Lettera aperta a Salvatore Borsellino

Caro Salvatore,
sono passati parecchi mesi da cui ti scrissi una lettera dettata dal cuore, per cui speravo di poter andare per il Natale 2009 ad attaccare messaggi all’albero di Paolo, in via D’Amelio insieme al Popolo delle Agende Rosse.
Torno a scriverti per un’altra speranza: quella di sentirti dire che le Agende Rosse sono vicino agli abitanti di Terzigno. Ho letto ora, dopo essermi sentita per telefono con lei, il blog di Roberta Lemma. Piango. Ma so che sono lacrime di rabbia e quando saranno finite tornerò il “PITT BULL” che anche tu conosci.
Mi hanno stupito delle frasi del post di Roberta, una su tutte:” Poi c’è la grande assente, la Giustizia. Non una Procura, non una comunicazione dall’antimafia, non un magistrato si è ancora pronunciato, anche solo per dare un consiglio, un incoraggiamento.”
Salvatore, noi siamo il Movimento che il 20 novembre scenderà in piazza, per difendere i magistrati che il proprio dovere lo compiono. Noi siamo il Movimento che crede ancora nella Giustizia. Aiutami a trovare quelle parole di incoraggiamento che servono a Terzigno ed ai suoi abitanti. Aiutami a trovare un motivo, uno solo, per cui non ho visto un politico (soprattutto dell’opposizione) scendere a parlare con gli abitanti e schierarsi con essi di fronte alle cariche della polizia. Aiutami a spiegare perchè dobbiamo lasciarci uccidere da imprenditori senza scrupoli e da amministratori locali e nazionali incapaci di rispettare il Dettato Costituzionale che vorrebbe il diritto alla salute per tutti. Perchè lo sto chiedendo a te? Perchè ho imparato a conoscere il mondo della Giustizia, attraverso il sacrificio di Paolo, tuo fratello, di Giovanni Falcone, e delle loro scorte, troppo spesso dimenticate.
Ho imparato grazie a te che esistono persone come Ingroia e Di Matteo e li ho potuti conoscere ed ascoltare dal vivo. Credo che nei nostri presidi per tutelare i magistrati coraggiosi, dovremo tenere alto il nome di Terzigno: perchè da Terzigno possiamo imparare che dobbiamo lottare per difendere il nostro Paese…nei nostri paesi. Tutti dobbiamo alzare la testa. Nelle nostre città, nei nostri quartieri, sui nostri posti di lavoro. Proprio come diceva Giuseppe Gatì: “Questa è la mia terra ed io la difendo. E TU?”.
Ti mando un abbraccio da Roma, una città solo apparentemente eterna. Anche qui ci sono tanti problemi, ma le rutilanti passerelle della Festa del Cinema…li fanno passare in secondo piano. Serenetta Monti, Agenda Rossa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *