8 gennaio 2010, Barcellona Pozzo di Gotto (ME), Commemorazione di Beppe Alfano. Io c’ero.
Tanto per cambiare, ho deciso di andare e non stare a guardare a distanza.
Ho affrontato un viaggio in pullman con i ragazzi di Italia dei Valori di Roma che sono riusciti a coordinare con Federica Menciotti dell’esecutivo romano una miscela di partecipanti raccolti in tappe differenti da Roma alla Calabria.
E’ stata una bella esperienza. Il viaggio in pullman, con le chiacchiere, le risate dei ragazzi, le prese in giro, i commenti politici e, di nuovo, la Salerno Reggio Calabria…la terza volta in due giorni… Avrebbe provato chiunque, eppure, come Dio ha voluto, sono arrivata in Sicilia. La prima volta che prendevo il traghetto a VIlla San Giovanni, un vento bellissimo sul ponte del traghetto e tanta emozione per la voglia di stare vicino alla famiglia Alfano. Diciassette anni passati alla ricerca di verità e giustizia e Sonia Alfano, la figlia più grande di Beppe, che ha girato tutta Italia per portare la propria testimonianza.
Abbiamo avuto un’accoglienza incredibile: la famiglia Alfano ti fa sentire parte della loro famiglia e non puoi non sentire le loro emozioni.
Sonia, coinvolge sempre, ma stavolta c’erano tutti: la mamma, Mimma, una piccola, grande donna. I due fratelli Chicco e Fulvio, completamente diversi l’uno dall’altro, ma due persone spettacolari.
Voglio darvi un’altra cronaca di questa giornata… i commenti sugli interventi saranno ovunque in Rete, ma non so in quanti vi diranno l’abbraccio che Sonia ha dato ad ognuno di noi quando siamo arrivati. Non credo sia possibile immaginare il peso che porta nel cuore questa famiglia, la consapevolezza di non avere l’appoggio di tutti i barcellonesi in queste battaglie, anzi!
Eppure, sono la dolce tenacia e la consapevolezza di un obiettivo da raggiungere, le doti principali di tutta la famiglia Alfano. Non si sono mai arresi. Con l’ausilio dell’avvocato Fabio Repici, sono riusciti a far condannare l’esecutore materiale dell’uccisione di Beppe Alfano, ma c’è tanta strada da fare ancora e loro non si arrendono. Sono sempre di più gli incontri in cui sento parlare anche Chicco Alfano (vedi quello di San GIovanni in Fiore) e sono convinta che l’Italia tutta abbia bisogno di sentire queste testimonianze. Ma l’Italia tutta deve fare la propria parte: stare vicino a questi familiari delle vittiime di mafia e isolare i mafiosi.
Le parole di Angelina Manca sono quelle che hanno colpito di più il mio cuore, perchè hanno sintetizzato in un’unica frase chi è Sonia Alfano e cosa è riuscita a fare in 17 anni…
Ha parlato di un seme messo a germogliare e che ora sta dando i suoi frutti, quel seme è l’amore per la giusizia e la verità che Sonia sempre infonde attraverso i suoi incontri, i frutti, siamo tutti noi! Tutti quelli che dopo averla conosciuta, incontrata, sentita parlare hanno deciso di non stare più fermi, zitti. Hanno deciso di mettersi in gioco. A chi me lo avesse detto due anni fa non avrei mai creduto. In una settimana, ho fatto centinaia di chilometri per combattere la mafia. Non mi bastava il mio impegno nel mondo del lavoro, eppure ho trovato la forza per farlo nella forza del messaggio di Sonia Alfano. E ci sarò sempre… puntuale come una cambiale in scadenza si diceva una volta…
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Il granello di sabbia
Il 5 gennaio ho iniziato l’anno delle manifestazioni. infatti, la prima delle manifestazioni del 2010 è stata proprio il 5 a San Giovanni in Fiore (CS).
Ci son partita alle 5 di mattina, in macchina con un’amica “resistente” per raggiungere in tempo il suolo calabrese. E sono davvero felice di averlo fatto! La fatica è stata ripagata: innanzitutto, sono tornata in Calabria dopo più di 20 anni e ho constatato che la Salerno Reggio Calabria non cambia mai, purtroppo! Ma quella terra mi affascina sempre. Passare per la Sila, vedere tutto quel verde e tutti i colori invernali insieme, giallo, rosso, verde spento, immensi alberi senza una foglia, ma macchiati di bianco perchè c’era stata una spolverata di neve. Beh, l’emozione è iniziata così.
