater; Francesco Fumarola, FLMU-CUB, Atesia (Roma); Lino Sturiale, segr.prov le PdCI Torino; per la Casa Editrice Zambon: Adriana Chiaia e Giuseppe Zambon; Marica Frustace e Miguel Jose’, Ferrara Gomez- comitato precari Edisu puglia Loria Danilo PRC Cinque frondi; Sandra Cangemi, giornalista, Milano; Riccardo Arena, RSU/RLS di Engineering Ingegneria Informatica di Roma; Roberto Vassallo RLS, FIOM Almaviva Finance Milano; Simone Giampaoli; Silvia Cortesi, FISAC CGIL MILANO; Sergio Ruggieri delegato R.l.s. FARAMACENTRO-JESI; Gualtiero (Walter) Caserta, assessore San Pietro in Casale (BO)Verdi per la Sinistra; Carmelo Inì Torino PRC-Responsabile Commissione Lavoro; Salvatore Bonadonna, pres. Collegio di garanzia del Prc; Paola Anello RSU scuola E. Setti Carraro Palermo Flcgil; Renato Caputo, docente, Roma; Mao Calliano segretario provinciale PdCI Torino; Maurizio Brotini coordinatore provinciale Lavoro Società CGIL Firenze; Danilo Borrelli esecutivo GC Roma; Claudio Ursella Resp. Organizzazione Fed. Roma PRC; Maurizio Perfetti RSU-FIOM Engineering Ing. Inf. di Roma; Riccardo Di Palma RDB Pubblico Impiego Borgomanero; Giuseppe Martelli Presidente USICONS; Claudio Petrelli Ispettore del Lavoro; Fabio di Valentino Tecnico della Prevenzione; Eugenio Trebbi RLS7RSU HP; Anna Maria Virgili Associazioni contro l’amianto; Franco Coppola pensionato PRC Roma; Michele Rubino Forlì; Francesco Maresca Comitato Direttivo CGIL Taranto-Rete 28 aprile; Simone Lops RSU FILCAMS CGIL Panorama Osti; Alessio Vittori CPF Roma; Stefano Paglia RSA Unicredit Roma; Stefania Iaccarino RSU Almaviva Contact; Daniela Colasanti RdB/CUB Enasarco; John Gilbert, Presidente Direttivo FLC-CGIL Toscana; Giorgio Riboldi AL Cobas-CUB Regione Lombardia; Maurizio Brotini coordinatore provinciale Lavoro Società CGIL Firenze; Danilo Borrelli esecutivo Giovani Comunisti Roma; Marco Trasciani segretario PRC aeroportuali-membro CPF Roma; Roberta Fantozzi resp. Naz PRC Lavoro-; Bruno Castria delegato sindacale appalto Arsenale Taranto; Giuseppe Gentile segreteria SLC-CGIL Firenze; Salvatore Piccinni, tecnico ASL Taranto dell’associazione12giugno-partecipazione convegnisti amianto: Fulvio Aurora- segr. naz AIEA lavoratori emigranti Eternit di Niederumen; Dott: Maurizio Portaluri medicina democratica; Ignazio Barbuto coord. Naz. Federazione intesa; Vito Totire AEA; Alessandro Perrone – Fiom Eaton Monfalcone; Andrea Belli, Prc Acilia; Ciro Risolo CPR Lazio Rifondazione Comunista; Alessandro Giardiello responsabile nazionale Prc dipartimento luoghi di lavoro; Domenico Calderoni RSU SAT/FIALTEL Telecom Italia S.p.A.; Rsu/Rls Snater Emilia Romagna: Massimiliano Burioli RSU-RLS, Massimo Dotti RSU-RLS, Ilario Succi Cimentini RSU-RLS, Luigi Mezzedimi RSU, Carmela Losco RSU, Maria Rita Salvaggio RSU; Gennaro Loffredo resp. naz. scuola e formazione PRC; Vito Basile cons.comunale PdCI Taranto; Ciannarella Gaetano Telecom Italia SpA; Aldo Infuso segretario cittadino PDCI Palermo; Cons. Ivano Peduzzi, Capogruppo Rifondazione Comunista/Sinistra Europea – Consiglio regionale del Lazio; Assessore Davide Nistri Comune di Taranto; Ass. Francesco Bardoscia Comune di Taranto; Riccardo Rossi RSU FLC CGIL Rete 28 aprile Enea Brindisi;-Marco Bazzoni, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze.-Germana Villetti,donna, dipendente della Regione Lazio; Pileggi Leopoldo di Correggio (RE) RLS e membro del Comitato Giuseppe Coletti; Riccardo Rossi RSU FLC CGIL rete 28 aprile Enea Brindisi; Giorgio Forti, di Medicina Democratica Milano;Anna Maria Virgili dei “Comitati e Associazioni contro l’amianto”; Doriana Goracci movimento donne; Michele Rizzi-Coordinatore regionale Puglia del Partito di Alternativa comunista; Giorgio Forti di Medicina Democratica Milano; Albani Valter delegato Fiom rsu-rls Officine Pietro Pilenga-Bergamo; Piergiorgio Tiboni segr. Naz. FMLU; Cefaro Luigi rls UTI Sparkle Roma; Giordano Roberto segr. FP Cgil Roma sud; Ilari Andrea PRC e RSU FLC Cgil; Benevento Manuela segr.FP CGIL Roma centro; Palumbo Giuseppe coord naz CGIL Ministero del lavoro; Giancarlo Ilari segr. circolo credito PRC Roma; Coni Tiziana circolo PRC Longo Roma; Rendina Elena INPDAP Roma; Anna Fedeli segr. regionale FLC-PRC Roma; Fabio Palmieri FIOM Roma nord-PRC Roma; Antonio Gentile coll. studentesco del Liceo Classico “G.Meli” di Palermo; Mauro Cimaschi Dir. Naz. PRC; Virginia De Cesare Esecutivo GC PRC Roma; Alessandro Mangiavacchi Circolo PRC Che Guevara Roma; Giuseppe Carroccia Segretario Federazione PRC di Roma; Claudio Di Cesare segr.circ PRC Pio La Torre Roma; Giorgio Cremaschi FIOM-R28A; Mattia Tampieri USI Ravenna; Gabriele Giustiniani Resp. Conoscenza Fed.di Roma del PRC;.Tonia Guerra consigliera PRC Provincia di Bari; Ugo BOGHETTA Responsabile Nazionale Dipartimento Lavoro PRC; Giuliano PENNACCHIO Dipartimento Nazionale Lavoro – Uff. Legislativo PRC; Maria Grazia DI SANTO Segreteria Dipartimento Nazionale Lavoro e Dipartimento Naz Trasporti PRC; Vito Meloni Dip.Naz.Sscuola PRCLOREDANA FRALEONE, RESPONSABILE NAZIONALE POLITICHE PER LA CONOSCENZA PRC-SE -DINA RIMAURO-MARA PLATONE, FRANCESCA VUOTTO- ANNA COTONEdell’uff. Segret. Politiche della conoscenza PRC-SE-STEFANIA BRAI, RESPONSABILE NAZ. CULTURA PRC-SE-FABIO de NARDIS, RESPONSABILE NAZ. UNIVERSITA’ E RICERCA PRC-Se-GENNARO LOFFREDO, RESPONSABILE NAZ. SCUOLA E FORMAZIONE PROF. PRC-SeElio Romano medico PRC Roma-Franco Pallone Resp.Dip. Casa e Welfare Fed. PRC di RomaAndrea Folchitto Coordinatore Giovani Comunisti di RomaRoberto Morea Segretario circolo PRC Trastevere Paolo Carrazza CPN PRCGiuseppe BUONPENSIERO RLS/RSU Arsenale Marina Militare Taranto
Adesioni collettive aggiornate al 2.04.09, nell’ordine in cui sono pervenute
Associazione Legami d’acciaio operai e familiari ThyssenKrupp Torino; Assemblea Lavoratori Autoconvocati; Confederazione Cobas Taranto; Slai-cobas per il sindacato di classe; Comitato “5 aprile”, Roma; Confederazione Cobas, Pisa; lavoratori Coop sociali Ravenna; Sinistra Critica; Medicina Democratica Brindisi; Comitato di quartiere PaoloVI Taranto; PdCI Taranto; Rifondazione comunista Taranto; PRC Brindisi, Associazione antimafia Libera, Taranto; Comitato di quartiere città vecchia Taranto; l’assemblea regionale lavoratori SMA Puglia; Redazione del periodico “Lavoro e salute”; Coordinamento lavoratori e lavoratrici del terzo settore di Roma; Circolo PRC TLC (Roma); Unione Sindacale Italiana USI, nazionale e Federazione di Roma; Collettivo Lavoratori Comdata; FMLU-Cub Torino; Sindacato Lavoratori in Lotta per il Sindacato di Classe; lavoratori Istituto tumori Milano; SLAI Cobas Azienda Ospedaliera “Monaldi” di Napoli; Comitato No-Expo, Milano; Piattaforma Comunista; Proletari Comunisti; L’altra Lombardia – SU LA TESTA; Ravenna Viva; Rete antifascista Perugia, Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario; Associazione “Spot the Difference”; Teatro delle Ceneri, Bologna; Coordinamento milanese di solidarietà “dalla parte dei lavoratori”; Rete Nazionale RLS; Associazione Culturale Lineacinque, Molfetta (BA); Federazione Autisti Operai della regione Veneto, PRIMOMAGGIO Foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati; Costituente comunista Molise; Red Block Ravenna; Collettivo Comunista (marxista-leninista) Nuoro; Red Block Palermo; Rete femminista e lesbiche Sommosse, Perugia; Coordinamento donne Trieste; Centro Culturale e delle Edizioni “La Città del Sole”; Snater-TLC; rivista Guardare Avanti! Edizioni Lavoro Liberato; Arci Taranto; presidio Permanente No Discariche Grottaglie-San Marzano TA; A. Gramsci dei comunisti italiani di Rho (MI), PRC Geymonat Milano;PRC “Fratelli Cervi” di Ponte Mammolo Roma; il Network per i diritti globali di Barletta; Comitato precari Edisu Puglia; FedUdine USI AIT; Redaz Periodico Lavoro e Salute Torino; Coop. Owen Monteiasi (Taranto); CSOA Cloro Rosso Taranto; Collettivo “Iqbal Masih” di Lecce; Prc Sez. Pajetta Taranto; Associazione Tamburi 9 luglio 1960 Taranto; gli operai di Alternativa Sindacale della Fiat-SATA di Melfi; Circolo FS PRC di Roma; USI AIT Di Verbania e di Milano; Rete 28 aprile CGIL-Taranto; Circolo aeroportuale PRC Roma; Contramianto Aea nazionale; Cittadini contro l’amianto della provincia di Cremona; RSU