Archivi tag: Vittorio Arrigoni

Cambierà…?

Uno dei miei film preferiti è “Mio cugino Vincenzo“. Una splendida Marisa Tomei e un meraviglioso Joe Pesci ti fanno passare il tempo tra una risata e l’altra sul tema drammatico della pena di morte (per cui un altro film commovente ed appassionante è “La parola ai giurati“, con Henry Fonda che riesce a far capire alla giuria che non tutto quadra sullo svolgimento del processo, tanto da invocare il ragionevole dubbio) al cui rischio sono esposti due giovani accusati di omicidio. Una commedia che scorre via velocemente e ti da da riflettere su quanto possa essere assurdo decidere sulla vita di qualcuno (tollero l’ergastolo…ma sono ASSOLUTAMENTE contraria alla pena di morte ovunque venga applicata!)…senza poter davvero avere la certezza matematica della colpevolezza. La storia dell’uomo è disseminata di errori giudiziari. Uno su tutti, Sacco e Vanzetti che hanno pagato con la loro vita le loro idee anarchiche. In “Mio cugino Vincenzo”, uno dei due ragazzi accusati, Billy, ha per cugino Vincenzo (Joe Pesci) che si è laureato, in carcere, in giursprudenza e non essendoci possibilità economiche per avvocati altisonanti, è costretto a chiamare in emergenza proprio “lui”… il cugino Vincenzo. Il quale si presenta con un look improponibile, da tamarro americano, accompagnato dalla sua bella ed appariscente fidanzata, Mona Lisa Vito (Marisa Tomei). Una donna che dietro la sua bellezza custodisce acume, carattere, ma soprattutto è un’esperta di macchine e di meccanica. E sarà questa sua preparazione a dare la chiave di volta per l’assoluzione dei due ragazzi. Tutto questo preambolo perchè…la storia si ripete…E la realtà supera la fantasia: come nel caso dei due fucilieri del Reggimento San Marco accusati dal Governo Indiano, e anche dalla Procura di Roma di avere ucciso due pescatori indiani…in acque internazionali. Sin dall’inizio, questa vicenda ha evidenziato la triste debolezza del Governo Italiano che ha sempre tenuto un profilo basso, in un caso in cui…coinvolti due cittadini italiani (prima che militari)…ci si è fatti turlupinare in tutti i modi. Primo su tutti…consentendo l’ingresso in acque indiane dell’Enrica Lexie, la petroliera su cui i due fucilieri del Reggimento San Marco, prestavano servizio di difesa dagli attacchi di pirateria, facendole, quindi abbandonare…le acque internazionali . Vorrei fare una premessa…non trovo corretto che i petrolieri…già danarosi…per usare un eufemismo…a difesa delle loro petroliere, usino i nostri militari…piuttosto che agenzie private…Ma, detto questo…una volta che il danno è fatto almeno difendiamo i nostri connazionali prima che vengano anticipatamente condannati dalle autorità indiane! Sono persino a rischio di pena di morte…prevista in India, per questo tipo di reato. Fino ad oggi è successo di tutto…ma l’ultimo episodio è in linea con il film “Mio cugino Vincenzo”…Se non avesse osservato attentamente i filmati mostrati da TG1 e TG2, il perito giudiziario Luigi Di Stefano (noto per le perizie sul disastro di Ustica), proprio come Marisa Tomei nel film…il nostro Governo avrebbe tranquillamente accettato il falsato documento (http://qn.quotidiano.net/primo_piano/2012/04/19/699550-cosi_hanno_falsificato_documento.shtml) delle autorità indiane? con le incongruenze sin dall’inizio, persino sul calibro dei proiettili, sul tipo di fucile (si assegnato al Reggimento San Marco…ma non in possesso dei due fucilieri sulla Lexie)…ancora stiamo aspettando? Il nostro è veramente il Paese delle Meraviglie…come cittadina italiana…comincio a pensare che sia meglio non affacciarsi all’estero…tutto ci scivola addosso: Sandra Mariani la turista…liberata dopo 14 mesi dal suo rapimento, Franco Lamolinara, ostaggio ucciso in Nigeria, nel blitz delle forze britanniche, la pacifista Rossella Urru, ancora in mano ai rapitori (e un Governo di nuovo caduto in fallo quando sono circolate le voci sulla sua liberazione), Vittorio Arrigoni, volontario e attivista per i diritti umani, ucciso a Ghaza e, in ultimo, i due fucilieri praticamente condannati prima dell’esito delle indagini. Certo che se poi penso…che tanto non ci sono soldi per progettare viaggi all’estero…mi dico…ah beh…”non c’è problema non corro nessun rischio…Tranne…quello di dover pensare a salvarmi direttamente in casa mia”…perchè con lo stupro quotidiano che i nostri diritti stanno subendo…anche stare qui…In Italia…mi spaventa…ma allora…Ci sarà una soluzione per ritrovare una perduta dignità, per ridare speranza a questo povero Paese, a questa povera Patria…e per guardare avanti con più fiducia e rinnovato amore per il nostro territorio?

Gli effetti involontari della macchina del fango. Grazie on. Santanchè.

Ci siamo. E’ arrivato il 14 maggio: la FREEDOM FLOTILLA passerà da Roma, alla faccia di chi pensa di gettare fango su un convoglio umanitario. Io non ho visto in diretta la figuraccia dell’on. Santanchè, che altro non è se non lo specchio dell’ignoranza che regna sovrana all’interno dei palazzi del potere.
Che tristezza…parlare per interposta persona, senza verificare le fonti…: non oso immaginare la fine che farà quel collaboratore o collaboratrice che ha suggerito, all’on Santanchè, questa “bomba”, da tirare durante Annozero. Prima o poi anche la macchina del fango si doveva inceppare. Spero che, ora, gli italiani abbiano capito cos’è davvero la Freedom Flotilla!
All’on. Santanchè, dedico l’immagine della bandiera di Hamas che si può comodamente trovare su Wikipedia :  e direi che è molto diversa da quella che lei riteneva tale. Ma, poi, dico io…ma non lo leggi a caratteri cubitali “FREEDOM FLOTILLA”? non vedi la colomba della pace con l’ulivo in bocca???MA COME CAZZO FAI???? intanto che mi raddrizzo la corona…vorrei dire una cosa agli italiani: siete ancora in tempo. La manifestazione nazionale a sostegno della Freedom Flotilla si terrà domani, sabato 14 a Roma. L’appuntamento è per le 14,30 in piazza della Repubblica. Io ci sarò. Anche per Vittorio Arrigoni che tanto stava lavorando sull’organizzazione di questa flotilla e che ha dato la sua vita per il popolo palestinese. Ha ricordato con la sua morte, a tutti noi, che davvero dobbiamo restare umani. Ed io spero di vedere tanta gente in piazza a portare quel messaggio stampato sul cuore: RESTIAMO UMANI.

GRAZIE PRESIDENTE NAPOLITANO!

Grazie signor Presidente! si, grazie, davvero. Per non essere venuto o non essersi affacciato neanche con uno straccio di corona, al funerale di Vittorio Arrigoni. Grazie per non essere venuto a Fiumicino ad accogliere la sua salma. Grazie. Ha dimostrato la vera coerenza. Perchè da quello che leggo sui giornali, oggi, anche lei si schiera dalla parte dei bombardamenti sulla Libia . Per carità, solo “obiettivi militari”, però temo hce Lei non abbia ascoltato l’opinione del genreale Tricarico quando parla di “danni collaterali”  legati a questi bombardamenti “mirati”, “anche perche’ di obiettivi militari dopo oltre un mese di azioni alleate ne dovrebbero essere rimasti ben pochi”. E poi…sentir parlare di sviluppo naturale quando parliamo di armi che possono distruggere tutto…beh, io non ci trovo niente di naturale. Grazie signor Presidente. Proprio ieri mi ero aggregata a chi, da Facebook, aveva cominciato ad inviarle lettere per capire …Oggi ho capito: il Suo altissimo senso dell’amor di Patria accompagnato da immensa coerenza…non le hanno consentito di accompagnare l’umile bara di un ragazzo, lui si, “morto per la libertà” . Meglio accompagnare il feretro di chi “scelse con tenacia e determinazione di servire la patria in armi “. Meglio… Già…queste le parole che il sindaco di Roma, Alemanno, noto per la sua vicinanza ai valori della Pace e della Tolleranza , Le ha rivolto il giorno dei funerali, di Stato, al termine delle esequie per Alessandro Romani, tenente, caduto in Afghanistan. Su questo stesso blog, feci mia una frase di Francesco Crispi: “L’operaio invalido ha gli stessi diritti del soldato ferito in guerra o indebolito dalla vecchiaia, e sono due militi l’uno e l’altro: il soldato col fucile difende la patria alle frontiere; l’operaio lavorando nelle terre e nelle officine accresce la ricchezza della nazione e la fa prospera e grande”… Ma Crispi, venne prima della nostra Costituzione. Non poteva sapere che l’Italia avrebbe ripudiato la guerra. Lei si. Lei si, lo sa bene! Quella Costituzione l’ha vista nascere, ma, ormai, troppo spesso…dimentica che Lei dovrebbe essere l’ultimo a difenderla…Mi spiace…ma ancora una volta, ritengo che Lei non sia il mio Presidente.