Le motivazioni della manifestazioni erano chiare: la societtà civile era chiamata a difendere l’Abbazia di San Giovanni in Fiore.
Lo scrittore Emiliano Morrone, sta seguendo questa battaglia da sempre. Ha scritto anche “La Società sparente” con Francesco Saverio Alessio. Un libro scomodo. Un libro che porta nomi, date. Fatti. Un libro che come unico risultato ha prodotto per gli autori un clima di ostilità nella propria terra. Quella terra che stanno tentando di difendere con le unghie e con i denti dai potentati.
San Giovanni in Fiore ha un triste primato: in rapporto al numero degli abitanti è la capitale europea della disoccupazione e dell’emigrazione.
Allora mi chiedo: perchè i cittadini tutti non si sono sentiti chiamati in causa a difendere un bene così prezioso come l’Abbazia? Come ho detto in una delle mie brevi interlocuzioni, se l’Abbazia venisse risconsegnata ai cittadini, finalmente restaurata e fruibile come BENE CULTURALE, ripartirebbe quel settore dell’economia, il turismo legato alla cultura, di cui tanto avrebbe bisogno San Giovanni in Fiore.
Come sapete, io lavoro per Zètema, la società del Comune di Roma, che, proprio per il Comune, si occupa di Beni Culturali. Ebbene, so quanto indotto ci sia dietro i Beni Culturali.
E’ vergognoso che una cittadina che ha un’unica risorsa, venga tenuta sotto scacco dagli interessi di pochi, o semplicemente dalle furberie dei pochi. Bene ha fatto Chicco Alfano a proporre lo scioglimento del Comune!e’ ora di sentire di nuovo quel “fresco profumo di libertà”. Il silenzio uccide. E’ ora di alzare la voce.
Io continuerò anche domani. Parteciperò, infatti, alla commemorazione della morte di Beppe Alfano, a Barcellona Pozzo di Gotto, il giornalista ucciso dalla mafia, perchè non stava in silenzio. Faceva il suo lavoro:informava. E lo faceva per la sua terra, per i suoi figli (Sonia, Chicco e Fulvio). Ma lo faceva soprattutto perchè credeva in quei valori che ogni giorno di più cercano di allontanare da ognuno di noi: onestà, legalità, verità e giustizia.
Tante persone mi chiedono perchè lo faccio? Cosa? Spostarmi da Roma per andare a dare il mio sostegno o anche solo a fare presenza lontano da Roma?
Me lo chiedono perchè ora sono candidata indipendente, alla Regione Lazio, nelle liste IDV.
Non c’è una risposta sola, la prima è che l’ho sempre fatto. Ho sempre pensato che l’Italia, l’Europa, il Mondo, il nostro pianeta non siano fatti a camere stagne. Ho sempre pensato che “il battito di una farfalla” in una parte del mondo possa provocare un terremoto dall’altra.
Per cui, non mi sembra così strano andare a difendere idee in cui credo su Roma anche in altre parti. Se avessi avuto la possibilità sarei anche partita con la Ghaza Freedom March, ma lì davvero cominciano a subentrare problemi di lavoro (anche nel 2009 sono riuscita a carbonizzare le mie ferie, per partecipare alle iniziative cui tengo, il che equivale a dire che non ho fatto vacanze…).
Vi dico tutto questo perchè spero, domani, 8 gennaio, di vedere la Sicillia bella sedersi nella sala della commemorazione e non quella Sicilia che infama chi, faticosamente, cerca di riportare dignità, verità e giustizia.
Io ci sarò perchè credo davvero che quelle terre dove la mafia tutto ha e tutto controlla, con il drammatico sistema del “do ut des”, ti faccio lavorare ma tu, e tutti a dirsi grazie a vicenda “beh, quelle terre rinasceranno”. Le persone comprenderanno e il sistema si spaccherà. Il granello di sabbia negli ingranaggi fa molti danni… e qui, stiamo diventando tanti granelli…
Desiderata
Pochi anni fa mi sono comprata un libro che è diventato parte di me. Un libro che ha contribuito a tirare su la Serenetta di oggi. Vagavo in libreria come mi capita solo quando sono, veramente, in pace con me stessa e mi ciondolo da un settore all’altro, alla ricerca di qualcosa che mi chiami.