FLAICA-CUB Auchan di Casalbertone (Roma); Associazione culturale “Indipendente” Veneto; gruppo di lavoro tutela dei diritti dei lavoratori della Val Basento ex esposti amianto AIEA Vba; Prc Acilia Pio la Torre; segreteria regionale SNATER Emilia Romagna; i cobas Inpdap; Associazione Marxista Unità Comunista; Movimento Campano per la Costituente Comunista; cittadinanza attiva Pulsano (TA);Rete 28 aprile CGIL Puglia; Comitato Madri per Roma Città Aperta di Roma; Comitato Giuseppe Coletti; Comitati e Associazioni contro l’amianto; Centro Occupato Autogestito T28 via dei Transiti 28 Milano; Partito di Alternativa comunista Puglia-Associazione Babele Grottaglie TA; Collettivo autonomo antifascista di Seriate-Bg; CUB nazionale; Circolo Operaio Jonico Taranto; Fiom Trieste (segretario generale Antonio Saulle); F. P Trieste (segretario Generale Marino Sossi); Area Progrmmatica Lavoro e societa’ Trieste (coord. Geni Sardo); 28 aprile Trieste (coord. Marco Gregori); AIL Taranto (Associazione Italiana per le Leucemie); Partito Comunista dei Lavoratori; SdL intercategoriale coordinamento nazionale; _Cub Federazione campana- comitato no centrale di modugno bari-
Appello locale
Costruiamo per il 18 aprile a Taranto una grande manifestazione nazionale contro i morti sul lavoro, da lavoro e da inquinamento,
per il lavoro contro cassintegrazione, precarietà, licenziamenti.
La Rete nazionale per la sicurezza dei posti di lavoro, formata da operai, delegati, Rls, familiari, organizzazioni sindacali e politiche, comitati per la salute, ispettori, medici, giuristi, artisti, ecc., per fermare quella che è una vera e propria guerra contro i lavoratori dato che provoca 1400 morti ed un milione di feriti l’anno, all’interno delle mobilitazioni contro queste stragi ha indetto e promosso a Taranto per il 18 aprile una seconda manifestazione nazionale (dopo quella del 6 dicembre 08 a Torino ad un anno dei morti della Thyssen). L’individuazione del nostro territorio per questa mobilitazione non è ovviamente casuale, dato che siamo ai primi posti in Italia, e non solo, nel combinato fra morti e feriti sul lavoro, morti e malattie da lavoro (basti pensare all’amianto) e morti e malati da inquinamento industriale. I numeri in questo senso sono agghiaccianti.
Crediamo che questo territorio debba cogliere questa nuova occasione per rialzare la testa e invertire la rotta.
Da troppo tempo e per troppo tempo abbiamo assistito ed assistiamo su questi drammatici problemi a vergognosi balletti ed ipocrite compatibilità fatte sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini. Tranne lodevolissime, ma rare eccezioni, nelle istituzioni, nella politica, nei sindacati, nella magistratura, nei mezzi di informazione, tutti sono stati e sono proni nei confronti dei poteri forti rappresentati da Ilva, ma anche da Eni, Cementir, ecc., che hanno utilizzato l’ignobile ricatto occupazionale per imporre in fabbrica il lavoro in ogni condizione e all’intero territorio la produzione al di sopra della vita umana.
Con la manifestazione facciamo una scelta di parte senza mediazioni o infingimenti: o si sta con i lavoratori e la popolazione, o si sta con chi provoca morti, feriti, malattie ed inquinamento in nome del dio denaro e del dio profitto.
Questa manifestazione è diversa perchè pone al centro la fabbrica e i lavoratori come protagonisti di questa battaglia. La manifestazione è contro la flessibilità oraria e lavorativa, la precarietà lavorativa, la dilagante cassintegrazione, i salari da fame, il ricatto occupazionale, la totale inapplicazione delle norme sulla sicurezza e per la tutela ambientale per gli interessi e i profitti di pochi a discapito della vita dignitosa, della sicurezza lavorativa ed ambientale, della salute di molti.
Il comitato promotore e la manifestazione è aperta all’adesione e alla partecipazione di tutte le organizzazioni sindacali e politiche, dei delegati ed Rls, associazioni ambientaliste, intellettuali e personalità delle istituzioni e del mondo della cultura e dell’informazione e a tutte le strutture organizzate, associative ed ai singoli cittadini.