STAY HUMAN

Non ci riesco. Non riesco a smettere di pensarci. Avrei voluto scrivere su qualcos’altro…ma non ci riesco. Lo squarcio nella mia anima prodotto dalla morte di Vittorio Arrigoni, non si risana. Ed è meglio che non si risani. Perchè non voglio correre il rischio di dimenticare. Non voglio correre il rischio di diventare una persona la cui morte degli altri scivola addosso. Una persona a cui le condizioni di vita degli altri scivolano addosso. No, Non voglio!
Altre volte la stanchezza mi ha colpito…d’altronde con una vita movimentata come la mia, credo sia scontato. Stavolta è diverso. Mi ricordo quando è morto Giuseppe Gatì. Stupore, rabbia. Dubbio che non fosse stato un incidente. Giuseppe era un ragazzo come tanti. O forse no. Giuseppe ha fatto come il bambino che grida “Il re è nudo”: si è presentato ad un incontro pubblico di Vittorio Sgarbi e ha cominciato a gridargli contro, ricordando che era un pregiudicato. Io credo che a noi italiani manchino persone come Giuseppe, come Vittorio. E se ci sono…ce ne rendiamo conto solo quando le perdiamo. Sto versando fiumi di lacrime: ogni volta che ripenso a quel che è successo a Vik Utopia Arrigoni, il mio stomaco si stringe e le lacrime escono incontenibili. Ho avuto anche un momento di scoramento totale durante il suo funerale: ad un amico che si è avvicinato per chiedermi se stesse andando tutto bene, ho risposto: “no. Non va bene. Non lo cambieremo mai questo mondo”. Nello stesso istante in cui mi sono uscite queste parole di bocca…mi sono vergognata di avere solo pensato e poi pronunciato quella frase. Ero lì, a Bulciago, a salutare chi ha creduto fino all’ultimo nella possibilità di rendere questo mondo…un posto bello per tutti, senza distinzioni di razze, religioni, senza confini . E, in qualche modo, stavo tradendo gli insegnamenti di Vittorio. Credo di essermi ripresa abbastanza per partecipare all’appuntamento per il 25 aprile a Porta san Paolo, a Roma.
però…Ora…ora voglio dimenticare che dopo aver seppellito una persona che ha dato la sua vita per gli altri…ho dovuto ascoltare frasi retoriche proprio da quel palco. Che tristezza: due/trecento persone sotto l’acqua, costrette ad ascoltare l’elogio della Resistenza fatto dall’Assessore Gasperini. Assessore alla Cultura per la Giunta Alemanno. Quello stesso Alemanno che non gradisce i profughi di Lampedusa a Roma. Lo stesso Alemanno che ha, praticamente, costretto centinaia di ROM a rifugiarsi dentro una Basilica di Roma per non vedere i propri nuclei famigliari divisi o risarciti con 1000 euro per tornarsene da dove sono venuti …e poi ringrazia la Caritas per essersene fatta carico. fa bene a ringraziare, visto che lui non ne è stato in grado!…io non so a voi…ma il sistema di dividere le famiglie in questo modo mi ricorda qualcosa… Lo stesso Alemanno che continua a trattare come pacchi postali i Rom, dei campi sparpagliati per Roma spostandoli il più lontano dal centro verso fuori, oltre il raccordo anulare…lontano da quei quartieri dove è bene che bambini Rom non si integrino con bambini di Rom..a. Me ne sono andata. Poi, no. Sono tornata. Volevo vedere fin dove arrivava la sagra della retorica. Credo sia davvero ora di smetterla con il dover accettare tutto come se niente fosse.
Vittorio…ho vacillato…io che sono soprannominata “Pitt Bull”. Posso solo immaginare in quanti stiano guardando con schifo intorno  se stessi e con rassegnazione a ciò che riserva il futuro. Eppure…qualcosa dentro di me…ancora urla. Un moto di ribellione che non si sopisce, vuole che anche l’ultimo degli ultimi possa sorridere quando si sveglia al mattino ed affrontare serenamente il nuovo giorno. Ma soprattutto…so che non voglio più vedere soffrire bambini. I bambini, il motore per un futuro migliore. Se supererò i momenti di “scoramento” sarà grazie al tuo esempio…ed a a quello di tutti coloro che portano avanti il sogno di vedere davvero un mondo migliore . Grazie Vittorio, perchè se riuscirò a restare umana…sarà grazie a persone come te.
PS: da questo blog, la mia solidarietà ed il mio affetto vanno alla famiglia Arrigoni perchè sta diventando un esempio da seguire in tutto e per tutto. Per tutti. Grazie.