E così è stato: “Mezzanotte e cinque a Bhopal” di Dominique Lapierre e Javier Moro mi ha chiamata. Non conoscevo gli autori, ammetto la mia ignoranza di allora, ma ricordavo cosa era accaduto a Bhopal e non ho dovuto pensarci per prenderlo.
La mia vita è cambiata. Avevo già le mie idee sul mondo del lavoro, sulla sicurezza sul lavoro, sul rispetto per l’ambiente che ci circonda, su politiche economiche dissennate…e quel libro me le ha esaltate, portandomi a pensare “MAI PIÙ!!!”.
Vi dico questo, perché è di ieri la notizia che in India sono morti due ricercatori in un incendio scoppiato in un laboratorio chimico del Centro di Ricerche Atomiche Bhabha (Barc).
I miei neuroni, provati dall’essere faticosamente, arrivati a fine anno si sono messi in moto e ho cominciato a pensare agli standard di sicurezza e ai processi lavorativi e ai sistemi. Poi sono passata a domandarmi se ci sia una reale necessità di questi laboratori. Se si perchè. E perchè non ci sono altrettanti laboratori per esplorare le frontiere delle rinnovabili? Per non parlare del fatto che certi laboratori fanno ricerche finalizzate all’industria degli armamenti.
E poi, i miei processi mentali mi hanno riportata in Italia, nel Lazio, dove, secondo Bonelli sono state individuate due aree per la costruzione delle centrali nucleari: Borgo Sabotino (LT) e Montalto di Castro (VT).
Credo, ormai, si sia capito come la pensi sul nucleare… NO! E BASTA!
Allora, eccomi a farvi gli auguri per il 2010, con il primo dei miei propositi per la Regione LAZIO: NO AL NUCLEARE SENZA SE E SENZA MA, FORSE MA FORSE, EPPURE, ETC!!!
Lavoriamo tutti sulle rinnovabili e basta sentir parlare di locations che verranno tenute segrete per decreto! Rispettiamo i territori, le comunità e i loro desiderata. A proposito di desiderata, vorrei salutarvi, lasciandovi un regalo. Al di là dell’augurio che questo 2010 sia foriero solo di cose belle…che riusciremo ad ottenere con il nostro impegno!
“DESIDERATA”:
Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio. Finché è possibile senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le persone. Di’ la verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare. Evita le persone volgari ed aggressive; esse opprimono lo spirito. Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine, perché sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te. Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti. Conserva l’interesse per il tuo lavoro, per quanto umile; è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo. Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di tranelli. Ma ciò non acciechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone lottano per grandi ideali, e dovunque la vita è piena di eroismo. Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all’amore; poiché a dispetto di tutte le aridità e disillusioni esso è
perenne come l’erba. Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall’età, lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza. Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l’improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l’immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso. Tu sei figlio dell’universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai diritto ad essere qui. E che ti sia chiaro o no, non vi è dubbio che l’universo ti si stia schiudendo come dovrebbe. Perciò sii in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca, e qualunque
siano le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita. Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo. Fai attenzione. Cerca di essere felice.( TROVATA NELL’ANTICA CHIESA DI SAN PAOLO – BALTIMORA, DATATA 1692 – traduzione di Enrico Orofino).
Un gesto d’amore
In questi giorni, ho dato spazio a tematiche nazionali e financo internazionali (come la Ghaza Freedom March). Non mi dimentico, però che a breve inizierà la Grande Guerra: la corsa alla Regione Lazio.
Non posso dimenticarmelo: mentre vado a lavorare la mattina ci sono i sorrisi di Renata Polverini già spalmati in tutta Roma! Beata lei! Perchè? Molto semplice: premesso che è consapevole (viene da un sindacato grande come l’UGL) della disastrosa, attuale, situazione dei lavoratori/precari/disoccupati italiani, ha, però, tanta voglia di spendere tanti, ma tanti soldi in manifesti, ora! A un mese e mezzo di distanza dal deposito delle liste. Non dalla campagna elettorale in quanto tale, ma dal deposito delle liste. E, ovviamente, non è la sola: chi ha già le idee chiare sta già tappezzando i muri, con una durata media di resistenza del manifesto incollato al muro che va da un minimo di 24 a un massimo di 48 ore. Un record! Se si considera che in piena campagna elettorale un manifesto dura su un muro circa 2 ore.
