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Luigi de Magistris sostiene Serenetta Monti

E’ stato emozionante davvero, per me, ascoltare le parole di stima che Luigi de Magistris mi ha riservato in questo video.
Ne è passato di tempo da quando quell’8 ottobre 2007 ero in piazza, prima davanti al CSM e poi in piazza Esedra, per portare la mia solidarietà a Luigi de Magistris che stava subendo la caccia alle streghe che lo avrebbe, in seguito, costretto a dismettere la toga per trovare altri strumenti per poter continuare la sue lotta per la verità e la giustizia.
Ne è passato di tempo, da quando lo chiamavo “dottor de Magistris“. Grazie alla sua candidatura da indipendente nelle liste di Italia dei Valori io e Luigi ci siamo incontrati più volte, in diverse occasioni, in varie parti di Italia. Immagino che all’inizio abbia fatto anche fatica a focalizzare chi fossi, visto che, in realtà non sono altro che una persona come tante che ha creduto nella sua candidatura… però, Luigi, ha sempre avuto una risposta cortese alle domande che gli ponevo o alle richieste che gli facevo. Deve anche avermi scambiata per matta quando gli ho proposto un’occasione di festa da condividere con Sonia Alfano per la loro elezione. Festa riuscitissima in quel di Maccarese, in provincia di Roma, grazie ai Grilli del Pigneto.
Di tempo sembra esserne passato davvero tanto, invece non sono neanche tre anni. Eppure di strada ne è stata fatta e, ora, sono io la candidata indipendente, in Lazio, e mi ritrovo ad ascoltare parole di stima da parte di una persona che stimo davvero per tutto quel che ha fatto, quel che sta facendo e quello che, sono sicura, continuerà a fare. Grazie Luigi!

Sulla strada di Beppe Alfano

8 gennaio 2010, Barcellona Pozzo di Gotto (ME), Commemorazione di Beppe Alfano. Io c’ero.
Tanto per cambiare, ho deciso di andare e non stare a guardare a distanza.
Ho affrontato un viaggio in pullman con i ragazzi di Italia dei Valori di Roma che sono riusciti a coordinare con Federica Menciotti dell’esecutivo romano una miscela di partecipanti raccolti in tappe differenti da Roma alla Calabria.
E’ stata una bella esperienza. Il viaggio in pullman, con le chiacchiere, le risate dei ragazzi, le prese in giro, i commenti politici e, di nuovo, la Salerno Reggio Calabria…la terza volta in due giorni… Avrebbe provato chiunque, eppure, come Dio ha voluto, sono arrivata in Sicilia. La prima volta che prendevo il traghetto a VIlla San Giovanni, un vento bellissimo sul ponte del traghetto e tanta emozione per la voglia di stare vicino alla famiglia Alfano. Diciassette anni passati alla ricerca di verità e giustizia e Sonia Alfano, la figlia più grande di Beppe, che ha girato tutta Italia per portare la propria testimonianza.
Abbiamo avuto un’accoglienza incredibile: la famiglia Alfano ti fa sentire parte della loro famiglia e non puoi non sentire le loro emozioni.
Sonia, coinvolge sempre, ma stavolta c’erano tutti: la mamma, Mimma, una piccola, grande donna. I due fratelli Chicco e Fulvio, completamente diversi l’uno dall’altro, ma due persone spettacolari.
Voglio darvi un’altra cronaca di questa giornata… i commenti sugli interventi saranno ovunque in Rete, ma non so in quanti vi diranno l’abbraccio che Sonia ha dato ad ognuno di noi quando siamo arrivati. Non credo sia possibile immaginare il peso che porta nel cuore questa famiglia, la consapevolezza di non avere l’appoggio di tutti i barcellonesi in queste battaglie, anzi!
Eppure, sono la dolce tenacia e la consapevolezza di un obiettivo da raggiungere, le doti principali di tutta la famiglia Alfano. Non si sono mai arresi. Con l’ausilio dell’avvocato Fabio Repici, sono riusciti a far condannare l’esecutore materiale dell’uccisione di Beppe Alfano, ma c’è tanta strada da fare ancora e loro non si arrendono. Sono sempre di più gli incontri in cui sento parlare anche Chicco Alfano (vedi quello di San GIovanni in Fiore) e sono convinta che l’Italia tutta abbia bisogno di sentire queste testimonianze. Ma l’Italia tutta deve fare la propria parte: stare vicino a questi familiari delle vittiime di mafia e isolare i mafiosi.
Le parole di Angelina Manca sono quelle che hanno colpito di più il mio cuore, perchè hanno sintetizzato in un’unica frase chi è Sonia Alfano e cosa è riuscita a fare in 17 anni…
Ha parlato di un seme messo a germogliare e che ora sta dando i suoi frutti, quel seme è l’amore per la giusizia e la verità che Sonia sempre infonde attraverso i suoi incontri, i frutti, siamo tutti noi! Tutti quelli che dopo averla conosciuta, incontrata, sentita parlare hanno deciso di non stare più fermi, zitti. Hanno deciso di mettersi in gioco. A chi me lo avesse detto due anni fa non avrei mai creduto. In una settimana, ho fatto centinaia di chilometri per combattere la mafia. Non mi bastava il mio impegno nel mondo del lavoro, eppure ho trovato la forza per farlo nella forza del messaggio di Sonia Alfano. E ci sarò sempre… puntuale come una cambiale in scadenza si diceva una volta…

