Archivi tag: precariato

Cara moglie, stasera ti prego…

E’ stato solo un caso se oggi non sono tornata a casa con qualche livido, gentile omaggio della polizia romana.
Già, perchè anche io ero andata al presidio di SS.Apostoli, a Roma, di fronte alla Prefettura. Presidio dove c’era chi vive la crisi tutti i giorni: senza casa, precari, immigrati, gli stessi, ormai famosi, lavoratori Eutelia. Tutti lì a gridare solo una parola: “INCONTRO”. In Prefettura c’erano tutti: Governo, Comune, Provincia e Regione…tranne chi la crisi la vive tutti i giorni!
Per questo eravamo in piazza, per chiedere di far salire all’incontro una delegazione dei coordinamenti presenti.
Io sono andata via cinque minuti precisi prima della carica della polizia. Non c’era un clima così agitato che facesse presagire la carica…a parte i celerini che avevano indossato i loro caschi. La piazza era tranquilla, i soliti slogan, i soliti cori…ma i celerini erano inquietanti, ormai addobbati.
Ero in macchina ad accompagnare una persona che doveva aprire uno sportello al laboratorio sociale, quando mi è arrivata la telefonata in cui mi hanno aggiornata della carica, dei feriti e dei fermati dalla polizia.
Una carica che si è sviluppata lungo tutta la lunghezza della piazza SS.Apostoli, con i blindati della celere a chiudere la carica.
Solo una cosa mi chiedo: erano un po’ di anni che non vedevo o sentivo cose di questo tipo… cosa sta accadendo se sono i disperati a venire caricati e i ladri, corrotti e condannati siedono tranquillamente in Parlamento? Sono firmataria della Proposta di Legge “Parlamento Pulito”, insieme a Beppe Grillo e queste sono le giornate in cui mi ricordo che quelle 350000 firme sono seppellite in qualche cassetto… e intanto il cittadino comune fa i salti mortali per avere un lavoro, una casa, un reddito minimo… e, tra un salto e l’altro, ci rimedia pure qualche manganellata. La cosa che mi dispiace di più è che io avevo visto i responsabili di piazza della polizia di oggi: solitamente persone portate alla mediazione, che comprendono i problemi di chi è in piazza. Mi chiedo cosa sarà successo oggi di diverso, per arrivare a far pestare dei poveracci??? Certo, con un sindaco portato alla mediazione, poi, il clima sicuramente si rasserenerà…

Dalle parole ai fatti: il programma lo fate voi

Come ho scritto ieri, ora dobbiamo lavorare tutti insieme sui punti di respiro nazionale che hanno conseguenze sulle vite dei laziali.
Pertanto è ora di ascoltare le vostre proposte, su tutto quello che ritenete opportuno. In particolare su:

LAVORO. Come sapete difendere i deboli, cercare di stabilizzare i precari, trovare soluzioni alla disoccupazione imperante e tutelare la salute dei lavoratori è la mia missione quotidiana. Nel Lazio ci sono diverse situazioni drammatiche non ultima la vicenda dei lavoratori dell’Eutelia.
Lavoriamo insieme su proposte organiche e concrete che vadano a tutelare tutti quei posti di lavoro a rischio e producano nuove nicchie o valorizzino quelle attuali in modo da consentire nuove assunzioni e senza limiti di età.

AMBIENTE. Grazie a Beppe Grillo, quello che prima sentivo semplicemente come amore per la natura o per le cose buone ha preso una linea concreta e sono diventata una cittadina più informata. Spero che anche voi lo siate, abbastanza da lavorare insieme sulle soluzioni più importanti per la nostra regione, considerato che la prima cosa da fare è abolire il concetto di termovalorizzatore per lo smaltimento di rifiuti. I rifiuti si riducono, riutilizzano e riciclano.

