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Ciao Melissa

19 maggio 2012. Un giorno come tanti…anzi, meglio. Oggi si sposano Marco e Martina, in qualche modo ho delle responsabilità: li ho presentati io. Per telefono. E’ una gioia vedere i loro volti radiosi. Due cuccioli. Una cerimonia bellissima. I saluti tra la cerimonia ed il pranzo. E la telefonata. Si, la telefonata di Patrizio, sconvolto. “Hai sentito cosa è successo?”. E io, “no, ero ad un matrimonio”. E mi racconta della barbarie delle bombe davanti ad una scuola. “TRE BOMBOLE GPL DAVANTI UNA SCUOLA DI BRINDISI FATTE SALTARE CON UN TELECOMANDO! E’ MORTA UNA RAGAZZA! 16 ANNI! CHIAMA TUTTI! DOBBIAMO FARE QUALCOSA! DOBBIAMO VEDERCI IN PIAZZA!”. Un momento, un lungo momento di smarrimento. Ero in macchina perchè volevo ricaricare un po’ il cellulare. Però aveva ragione Patrizio. Bisognava chiamare tutti! Non bisognava rimanere inermi di fronte questo atto disumano. Mentre pensavo a cosa si potesse fare, immaginavo gli altri ragazzi, gli altri studenti, cercavo notizie e il pensiero correva ai genitori di Melissa. Nessuno dovrebbe provare un dolore simile. Faccio parte del Movimento Agende Rosse nato grazie a Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, di cui tra due mesi ricorre il ventennale della morte nella strage di via D’Amelio a Palermo…E non si poteva mancare. Ci siamo allertati tutti: Beatrice, Federica, Angelo. Una situazione paradossale: io seduta al tavolo del pranzo nuziale e il telefono rovente di sms e mail. L’incantesimo si era rotto. Eppure non potevo smettere di guardare i volti felici di Marco e Martina. E, forse anche per questo ho deciso di correre a Roma come ho potuto. I nostri ragazzi: dobbiamo proteggerli con tutte le nostre forze. Nel frattempo il sindaco Alemanno aveva annullato la Notte dei Musei ed io non sarei neanche dovuta andare a lavorare dopo. Ancora elegante e con i tacchi, ho fatto lo slalom tra i sampietrini e sono arrivata al Pantheon. Alle 18.45, la piazza era già piena. Mi è stato fatto fare l’intervento dal palco come Agende Rosse…ed è uscita una grande rabbia contro questa vigliaccata! Tanto che quando sono scesa si è avvicinato un ragazzo di Firenze e mi ha detto “io ho vissuto via dei Georgofili”. Ho continuato a girare nella piazza in trance, lacrimando qua e là. Salutavo i visi amici e la domanda su tutti i loro volti era “perchè”???PERCHE’???? io non lo so il perchè. Ho sentito subito le interviste al Procuratore Grasso ed al Procuratore Caselli. Hanno parlato di terrorismo, di terrorismo mafioso. Per me è barbarie. E l’unica cosa che voglio davvero è che nessuno si faccia scivolare addosso quanto accaduto. Ci hanno toccato i ragazzi, i figli. E lo hanno fatto in una maniera talmente spudorata che nessuno deve dimenticare. Anzi…secondo loro, secondo chi ha preparato l’attentato (come dice anche Giorgio Bongiovanni di Antimafia Duemila)…ora…potrebbe esserci una nuova strategia della tensione. Dovremmo avere tutti di nuovo paura di tutto? NO! NO GRAZIE! Peppino Impastato ha detto “La mafia è una montagna di merda”!…i nostri figli lo devono imparare con le prime parole. Ai bambini insegniamo: “non toccare questo o quello! è cacca!”…Ai ragazzi…dobbiamo insegnare, proprio questo “la mafia è una montagna di merda”!. E se un giorno si dovesse scoprire che non è stata la mafia, o la Sacra Corona Unita a uccidere Melissa ieri…noi dovremo essere orgogliosi di noi stessi ugualmente: perchè siamo Italiani che  ieri non sono stati in silenzio. E non ci staremo mai più. Perchè è il silenzio che uccide. Ciao Melissa.

Corsi e ricorsi…

Fino a due anni fa non avrei mai pensato di ritrovarmi dietro uno striscione con nomi importanti come quelli di Salvatore Borsellino o Sonia Alfano o Gioacchino Genchi. Eppure è successo. Importanti non per la fama, ma per il ruolo. L’iperbole della mia vita mi ha portato accanto a loro nella battaglia più importante: quella contro la mafia.
Le mie battaglie per il mondo del lavoro avevano solo sfiorato il mondo del pizzo, quando nel ’97/’98 conobbi i miei colleghi LSU (lavoratori socialmente utili) del sud, che versavano l’obolo anche solo per rientare nelle selezioni.
Ovviamente una volta entrati – era una forma di ringraziamento per chi li aveva aiutati – versare una quota del già miserrimo sussidio INPS. Ma si sa, la vita è strana e fino a che non si arriva al capolinea non si capisce perchè certe cose ci siano accadute. Con gli anni sono diventata fatalista, mi lascio andare al caso: cerco di non farmi scalfire da tutto ciò che mi accade e procedo, tenacemente, verso gli obiettivi prefissati.
Non sempre mi riesce di rimanere tranquilla, ma mi applico. Oggi, dico questo perchè mi è capitato sotto gli occhi un interessante post sul sito dell’Associazione Caponnetto riguardante dei manifesti affissi per Roma dalla sigla “CUORE AZZURRO”. A voi la lettura e le considerazioni. Io, di mio, aggiungo solo questo e lo “strano caso” di Fondi, quando il ministro Maroni ne propose lo scioglimento a seguito della relazione del prefetto Frattasi ed il presidente del consiglio disse che, praticamente, non serviva “non essendoci nessun avviso di garanzia…”
Mi chiedo come si debba praticare nella realtà, e non solo sui manifesti, la lotta alla mafia…

