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MA SOBRIAMENTE…JATEVENNE!!!

Dal 2007, con la sentenza n. 27966, la Cassazione ha decretato che dire “vaffanculo” pubblicamente non è offensivo…almeno a livello penale…Ma nel 2010…ha sparigliato nuovamente le carte…Fatta questa premessa…ora parliamo…Per esempio…di una parata…militare…Quella del 2 giugno…2012. Nel 2010… avevo preso le distanze dal Presidente Napolitano…Oggi non mi pento affatto delle mie parole dell’epoca. Non ci siamo. Non ci siamo proprio: la parata si fa…ma sobriamente…Mentre tutta l’Italia chiede che venga sospesa per consentire di devolvere i fondi alle popolazioni terremotate dell’Emilia…che, probabilmente, durante il passaggio delle Frecce Tricolore non potranno sospirare pensando all’unità del Paese…visto che staranno da soli a ballare, all’ennesima scossa, strumentale o no,  sulle macerie delle proprie case. Il Presidente è lo stesso che ha nominato il tecnico Monti (NON MI E’ PARENTE!!) per salvare il Paese…quel tecnico che nomina un Ministro (Di Paola) che prevede un taglio (di personale…non di armamenti) nelle Forze Armate di 40.000 “esoldati“. Uhmmm…fammi pensare…chissà con che umore sfileranno quei militari oggi…sapendo che magari l’anno prossimo verranno gentilmente rimandati a casa…perchè…per loro…la riforma Fornero dei pensionamenti tardivi non c’è…siamo rimasti alle Baby pensioni…Eppure…qualcuno che “resiste” c’è…: I Vigili del Fuoco, sindacalizzati…con USB (Unione Sindacale di Base) chiedono di non sfilare…ma di andare ad offrire la loro professionalità alle popolazioni terremotate…Ovviamente la parata si fa…Sobriamente…Grazie signor Presidente…adesso si che mi sento più Italiana!! E i rimborsi elettorali??? Giovanni Favia del “Cinque Stelle” ha provato a chiedere ai colleghi tutti del consiglio Regionale (EMILIA-ROMAGNA) di devolvere la rata che si pagherà a luglio del 2012 dei rimborsi elettorali alle popolazioni colpite dal terremoto…Bocciato!!!Sarebbe stato troppo chiedere S O L I D A R I E T A’ (e non solo sobrietà) vera…e non a parole?…il dato meraviglioso da registrare riguarda IDV…dissociati a livello locale rispetto le indicazioni del loro Presidente…In Consiglio Regionale votano contro…mentre il loro Presidente dichiara a mezzo stampa che i rimborsi elettorali vanno devoluti ai terremotati…Ma perchè non si mettono d’accordo prima su una linea politica da portare avanti a livello locale e nazionale? ma?! E devo dire che anche questo atteggiamento va ringraziato…mi sento sempre più Italiana…In ultimo…l’apoteosi dell’italianità mediocre…l’ho scoperta da poco…: LE DIMISSIONI, INDOTTE, DEL COLONNELLO DELLA GUARDIA DI FINANZA UMBERTO RAPETTI. Colpevole…di saper fare bene il suo lavoro. Da quando ho conosciuto Salvatore Borsellino, ho imparato che gli uomini che servono fedelmente lo Stato…ritenuti pericolosi dallo Stato stesso…da quella parte deviata di Stato…non vengono più fatti saltare con il tritolo…Vengono messi all’angolo, a volte alla berlina…infamati e costretti a lasciare lavori che portavano avanti egregiamente nell’interesse della collettività. Lo abbiamo visto con Luigi de Magistris, con Clementina Forleo, con Gabriella Nuzzi, con Luigi Apicella ed infine con Gioacchino Genchi…destituito! Umberto Rapetti ha avuto l’unica colpa, probabilmente, di ficcare il naso dove non avrebbe dovuto…ma era il suo lavoro…noi Italiani…quelli sobri davvero…ma tutto l’anno…(perchè a fine mese ci arriviamo con una laurea in matematica ed una in economia e commercio per far quadrare i bilanci famigliari)…ebbene quel lavoro per cui noi lo pagavamo…lo ha portato a doversi, mestamente, dimettere. Colonnello, se avessero dato retta alle Sue indagini, alle Sue sanzioni…ora questo Paese non starebbe alla frutta…perchè 98 MILIARDI di euro…a questo Stato in ginocchio avrebbero fatto davvero comodo…Ma è meglio continuare a far inginocchiare le classi più povere…che infierire sulle povere lobbyes…del gioco d’azzardo…Eh si…questa è proprio un’Italia sobria…Un’Italia da cui, per la prima volta, sento il desiderio di andarmene…Ma è un attimo. Poi ci ripenso…e mi dico che non sono io quella che dovrebbe andare via. Ma sono loro che dovrebbero essere cacciati via, essere mandati a…AH NO!…non posso…la Cassazione ha le idee confuse a riguardo…Va beh, avete capito…JATEVENNE!!!

