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Il virus

Da quando Sonia Alfano e Luigi de Magistris sono stati eletti al Parlamento Europeo nelle liste di Italia dei Valori, il partito ha iniziato un processo di assestamento. In Italia dei Valori, come ha documentato Micromega, c’erano dei problemi che dovevano essere risolti. Ora, come scrive anche lo stesso Di Pietro sul suo blog, questi problemi stanno cominciando a essere risolti. Cominciano a essere date alcune risposte che da tempo la società civile chiedeva, come la posizione del partito sull’acqua pubblica e sugli inceneritori. Tutto questo non poteva essere più rimandato: l’8% alle europee e il successo di Sonia e Luigi ha dimostrato che Italia dei Valori ha buone prospettive, ma solo se si apre alla società civile e assorbe da essa le migliori soluzioni ai problemi dei cittadini.
Luigi e Sonia sono come un virus che, grazie anche al sostegno di Beppe Grillo, siamo riusciti a inoculare nel Sistema, nella politica italiana, che aveva bisogno di una scossa vera. Il loro lavoro deve essere sostenuto da tutti quelli che credono sia possibile riappropriarci di questo nostro Paese, a partire dalla verità sulle stragi di Stato degli anni Novanta.
Tutti dobbiamo contribuire, ciascuno con le sue capacità e possibilità: alzando un’agenda rossa, organizzando un incontro, partecipando a una manifestazione, tenendo il fiato sul collo a una classe dirigente ormai fuori dalla storia e lontano dalla gente e che ha ormai i giorni contati.

Nessuno tocchi le Agende Rosse

Lo hanno rifatto! Più uno chiede informazione corrispondente ai fatti accaduti per potersi fare una propria opinione, più dai giornali di regime arrivano informazioni parziali, preconfezionate, atte a porgere ai nostri cervelli, già sotto assedio quotidiano dalle televisioni di regime, un’opinione pre-confezionata.
Oggi è successo di nuovo: ieri sono andata al Maschio Angioino di Napoli, dove si è tenuta una due giorni su “Questione etica e morale nelle istituzioni”. Sono state pronunciate, dall’On. Di Pietro, parole chiare: “Se Luigi fosse il Presidente del partito, io sarei d’accordo con lui”, riferite, ovviamente, a Luigi de Magistris.
E i giornali come il “Corriere della Sera”, oggi hanno titolato così: “IDV lacerata da liti“.
Peggio ancora! Il Corriere della Sera, mette in atto un’operazione vergognosa: insinua commentini, superflui, ma preparatori, di quel pre-confezionamento di un’opinione da somministrare all’ignaro (ancora per poco) lettore. Immediatamente dopo aver riportato le parole del Presidente Di Pietro, l’acuto giornalista ci mette del suo, aggiungendo l’avverbio “retoricamente”. E poi “ma sembra sempre più evidente che De Magistris abbia cominciato a lavorare al rinnovamento del partito”. E non basta che sia lo stesso Di Pietro a dire che vuole “far pulizia” nel partito. No! Deve risultare evidente all’ignaro (ancora per poco, lo ripeto) lettore che c’è una frattura in corso tra i due.
E’ veramente ridicolo! Ridicolo per una serie di fattori di cui il più importante è dato dal voto della società civile a de Magistris: chiaro segnale di dare un mandato per consentirgli di cambiare le cose, con altri strumenti, poichè, questo Stato, non ha consentito potesse continuare a farlo come magistrato.
Il secondo dato, sempre proveniente dal voto della società civile, è una dimostrazione di fiducia nei confronti dell’apertura a candidature scomode come quella di Luigi de Magistris e Sonia Alfano, voluta proprio dal Presidente Di Pietro. Quindi, va da sé che, esiste a priori, un’unità di intenti che mira proprio al cambiamento di un partito costruito intorno alla persona di Di Pietro ed arrivato ad una svolta epocale.
E’ fantastico leggere l’articolo del Correre della Sera, dopo avere ascoltato TUTTI gli interventi del Convegno! Perchè ho avuto, per l’ennesima volta, la dimostrazione che solo vivendo in prima persona certi eventi hai la possibilità di raccogliere gli elementi di valutazione utili per crearti una tua, propria, indipendente e non manipolabile opinione.
Lo avevo detto nel mio intervento alla Festa della Legalità del 23 ottobre scorso, lo ripeto qui: “solo chi c’era, solo chi ha la possibilità di seguire attraverso Internet come sono andate le cose, avrà il polso della situazione”. E’ successo per Piazza Farnese, il 28 gennaio di quest’anno, è successo ieri a Napoli e succederà ancora finché i lettori di questi giornali non si ribelleranno. Personalmente, non delego più a nessuno la ricerca della verità. Forse non l’ho mai fatto ed ecco perchè sono qui a scrivere queste righe. Però mi urta davvero che, per l’ennesima volta, questi pseudo giornalisti, pagati con i nostri soldi, grazie allo strumento del finanziamento pubblico, riducano i termini di un convegno come quello che si è tenuto a Napoli…a mera lite interna di partito. Dimenticando, come al solito, le puntuali e drammatiche denunce di Salvatore Borsellino, offeso persino dall’onorevole Gasparri che, reputo, debba sciacquarsi la bocca con la soda caustica prima di fare certi nomi! E come lui molti altri. Sonia Alfano lo ha detto nel suo intervento: “Il Popolo delle Agende Rrosse non si tocca!”. Sottoscrivo! Perchè mi sento parte di quell’onda pacifica che sta attraversando l’Italia e che mette paura solo perchè chiede “Verità e Giustizia”.
A nulla serve creare aggressioni da attribuire al Popolo delle Agende Rosse. NOI SIAMO DIVERSI!!! L’UNICA ARMA CHE USIAMO E’ LA RETE! E per questo la si vuole imbavagliare. Il nostro baluardo è un’AGENDA ROSSA. A rappresentare quella che è stata fatta sparire quel maledetto 19 luglio 1992 e che oggi, solo grazie alla tenacia e all’amore per la Verità e la Giustizia che ci sta trasmettendo Salvatore Borsellino, sta “sbloccando” la memoria di diverse persone.
Non so quando, ma mi auguro che i familiari delle vittime dei martiri del ’92 e del ’93 possano presto davvero seppellire i propri cari. Perchè, ora, è come se fossero in un limbo: aspettano che venga fatta luce sulle loro morti. I colpevoli, devono uscire fuori, perché possano essere messi dentro.