SANITA’. Ciò che caratterizza un bilancio regionale è che la maggior parte di fondi sono investiti nella sanità. La Regione Lazio, a fornte dei suoi investimenti, non offre servizi adeguati al cittadino. Mi aspetto di ricevere soluzioni da conividere e discutere!

GIUSTIZIA. Verità sulle stragi del 1992 e 1993, sulle quali è stata fondata la Seconda Repubblica. La battaglia del Popolo delle Agende Rosse è la mia battaglia. Porterò al consiglio regionale un presidio di questa battaglia fondamentale.
Inoltre, credo che legalità e economia non possano prescindere l’una dall’altra. Vi chiedo di condividere le vostre proposte sul tema degli investimenti regionali in ogni settore, dagli appalti, alla sanità, alla gestione dei rifiuti, alla scuola. Come pensate si debbano verificare gli investimenti fatti con i vostri soldi?

Potete inviare le vostre proposte come commento a questo post o tramite questa pagina.

Continua l’iniziativa “Mail al Parlamento: fate arrestare Cosentino!“. Inserisci il tuo nome e il tuo indirizzo email per inviare il testo alla Giunta per le autorizzazioni della Camera.

    Il tuo nome (richiesto)

    La tua email (richiesto)

    Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone (..) Da tale sodalizio Consentino riceveva puntuale sostegno elettorale».
    Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
    Fate arrestare subito Nicola Cosentino!”

    Vigilantes mercenari

    Premesso che, da sindacalista “d’assalto” quale sono, io rispetto tutti i lavoratori, oggi ho capito che c’è una categoria che non reggo (ma tanto è trasversale): quella del “pusillanime”. Chi è? E’ colui che si approfitta di una situazione per ottenere, estorcere, vincere.
    In questo caso specifico parlo di chi, pur possedendo una professione, quella del vigilante, ne abusa perchè assoldato dal miglior offerente.
    Un po’ come i “bravi” di manzoniana memoria. E’ successo a Roma un fatto per cui ancora ho i conati di vomito: la mia solidarietà va ai lavoratori Eutelia, che ho avuto modo anche di incontrare il giorno che Beppe Grillo portò la “Pittima” a Montecitorio. Mi sentii dire da Beppe “l’hai organizzata tu” e si riferiva alla manifestazione dei lavoratori Eutelia che già da tempo stavano cercando di difendere il proprio posto di lavoro dalle manovre economiche di personaggi come Samuele Landi.
    Risposi: “No Beppe, non l’ho organizzata io, purtroppo… ma sto con loro, dalla loro parte… e tu ci devi parlare”. E Beppe incontrò i lavoratori.
    Ma la situazione non è cambiata. Tanto che i lavoratori sono stati costretti ad occupare, a Roma, la sede di via Bona. Come li capisco: è toccato anche a me occupare qualcosa per chiedere e difendere un posto di lavoro (diciamo che a Roma non c’è edificio istituzionale che non abbia visto, almeno una volta, le suole delle mie scarpe per difendere l’articolo 1 della nostra Costituzione).
    Ebbene, ieri, per la prima volta, ho pensato che c’è una categoria di lavoratori che potrei non sopportare: i vigilantes mercenari. Quelli che alle 5 di mattina, perchè assoldati dal padrone, ti piombano addosso e millantano di essere appartenenti alle Forze dell’Ordine. Considerato il clima che c’è intorno alle “VERE” forze dell’ordine, non mi pare proprio il caso di inasprire le situazioni.
    Io mi auguro che questo non solo resti un caso isolato, ma venga condannato in forma plateale! I colpevoli puniti e gli innocenti ascoltati, aiutati e stabilizzati.
    Tutta questa precarietà non aiuta nessuno. Ecco perchè ci sarà sempre qualcuno pronto a votarsi al miglior offerente: perché l’alternativa sarebbe proprio la precarietà. E o si ha la forza di combattere un sistema o ci si piega ad esso.
    Io non mi sono mai piegata. E spero che saremo sempre di più a RESISTERE a questo sistema e a cercare di migliorare le cose. Cari lavoratori EUTELIA, un solo grido anche per voi: RRRRRESISTENZA!