Tutti insieme vogliamo che la manifestazione del 18 aprile sia costruita in fabbrica e fuori, casa per casa, quartiere per quartiere, paese per paese; tutti sono chiamati a partecipare con le proprie bandiere e il proprio portato politico e culturale, la pari dignità di tutti i soggetti, associati e singoli, che si battono senza se e senza ma per la salute e la sicurezza sui posti di lavoro e nei territori, per avere più lavoro e meno inquinamento , contro la precarietà del lavoro e della vita e contro la logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo e della terra.
Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
e-mail: bastamortesullavoro@domeus.it
Il Comitato cittadino promotore – manifestazione 18 aprile
per adesioni, informazioni, materiali:
manifestazione18aprile@gmail.com
info per Taranto: tel 3471102638 – 3387043878 – 3384981720
Adesioni locali aggiornate al 2.04.09, nell’ordine in cui sono pervenute
Franca Caliolo – moglie dell’operaio appalto ilva morto il 18 aprile 2006
Vita Franco del Direttivo dell’associazione 12 giugno- familiari vittime Ilva
L’assemblea regionale pugliese del Patto di Base (Cub-RdB, SDL Interc., Confederazione COBAS)
Dott. Angelo Carucci – segretario provinciale Sindacato Medici Italiani
Giuseppe Moscato- dell’Associazione Statte futura
Gruppo ispettori del lavoro Taranto- iscritti a diverse organizzazioni sindacali, Fernando Severini- ispett. Taranto inchieste ILVA – Rita URGESI, Caterina PASSIATORE, Luca PASSARO, Gianni AMORUSO, Giuseppina ATTIVISSIMO, Enzo VINCI, Maria Teresa MARINOSCI; a
Avv. Fausto SOGGIA, legale nel processo contro Riva dell’ILVA – Foro di Taranto;
Avvocato Mario Soggia- foro di Taranto;
Comitato di quartiere Paolo VI
Slai cobas per il sindacato di classe
Confederazione cobas
Alessandro Marescotti, presidente Peacelink
Cosimo Borracino, consigliere Pdci – Regione Puglia
Franco Gentile segretario provinciale Rifondazione comunista
Gruppo operai Ilva Fiom – elenco nominativo
Giovanni Pompigna, RC Taranto
Daniela Pichierri, lavoratrice Vestas Taranto
Chiaramaria Anastasia, Avv. foro di Taranto- legale ass. familiari 12 giugno
Ciro Manigrasso, Componente della Segr. Prov.le del P. d. C. I. di Taranto
Associazione antimafia Libera- Taranto
Gigi Pulpito RSU Arsenale Taranto
gruppo lavoratori Arsenale Taranto
Arci Taranto
Sinistra critica
Rifondazione Comunista,
Partito dei Comunisti Italiani
Proletari comunisti
Anna Maria Barbieri segr. Prov.le Taranto del PdCI
Coop. Owen Monteiasi (Taranto);
CSOA Cloro Rosso Taranto
Collettivo “Iqbal Masih” di Lecce;
PRC Sez. Pajetta Taranto;
Associazione Tamburi 9 luglio 1960 Taranto;
Francesco Maresca Comitato Direttivo CGIL Taranto-Rete 28 aprile
Bruno Castria- delegato sindacale appalti Arsenale Taranto
Rete 28 aprile CGIL-Taranto
Comitato di quartiere città Vekkia, Presidio Permanente No Discariche, Associazione 12 giugno familiari vittime dell’ilva confermano la presenza alla manifestazione del 18 Aprile 2009;
Contramianto Aea Taranto
Salvatore Piccinni tecnico ASL Taranto;
l’assemblea regionale lavoratori SMA Puglia;
Vito Basile- consigliere comunale PdCI Taranto;
cittadinanza attiva Pulsano (TA)
Davide Nistri Comune di Taranto;
Ass. Francesco Bardoscia Comune di Taranto;
Riccardo Rossi RSU FLC CGIL Rete 28 aprile Enea Brindisi
Associazione Babele Grottaglie TA
Circolo Operaio Jonico – Taranto
Associazione Italiana per le Leucemie (AIL)- Taranto
Giuseppe BUONPENSIERO RLS/RSU Arsenale Marina Militare Taranto”
Io c’ero…Il corteo partì dal rione Tamburi, a nord della citta’, collegato alla Città Vecchia dal Ponte di pietra. E’ il quartiere di Taranto che vive l’invadente presenza dell’industria siderurgica. Dirigemmo verso la Città Vecchia… fu come attraversare una città fantasma. Non conoscevo Taranto, ma il primo pensiero fu: ” li abbiamo lasciati soli”. C’erano case sigillate, perchè semicrollate…con i locali a livello strada utilizzati per attività commerciali. Passammo davanti al castello Aragonese, attraversammo il Ponte di Pietra Sant’Egidio per concludere su piazza Giuseppe Garibaldi, dove si susseguirono le testimonianze dei famigliari delle vittime sui luoghi di lavoro, dei comitati promotori e dei licenziati…
Qui, un po’ di foto della manifestazione .