Il granello di sabbia

Il 5 gennaio ho iniziato l’anno delle manifestazioni. infatti, la prima delle manifestazioni del 2010 è stata proprio il 5 a San Giovanni in Fiore (CS).
Ci son partita alle 5 di mattina, in macchina con un’amica “resistente” per raggiungere in tempo il suolo calabrese. E sono davvero felice di averlo fatto! La fatica è stata ripagata: innanzitutto, sono tornata in Calabria dopo più di 20 anni e ho constatato che la Salerno Reggio Calabria non cambia mai, purtroppo! Ma quella terra mi affascina sempre. Passare per la Sila, vedere tutto quel verde e tutti i colori invernali insieme, giallo, rosso, verde spento, immensi alberi senza una foglia, ma macchiati di bianco perchè c’era stata una spolverata di neve. Beh, l’emozione è iniziata così.
Le motivazioni della manifestazioni erano chiare: la societtà civile era chiamata a difendere l’Abbazia di San Giovanni in Fiore.
Lo scrittore Emiliano Morrone, sta seguendo questa battaglia da sempre. Ha scritto anche “La Società sparente” con Francesco Saverio Alessio. Un libro scomodo. Un libro che porta nomi, date. Fatti. Un libro che come unico risultato ha prodotto per gli autori un clima di ostilità nella propria terra. Quella terra che stanno tentando di difendere con le unghie e con i denti dai potentati.
San Giovanni in Fiore ha un triste primato: in rapporto al numero degli abitanti è la capitale europea della disoccupazione e dell’emigrazione.
Allora mi chiedo: perchè i cittadini tutti non si sono sentiti chiamati in causa a difendere un bene così prezioso come l’Abbazia? Come ho detto in una delle mie brevi interlocuzioni, se l’Abbazia venisse risconsegnata ai cittadini, finalmente restaurata e fruibile come BENE CULTURALE, ripartirebbe quel settore dell’economia, il turismo legato alla cultura, di cui tanto avrebbe bisogno San Giovanni in Fiore.
Come sapete, io lavoro per Zètema, la società del Comune di Roma, che, proprio per il Comune, si occupa di Beni Culturali. Ebbene, so quanto indotto ci sia dietro i Beni Culturali.
E’ vergognoso che una cittadina che ha un’unica risorsa, venga tenuta sotto scacco dagli interessi di pochi, o semplicemente dalle furberie dei pochi. Bene ha fatto Chicco Alfano a proporre lo scioglimento del Comune!e’ ora di sentire di nuovo quel “fresco profumo di libertà”. Il silenzio uccide. E’ ora di alzare la voce.
Io continuerò anche domani. Parteciperò, infatti, alla commemorazione della morte di Beppe Alfano, a Barcellona Pozzo di Gotto, il giornalista ucciso dalla mafia, perchè non stava in silenzio. Faceva il suo lavoro:informava. E lo faceva per la sua terra, per i suoi figli (Sonia, Chicco e Fulvio). Ma lo faceva soprattutto perchè credeva in quei valori che ogni giorno di più cercano di allontanare da ognuno di noi: onestà, legalità, verità e giustizia.
Tante persone mi chiedono perchè lo faccio? Cosa? Spostarmi da Roma per andare a dare il mio sostegno o anche solo a fare presenza lontano da Roma?
Me lo chiedono perchè ora sono candidata indipendente, alla Regione Lazio, nelle liste IDV.
Non c’è una risposta sola, la prima è che l’ho sempre fatto. Ho sempre pensato che l’Italia, l’Europa, il Mondo, il nostro pianeta non siano fatti a camere stagne. Ho sempre pensato che “il battito di una farfalla” in una parte del mondo possa provocare un terremoto dall’altra.
Per cui, non mi sembra così strano andare a difendere idee in cui credo su Roma anche in altre parti. Se avessi avuto la possibilità sarei anche partita con la Ghaza Freedom March, ma lì davvero cominciano a subentrare problemi di lavoro (anche nel 2009 sono riuscita a carbonizzare le mie ferie, per partecipare alle iniziative cui tengo, il che equivale a dire che non ho fatto vacanze…).
Vi dico tutto questo perchè spero, domani, 8 gennaio, di vedere la Sicillia bella sedersi nella sala della commemorazione e non quella Sicilia che infama chi, faticosamente, cerca di riportare dignità, verità e giustizia.
Io ci sarò perchè credo davvero che quelle terre dove la mafia tutto ha e tutto controlla, con il drammatico sistema del “do ut des”, ti faccio lavorare ma tu, e tutti a dirsi grazie a vicenda “beh, quelle terre rinasceranno”. Le persone comprenderanno e il sistema si spaccherà. Il granello di sabbia negli ingranaggi fa molti danni… e qui, stiamo diventando tanti granelli…