    Continua l’iniziativa “Mail al Parlamento: fate arrestare Cosentino!“. Inserisci il tuo nome e il tuo indirizzo email per inviare il testo alla Giunta per le autorizzazioni della Camera.

      Il tuo nome (richiesto)

      La tua email (richiesto)

      Nicola Cosentino «contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone (..) Da tale sodalizio Consentino riceveva puntuale sostegno elettorale».
      Non è tollerabile che un simile individuo ricopra il ruolo di Sottosegretario all’economia. Non è tollerabile che, di fronte alla richiesta di arresto, la Camera lo difenda.
      Fate arrestare subito Nicola Cosentino!”

      San Precario, il Comune di Roma e le lauree facili

      Per diventare dirigente, un dipendente del Comune di Roma deve essere laureato.
      Mettiamo che, per assurdo, il Comune di Roma stipuli una convenzione con un’Università confessionale privata – per esempio, L’Università Cattolica “LUMSA”… ma solo per esempio – per la quale i dipendenti comunali possono ottenere facilmente la laurea con due o tre esami di teologia avendo parecchi crediti assicurati in virtù di questa convenzione. Mettiamo poi che tre dirigenti sindacali della Polizia Municipale ottengano una laurea presso questa ipotetica Università. Mettiamo, infine, che il Comune bandisca un concorso per 3 posti di dirigente di Polizia Municipale. Voi come la vedete? Io male, malissimo.
      Al Comune di Roma ci sono centinaia di dipendenti precari “veterani” che sono in attesa di sapere cosa ne sarà di loro, e il Comune bandisce concorsi per dirigenti laureati per convenzione e nuovi posti precari che hanno più il sapore di consulenze confezionate su misura.
      Ricevo e volentieri pubblico il comunicato stampa relativo alcune, inspiegabili, assunzioni presso il Comune di Roma, inviatomi dalla componente RSU-RETE COMUNE dei sindacati di base all’interno del Comune. Ad oggi sono state rimosse, dal sito del Comune di Roma, le voci indicate nel comunicato. Ma il sindacato andarà avanti a chiedere chiarezza!

      Continua l’iniziativa “Scriviamo tutti a Gasparri e Fini”, dopo gli insulti di Gasparri a Salvatore Borsellino

      Oggetto: Vergogna! Siamo tutti Salvatore Borsellino!
      Testo: Gasparri: non vuole leggere le domande? Io gliele invio lo stesso e
      per conoscenza anche a Gianfranco Fini.

        Il tuo nome (richiesto)

        La tua email (richiesto)