Da quando sono entrata nell’U.S.I. – Unione Sindacale Italiana, ne ho viste di situazioni in cui i lavoratori non parlano perchè ricattabili…ma che restano sempre soggetti a rischi di cui, magari, non sono neanche consapevoli.
Non voglio fare l’elenco…anche perchè credo  basti leggere bene quanto è successo a L’Aquila…per capire quali e quanti ricatti devono esserci stati dietro la costruzione di quegli edifici…che sarebbero dovuti essere antisismici…con la sabbia come inerte!…Ma ci basti anche  vedere questi dati relativi l’Ilva, ricavati da un post di Francesca Mannocchi: “Solo qualche dato: l’Ilva è di proprietà di Emilio Riva, il padrone più processato in Italia per morti ‘bianche’, inquinamento, truffa ed estorsione e per il ‘lager della palazzina LAF’ (operai stipati otto ore al giorno in un edificio fatiscente senza lavorare per spingerli a lasciare l’attività sindacale o accettare il declassamento della propria posizione dopo anni di lavoro). All’Ilva dalla metà degli anni Novanta sono morte 44 persone, a dicembre dell’anno scorso i cassaintegrati sono diventati più di 4000 su un totale di 12 mila operai; al contempo l’ILVA produce il 92% della diossina italiana e l’8,8% di quella europea. In dieci anni  leucemie, mielomi e linfomi sono aumentati del 30-40%.”
Io spero solo in una cosa: che ci svegliamo!Noi italiani dobbiamo svegliarci!sono convinta che ognuno di noi abbia un parente morto o infortunato sul lavoro…o magari che ha manifestato un tumore…che solo tra 50 anni sapremo essere provocato dall’amianto (come a Casale Monferrato) o dal benzo(a)pirene (come nel rione Tamburi di Taranto). Sveglia!
P.S.: Domani, 17 agosto 2012,  ci sarà un corteo a sostegno dei lavoratori e del GIP Patrizia Todisco…sotto attacco…per aver svolto il suo lavoro. Se il ministro Cancellieri si fosse interessata prima…insieme a tanti suoi predecessori…oggi la nostra economia non sarebbe da considerare  “a rischio” a fronte di una scelta che riguarda sicurezza, salute e tutela ambiente. E per concludere…mi chiedo…Ma perchè mi stupisco ancora?!…questo è il Paese in cui il prof. Di Bella fu, praticamente, cacciato, denigrato, deriso dalla comunità scientifica …e quasi perseguitato da un Ministro della Sanità...che ancora siede in Parlamento…e oggi…lo IEO …e Veronesi in primis, lo hanno dovuto ammettere: Di bella aveva ragione…quante vite avrebbe potuto salvare o, più semplicemente renderne più dignitosa la fine, quel vecchietto con i baffi?…Io non credo di volere più QUEST’Italia…
“…e quante morti ci vorranno perchè Egli sappia che troppe persone sono morte?…La risposta soffia nel vento…”

Ciao Melissa

19 maggio 2012. Un giorno come tanti…anzi, meglio. Oggi si sposano Marco e Martina, in qualche modo ho delle responsabilità: li ho presentati io. Per telefono. E’ una gioia vedere i loro volti radiosi. Due cuccioli. Una cerimonia bellissima. I saluti tra la cerimonia ed il pranzo. E la telefonata. Si, la telefonata di Patrizio, sconvolto. “Hai sentito cosa è successo?”. E io, “no, ero ad un matrimonio”. E mi racconta della barbarie delle bombe davanti ad una scuola. “TRE BOMBOLE GPL DAVANTI UNA SCUOLA DI BRINDISI FATTE SALTARE CON UN TELECOMANDO! E’ MORTA UNA RAGAZZA! 16 ANNI! CHIAMA TUTTI! DOBBIAMO FARE QUALCOSA! DOBBIAMO VEDERCI IN PIAZZA!”. Un momento, un lungo momento di smarrimento. Ero in macchina perchè volevo ricaricare un po’ il cellulare. Però aveva ragione Patrizio. Bisognava chiamare tutti! Non bisognava rimanere inermi di fronte questo atto disumano. Mentre pensavo a cosa si potesse fare, immaginavo gli altri ragazzi, gli altri studenti, cercavo notizie e il pensiero correva ai genitori di Melissa. Nessuno dovrebbe provare un dolore simile. Faccio parte del Movimento Agende Rosse nato grazie a Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, di cui tra due mesi ricorre il ventennale della morte nella strage di via D’Amelio a Palermo…E non si poteva mancare. Ci siamo allertati tutti: Beatrice, Federica, Angelo. Una situazione paradossale: io seduta al tavolo del pranzo nuziale e il telefono rovente di sms e mail. L’incantesimo si era rotto. Eppure non potevo smettere di guardare i volti felici di Marco e Martina. E, forse anche per questo ho deciso di correre a Roma come ho potuto. I nostri ragazzi: dobbiamo proteggerli con tutte le nostre forze. Nel