I più maligni di voi staranno pensando che dico questo per invidia, perchè da indipendente non ho una base economica che mi permetta di fare così tanti manifesti.
Invece no. Lo dico perchè conscia di quello che dico. Innanzitutto, a suo tempo, avevo già fatto la scelta di non fare campagna elettorale con manifesti che violentano la città. Posso rifarlo. E, comunque, un conto è la campagna elettorale, dove “vale todo” e un conto è ora! Potrei inanellare una serie di dati per ricordare quanti lavoratori FIAT staranno in cassa integrazione…ancora per poco, visto che sono consapevoli che i loro stabilimenti chiuderanno. Potrei ricordare quanti ricercatori con fior di lauree, stanno appesi ai tetti di Roma per ricordare che esistono. Potrei ricordare persino lo scandalo Eutelia.
Non lo farò! Ricorderò, “semplicemente”, lo spirito natalizio e il bisogno d’amore che viene gridato dallo schieramento politico cui appartiene Renata Polverini.
Ecco, in nome di quello spirito natalizio ed in nome di quel bisogno d’amore, io chiedo un “gesto d’amore”: devolvete il corrispettivo che state spendendo in manifesti elettorali ora a tutti quei precari/disoccupati/lavoratori che hanno passato un Natale da schifo, grazie a politiche dissennate portate avanti sino a d’ora. A me non interessa il colore politico dei colpevoli. E, aspettate di avere depositato le liste con tutti i candidati, prima di deturpare la città. Grazie. E non mi venite a dire che i vostri super esperti di comunicazione non hanno davvero nient’altro in mente per pubblicizzare le vostre immagini che non siano manifesti. Perché allora state sprecando altri soldi, e dovreste devolvere anche quelli…
Sarà…
Sarà che mio fratello è nella delegazione. Sarà che la causa palestinese non ha tregua. Sarà che è Natale. Sarà che il governo irlandese ha già inviato comunicazione alle autorità egiziane dove comunica che alla Ghaza Freedom March parteciperà il loro Ministro della Difesa. Sarà che alcuni deputati internazionali hanno già scritto alle autorità egiziane. Sarà che a questa marcia parteciperanno persone della levatura di Nelson Mandela o Jimmy Carter.
Però, io, il mio appello a questo Governo, che non ho votato, lo faccio ugualmente.
Chiedo un intevento ufficiale. Una pressione. Non si può intervenire sempre e solo a cose fatte. E’ stato promesso l’arresto a chi cercherà di passare dall’Egitto per entrare a Ghaza. E i volontari non avranno armi, ma solo tanta buona volontà e aiuti da far entrare in Palestina.
Per chi volesse lunedi 28 a Roma, in Via Bissolati, 19, davanti l’Ufficcio del Turismo Egiziano, ci sarà un volantinaggio. Fate una passeggiata da quelle parti…
Che bello er Natale in famiglia…
Il video vale solo per il Natale…non fate caso all’augurio per il 2009…
Il resto è un regalo di un amico che non c’è più… un testo che aveva spedito ai suoi amici per Natale…che rende l’idea. Lungo, ma scorrevole da leggere. Per quel che mi riguarda, vi dico che è sempre difficile guardarsi intorno sotto Natale ed essere sereni come il periodo vorrebbe, perchè, se ci guardiamo intorno, solo a Roma, ci sono i tecnici dell’ISPRA ancora sul tetto, i lavoratori dell’Eutelia ancora in presidio… e tante, tante altre situazioni disperate. E’ di oggi la notizia degli operai FIAT di Pomigliano d’Arco incatenati al Municipio o di quelli di Termini Imerese tornati a casa dopo l’incontro a Palazzo Chigi, con la consapevolezza che non continueranno il loro lavoro.
Io spero, però, che ognuno di noi, anche solo per un minuto, riesca a staccare la spina e regalare il sorriso del Natale ai bambini che ci circondano, perchè è a loro che dobbiamo dedicare questo giorno… proviamoci. Lo so che non è facile, quest’anno è stato davvero difficile per tutti e quello che abbiamo davanti non sarà da meno… ma proviamoci. Vi lascio sperando riusciate a passare un Natale sereno con i vostri cari. Con affetto. Serenetta Monti.