Corsi e ricorsi…

Fino a due anni fa non avrei mai pensato di ritrovarmi dietro uno striscione con nomi importanti come quelli di Salvatore Borsellino o Sonia Alfano o Gioacchino Genchi. Eppure è successo. Importanti non per la fama, ma per il ruolo. L’iperbole della mia vita mi ha portato accanto a loro nella battaglia più importante: quella contro la mafia.
Le mie battaglie per il mondo del lavoro avevano solo sfiorato il mondo del pizzo, quando nel ’97/’98 conobbi i miei colleghi LSU (lavoratori socialmente utili) del sud, che versavano l’obolo anche solo per rientare nelle selezioni.
Ovviamente una volta entrati – era una forma di ringraziamento per chi li aveva aiutati – versare una quota del già miserrimo sussidio INPS. Ma si sa, la vita è strana e fino a che non si arriva al capolinea non si capisce perchè certe cose ci siano accadute. Con gli anni sono diventata fatalista, mi lascio andare al caso: cerco di non farmi scalfire da tutto ciò che mi accade e procedo, tenacemente, verso gli obiettivi prefissati.
Non sempre mi riesce di rimanere tranquilla, ma mi applico. Oggi, dico questo perchè mi è capitato sotto gli occhi un interessante post sul sito dell’Associazione Caponnetto riguardante dei manifesti affissi per Roma dalla sigla “CUORE AZZURRO”. A voi la lettura e le considerazioni. Io, di mio, aggiungo solo questo e lo “strano caso” di Fondi, quando il ministro Maroni ne propose lo scioglimento a seguito della relazione del prefetto Frattasi ed il presidente del consiglio disse che, praticamente, non serviva “non essendoci nessun avviso di garanzia…”
Mi chiedo come si debba praticare nella realtà, e non solo sui manifesti, la lotta alla mafia…

