Ho scelto la trincea!

Devo dire grazie a Francesco Carbone… e non solo per le denunce che, quotidianamente muove ma per la costanza che mette nella divulgazione della sua situazione. E, poichè su Facebook è molto attivo spesso seguo i link che segnala. E mi sono ritrovata, così, a leggere dei commenti sulla Home page di Vieni via con me, sotto un post dal titolo “Vado via/Resto qui”. Quattromila e passa commenti (dove non sono stati fatti passare proprio quelli di Francesco chissà come mai…) di chi, come me, si chiede se rimanere in un paese come questo o andare a cercare altrove il proprio futuro.
E, spesso, mi ritrovo a pensare a cosa fare. Dov’è la mia felicità? dov’è la felicità di chi amo? perchè, al mattino, quando esco devo vedere visi spenti, ascoltare tristi conversazioni, in cui l’unico guizzo di vita è l’accalorarsi sul risultato di una partita di pallone?Perchè, vedo mamme che strattonano bambini, insonnoliti, da portare presto negli asili per poi correre a lavorare? perchè respirare lo stress di chi, già al mattino presto, dalla propria macchina ha voglia di litigare con il mondo?
Non c’è che una risposta per queste domande: cecità e sordità dell’essere umano.
Siamo tutti ciechi perchè non vediamo dove stiamo andando. E non ci interessa capire . Sordi perchè non ascoltiamo il grido di dolore di nostra Madre Terra.
Allora torno a chiedermi: cosa faccio? anche io mi chiedo se restare o andare. La risposta, è nella canzone di Tony Troja…”Vaffansilvio”, parodia della più famosa canzone di Marco Masini: “mi sveglio nell’Italia che non è quella che voglio…dove nani e ballerine han preparato un grande imbroglio…sogno un mondo di grandi statisti…di De Gasperi ormai non ce n’è…Un’Italia così non la voglio…preferisco andarmene via…poi ci penso e non gliela do vinta…devo esserci anch’io in trincea”. Ecco la mia risposta: ho scelto la trincea. “Questa è la mia terra ed io la difenderò!”.

“SONO UN ESSERE UMANO PORCA PUTTANA!!! LA MIA VITA HA UN VALORE!!!”

