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Ma cosa dice la relazione del MEF sul bilancio di Roma e delle sue municipalizzate?

In allegato a questo post trovate i files della relazione del MEF sulla tragica situazione del Bilancio di Roma Capitale e delle sue Municipalizzate. Come sapete anche io lavoro per una municipalizzata (Zètema Progetto Cultura) e mi sono resa conto che molti, tra colleghe e colleghi non hanno ancora avuto accesso a questi documenti che, ormai, circolano da metà aprile e sono stati ufficializzati alle sigle sindacali, se non sbaglio, il 18 aprile scorso, appunto.

Per cui, in calce alla comunicazione che ho inviato con l’indizione di un’assemblea plenaria per TUTTO il personale Zètema che si dovrà tenere mercoledì 14 maggio p.v. in piazza del Campidoglio (a partire dalle 9.30 fino alle 12, 30) , ho avvisato di collegarsi al mio blog per scaricare i files. Ritengo che vadano letti con attenzione nonostante l’ampollosità del tecnico-burocratese. Pertanto, invito tutte/i a far propri questi files…e…ne riparleremo in corsa…Perché noi (lavoratori e lavoratrici) non consentiremo di fare cassa sulla nostra pelle!

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La storia si ripete…

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Com’è buffo questo Paese: la storia si ripete e noi, cittadini, non impariamo…Stavolta mi riferisco al “Salva Roma” ter ed alle misure ivi contenute che andranno ad impattare sull’erogazione di servizi fino ad oggi ritenuti pubblici e sulla vita di circa 60000 lavoratori coinvolti(tra dipendenti Capitolini e dipendenti – come me – delle società municipalizzate di Roma Caiptale). Tra il 1997 ed il 2000 ho fatto parte del Coordinamento Nazionale LSU/LPU. Quel coordinamento è  nato grazie allo sforzo di tante persone, di cui, alcune, purtroppo, oggi non ci sono più (il mio pensiero va all’architetto Luigina Cascianelli che ha partecipato attivamente a tutte le lotte che hanno portato alla stabilizzazione dei lavoratori LSU/LPU del “Progetto Polis” del Comune di Roma). Quel coordinamento nacque prima a livello locale in diverse parti d’Italia, poi divenne una realtà Nazionale che arrivò anche ad incontri importanti con le Commissioni parlamentari. A Roma, l’Assemblea dei Lavoratori “Polis” (pil nome lo prese dal progetto di appartenenza iniziato con circa 1000 lavoratori) ha portato avanti una battaglia costante, a volte durissima, contro l’Amministrazione e contro scellerati accordi che Sindacati Confederali andavano siglando alle spalle di tutti noi lavoratori coinvolti. Solo il supporto di una sigla autorganizzata come l’USI Unione Sindacale Italiana, all’epoca, ci ha consentito di resistere: mettendo a disposizione, di noi lavoratori e lavoratrici riuniti un’Assemblea, le loro sedi e i loro strumenti. La loro esperienza sindacale ha consentito di farci raggiungere  la sigla di un accordo che non ha visto repliche nel resto di Italia: 700 assunzioni a tempo indeterminato, suddivise, secondo i termini di legge che lo consentivano, tra le diverse municipalizzate del Comune di Roma e il Comune stesso, laddove le figure professionali corrispondevano. E’ storia questa. Ed io l’ho vissuta tutta in prima persona. Quel Protocollo di Intesa con il Comune di Roma per le assunzioni porta anche la mia firma. E ne vado fiera.

Ora, però, l’applicazione delle norme contenute in quello che da subito ho ribattezzato “l’AMMAZZA ROMA”, mi riportano indietro di anni…a quando, con gli altri LSU/LPU scrivemmo questo documento. Ebbene, questo Paese è buffo…perché…a distanza di anni…basta si cambino i nomi dei protagonisti…ma la realtà delle cose non è cambiata…se non che, all’epoca, a pagare dazio erano i precari…Oggi si è talmente destrutturato il Diritto del Lavoro ed il Diritto AL Lavoro (sancito dalla nostra Costituzione) …che il dazio lo paga anche chi ha avuto un contratto a tempo indeterminato…fino ad oggi, appunto…

Le prime righe di quel documento così recitavano:”Le politiche neo-liberiste del governo D’Alema e dei governi che l’hanno preceduto, imposte dal patto di stabilità che regola la costruzione dell’unione monetaria europea sotto il controllo della banca centrale, portano al degrado delle condizioni di vita e di lavoro di sempre più larghi strati di popolazione.

Le cosiddette politiche per il lavoro si fondano sullo sviluppo della flessibilità del lavoro e dell’adattabilità, cercano cioè di imporre ai salariati, siano essi assunti, in formazione, disoccupati o precari in una delle miriade di forme di lavoro atipiche che vengono fatte proliferare, condizioni di vita e di lavoro degradate a tutto vantaggio degli imprenditori in termini di profitto.

La cosiddetta riforma dello stato sociale, si traduce nel sistematico smantellamento delle tutele e dei servizi ai cittadini ed in primo luogo alle classi subalterne a partire dall’attacco alla scuola, alla sanità ed alla previdenza pubbliche. L’obiettivo, concretizzatosi con il disegno di legge di modifica della 142/90 da parte dell’ANCI e della Confindustria con il quale si vuole imporre agli enti locali l’obbligo di appalto ai privati di tutti i servizi pubblici, è la liquidazione dello stesso concetto di benessere collettivo a vantaggio di una redditività mercantile fondata sul profitto dell’impresa.”