Il “violento” Popolo dell Agende Rosse

Come già detto, il 12 dicembre, a Palermo ho partecipato all’incontro che ha radunato le “Agende rosse” per il Natale intorno all’albero di via D’Amelio, per ribadire che “Paolo vive”. Un momento di raccoglimento, in cui anche il più laico ha ascoltato le parole che Francesco Cappello ha voluto dedicare a Paolo, ad Agostino, a Claudio, ad Emanuela, a Walter, a Vincenzo. Poco tempo fa, invece, a Pescara un gruppo di Resistenti delle “Agende rosse” contestava la presenza al “Premio Borsellino” di Gasparri.
In quell’occasione, Leo Nodari, organizzatore del Premio, subì un’aggressione, attribuita gentilmente alle “Agende rosse” contestanti. Peccato che le Agende Rrosse stavano fuori, lasciate lì dalla security che aveva detto che la sala della premiazione era già piena e che, inoltre, l’aggressione era avvenuta nel garage.
Passato, comunque, in qualche modo questo primo momento di insulti verbali ad un pacifico popolo che desidera semplicemente tirare via dalle istituzioni la mafia e riportare la verità sull’agenda rossa di Paolo, c’è stato l’appuntamento del 5 dicembre che ci ha visti tutti, di nuovo, dietro lo striscione che avevamo portato in piazza il 26 settembre: “Apri gli occhi, osserva, non chiudere le orecchie, ascolta. Solo così potrai sentire il fresco profumo di libertà”.
Ebbene, dietro quello striscione, il 5, come il 26 settembre, c’era Sonia Alfano, europarlamentare che ha sempre difeso il pacifico Popolo delle Agende Rosse. Fino ad ora, nessuna testata si era interessata, realmente, al suo lavoro al Parlamento europeo: da ieri è balzata agli onori delle cronache grazie ad una sua dichiarazione su quanto avvenuto al Presidente del Consiglio.
Frasi come “Condanno ogni forma di violenza, ma non ci penso proprio a dare la mia solidarietà a Berlusconi. Sarebbe ipocrita, visto che sono scesa in piazza contro di lui. Da subito non ho dato solidarietà al premier per l’attacco subito e non gliela darò mai. Certo, condanno ogni forma di violenza fisica, ma sono una persona coerente. Non posso dare solidarietà ad un Presidente del Consiglio che è un frequentatore di minorenni, un piduista, un corrutore, un frequentatore di mafiosi, un uomo che non ha il senso dello Stato” hanno scatenato un pandemonio.
Eppure l’italiano è una grande lingua: “condanno ogni forma di violenza”. A me, che ho votato Sonia Alfano perchè combattesse l’imperversare del sistema politico creato, osannato ed abusato da Berlusconi, basta.
Con la violenza non si risolve mai niente! Ma non si deve essere incoerenti. Sonia ha dimostrato di non averci fatto sprecare il voto. Ha semplicemente ricordato un po’ di vicissitudini per cui, con qualche centinaio di migliaia di manifestanti (90.000 amici al bar per la Questura), eravamo scesi in piazza il 5 dicembre. Mi domando solo una cosa: in quanti stanno dando la propria solidarietà alla nostra Costituzione che il Presidente del Consiglio tenta di calpestare quotidianamente? Chi dà la solidarietà a tutti quelli che non possono ritagliarsi leggi ad personam e pagano per i reati che commettono? Io sto con Sonia Alfano: coerente e lungimirante, da sempre in lotta contro i mafiosi, contro i piduisti e contro chi sdogana termini come “escort” solo per confondere le idee. Sonia Alfano ha saputo mettere l’accento sulla cosa più importante: prevenire la violenza con atteggiamenti consoni alla figura istituzionale che si ricopre. Senza istigare con minacce o altro. La violenza mai! Coerenza e dignità, queste le qualità di Sonia Alfano che, sempre il 12 dicembre, ha dimostrato, per l’ennesima volta, organizzando l’incontro “Resistere e non desistere” da che parte sta. Io sto da quella parte, chi sta con noi?

Paolo vive!