La mail del mio amico iniziava così: “E’ vecchia ma è sempre valida…fa ride e questo è quello che conta… e mo’ diteme che nun v’è mai successo!!!”
Ebbene si, stanno pe arriva’ le feste de Natale…sò tutti contenti, sò tutti felici… sò tutti piu’ bboni…invece a me me rode er culo! A Natale te se riempie casa de parenti, zii, zie, cugini, cugine, nipoti,nonni, pro-zii, pro-zie, de tutto, tutta gente che vedi solo pè 2 motivi, le feste o i funerali. Tocca mettese i cartellini sur petto
pè ricordasse i nomi.Insomma se comincia er 24, dala mattina appena me arzo, mi madre parte cò la tiritera….Scenno, manco me siedo pè fa colazione che parte la lagna… ‘Ricordate che er 24 e’ Vigilia, quindi er 24, PESCE…’ me la guardo ancora ner sonno e je dico ‘A ma’ stò a fà colazione, posso magna’ i biscotti o nel latte ce devo inzuppà la spigola??’ Insomma a casa ce stà n’armata de affamati, gente che pare che nun magna da naa vita, aspetteno er Natale cor veleno, da metà Novembre stanno a insalatine pè nun rovinasse l’appetito, insomma oramai a casa mia non fanno piu’ la spesa ar dettaglio.
L’anno scorso hanno preso 123 mq de mediterraneo e 83 mq de mar baltico…te dico solo che mì nonna stava pè infarinà e frigge er capitan findus, stò cojone stava a passà nello spazio de mare che s’eravamo comprati, lui cò quer cazzo de peschereccio azzurro. C’e’ gente che pè magna’ conosce i peggio trucchi… de solito a cena dopo un par de portate se slacceno la cinta… mì zio l’anno scorso pè frega’ i parenti s’e’ presentato in tuta: cosi’ non comprime e po magna’ de piu’!
La cena score, se finisce de magna’ ed e’ l’ora dii regali… In tutte le famije ce sta quella che vole fa l’istruita, pure che ha fatto pè puzza la seconda elementare… e allora senti mi zia che da il regalo ar marito della sorella e je dice… ‘tieni, un bel CARDIGAN’, che mì zio c’aveva paura fosse un cane da riporto del Caucaso, ha aperto cor terore…Poi cò ‘n sospiro je fa: ‘ah! un majone coi bottoni… m’ero preso nà paura’.
Fiuuu! pericolo scampato! Sempre lei e’ quella che fa i regali impegnati ai nipoti, viene e te fa… ‘tieni un bel libro, che la cultura e’importante!’.’A zì, sara’ pure importante ma si me regali ‘I 3 moschettieri’ che c’ho 45 anni, che cazzo de cultura voi che me faccio…’ Ma la cosa piu’ bella, che va contro tutto quello che che viene detto in televisione, sò i regali della nonna. Sò anni che sentimo di che co l’euro tutto e’ aumentato: quelle che erano 5 mila lire, mò nella nostra mente, sò 5 euro… sì, er cazzo che te se frega…Mì nonna me regalava 50 mila lire prima, mò uno se aspetta 50 euro… e invece no!! Te se presenta co un pezzo da 20, un pezzo da 5 e 50, 20 e 10 centesimi… te verrebbe da daje nà sediata. Mì nonna e’ la vera risposta italiana al problema euro!Poi la gente se ne va a casa, ma er peggio deve ancora da venì. Er peggio e’il 25!
La notte io non ce dormo… so’ teso… nervoso… I preparativi per il 25 partono dall’Immacolata. Se riuniscono le donne e se mettono a decide… che famo che non famo… agende cò le ricette, puntate registrate della prova del cuoco… poi alla fine se finisce sempre a magna’ le stesse cose. Te arzi la mattina, entri in cucina, e le vedi lì, manco stessero a sperimenta’ la fusione a freddo. Appena provi a entra’ te fanno ‘CHE VOI?’… ‘niente, che vojo, un bicchiere d’acqua’… ‘NO, mò aspetti…’manco i Vietcong ereno cosi’. Poi pare sempre che e’ successo qualcosa, so tutte co la faccia disperata…
Te spaventi, ce stai male e domandi ‘che e’ successo?’… ‘lascia stà…’ ‘…come lascia sta? Vojo sape’! Ahò, se so cose della famija, c’ho il diritto de sapello’… Te guardano cò la faccia distrutta…e te dicono ‘…la besciamella ha fatto i grumi…’ MA ANNATEVENE A FANCULO VOI E LI GRUMI!Da 30 anni, er 25 c’ha er menu fisso… e non solo quello. La cosa peggio che po’ succede e’ il doppio tavolo: uno pei grandi e uno pei piccoli. Me dava ar cazzo da ragazzino… ma adesso me fa proprio smadonnà… L’anno scorso se semo ritrovati al tavolo che er piu’ piccolo c’aveva 25 anni… Gente che e’ annata in guerra, gente cò 2 divorzi…pero’ sempre relegata al TAVOLO DEI PICCOLI. L’unica cosa e’ che da 2 anni a sta parte ce danno pure i coltelli. Poi nel mentre che se magna, noti che er fratello de zio, che er 24 c’aveva la tuta, oggi s’e’ presentato co la tunica che ha fregato a un lavavetri al semaforo. Sotto e’ rigorosamente nudo, che le mutande segano! E c’ha la faccia contenta. Hai capito sì che stratega, er Bonaparte del colesterolo! Er pranzo finisce, se contano i superstiti, se sparecchia, se lavano i piatti e poi… poi… se gira a tovaja che da bianca diventa verde… se comincia a gioca’ a carte! E a che se gioca? a sette e mezzo? NO!
Se gioca a BESTIA! Er gioco dell’infamita’, tutti contro tutti. Er tipico momento arriva cò un piatto de na quarantina de euri. Comanda coppe. Te c’hai er 3 secco…. bussi… sei de mano te senti un leone…bussa solo tù nonna. Te dici…. ‘nonna me vò bene, m’ha cresciuto, sto tranquillo…’, cambi 2 carte. Non t’entrano altre briscole ma t’entra un carico. Un po’ de paura ce l’hai, ma ostenti sicurezza. La vecchia non deve intravedere il minimo turbamento in te, sò come i cani… sentono si c’hai paura. Allora parti: lanci er carico a denara. Tù nonna te lo magna col 2 de coppe. Cominci a sudà freddo e te dici ‘no, non ce lo pò ave’, no, non me po’ dì cosi’ sfiga….’ E invece che fa? Cala er COPPONE…. Poi cò lo sguardo finto dispiaciuto te dice: ‘ Bello de nonna tua e’ er gioco…’Butti er 3 smadonnante e lei non contenta butta er 5 a spade, che te c’avevi er 4. Insomma tù nonna t’ha mannato in bestia… ‘cci suaa! A me m’ha fermato mì padre appena in tempo, je la stavo pe da nà lamata…Gia’ me fai i regali pidocchiosi poi te li ripii pure… Poi dici li metti all’ospizio!Comunque, giocando giocando se fa ora de cena e parte la domanda retorica:’qualcuno cena?’ E c’e’ gente che ancora c’ha er coraggio de dì de sì..Poi che vor di’ sta divisione cena-pranzo-cena… Io sò sicuro che l’anno scorso mì zio s’e’ messo a sede er 24 e s’e’ rialzato er 2…Ma alla fine arriva l’ora de salutasse… e la solita manfrina: ‘Se vedemo troppo poco. Tocca organizza’ piu’ spesso…’ Vedi tù nonno che se fa du conti e dice… ‘Aho’ contando che er
Natale vie’ nà volta l’anno, la prossima occasione deve da esse….’ Ed e’ allora che parte un sonoro ‘ANNATEVENE UN PO’ AFFANCULO TUTTI QUANTI!’
Che bello er Natale in famiglia…
A Natale puoi…
L’aggressione a Silvio Berlusconi ci ha catapultati nello spirito bonario del Natale per cui tutti a gridare allo scandalo e a sostenere la tesi della campagna d’odio nei suoi confronti.
Qualcuno però ha fatto la voce fuori dal coro e per questo è stato messo alla gogna, additato perfino come mandante mediatico o terrorista mediatico…
Benedicendo la facilità con cui vengono coniati neologismi dall’attuale regime che arricchiscono il nostro vocabolario, vorrei approfittare del lavoro svolto da Peter Gomez e Marco Travaglio nello scandagliare le dichiarazioni del premier in questi suoi ultimi anni di partecipazione politica all’insegna del motto “LOVE & PEACE”.
Il bon ton con gli avversari
“Veltroni è un coglione” (Berlusconi, 3/9/95). “Veltroni è un miserabile” (Berlusconi, 4/4/2000). “Giuliano Amato, l’utile idiota che siede a Palazzo Chigi” (Berlusconi, 21/4/2000). “Prodi? Un leader d’accatto (Berlusconi, 22/2/95). “La Bindi e Prodi sono come i ladri di Pisa: litigano di giorno per rubare di notte” (Berlusconi, 29/9/96). “Prodi è la maschera dei comunisti” (Berlusconi, 22/5/2003). “Prodi è un gran bugiardo pericoloso per tutti noi” (Berlusconi, 21/10/2006). “Prima delle elezioni ho potuto incontrare due sole volte in tv il mio avversario, e con soli due minuti e mezzo per rispondere alle domande del giornalista e alle stronzate che diceva Prodi”. (Berlusconi alla scuola di formazione politica di Forza Italia, 2 luglio 2007).”Con Prodi a Palazzo Chigi è giusto dire: piove governo ladro” (Berlusconi, 10/4/2008). “Il centrosinistra? Mentecatti, miserabili alla canna del gas” (Berlusconi, 4/4/2000).”Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di kapò” (inaugurando la presidenza italiana dell’Unione europea e rispondendo a una domanda del capogruppo socialdemocratico, il tedesco Martin Schulz, sul conflitto d’interessi, 2 luglio 2003). “Sono in politica perché il Bene prevalga sul Male. Se la sinistra andasse al governo l’esito sarebbe questo: miseria, terrore, morte. Così come avviene ovunque governi il comunismo (Berlusconi, 17/1/2005).Il rispetto per gli elettori
“Lei ha una bella faccia da stronza!” (alla signora riminese Anna Galli, che lo contestava, 24/7/ 2003).“Non credo che gli elettori siano così stupidi da affidarsi a gente come D’Alema e Fassino, a chi ha una complicità morale con chi ha fatto i più gravi crimini come il compagno Pol Pot” (Berlusconi, 14 dicembre 2005). “Ho troppa stima dell’intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare facendo il proprio disinteresse” (discorso di Berlusconi davanti alla Confcommercio il 4/4/2006). “Le nostre tre “I”: inglese, Internet, imprese. Quelle dell’Ulivo: insulto, insulto e insulto” (27/5/2004).L’armonia con gli alleati
Berlusconi: “Parliamo della par condicio: se non abbiamo vinto le elezioni, caro Follini, è colpa tua che non l’hai voluta abolire”. Follini: “Io trasecolo. Credevo che dovessimo parlare dei problemi della maggioranza e del governo”. Berlusconi: “Non far finta di non capire, la par condicio è fondamentale. Capisco che tu non te ne renda conto, visto che sei già molto presente sulle reti Rai e Mediaset”. Follini: “Sulle reti Mediaset ho avuto 42 secondi in un mese”. Berlusconi: “Non dire sciocchezze, la verità è che su Mediaset nessuno ti attacca mai”. Follini: “Ci mancherebbe pure che mi attacchino”. Berlusconi: “Se continui così, te ne accorgerai. Vedrai come ti tratteranno le mie tv”. Follini: “Voglio che sia chiaro a tutti che sono stato minacciato” (Discussione con l’Udc Marco Follini, secondo i quotidiani dell’11 luglio 2004).La sacralità delle toghe