        Articolo Uno: la Repubblica fondata sul lavoro

        Oggi è stata una grande giornata per la giustizia italiana, per il lavoro, per la sicurezza sul lavoro! Dante de Angelis, macchinista licenziato per avere denunciato carenze, E’ STATO REINTEGRATO! Aspettiamo la sentenza per vedere se gli verranno dati anche tutti gli arretrati, ma i suoi avvocati sono scesi con un sorriso radioso e hanno detto che sarà una “bella sentenza“: all’insegna del rispetto della “libertà d’espressione delle proprie opinioni” che, in un momento storico come questo, è bene ricordare!
        Io sono stata al presidio sotto il Tribunale di Roma. Nell’attesa della decisione del giudice, si sono succeduti interventi al megafono. Circa 200 persone hanno dimostrato, con la loro presenza, affetto e solidarietà a Dante. E quando è arrivata la notizia del reintegro, un urlo liberatorio ed applausi hanno riempito Viale Giulio Cesare. Sceso Dante gli siamo saltati tutti addosso per abbracciarlo. Ho visto gente (me compresa… ma per me era scontato) in lacrime. E’ stato un momento incredibile.
        Sciolto il presidio, mi sono letta le agenzie con le dichiarazioni di Bersani: “Il mio primo gesto da segretario sarà quello di occuparmi del lavoro e della precarietà, credo che abbiamo bisogno di riportare la politica ai fondamentali“.
        Mi piace la definizione di “fondamentali”, ma a chi è riferita? Alle persone? Ai lavoratori? Ai valori?
        Perchè c’è tanta confusione sotto questo cielo…
        Io non posso dimenticare ciò che accadde il 20 giugno 2007, quando partecipai, grazie all’ospitalità dei NO COKE di Tarquinia, ad un incontro presso il Ministero dello Svilupo Economico, proprio sotto la gestione Bersani. Come dimenticare la proverbiale disponibilità ed apertura dell’allora ministro ad inceneritori e centrali a carbone? Certo, di posti di lavoro ne danno tanti! Mi ricordo il “suo” sottosegretario decantare le doti di un impianto in Veneto, a carbone, peccato che Greenpeace non fosse della stessa opinione.
        Come intende affrontare il mondo del lavoro, dei precari, il neo segretario Bersani, se quando era ministro promuoveva impianti che le persone le uccidono? La vicenda di Dante è emblematica: dobbiamo sostenere chi, come Dante, difende, non solo il posto di lavoro, ma la salute e la sicurezza di chi lavora e di chi lo circonda. Io sono per la difesa e la lotta per un posto di lavoro che tuteli tutti: lavoratori e cittadini semplici. Il segretario Bersani?

        Bvavo Ministvo!

        Apro il giornale e mi trovo gli occhialetti di Tremonti (purtroppo da che Corrado Guzzanti lo imita, non riesco a prendere questo ministro troppo sul serio).
        Leggo il titolo: “Il posto fisso alla base della società“. Virgolettato che fa capire che l’espressione sia tutta del “ministvo”.
        Ho pensato di aver letto male a causa del sonno arretrato. Decido di leggere l’articolo: vedo passaggi incredibili “…con la crisi abbiamo capito che è meglio il nostro INPS“, o anche “…per una struttura sociale come la nostra, il posto fisso è la base su cui costruire la famiglia”. Non ci credo. Lo ha detto davvero?
        E poi leggo le parole di Damiano “Stabilizzi i precari”. Lo ha detto davvero.
        Ma come è possibile questa rivoluzione cultural politica inaspettata!?
        Poi ci penso bene, e mi ricordo che il “ministvo” è un volpone.
        Io ho passato i migliori anni della mia vita dentro il Campidoglio a combattere le politiche delle esternalizzazioni, delle privatizzazioni, contro la precarietà e la flessibilità che si stava cercando di far passare come il “migliore dei mondi possibili” e OGNI VOLTA la prova schiacciante per far capire che NON SI DEVE ESTERNALIZZARE, NON SI DEVE PRIVATIZZARE ciò che DEVE ESSERE PUBBLICO erano i costi! Eh già, perché privatizzare, esternalizzare, costa, in media, tre volte in più che internalizzare ed assumere. E vi voglio evitare tutti i discorsi legati alla qualità dei servizi privatizzati.
        Vogliamo parlare del baluardo che il “ministvo” alza a difesa dell’INPS?
        Qualche anno fa fu proprio il suo governo a tentare di smantellare l’INPS, attuando lo scippo del TFR. Ecco, appartenendo ad un sindacato particolare non mi sono fatta mancare neanche quella battaglia; io, si, davvero a difesa dell’INPS. Soprattutto a difesa dei soldi dei lavoratori: troppi casi c’erano stati in giro per il mondo che ci avevano fatto alzare gli scudi. Uno su tutti i professori dell’Alaska: il Fondo pensionistico degli insegnanti dell’Alaska aveva investito in azioni Parmalat.
        Caro “ministvo”, dal mio punto di vista lei ha scoperto l’acqua calda. Ma, visto che non è mai troppo tardi, faccia una cosa d’ora in poi: ascolti i cittadini innanzitutto! Non ci avrebbe messo tutto questo tempo a capire l’importanza del posto fisso, dell’Inps. Magari tra un po’ ci dirà quanto è importante tutelare la salute dei cittadini non investendo milioni di euro in centrali nucleari, inceneritori, ponti di Messina, etc.
        Speriamo solo non sia troppo tardi!