Ci dovevate stare: per capire cosa è successo… ci dovevate stare. In via d’Amelio, a Palermo, il 12 dicembre è successa una cosa straordinaria: Paolo Borsellino è tornato a vivere! Nei rami dell’ulivo nato da una terra bagnata con il sangue del sacrificio di Paolo e dei suoi ragazzi e nei cuori di tutti quelli che sono stati presenti e che, tenendosi per mano, hanno manifestato la loro vicinanza ad una terra martoriata come quella siciliana. Io, Palermo, è la seconda volta che la vedo. Almeno in quest’occasione sono riuscita ad avere piccoli squarci di quotidianità…e mi sono chiesta perchè, parlando con emeriti sconosciuti del perchè fossi lì… tutti mi hanno detto “fate bene”!? Il migliore è stato un tassista che mi ha detto che ce ne vorrebbero di più di iniziative come quella di via D’Amelio o come quella del pomeriggio, cui hanno partecipato Sonia Alfano, Salvatore Borsellino, Benny Calasanzio, Gioacchino Genchi, Gianni Lannes, Petra Resky e tanti altri che, quotidianamente danno il proprio contributo per lottare la mafia, le mafie.
C’è stato anche un bell’intervento del presidente IDV Antonio di Pietro, in cui ha rafforzato l’idea delle candidature provenienti dalla società civile alle prossime regionali in tutta Italia. E’ un segnale fortissimo: perchè la criminalità si comincia a combatterla con comportamenti trasparenti e strategie ben definite, anche nei partiti.
Finchè ci sarà questa confusione, per cui Fini dice cose di sinistra, la sinistra è sparita e persiste un partito nato su fondamenta veramente pericolose. Il rischio di avere infiltrati criminali nelle liste ci sarà sempre.
IL contributo che può dare la società civile A questi percorsi di rinnovamente, è immenso. Ed avere avuto l’opportunità di essere presente ad una giornata come quella del 12 dicembre 2009, iniziata con una tappa spirituale e terminata con un incontro che ha fornito informazioni e impegni è stata una delle mie fortune: un altro tassello di un cammino, si, tortuoso, magari in salita, ma meraviglioso! e spero di condividere, giorno dopo giorno, questa salita, con più gente possibile. Oltre che con i miei meravigliosi amici di sempre…che credono nella nuova RRRESISTENZA!

Presidio in via D’Amelio

Sono ormai due anni che mi sono ritrovata proiettata nelle battaglie al fianco di Sonia Alfano, Salvatore Borsellino o lo stesso Gioacchino Genchi che, in questi giorni, ha fatto uscire il suo libro-verità.
Il 19 luglio di quest’anno ero scesa a Palermo per fare muro contro quelle false istituzioni che avessero voluto commemorare, in realtà violandone la dignità, Paolo Borsellino ed i suoi agenti di scorta in via D’Amelio.
Ora mi ritrovo a tornare. Felice. Perchè, in questi quasi sei mesi, tante cose sono cambiate: è nato un nuovo popolo…IL POPOLO DELLE AGENDE ROSSE. Sonia Alfano, in qualità di europarlamentare, è riuscita a portare in Europa le tematiche per cui noi l’abbiamo votata. Si sono sbloccate memorie inceppate da 19 anni…
Insomma, questo 2009 lo ricorderemo. Domani, però, voglio viverlo pienamente: dalla mattina alla sera! Arriverò stremata a Palermo, perchè sono reduce da una tre giorni intensissima… ma ci credo davvero. Io credo davvero che tutti insieme possiamo cambiare questo stato di cose. Dobbiamo. Alle 11 tornerò in via D’Amelio, insieme al Popolo delle Agende Rosse, con Salvatore Borsellino, per lasciare il mio biglietto e per far far vivere il nome di Paolo e dei suoi agenti di scorta.
E domani pomeriggio, a partire dalle 16, sarò all’ex deposito Locomotive per il seguente evento: “L’Alba di una nuova resistenza. Informazione, politica, denuncia”.Invito tutti i palermitani a fare un atto di coraggio: venite a sentire quello che vi verrà detto da chi, quotidianamente, combatte per cambiare Palermo e l’Italia… e date il vostro contributo partecipando!!!