La mia Pasqua con Vik Utopia Arrigoni

Ci hanno portato a pensare che quello che succede in una parte del mondo non ci riguardi fino a che non abbia ripercussioni economiche…la chiamano globalizzazione . Ci hanno portato a credere che non è colpa nostra se un bambino di cinque anni deve lavorare (invece che giocare) con le sue piccole dita per produrre cellulari che sfoggiamo quotidianamente. La chiamano tecnologia. Ci hanno portato a dire che se abbiamo un lavoro in cui siamo sfruttati, vessati e presi a calci in culo…”beh, sempre meglio di niente”.Lo chiamano progresso. Ci hanno portato a credere che se la guerra è lontana dai nostri confini “non è la mia guerra”  Questo concetto, però, davvero, non so come chiamarlo. Forse, dipende dal fatto che da quando sono piccola, poichè vivo in uno Stato la cui religione principale è quella cattolica (in cui i precetti fondamentali, insegnati da Gesù suonano alle mie orecchie sintetizzabili in “Pace, Amore, Solidarietà e Fratellanza tra i Popoli”)…al prosciutto sugli occhi che ci fa vedere tutte le guerre lontane, come se non dipendessero ANCHE da noi…NO!, proprio non so dare una definizione!
Posso solo dire che io non voglio la globalizzazione, non voglio la tecnologia, non voglio il progresso…se mi fanno perdere la capacità di “restare umana”. In tanti, ora, abuseremo della frase di Vik Utopia Arrigoni. Non so se sia un bene o un male. Sarebbe un bene…se tutti la sentissero dentro questa frase…non ci si riempissero solo la bocca. Ieri, 20 aprile 2011, gli amici Palestinesi hanno dato l’ennesima lezione di dignità a questo stupido popolo che siamo noi italiani: sono venuti in tantissimi a Fiumicino, ad attendere il rientro della salma di Vik. Il dolore nell’aria, si poteva tagliare con un coltello. La voglia di piangere era più forte della rabbia di averlo perso. Più di un volto era solcato da lacrime silenziose. Io stessa…e anche ora che ci ripenso. Anche ora che sto cercando di condividere con chi mi segue (e per questo vi ringrazio sempre) non trattengo i singhiozzi. Chi non conosceva Vittorio, ha imparato chi fosse in questi giorni. Ha imparato cosa significa “Pace, Amore, Solidarietà e Fratellanza tra i Popoli” ai giorni nostri: significa morire per un’utopia. Vittorio è tornato nel silenzio delle autorità italiane. Nessuno ha avuto il coraggio di presentarsi a Fiumicino, neanche il Presidente della Repubblica, super partes…
Certo, sarebbero stati fischiati…ma il gesto. Il gesto dovevano farlo. E’ morto un italiano. E che italiano! ma no…le autorità è meglio che sfilino quando tornano i soldati morti, quelli delle operazioni di “Peace Keeping”…loro si, veri portatori di Pace, Amore, Solidarietà e Fratellanza tra i Popoli…aiutati da un fucile e da una mina antiuomo prodotta in Italia…
Noi italiani abbiamo capito tutto del messaggio di Amore…disposti a stracciarci le vesti se perde la squadra del cuore…ma pronti a girarci dall’altra parte se qualcuno dice “ho bisogno di aiuto”. Io spero che il messaggio della morte di Vik pian, piano squarci i cuori inariditi dall’illusione di una vita “normale”. Spero che la sua morte sia il virus di questa “Matrix”  in cui viviamo quotidianamente. Spero che questo Paese ritrovi la dignità perduta per aiutare se stesso e tutti i popoli in difficoltà. Per ora…io so solo una cosa…Passerò la mia Pasqua con Vik Utopia Arrigoni: andrò ai suoi funerali e voglio pensare che venga mezza Italia…quell’Italia che crede ancora che potremo “restare umani”.