Per Stefano, niente idratazione obbligatoria

Niente, non ce la faccio a cambiare argomento. L’ingiusta morte di Stefano Cucchi sarebbe un fatto che grida vendetta: io griderò GIUSTIZIA E VERITA’ PER STEFANO!
Ieri, ho atteso fuori del carcere di Regina Coeli che uscisse il senatore Stefano Pedica di IDV.
Il senatore ha, infatti, passato il pomeriggio all’interno del carcere per verificare la documentazione che riguarda Stefano Cucchi ed è uscito visibilmente provato.
Mille interrogativi sono stati suscitati dalla lettura, da parte del senatore, dei diversi certificati medici riguardanti lo stato fisico di Stefano.
Incongruenze relative le prime foto, le dichiarazioni di Cucchi, ma soprattutto la certezza che Cucchi non sia stato sottoposto alla visita dello psicologo, normale prassi per chi entra nelle patrie galere.
Ma, su tutto, a me una cosa non va giù, lo avevo già scritto: ma stò reparto detentivo al Sandro Pertini? Ma da dove scappa fuori? E non sono stata l’unica a chiederselo: anche un deputato. Scopriamo così che, forse, questo reparto costituisce un “unicum” in Europa.
E complimenti! Abbiamo creato una struttura sanitaria detentiva che, invece di essere utilizzata per veri e pericolosi delinquenti con necessità di cure, serve a mantenere nascosto un ragazzo (arrestato per possesso e spaccio di sostanze stupefacenti), presumibilmente pestato a sangue (chissà se sapremo mai la verità sulla dichiarata caduta “in libertà”), alla propria famiglia: la famiglia per tre giorni ha cercato di entrare nel reparto senza riuscirci. Perchè?
Perchè era un reparto speciale. Carcerario.
Se Stefano fosse stato in corsia, piantonato, come mille altre volte avrete visto tutti nelle corsie ospedaliere, non sarebbe morto solo, senza neanche una carezza dei famigliari. Anzi, forse non sarebbe proprio morto perchè si sarebbe potuto urlare prima cosa fosse successo a quel viso!!! E soprattutto sarbbe stato curato! Si rifiutava di mangiare? E da quando una persona in una struttura ospedaliera viene lasciata a morire disidratata per sua spontanea volontà? Ma come… sono stati fatti intervenire Tribunali per risolvere casi ben più gravi e a Stefano è stata lasciata la libertà di morire?
A questo link, se non siete impressionabili, potrete vedere le foto che i genitori di Stefano Cucchi hanno autorizzato a pubblicare.
Oggi, il senatore Pedica è nuovamente tornato a Regina Coeli. Questa volta accompagnato dalla sorella di Stefano Cucchi, Ilaria che NON E’ STATA FATTA ENTRARE!
Per ora non posso che esprimere nuovamente la mia vicinanza alla famiglia di Stefano, nell’attesa che chi è preposto riesca a fare luce su questa disgraziata vicenda e ponga le basi affinchè storie come quella di Ado Bianzino, Francesco Aldrovandi e Stefano Cucchi non accadano più.