Vi consiglio la lettura del resto…Ma soprattutto vi consiglio di fare in modo di ri organizzare quella stessa Resistenza…che all’epoca consentì la rottura di molte barriere e la stabilizzazione di parecchi lavoratori e lavoratrici. E per farlo dovremo essere uniti! Per noi…e per chi verrà dopo di noi! Siete tutti invitati all’incontro che si terrà martedì 6 maggio p.v. presso la sala del Consiglio Metropolitano in via Giolitti, 231 a Roma – piano rialzato rispetto livello strada. “Loro” insistono…ma noi…RESISTIAMO! …La storia si ripete…ed io c’ero all’epoca…e ci sono ora. E voi?

Chissà come andrà oggi…?

Come molte Organizzazioni Sindacali, anche l’USI Unione Sindacale Italiana aveva presentato formale richiesta per un breve intervento durante il Consiglio Straordinario sul “Salva Roma” che si terrà oggi. Per avere contezza dello status di tale richiesta, ieri, lunedi 17/3, ho chiamato l’ufficio di Presidenza dell’Assemblea Capitolina. Mi veniva così passato un funzionario che mi chiariva alcuni aspetti organizzativi per la giornata di oggi, che avrebbero, di fatto, ridotto l’intervento delle sigle sindacali ad uno…Chissà quale?…se oggi consegnassi una busta al notaio potrei scriverci quale sigla…senza che abbia condiviso alcun aspetto con altre sigle che insistono sulla realtà Capitolina e che sono anche presenti all’interno delle varie aziende partecipate…e che, da sempre, portano avanti richieste in dissonanza con le voci confederali. Ebbene…vi lascio alle lettera che ho formalizzato al Presidente, on. Mirko Coratti ed alla quale, ovviamente, ad ora (che scrivo queste righe) non ho avuto riscontro. Auspico, però, che quanto proclamato dal Sindaco Marino relativamente l’apertura agli interventi della cittadinanza non si trasformi nel giochetto dei “soliti amici” cui siamo già avvezzi e cui resisteremo, come sempre…

 

Richiesta chiariment​i su gestione interventi OO.SS. Consiglio Straordina​rio previsto per il 18/3 p.v.

Alla c.a. Pres. Assemblea Capitolina, on. Mirko Coratti

 

E p.c.

 

Capi Gruppo Assemblea Capitolina Roma Capitale

USI Unione Sindacale Italiana

 

 

Gentile Presidente,

 

questa mattina ho avuto una breve conversazione telefonica con [omissis], per quanto riguarda le richieste di intervento da parte di strutture sindacali in occasione del Consiglio Straordinario che si terrà domani 18 marzo.

Come altri, anche l’USI Unione Sindacale Italiana ha promosso richiesta ufficiale per un breve intervento in aula. Poiché ho evidenziato al dr. [omissis] che l’USI interveniva anche sul tema del personale Capitolino e delle aziende partecipate, mi veniva risposto che domani (oggi n.d.r.) si tratteranno i temi riguardanti il contenimento della spesa e le proposte per il rilancio. Aggiungendo che, avendo richiesto di intervenire in molti, non tutte le Organizzazioni avrebbero potuto parlare. Anzi, sarebbe intervenuto un solo “sindacalista”. Rappresento a Lei, signor Presidente, il mio rammarico per tale scelta, purtroppo, discriminatoria. Poiché scegliendo un solo rappresentante sindacale (così mi ha accennato il dr. [omissis], senza specificare di quale sigla) che non ha neanche convenuto e concordato  con TUTTE le altre sigle un intervento, egli avrà modo di rappresentare solo in parte determinate richieste. Come USI credevamo che quella di domani (oggi n.d.r.)  fosse un’occasione per l’Assemblea Capitolina di ascoltare diverse voci e diverse proposte delle parti sociali. Quando si parla di “parti sociali”, infatti,  se ne parla al plurale proprio perché realtà eterogenee da rappresentare. Una cosa è certa: qualora domani dovesse intervenire UN solo rappresentante sindacale che non abbia potuto interagire con tutte le sigle, noi compresi, non sarà considerato intervento rappresentativo a 360 gradi. Anzi! Per lavoratrici e lavoratori iscritti all’USI sarà solo l’ennesima dimostrazione che non si vogliono ascoltare quelle voci non allineate e che l’Assemblea Capitolina non vuole rappresentare al Sindaco ed alla cittadinanza tutta la vera situazione in cui verseranno molte realtà allo scadere dei tempi previsti dal “Salva Roma” per il piano di rientro. Le nostre rappresentanze sindacali stanno già interloquendo da mesi su quasi tutte le principali vertenze che coinvolgono circa 62000 persone di forza lavoro impiegata. Sarebbe, pertanto,  auspicabile che il punto di vista della rappresentanza di interessi di chi eroga servizi alla cittadinanza, non venga relegata ad una sola voce, monocorde, nel rispetto della pluralità costituzionalmente garantita.

Auspico ancora in un ripensamento dell’organizzazione della seduta che consenta a tutti un breve intervento. Anche di soli 5 minuti. A nostro parere, non occorre più tempo per descrivere la situazione. Almeno per il nostro segretario. Forse altre sigle hanno bisogno di più tempo per i loro panegirici. La nostra struttura ha l’usanza di far risparmiare tempo a tutti. Certa di un Suo gradito riscontro, porgo cordiali saluti. Serenetta Monti (Responsabile USI coordinamento aziende pubbliche e partecipate)