Fuori subito l’Agenda Rossa

E ora: FUORI L’AGENDA ROSSA!
Da quando, quest’estate, “qualcuno” ha cominciato a parlare non passa settimana che non ci siano novità sulle stragi del ’92 e ’93. Indubbiamente il merito va a quie magistrati che stanno indagando.
Ma senza Salvatore Borsellino, al cui grido di “RESISTENZA” si sono mobilitate migliaia di persone a sostegno dei giudici e della verità, non credo che oggi Massimo Ciancimino avrebbe consegnato la fotocopia del papello con le richieste di Cosa Nostra allo Stato.
Dobbiamo continuare a RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE: abbiamo cominciato questa battaglia perchè esca fuori l’Agenda Rossa di Paolo Borsellino e dobbiamo continuare fino alla fine.
E’ la battaglia delle persone oneste di questo Paese: qualsiasi lavoro facciano, in qualsiasi ruolo, soprattutto istituzionale, si ritrovino.
Su quell’agenda, spesso lo ricordano lo stesso Salvatore e Gioacchino Genchi, si basano i ricatti incrociati sui quali è fondata la Seconda Repubblica. Antonio Ingroia ha detto che siamo “nell’anticamera della verità“. Questa Seconda Repubblica sta per crollare: se c’è stata una trattativa con la mafia, e c’è stata, allora oggi l’Italia è nelle mani di chi si è fatto garante di quella trattativa.
Quando il bubbone esploderà, dovremo essere pronti a ricostruire insieme questo Paese, per potercelo riprendere e riconsegnarlo idealmente a Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina e Paolo Borsellino e a tutti quelli che per questo Paese hanno dato la propria vita.

Una nuova Resistenza

NE E’ VALSA LA PENA!!! Davvero è valso ammazzarsi tanto: non dormire per quasi tutti i tre giorni precedenti il nostro corteo del 26 settembre a Roma; per curare i dettagli, creare lo striscione di apertura, chiamare i latitanti, pensare a cosa era rimasto da comprare, aiutare Sonia a far entrare l’agenda rossa al Quirinale. E’ valsa la pena abbandonare per qualche giorno il mio blog…
Insomma, lo sforzo è stato ripagato dal successo di una giornata emozionante, a momenti commovente, a momenti galvanizzante.
Che sarebbe stata una giornata memorabile si è capito da subito: alle 14, piazza Bocca della Verità si stava riempiendo di striscioni e agende rosse. I funzionari dell’ATAC e della Polizia chiedevano conferme sul numero dei partecipanti, ma si sono resi conto da soli che le nostre aspettative di 2000 persone sarebbero state riduttive: siamo stati più di 3000, checchè se ne dica sui giornali. Come al solito bisogna esserci per capire le cose come stanno.
Alle 15.30, puntualissima, la testa del corteo con lo striscione che diceva: “Apri gli occhi, osserva, non chiudere le orecchie, ascolta. Solo così potrai sentire il fresco profumo di libertà“, si è mossa.
SALVATORE BORSELLINO, SONIA ALFANO, LUIGI DE MAGISTRIS, GIOACCHINO GENCHI, GIANLUCA MANCA e TANTI RAGAZZI a portare lo striscione e scandendo slogan significativi: FUORI LA MAFIA DALLO STATO.
un sole incredibile ha accompagnato tutto il corteo.
Gli interventi dal palco sono stati la base della costruzione di una nuova Resistenza. Sabato 26 settembre qualcosa è cambiato in questo paese cloroformizzato. E’ dal 28 gennaio di quest’anno che ci stiamo lavorando. Il 19 luglio a Palermo è stato il rodaggio intermedio, e il 26 a Piazza Navona una meravigliosa tappa che ci porterà lontano.
Noi non stiamo mollando… e si vede!
Avrei una lista di ringraziamenti, oltre quel che ho detto dal palco di piazza Navona: li faccio qui, come se fossi sola, perché io sono stata davvero colpita da quella piazza senza bandiere di partito. Anche Italia dei Valori, pur avendo dato il contributo economico per la riuscita della manifestazione, NON HA VOLUTO esporre simboli di partito. Forse si è capito che il partito c’è, e si sa, ma che certe situazioni hanno bisogno solo dell’appoggio umano, di cittadino consapevole, che così non si può andare avanti, che si deve fare qualcosa e lo si deve fare tutti insieme.
Ecco perchè il mio, personale, ringraziamento va, in particolare, ad Antonio di Pietro perchè come tale si è fatto presentare sul palco, senza orpelli.
Il mio orgoglio per aver dato il voto a Sonia Alfano e Luigi de Magistris è sempre più grande. Grazie a loro, perché per la prima volta sento di non aver sprecato il mio voto.
Un sentito grazie a Gioacchino Genchi, perché ha infervorato la piazza con le sue parole.
E un grazie particolare a Gianluca Manca, perchè con la sua estrema pacatezza continua a portare la testimonianza per ricordare il fratello Attilio.
E Benny Calasanzio che ha fatto uno strepitoso intervento condito di sana rabbia? lo ringrazierò sempre per avermi fatto capire bene che i tirapiedi dei mafiosi sono dei poveracci. Nonostante credano di avere tutto non hanno niente: il rispetto se lo devono comperare; l’amore lo devono comperare; spesso devono vivere in latitanza… che vita è?
Forse lo sa bene Pino Masciari, il testimone di giustizia che tanti ne ha denunciati e fatti arrestare e deve vivere in destinazioni segrete. Grazie Pino per essere stato con noi.
La meravigliosa sorpresa dell’intervento, non previsto, di due ragazze, una più giovane dell’altra ma che con la loro freschezza hanno davvero portato su Piazza Navona “il fresco profumo di libertà”. Grazie Martina di Gianfelice: sarai un gran giudice. E grazie Cecilia Sala… 14 anni di sano orgoglio ITALIANO!
Gli interventi telefonici di Beppe Grillo, di Marco Travaglio, di Giulio Cavalli, sono stati un meraviglioso contributo. GRAZIE!
Il simpatico intervento di Francesca Fornario, che solo quando si è messa il cappellino ho riconosciuto. Grazie. Il rap di Emiliano Morrone ed Alex Cimino: spero riusciremo a farlo girare. Grazie ragazzi per esserci stati! Vorrei continuare all’infinito, perché davvero devo ringraziare tutti e tutti dobbiamo ringraziare Salvatore Borsellino: un grande uomo che ci sta indicando la strada. GRAZIE!
Il Service e la Security hanno contribuito enormemente al nostro successo! Grazie ragazzi!
In particolare e dulcis in fundo, ci sono persone che non saprei da dove cominciare a ringraziare semplicemente perché esistono e ci sono sempre e si danno da fare, dietro le quinte, senza apparire. Senza volere apparire, solo per il gusto di far riuscire gli appuntamenti e per far star bene tutti. Sono i miei amici dei Grilli del Pigneto: Stefano Franco, Beatrice Andolina, Valerio Petrucci, Serena Tiracchia, Guido Di Gennaro e la sua, la nostra Pat. Sono persone come loro che mi danno sempre nuova energia per continuare. Anche quando sbagliamo, ci guardiamo in faccia e ricominciamo.
La strada ce la sta indicando Salvatore, ma io voglio percorrerla con loro… e con “le Federiche”!

Fuori la mafia da Fondi

Noi italiani abbiamo la memoria corta, e va bene. Ma che ce l’abbiano i nostri ministri tanto da fare scena muta, fa davvero piangere. Mi riferisco al ministro Maroni e la memoria corta riguarda lo scioglimento del Comune di Fondi. Abbiamo saputo dal Prefetto Frattasi, di Latina, che c’erano infiltrazioni mafiose nel Comune. Abbiamo visto 17 arresti.
Oggi voglio vedere insieme a voi un video interessantissimo. Il ministro Maroni risponde ad una interrogazione proposta dall’on. Amici (PD) ed altri concernente “Orientamenti del Governo in merito la proposta di Scioglimento del Comune di Fondi in provincia di Latina”.
La cosa meravigliosa è la risposta secca, sicura, tipica del “celodurismo” leghista: “il Comune va sciolto!” Il ministro dichiara, infatti, di avere inviato a febbraio 2009 i documenti con la richiesta di sciogliere il Comune. “IO SONO CONVINTO CHE QUESTA DEBBA ESSERE LA DECISIONE DEL GOVERNO”.
Così rispondeva il ministro Maroni il 14 maggio 2009. Cos’è successo dal 14 maggio al 15 agosto?
Andiamoci a vedere il video della conferenza stampa tenuta dal Presidente “PAPI” Berlusconi assieme al Ministro “ce l’ho duro” Maroni, appunto il 15 agosto: notare la paresi dei muscoli facciali del ministro Maroni, tale da impedirgli di contraddire il premier quando comincia a dare le motivazioni per cui il Comune di Fondi non va sciolto.
Ma si parlano prima delle conferenze stampa?
Vada che loro non si ricordano quel che dichiarano, ma noi non dobbiamo dimenticare! Ecco perchè venerdi sera io sarò a Latina, alla fiaccolata in sostegno del Prefetto FRATTASI! Invito tutti voi a raggiungerci: appuntamento venerdì 25 settembre alle 21.00 in Piazza del Popolo a Latina.