frattempo il sindaco Alemanno aveva annullato la Notte dei Musei ed io non sarei neanche dovuta andare a lavorare dopo. Ancora elegante e con i tacchi, ho fatto lo slalom tra i sampietrini e sono arrivata al Pantheon. Alle 18.45, la piazza era già piena. Mi è stato fatto fare l’intervento dal palco come Agende Rosse…ed è uscita una grande rabbia contro questa vigliaccata! Tanto che quando sono scesa si è avvicinato un ragazzo di Firenze e mi ha detto “io ho vissuto via dei Georgofili”. Ho continuato a girare nella piazza in trance, lacrimando qua e là. Salutavo i visi amici e la domanda su tutti i loro volti era “perchè”???PERCHE’???? io non lo so il perchè. Ho sentito subito le interviste al Procuratore Grasso ed al Procuratore Caselli. Hanno parlato di terrorismo, di terrorismo mafioso. Per me è barbarie. E l’unica cosa che voglio davvero è che nessuno si faccia scivolare addosso quanto accaduto. Ci hanno toccato i ragazzi, i figli. E lo hanno fatto in una maniera talmente spudorata che nessuno deve dimenticare. Anzi…secondo loro, secondo chi ha preparato l’attentato (come dice anche Giorgio Bongiovanni di Antimafia Duemila)…ora…potrebbe esserci una nuova strategia della tensione. Dovremmo avere tutti di nuovo paura di tutto? NO! NO GRAZIE! Peppino Impastato ha detto “La mafia è una montagna di merda”!…i nostri figli lo devono imparare con le prime parole. Ai bambini insegniamo: “non toccare questo o quello! è cacca!”…Ai ragazzi…dobbiamo insegnare, proprio questo “la mafia è una montagna di merda”!. E se un giorno si dovesse scoprire che non è stata la mafia, o la Sacra Corona Unita a uccidere Melissa ieri…noi dovremo essere orgogliosi di noi stessi ugualmente: perchè siamo Italiani che  ieri non sono stati in silenzio. E non ci staremo mai più. Perchè è il silenzio che uccide. Ciao Melissa.

Il “violento” Popolo dell Agende Rosse

Come già detto, il 12 dicembre, a Palermo ho partecipato all’incontro che ha radunato le “Agende rosse” per il Natale intorno all’albero di via D’Amelio, per ribadire che “Paolo vive”. Un momento di raccoglimento, in cui anche il più laico ha ascoltato le parole che Francesco Cappello ha voluto dedicare a Paolo, ad Agostino, a Claudio, ad Emanuela, a Walter, a Vincenzo. Poco tempo fa, invece, a Pescara un gruppo di Resistenti delle “Agende rosse” contestava la presenza al “Premio Borsellino” di Gasparri.
In quell’occasione, Leo Nodari, organizzatore del Premio, subì un’aggressione, attribuita gentilmente alle “Agende rosse” contestanti. Peccato che le Agende Rrosse stavano fuori, lasciate lì dalla security che aveva detto che la sala della premiazione era già piena e che, inoltre, l’aggressione era avvenuta nel garage.
Passato, comunque, in qualche modo questo primo momento di insulti verbali ad un pacifico popolo che desidera semplicemente tirare via dalle istituzioni la mafia e riportare la verità sull’agenda rossa di Paolo, c’è stato l’appuntamento del 5 dicembre che ci ha visti tutti, di nuovo, dietro lo striscione che avevamo portato in piazza il 26 settembre: “Apri gli occhi, osserva, non chiudere le orecchie, ascolta. Solo così potrai sentire il fresco profumo di libertà”.
Ebbene, dietro quello striscione, il 5, come il 26 settembre, c’era Sonia Alfano, europarlamentare che ha sempre difeso il pacifico Popolo delle Agende Rosse. Fino ad ora, nessuna testata si era interessata, realmente, al suo lavoro al Parlamento europeo: da ieri è balzata agli onori delle cronache grazie ad una sua dichiarazione su quanto avvenuto al Presidente del Consiglio.
Frasi come “Condanno ogni forma di violenza, ma non ci penso proprio a dare la mia solidarietà a Berlusconi. Sarebbe ipocrita, visto che sono scesa in piazza contro di lui. Da subito non ho dato solidarietà al premier per l’attacco subito e non gliela darò mai. Certo, condanno ogni forma di violenza fisica, ma sono una persona coerente. Non posso dare solidarietà ad un Presidente del Consiglio che è un frequentatore di minorenni, un piduista, un corrutore, un frequentatore di mafiosi, un uomo che non ha il senso dello Stato” hanno scatenato un pandemonio.
Eppure l’italiano è una grande lingua: “condanno ogni forma di violenza”. A me, che ho votato Sonia Alfano perchè combattesse l’imperversare del sistema politico creato, osannato ed abusato da Berlusconi, basta.