Vorrei la pelle nera

Si, non avete capito male… vorrei essere “abbronzata” come il presidente Obama: mentre negli USA si avanza verso il futuro con balzi giganti riguardo il rispetto dei diritti civili, qui in Italia avvengono cose strane.
L’anno scorso il “bel ragazzo abbronzato” Barak Obama cominciava a far parlare di sé con proposte a sostegno degli omosessuali.
La settimana scorsa, lo stesso presidente ha virato la direzione presa dal presidente Clinton “don’t ask, don’t tell” (non chiedere, non dire): consentiva ai gay di arruolarsi a patto di non dichiarare il proprio orientamento sessuale.
Ora: porte aperte, ingresso libero. Così, i 12000 rispediti a casa per aver fatto outing, sono stati “vendicati“.
E in Italia? In Italia c’è grossa crisi: oggi in Parlamento, grande bagarre per la votazione sulla legge a tutela degli omosessuali, contro l’omofobia.
Ovviamente, non essendo stato ancora digerito il no della Consulta al Lodo Alfano che si appellava all’importanza dell’art.3 della Costituzione, l’UDC invoca il medesimo articolo per affossare una proposta a tutela di una categoria DEBOLE, non già immunizzata come quella dei parlamentari.
E la votazione di oggi ha scoperchiato un pentolone favoloso: pezzi del PD che votano con l’UDC, pezzi di AN che abbracciano la mozione del PD e la sostengono insieme a IDV. Volete la mia conclusione? Non si vedrà luce.
Finchè ci sarà tanta confusione in questo Parlamento i temi seri verranno trattati come le sorprese nelle patatine, di cui si è entusiasti all’inizio e poi si lasciano lì, ammucchiate sui mobili.
Intanto, io mi vado ad abbronzare!