“I giudici sono matti, antropologicamente diversi dal resto della razza umana… Se fai quel mestiere, devi essere affetto da turbe psichiche” (Berlusconi, The Spectator, 10/9 2003). “In tutti i settori ci possono essere corpi deviati. Io ho una grandissima stima per la magistratura, ma ci sono toghe che operano per fini politici. Sono come la banda della Uno bianca” (Berlusconi, dopo l’arresto del giudice Renato Squillante, 14/5/96. Ma il riferimento è per quelli che l’hanno arrestato). “I Ds sono i mandanti delle toghe rosse. Noi non attacchiamo la magistratura, ma pochi giudici che si sono fatti braccio armato della sinistra per spianare a questa la conquista del potere” (Berlusconi, 1/12/99). “I giudici di Mani Pulite vanno arrestati, sono un’associazione a delinquere con licenza di uccidere che mira al sovvertimento dell’ordine democratico” (Vittorio Sgarbi, “Sgarbi quotidiani”, Canale5, 16/9/94).“Gian Carlo Caselli è una vergogna della magistratura italiana, siamo ormai in pieno fascismo: si comporta come un colonnello greco, in modo dittatoriale, arbitrario, intollerante. I suoi atti giudiziari hanno portato alla morte” (Vittorio Sgarbi, 8/12/94). “Nelle mie televisioni private non ci sono mai state trasmissioni con attacchi, perchè noi siamo liberali” (Berlusconi, 21/ 5/2006). “Silvio Berlusconi, durante l’ufficio di presidenza del Pdl ancora in corso, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti, ha parlato di una vera e propria persecuzione giudiziaria nei suoi confronti , che porta il paese sull’orlo della guerra civile” (Ansa, 29/11/09)La fiducia nella democrazia
“Si è messo mano all’arma dei processi politici per eliminare l’opposizione democratica. Non siamo più una democrazia, ma un regime. Da oggi la nostra opposizione cessa di essere opposizione a un governo e diventa opposizione a un regime” (Berlusconi, dopo una condanna in primo grado tangenti, 8/8/98). “La libertà non si può più conquistare in Parlamento, ma con uomini lanciati in una lotta di liberazione. Senza la devoluzione, da qui possono partire ordini di attacco dal Nord. Io sono certo di avere dieci milioni di lombardi e veneti pronti a lottare per la libertà” (Umberto Bossi al “parlamento padano”, presente Berlusconi, Ansa, 29/9/2007). “Boicotteremo il Parlamento, abbandoneremo l’aula, se necessario daremo vita a una resistenza per riconquistare la libertà e la democrazia” (Berlusconi, 3/3/95). “In Italia c’è uno Stato manifesto, costituito dal governo e dalla sua maggioranza in Parlamento, e c’è uno Stato parallelo: quello organizzato in forma di potere dalla sinistra nelle scuole e nelle università, nel giornalismo e nelle tv, nei sindacati e nella magistratura, nel Csm e nei Tar, fino alla Consulta. Se si consentirà a questo Stato occulto di unirsi allo Stato palese, avremo in Italia un regime vendicativo e giustizialista, mascherato di legalità e ostile a tutto ciò che è privato” (Berlusconi, 5/4/2005). “Adesso diranno che offendo il Parlamento ma questa é la pura realtà: le assemblee pletoriche sono assolutamente inutili e addirittura controproducenti”.(Berlusconi, 21/5/2009)Il galateo istituzionale
“Il presidente Scalfaro è un serpente, un traditore, un golpista” (Berlusconi, La Stampa, 16/1/95). “Altro che impeachment! Scalfaro andrebbe processato davanti all’Alta Corte per attentato alla Costituzione. E di noi due chi ha maneggiato fondi neri non sono certo io. D’altra parte, Scalfaro da magistrato ha fatto fucilare una persona invocandone contemporaneamente il perdono cristiano. Bè, l’uomo è questo! Ha instaurato un regime misto di monarchia e aristocrazia” (Berlusconi 18/1/95). “Io non sono in contrasto con il capo dello Stato, non ne ho nessun motivo, anzi sono un suo sostenitore convinto. Ho con lui un rapporto molto cordiale” (Berlusconi, 28/2/95). “Ma vaffanculo!” (Berlusconi, accompagnando l’insulto con un gesto della mano, mentre il presidente emerito Scalfaro denuncia in Senato il «servilismo» della politica estera del suo governo nei confronti degli Usa sull’Iraq, 27/9/2002). “Italia vaffanculo” (Tre eurodeputati leghisti, commentando in aula a Strasburgo l’intevento del presidente Carlo Azeglio Ciampi, 5/7/05). “Questi signori, che hanno vinto delle elezioni taroccate, hanno arrogantemente messo le mani sulle istituzioni: il presidente della Repubblica è uno di loro” (Berlusconi, riferendosi al presidente, Giorgio Napolitano, 21/10/06).