Con la violenza non si risolve mai niente! Ma non si deve essere incoerenti. Sonia ha dimostrato di non averci fatto sprecare il voto. Ha semplicemente ricordato un po’ di vicissitudini per cui, con qualche centinaio di migliaia di manifestanti (90.000 amici al bar per la Questura), eravamo scesi in piazza il 5 dicembre. Mi domando solo una cosa: in quanti stanno dando la propria solidarietà alla nostra Costituzione che il Presidente del Consiglio tenta di calpestare quotidianamente? Chi dà la solidarietà a tutti quelli che non possono ritagliarsi leggi ad personam e pagano per i reati che commettono? Io sto con Sonia Alfano: coerente e lungimirante, da sempre in lotta contro i mafiosi, contro i piduisti e contro chi sdogana termini come “escort” solo per confondere le idee. Sonia Alfano ha saputo mettere l’accento sulla cosa più importante: prevenire la violenza con atteggiamenti consoni alla figura istituzionale che si ricopre. Senza istigare con minacce o altro. La violenza mai! Coerenza e dignità, queste le qualità di Sonia Alfano che, sempre il 12 dicembre, ha dimostrato, per l’ennesima volta, organizzando l’incontro “Resistere e non desistere” da che parte sta. Io sto da quella parte, chi sta con noi?

Paolo vive!

Ci dovevate stare: per capire cosa è successo… ci dovevate stare. In via d’Amelio, a Palermo, il 12 dicembre è successa una cosa straordinaria: Paolo Borsellino è tornato a vivere! Nei rami dell’ulivo nato da una terra bagnata con il sangue del sacrificio di Paolo e dei suoi ragazzi e nei cuori di tutti quelli che sono stati presenti e che, tenendosi per mano, hanno manifestato la loro vicinanza ad una terra martoriata come quella siciliana. Io, Palermo, è la seconda volta che la vedo. Almeno in quest’occasione sono riuscita ad avere piccoli squarci di quotidianità…e mi sono chiesta perchè, parlando con emeriti sconosciuti del perchè fossi lì… tutti mi hanno detto “fate bene”!? Il migliore è stato un tassista che mi ha detto che ce ne vorrebbero di più di iniziative come quella di via D’Amelio o come quella del pomeriggio, cui hanno partecipato Sonia Alfano, Salvatore Borsellino, Benny Calasanzio, Gioacchino Genchi, Gianni Lannes, Petra Resky e tanti altri che, quotidianamente danno il proprio contributo per lottare la mafia, le mafie.
C’è stato anche un bell’intervento del presidente IDV Antonio di Pietro, in cui ha rafforzato l’idea delle candidature provenienti dalla società civile alle prossime regionali in tutta Italia. E’ un segnale fortissimo: perchè la criminalità si comincia a combatterla con comportamenti trasparenti e strategie ben definite, anche nei partiti.
Finchè ci sarà questa confusione, per cui Fini dice cose di sinistra, la sinistra è sparita e persiste un partito nato su fondamenta veramente pericolose. Il rischio di avere infiltrati criminali nelle liste ci sarà sempre.
IL contributo che può dare la società civile A questi percorsi di rinnovamente, è immenso. Ed avere avuto l’opportunità di essere presente ad una giornata come quella del 12 dicembre 2009, iniziata con una tappa spirituale e terminata con un incontro che ha fornito informazioni e impegni è stata una delle mie fortune: un altro tassello di un cammino, si, tortuoso, magari in salita, ma meraviglioso! e spero di condividere, giorno dopo giorno, questa salita, con più gente possibile. Oltre che con i miei meravigliosi amici di sempre…che credono nella nuova RRRESISTENZA!

Nessuno tocchi Antonio Ingroia

Ci risiamo. Ieri e oggi Antonio Ingroia è stato oggetto di attacchi da parte della stampa di regime e di quella di Stato. Minzolini ha iniziato il suo editoriale parlando di presunti programmi politici del magistrato, per concludere che è necessario tutelare la politica dalla magistratura. Filippo Facci è arrivato a chiederne le dimissioni.
E’ evidente che si sta cercando di sabotare il suo lavoro, come si è fatto con Luigi de Magistris.
Come ha detto lo stesso Ingroia, ripetendo le parole di Paolo Borsellino, i magistrati senza un movimento culturale diffuso possono poco contro la mafia e, a questo punto, le mafie che governano più o meno legittimamente questo Paese.
Per quello che posso, anche io voglio contribuire: inviate una mail alla redazione del TG1 compilando con il vostro nome e indirizzo email (sotto, il testo che verrà inviato)

    Il tuo nome (richiesto)

    La tua email (richiesto)

    “Gentile Redazione,

    l’editoriale di Augusto Minzolini di lunedì 9 novembre 2009, nell’edizione delle 20.00, è iniziato con un riferimento alle parole del magistrato Antonio Ingroia pronunciate sabato scorso, nell’ambito di un convegno su etica e politica tenutosi a Napoli.
    E’ evidente che il direttore abbia iniziato, nei confronti di Ingroia, un’operazione simile a quella che ha portato all’illegale rimozione di Luigi de Magistris dal suo incarico. Un’operazione doppiamente spregiudicata: utilizzare il principale telegiornale nazionale per dare l’assist al governo di turno per completare quella che lo stesso Ingroia ha definito “soluzione finale” nell’ambito dell’emergenza democratica di cui è vittima il nostro Paese, e contemporaneamente per cercare di isolare un magistrato che sta indagando sui fatti dei primi anni Novanta. E’ semplicemente vergognoso.
    La società civile non permetterà l’isolamento dei magistrati, tutti i magistrati, che stanno facendo luce sugli eventi che portarono alla nascita, nel sangue, della Seconda Repubblica. Noi stiamo con Antonio Ingroia e con tutti i suoi colleghi.”

    Nessuno tocchi le Agende Rosse

    Lo hanno rifatto! Più uno chiede informazione corrispondente ai fatti accaduti per potersi fare una propria opinione, più dai giornali di regime arrivano informazioni parziali, preconfezionate, atte a porgere ai nostri cervelli, già sotto assedio quotidiano dalle televisioni di regime, un’opinione pre-confezionata.
    Oggi è successo di nuovo: ieri sono andata al Maschio Angioino di Napoli, dove si è tenuta una due giorni su “Questione etica e morale nelle istituzioni”. Sono state pronunciate, dall’On. Di Pietro, parole chiare: “Se Luigi fosse il Presidente del partito, io sarei d’accordo con lui”, riferite, ovviamente, a Luigi de Magistris.
    E i giornali come il “Corriere della Sera”, oggi hanno titolato così: “IDV lacerata da liti“.
    Peggio ancora! Il Corriere della Sera, mette in atto un’operazione vergognosa: insinua commentini, superflui, ma preparatori, di quel pre-confezionamento di un’opinione da somministrare all’ignaro (ancora per poco) lettore. Immediatamente dopo aver riportato le parole del Presidente Di Pietro, l’acuto giornalista ci mette del suo, aggiungendo l’avverbio “retoricamente”. E poi “ma sembra sempre più evidente che De Magistris abbia cominciato a lavorare al rinnovamento del partito”. E non basta che sia lo stesso Di Pietro a dire che vuole “far pulizia” nel partito. No! Deve risultare evidente all’ignaro (ancora per poco, lo ripeto) lettore che c’è una frattura in corso tra i due.
    E’ veramente ridicolo! Ridicolo per una serie di fattori di cui il più importante è dato dal voto della società civile a de Magistris: chiaro segnale di dare un mandato per consentirgli di cambiare le cose, con altri strumenti, poichè, questo Stato, non ha consentito potesse continuare a farlo come magistrato.
    Il secondo dato, sempre proveniente dal voto della società civile, è una dimostrazione di fiducia nei confronti dell’apertura a candidature scomode come quella di Luigi de Magistris e Sonia Alfano, voluta proprio dal Presidente Di Pietro. Quindi, va da sé che, esiste a priori, un’unità di intenti che mira proprio al cambiamento di un partito costruito intorno alla persona di Di Pietro ed arrivato ad una svolta epocale.
    E’ fantastico leggere l’articolo del Correre della Sera, dopo avere ascoltato TUTTI gli interventi del Convegno! Perchè ho avuto, per l’ennesima volta, la dimostrazione che solo vivendo in prima persona certi eventi hai la possibilità di raccogliere gli elementi di valutazione utili per crearti una tua, propria, indipendente e non manipolabile opinione.
    Lo avevo detto nel mio intervento alla Festa della Legalità del 23 ottobre scorso, lo ripeto qui: “solo chi c’era, solo chi ha la possibilità di seguire attraverso Internet come sono andate le cose, avrà il polso della situazione”. E’ successo per Piazza Farnese, il 28 gennaio di quest’anno, è successo ieri a Napoli e succederà ancora finché i lettori di questi giornali non si ribelleranno. Personalmente, non delego più a nessuno la ricerca della verità. Forse non l’ho mai fatto ed ecco perchè sono qui a scrivere queste righe. Però mi urta davvero che, per l’ennesima volta, questi pseudo giornalisti, pagati con i nostri soldi, grazie allo strumento del finanziamento pubblico, riducano i termini di un convegno come quello che si è tenuto a Napoli…a mera lite interna di partito. Dimenticando, come al solito, le puntuali e drammatiche denunce di Salvatore Borsellino, offeso persino dall’onorevole Gasparri che, reputo, debba sciacquarsi la bocca con la soda caustica prima di fare certi nomi! E come lui molti altri. Sonia Alfano lo ha detto nel suo intervento: “Il Popolo delle Agende Rrosse non si tocca!”. Sottoscrivo! Perchè mi sento parte di quell’onda pacifica che sta attraversando l’Italia e che mette paura solo perchè chiede “Verità e Giustizia”.
    A nulla serve creare aggressioni da attribuire al Popolo delle Agende Rosse. NOI SIAMO DIVERSI!!! L’UNICA ARMA CHE USIAMO E’ LA RETE! E per questo la si vuole imbavagliare. Il nostro baluardo è un’AGENDA ROSSA. A rappresentare quella che è stata fatta sparire quel maledetto 19 luglio 1992 e che oggi, solo grazie alla tenacia e all’amore per la Verità e la Giustizia che ci sta trasmettendo Salvatore Borsellino, sta “sbloccando” la memoria di diverse persone.
    Non so quando, ma mi auguro che i familiari delle vittime dei martiri del ’92 e del ’93 possano presto davvero seppellire i propri cari. Perchè, ora, è come se fossero in un limbo: aspettano che venga fatta luce sulle loro morti. I colpevoli, devono uscire fuori, perché possano essere messi dentro.