Una nuova Resistenza

NE E’ VALSA LA PENA!!! Davvero è valso ammazzarsi tanto: non dormire per quasi tutti i tre giorni precedenti il nostro corteo del 26 settembre a Roma; per curare i dettagli, creare lo striscione di apertura, chiamare i latitanti, pensare a cosa era rimasto da comprare, aiutare Sonia a far entrare l’agenda rossa al Quirinale. E’ valsa la pena abbandonare per qualche giorno il mio blog…
Insomma, lo sforzo è stato ripagato dal successo di una giornata emozionante, a momenti commovente, a momenti galvanizzante.
Che sarebbe stata una giornata memorabile si è capito da subito: alle 14, piazza Bocca della Verità si stava riempiendo di striscioni e agende rosse. I funzionari dell’ATAC e della Polizia chiedevano conferme sul numero dei partecipanti, ma si sono resi conto da soli che le nostre aspettative di 2000 persone sarebbero state riduttive: siamo stati più di 3000, checchè se ne dica sui giornali. Come al solito bisogna esserci per capire le cose come stanno.
Alle 15.30, puntualissima, la testa del corteo con lo striscione che diceva: “Apri gli occhi, osserva, non chiudere le orecchie, ascolta. Solo così potrai sentire il fresco profumo di libertà“, si è mossa.
SALVATORE BORSELLINO, SONIA ALFANO, LUIGI DE MAGISTRIS, GIOACCHINO GENCHI, GIANLUCA MANCA e TANTI RAGAZZI a portare lo striscione e scandendo slogan significativi: FUORI LA MAFIA DALLO STATO.
un sole incredibile ha accompagnato tutto il corteo.
Gli interventi dal palco sono stati la base della costruzione di una nuova Resistenza. Sabato 26 settembre qualcosa è cambiato in questo paese cloroformizzato. E’ dal 28 gennaio di quest’anno che ci stiamo lavorando. Il 19 luglio a Palermo è stato il rodaggio intermedio, e il 26 a Piazza Navona una meravigliosa tappa che ci porterà lontano.
Noi non stiamo mollando… e si vede!
Avrei una lista di ringraziamenti, oltre quel che ho detto dal palco di piazza Navona: li faccio qui, come se fossi sola, perché io sono stata davvero colpita da quella piazza senza bandiere di partito. Anche Italia dei Valori, pur avendo dato il contributo economico per la riuscita della manifestazione, NON HA VOLUTO esporre simboli di partito. Forse si è capito che il partito c’è, e si sa, ma che certe situazioni hanno bisogno solo dell’appoggio umano, di cittadino consapevole, che così non si può andare avanti, che si deve fare qualcosa e lo si deve fare tutti insieme.
Ecco perchè il mio, personale, ringraziamento va, in particolare, ad Antonio di Pietro perchè come tale si è fatto presentare sul palco, senza orpelli.
Il mio orgoglio per aver dato il voto a Sonia Alfano e Luigi de Magistris è sempre più grande. Grazie a loro, perché per la prima volta sento di non aver sprecato il mio voto.
Un sentito grazie a Gioacchino Genchi, perché ha infervorato la piazza con le sue parole.
E un grazie particolare a Gianluca Manca, perchè con la sua estrema pacatezza continua a portare la testimonianza per ricordare il fratello Attilio.
E Benny Calasanzio che ha fatto uno strepitoso intervento condito di sana rabbia? lo ringrazierò sempre per avermi fatto capire bene che i tirapiedi dei mafiosi sono dei poveracci. Nonostante credano di avere tutto non hanno niente: il rispetto se lo devono comperare; l’amore lo devono comperare; spesso devono vivere in latitanza… che vita è?
Forse lo sa bene Pino Masciari, il testimone di giustizia che tanti ne ha denunciati e fatti arrestare e deve vivere in destinazioni segrete. Grazie Pino per essere stato con noi.
La meravigliosa sorpresa dell’intervento, non previsto, di due ragazze, una più giovane dell’altra ma che con la loro freschezza hanno davvero portato su Piazza Navona “il fresco profumo di libertà”. Grazie Martina di Gianfelice: sarai un gran giudice. E grazie Cecilia Sala… 14 anni di sano orgoglio ITALIANO!
Gli interventi telefonici di Beppe Grillo, di Marco Travaglio, di Giulio Cavalli, sono stati un meraviglioso contributo. GRAZIE!
Il simpatico intervento di Francesca Fornario, che solo quando si è messa il cappellino ho riconosciuto. Grazie. Il rap di Emiliano Morrone ed Alex Cimino: spero riusciremo a farlo girare. Grazie ragazzi per esserci stati! Vorrei continuare all’infinito, perché davvero devo ringraziare tutti e tutti dobbiamo ringraziare Salvatore Borsellino: un grande uomo che ci sta indicando la strada. GRAZIE!
Il Service e la Security hanno contribuito enormemente al nostro successo! Grazie ragazzi!
In particolare e dulcis in fundo, ci sono persone che non saprei da dove cominciare a ringraziare semplicemente perché esistono e ci sono sempre e si danno da fare, dietro le quinte, senza apparire. Senza volere apparire, solo per il gusto di far riuscire gli appuntamenti e per far star bene tutti. Sono i miei amici dei Grilli del Pigneto: Stefano Franco, Beatrice Andolina, Valerio Petrucci, Serena Tiracchia, Guido Di Gennaro e la sua, la nostra Pat. Sono persone come loro che mi danno sempre nuova energia per continuare. Anche quando sbagliamo, ci guardiamo in faccia e ricominciamo.
La strada ce la sta indicando Salvatore, ma io voglio percorrerla con loro… e con “le Federiche”!