Corsi e ricorsi…

Fino a due anni fa non avrei mai pensato di ritrovarmi dietro uno striscione con nomi importanti come quelli di Salvatore Borsellino o Sonia Alfano o Gioacchino Genchi. Eppure è successo. Importanti non per la fama, ma per il ruolo. L’iperbole della mia vita mi ha portato accanto a loro nella battaglia più importante: quella contro la mafia.
Le mie battaglie per il mondo del lavoro avevano solo sfiorato il mondo del pizzo, quando nel ’97/’98 conobbi i miei colleghi LSU (lavoratori socialmente utili) del sud, che versavano l’obolo anche solo per rientare nelle selezioni.
Ovviamente una volta entrati – era una forma di ringraziamento per chi li aveva aiutati – versare una quota del già miserrimo sussidio INPS. Ma si sa, la vita è strana e fino a che non si arriva al capolinea non si capisce perchè certe cose ci siano accadute. Con gli anni sono diventata fatalista, mi lascio andare al caso: cerco di non farmi scalfire da tutto ciò che mi accade e procedo, tenacemente, verso gli obiettivi prefissati.
Non sempre mi riesce di rimanere tranquilla, ma mi applico. Oggi, dico questo perchè mi è capitato sotto gli occhi un interessante post sul sito dell’Associazione Caponnetto riguardante dei manifesti affissi per Roma dalla sigla “CUORE AZZURRO”. A voi la lettura e le considerazioni. Io, di mio, aggiungo solo questo e lo “strano caso” di Fondi, quando il ministro Maroni ne propose lo scioglimento a seguito della relazione del prefetto Frattasi ed il presidente del consiglio disse che, praticamente, non serviva “non essendoci nessun avviso di garanzia…”
Mi chiedo come si debba praticare nella realtà, e non solo sui manifesti, la lotta alla mafia…

Paolo vive!

Ci dovevate stare: per capire cosa è successo… ci dovevate stare. In via d’Amelio, a Palermo, il 12 dicembre è successa una cosa straordinaria: Paolo Borsellino è tornato a vivere! Nei rami dell’ulivo nato da una terra bagnata con il sangue del sacrificio di Paolo e dei suoi ragazzi e nei cuori di tutti quelli che sono stati presenti e che, tenendosi per mano, hanno manifestato la loro vicinanza ad una terra martoriata come quella siciliana. Io, Palermo, è la seconda volta che la vedo. Almeno in quest’occasione sono riuscita ad avere piccoli squarci di quotidianità…e mi sono chiesta perchè, parlando con emeriti sconosciuti del perchè fossi lì… tutti mi hanno detto “fate bene”!? Il migliore è stato un tassista che mi ha detto che ce ne vorrebbero di più di iniziative come quella di via D’Amelio o come quella del pomeriggio, cui hanno partecipato Sonia Alfano, Salvatore Borsellino, Benny Calasanzio, Gioacchino Genchi, Gianni Lannes, Petra Resky e tanti altri che, quotidianamente danno il proprio contributo per lottare la mafia, le mafie.
C’è stato anche un bell’intervento del presidente IDV Antonio di Pietro, in cui ha rafforzato l’idea delle candidature provenienti dalla società civile alle prossime regionali in tutta Italia. E’ un segnale fortissimo: perchè la criminalità si comincia a combatterla con comportamenti trasparenti e strategie ben definite, anche nei partiti.
Finchè ci sarà questa confusione, per cui Fini dice cose di sinistra, la sinistra è sparita e persiste un partito nato su fondamenta veramente pericolose. Il rischio di avere infiltrati criminali nelle liste ci sarà sempre.
IL contributo che può dare la società civile A questi percorsi di rinnovamente, è immenso. Ed avere avuto l’opportunità di essere presente ad una giornata come quella del 12 dicembre 2009, iniziata con una tappa spirituale e terminata con un incontro che ha fornito informazioni e impegni è stata una delle mie fortune: un altro tassello di un cammino, si, tortuoso, magari in salita, ma meraviglioso! e spero di condividere, giorno dopo giorno, questa salita, con più gente possibile. Oltre che con i miei meravigliosi amici di sempre…che credono nella nuova RRRESISTENZA!

Presidio in via D’Amelio

Sono ormai due anni che mi sono ritrovata proiettata nelle battaglie al fianco di Sonia Alfano, Salvatore Borsellino o lo stesso Gioacchino Genchi che, in questi giorni, ha fatto uscire il suo libro-verità.
Il 19 luglio di quest’anno ero scesa a Palermo per fare muro contro quelle false istituzioni che avessero voluto commemorare, in realtà violandone la dignità, Paolo Borsellino ed i suoi agenti di scorta in via D’Amelio.
Ora mi ritrovo a tornare. Felice. Perchè, in questi quasi sei mesi, tante cose sono cambiate: è nato un nuovo popolo…IL POPOLO DELLE AGENDE ROSSE. Sonia Alfano, in qualità di europarlamentare, è riuscita a portare in Europa le tematiche per cui noi l’abbiamo votata. Si sono sbloccate memorie inceppate da 19 anni…
Insomma, questo 2009 lo ricorderemo. Domani, però, voglio viverlo pienamente: dalla mattina alla sera! Arriverò stremata a Palermo, perchè sono reduce da una tre giorni intensissima… ma ci credo davvero. Io credo davvero che tutti insieme possiamo cambiare questo stato di cose. Dobbiamo. Alle 11 tornerò in via D’Amelio, insieme al Popolo delle Agende Rosse, con Salvatore Borsellino, per lasciare il mio biglietto e per far far vivere il nome di Paolo e dei suoi agenti di scorta.
E domani pomeriggio, a partire dalle 16, sarò all’ex deposito Locomotive per il seguente evento: “L’Alba di una nuova resistenza. Informazione, politica, denuncia”.Invito tutti i palermitani a fare un atto di coraggio: venite a sentire quello che vi verrà detto da chi, quotidianamente, combatte per cambiare Palermo e l’Italia… e date il vostro contributo partecipando!!!

Noi ci siamo!

Finalmente qualosa è successo, qualcosa che mi da speranza, ossigeno. Qualcosa che mi fa pensare che ce la possiamo fare: il 5 dicembre 90.000 persone secondo la Questura si sono date appuntamento indossando simboli viola per ricordare l’autodeterminazione dei popoli, e per chiedere le dimissioni di Berlusconi.
La realtà è che san Giovanni è stata invasa da centinaia di migliaia di persone di tutti i ceti e di tutte le età, unite da uno solo filo: quello che riconduce alla libertà. Sono anni che questo paese è stato silenziosamente condotto ad una sorta di subdola dittatura. Se non sei come dicono loro… sei finito!
La nostra Costituzione che ci dava tutti uguali sin dalla nascita è stata calpestata in più occasioni. Quella che viviamo oggi è una falsa libertà. A differenza di alcuni paesi del terzo mondo in cui capisci di non essere libero, qui non lo capisci fino a che non ci sbatti in prima persona. Siamo in un momento in cui: davanti la legge non siamo più tutti uguali, in cui il lavoro non è un diritto per tutti, in cui la casa non la possiamo avere tutti. le cure sanitarie non sono per tutti. E non parliamo, poi, della libertà di informazione: azzerata! E questo perché??? Perché chi ci governa non pensa alla “cosa pubblica”.
Non resta che salvarci da soli. Resistere! Come ci sta insegnando Salvatore Borsellino con il suo grido “RESISTENZA!”, ogni volta che da un palco ricorda quel che è stato fatto a suo fratello ed alla sua scorta.
RESISTERE ogni volta che cercano di farci dimenticare quello che è successo ad Attilio Manca o a Beppe Alfano.
Io non posso che ringraziare quotidianamente persone come Sonia Alfano, oggi europarlamentare, da sempre impegnata a portare in giro per l’Italia la storia di suo padre e di tutti quelli che la mafia ha ucciso.
Sono persone come lei, che siamo riusciti ad eleggere, che mi danno la forza di continuare ogni giorno la mia ricerca di libertà. Quella vera.
Per l’ennesima volta ho potuto realizzare un mio momento di gioia profonda grazie alle persone in cui credo.
Per Salvatore Borsellino, Sonia Alfano, Gioacchino Genchi e Gianluca Manca farò il nome ed il cognome per ringraziarli di tutto quello che fanno… sempre.
Per altri farò solo il nome. E’, però, grazie a loro che le AGENDE ROSSE il 5 dicembre hanno avuto un altro momento di affetto profondo e di incontro importante. Le AGENDE ROSSE SONO STATE AL NO B DAY, E SI E’ VISTO!!!
Comincio, quindi, con il ringraziare Beatrice e suo marito Francesco e Stefano (sempre in prima linea), Diego, le tre Federiche (ognuna per un motivo diverso), Vilfred (per avermi dato l’abbraccio promesso), Patrizio, Valerio e Serena, Roberto, Lady Ma, Alessandra, Andrea, Francesco (Perugia), Nicla e tanti, ma tanti altri. Ringrazio tutti quelli che sono venuti al gazebo anche solo per dare un abbraccio o un bacio o per farsi vedere in faccia…come Dany Donno. E’ il bello di Facebook, ti sembra di conoscerti da sempre. In ultimo ringrazio due persone, due pilastri per il nostro spezzone di corteo: Sebastian, senza di lui sarebbero mancate le coreografie ed i cori e si è speso fino all’ultimo secondo. E… un altro Francesco: senza di lui il nostro striscione sarebbe stato un ostacolo e sarebbe stato sempre ondulato. E, senza di lui, non so come avremmo fatto a far arrivare Salvatore al palco. Grazie!
E’ solo l’inizio…e non è una minaccia. E’ una promessa. L’adrenalina accumulata ieri, non la dobbiamo disperdere. Dobbiamo continuare questo cammino che ci porterà verso IL FRESCO PROFUMO DI LIBERTA’!

Siamo noi la scorta di Paolo Borsellino

Oggi serve la scorta anche per i morti ammazzati. Dopo la strage di Capaci, davanti all’ufficio di Paolo Borsellino c’erano decine di ragazzi e ragazze in fila per andare a morire. Come poi successe a Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Claudio Traina.
Oggi, dopo 17 anni, il Popolo delle Agende Rosse è la scorta che difende la memoria e i valori di Paolo dai vari Gasparri e Mastella che non sono degni nemmeno di pronunciare il suo nome.
La scorta alla memoria la facciamo tutti noi, quando partecipiamo alla marcia di Palermo o di Roma, quando andiamo ad alzare un’agenda rossa a eventi costruiti come “passerelle di personaggi la cui storia personale ed istituzionale non presenta nessun elemento di sostegno alla lotta per la legalità e la trasparenza”, come ha scritto Libera Pescara prendendo le distanze dal Premio Borsellino.
Tutti, specialmente chi riveste cariche pubbliche, devono essere uomini della scorta della memoria di Paolo. Lo hanno fatto Leoluca Orlando e Gioacchino Genchi, ritirando la loro disponibilità a partecipare a una delle conferenze organizzate per il Premio Borsellino. Lo fanno tutti i ragazzi e le ragazzi, gli uomini e le donne che affollano le conferenze di Salvatore Borsellino.
Oggi, grazie a Salvatore, la verità su cosa accadde prima e dopo il 19 luglio 1992, sulla trattativa tra Stato e Mafia, sta cominciando a svelarsi, giorno dopo giorno. Forse è per questo che Salvatore è stato oggetto di minacce e insulti. Come mi hanno scritto in un commento su Facebook: minacciando Salvatore minacciano tutti noi. Che sia chiaro.

Continua l’iniziativa “Scriviamo tutti a Gasparri e Fini”, dopo gli insulti di Gasparri a Salvatore Borsellino

Oggetto: Vergogna! Siamo tutti Salvatore Borsellino!
Testo: Gasparri: non vuole leggere le domande? Io gliele invio lo stesso e
per conoscenza anche a Gianfranco Fini.

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    Fuori subito l’Agenda Rossa

    E ora: FUORI L’AGENDA ROSSA!
    Da quando, quest’estate, “qualcuno” ha cominciato a parlare non passa settimana che non ci siano novità sulle stragi del ’92 e ’93. Indubbiamente il merito va a quie magistrati che stanno indagando.
    Ma senza Salvatore Borsellino, al cui grido di “RESISTENZA” si sono mobilitate migliaia di persone a sostegno dei giudici e della verità, non credo che oggi Massimo Ciancimino avrebbe consegnato la fotocopia del papello con le richieste di Cosa Nostra allo Stato.
    Dobbiamo continuare a RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE: abbiamo cominciato questa battaglia perchè esca fuori l’Agenda Rossa di Paolo Borsellino e dobbiamo continuare fino alla fine.
    E’ la battaglia delle persone oneste di questo Paese: qualsiasi lavoro facciano, in qualsiasi ruolo, soprattutto istituzionale, si ritrovino.
    Su quell’agenda, spesso lo ricordano lo stesso Salvatore e Gioacchino Genchi, si basano i ricatti incrociati sui quali è fondata la Seconda Repubblica. Antonio Ingroia ha detto che siamo “nell’anticamera della verità“. Questa Seconda Repubblica sta per crollare: se c’è stata una trattativa con la mafia, e c’è stata, allora oggi l’Italia è nelle mani di chi si è fatto garante di quella trattativa.
    Quando il bubbone esploderà, dovremo essere pronti a ricostruire insieme questo Paese, per potercelo riprendere e riconsegnarlo idealmente a Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina e Paolo Borsellino e a tutti quelli che per questo Paese hanno dato la propria vita.