        Invisibili

        Esprimo la mia solidarietà ai precari della scuola, che oggi hanno tenuto un’assemblea pubblica presso il Provveditorato di Roma, in via Pianciani.
        Mai avevo visto un periodo così buio per la nostra scuola. Eppure, il mio percorso di studi è passato attraverso l’Istituto Magistrale, proprio perchè credevo nella missione di insegnante.
        Ma ora, cosa è rimasto della figura dell’insegnante? Un’immagine sola: l’insegnante è un precario.
        Quanti bambini hanno cambiato in continuazione maestra e quanti ragazzi, nel corso dello stesso anno scolastico, hanno visto la passerella dei professori diversi?
        E se i precari in passerella da un istituto all’altro non bastavano, se non bastava l’ansia di ogni fine estate per vedere se erano uscite supplenze, adesso si risolve il problema lasciandoli direttamente per strada.
        Pubblico di seguito la proclamazione dello Stato di agitazione del Sindacato cui aderisco. L’U.S.I./AIT- Unione Sindacale Italiana. Come vedete si sta anche preparando lo sciopero del 23 ottobre a riguardo: prepariamoci!

        Ps: PdL, stavolta, sta per “Proposta di Legge” e non per qualcos’altro…

        “La Unione Sindacale Italiana USI AIT Scuola, ha proclamato il 2 settembre, con nota trasmessa al MIUR, al Coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio, alla Funzione Pubblica e con invio agli Uffici USP, lo STATO DI AGITAZIONE NAZIONALE E LE PROCEDURE PREVISTE DALLA LEGGE 146 DEL 90 E 83 DEL 2000.
        Si contestano i tagli alla scuola e all’università, i “licenziamenti” e le perdite occupazionali, di professionalità per decine di migliaia di posti di lavoro tra docenti e non docenti ATA, il PdL Aprea e l’uso massiccio di esternalizzazioni di servizi pubblici, la mancanza di basilari condizioni in materia di salute e di sicurezza per chi lavora nella scuola e per chi fruisce del servizio educativo e scolastico, per la stabilizzazione dei precari e delle precarie e il ritiro dei provvedimenti che stanno dando il colpo di grazia all’istruzione pubblica.
        Con questa presa di posizione, che avrà uno dei suoi momenti di lotta con lo sciopero del 23 ottobre indetto da Cobas, RdB Cub, SdL e Confederazione USI AIT, si è voluto fornire uno strumento, assieme a quello dato da altre OO.SS. conflittuali e dei comitati e coordinamenti dei precari, di copertura e tutela delle molteplici azioni e lotte in corso in varie parti d’Italia, di sostegno allo sviluppo di forme autorganizzate e gestite dal basso di mobiliazione dei precari e delle precarie, della forza lavoro in formazione (studenti a partire dal movimento dell’Onda), degli stessi lavoratori e lavoratrici docenti e ATA a tempo indeterminato.
        L’Usi Ait nel dare la propria solidarietà e il sostegno alle forme di lotta in corso, auspica la maggiore unità d’azione possibile tra le forze sindacali e politiche conflittuali e il radicamento e consolidamento dei coordinamenti e comitati di lavoratori e lavoratrici della scuola e dell’università, precari e non, per evitare che le singole lotte siano frammentate e isolate o ridotte ad un problema di ordine pubblico.
        Segreteria Nazionale della Unione Sindacale Italiana USI AIT Scuola”