Non so cosa io stia per scrivere, perchè sono ancora veramente, profondamente scossa. Ma voglio scrivere ora, perchè ho paura di dimenticare qualcosa. Dimenticare quello che ho visto con i miei occhi, sentito con le mie orecchie e provato…con il mio cuore.
Io leggo i giornali, navigo su Internet, vivo quotidianamente la città, le manifestazioni, più o meno cruente. Mi ritengo una persona che ama la vita e la gente. Ma quello che mi è successo oggi, va oltre ogni mia logica. Uscita dal lavoro, sono andata a prendere la metropolitana alla fermata di Piazzale Flaminio. Varco i tornelli con il mio abbonamento e mi avvicino alle scale. Vedo i controllori ATAC fare il proprio dovere con chi sta uscendo dalla parte opposta rispetto la mia, hanno a che fare con un ragazzo di colore, mingherlino. Faccio per scendere le scale, ma sento la voce del controllore alzarsi. Risalgo, contemporaneamente ad una signora che ha avuto la mia stessa sensazione: qualcosa non va. Faccio in tempo a vedere il solerte controllore spintonare il ragazzo, fare il gesto di tirargli un cazzotto e mi lancio verso di loro. In tempo per vedere il controllore andare nuovamente addosso al ragazzo e mettergli proprio le mani addosso. E URLO! urlo che può fare il proprio dovere anche senza mettergli le mani addosso. Per tutta risposta si gira verso di me e comincia a urlarmi “TU STAI ZITTA! VATTENE! ZITTA! TE NE DEVI ANDARE!”. Chi mi conosce sa…che non me ne sarei mai andata e gli ho urlato contro che non si doveva permettere di trattare nessuno così. E di nuovo per tutta risposta urli contro e spintoni a me, con manata in faccia.
A quel punto il capannello di persone è aumentato. Arriva una guardia giurata alla quale chiedo più volte di chiamare la polizia. Ma lui mi continua a dire (dandomi del tu…forse sembro una ragazzina…non è possibile che sotto la Metro gli addetti ai lavori diano del tu così tranquillamente a tutti) che posso andare fuori, tranquillamente, a chiamare la polizia. Più rispondo che non voglio allontanarmi senza neanche avere il numero di matricola del controllore più lui mi rincuora dicendomi…”non vanno via, stanno qui”.
E insiste perchè vada fuori a telefonare alla polizia (sotto la metro di Roma i telefonini non prendono). Povera guardia giurata: non ha capito che ha davanti una che non ci pensa proprio a perdere di vista il galantuomo che in cinque minuti è riuscito a mettere le mani addosso a un ragazzo di colore e a una donna. Somma di ammonizioni direi.
Alla fine sono dei ragazzi intervenuti ad andare a chiamare la polizia, per consentirmi di rimanere lì a non perdere di vista il controllore. E così ho modo di sentire anche i colleghi del controllore dire a questi ragazzi “tu non hai visto niente” con fare veramente intimidatorio.
All’arrivo della polizia, il controllore sostiene che io dica bugie, che io abbia interrotto la “controlleria”. Una scena tristissima. Con me che chiedo ai poliziotti come fare per denunciare immediatamente il soggetto in questione, visto che non li vedo redigere un verbale ma semplicemente prendere i documenti nel momento in cui sto dichiarando che questa persona ha messo le mani addosso a me e all’altro ragazzo. Una delle risposte è che le mie dichiarazioni hanno lo stesso valore di quelle del controllore il quale, a sua volta, sostiene che sia io ad averlo aggredito. Bah, certo, immagino che la signora ammazzata con un pugno all’Anagnina abbia fatto scuola ormai…”lei mi ha provocato”. Peccato che io abbia usato solo la forza della voce per allontanarlo da un ragazzo cui aveva già messo le mani addosso…e lui, invece, quella delle mani, addosso a due persone (e anche la signora risalita con me se l’è rischiata). Peccato che io abbia chiesto rispetto e mi sia vista spintonata da lui e offesa dai suoi colleghi che continuavano a dire che non capivo niente. E più dicevo loro che io capivo benissimo, che il loro è un lavoro stressante, ma da lì a mettere le mani addosso alla gente ne passa, più sentivo la loro rabbia crescere. Battute verso di me. Mi sono venuti addirittura a portare davanti un ragazzo, di evidente nazionalità straniera, sempre strattonandolo per il giubbotto (ovviamente)…dicendomi di chiedere io il documento a lui per vedere se riuscivo a farglielo tirare fuori…il documento ovviamente.
MA DOVE SIAMO????GLI FANNO UNA SCUOLA AI CONTROLLORI DELL’ATAC???E ricominciamo con la solita tiritera: lo so che non siete tutti così, gentili controllori ATAC, prendo abbastanza spesso mezzi pubblici per rendermene conto…ma quando avete colleghi così…CHE FATE???Nella frenesia collettiva, ricordo di avere visto nella squadra di controllori anche una ragazza…ma dopo un po’ non l’ho vista più…scappata?mandata via?Messa in minoranza? La versione finale al poliziotto da parte del controllore “Mano the Kid” è stata che io ho interrotto la “controlleria”. Immaginate che potere ho: immobilizzare, io da sola, 4/5 persone. In compenso, all’ennesima richiesta mia, davanti all’agente di polizia di conoscere almeno il numero di matricola del signore, è magicamente comparso da sotto il maglione il tesserino con il numero di matricola…ho segnato velocemente il numero…e per essere sicura ho chiesto me lo mostrasse una seconda volta…ma…Paganini non ripete…e il controllore pure.
Gli agenti di polizia intervenuti mi hanno spiegato che l’iter è che loro stasera depositeranno il verbale presso il commissariato di appartenenza (Villa Glori) e che da domani ho tempo per presentare querela, ben conscia che io possa ricevere contro-querela. Certo! e la riceverò anche da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Si, ne sono conscia, ma io di questi ufficiali dalle mani facili non so che farmene. Io voglio un Paese diverso. Una città diversa. Gente diversa. Io non voglio vedere alzare le mani su nessuno. E spero che i video della stazione Flaminio di oggi pomeriggio, lunedi 15 novembre fascia oraria 16,45/17,30 non abbiano strani incidenti…perchè spero si trovi qualcuno interessato a sapere cosa succede se si crede ancora nel rispetto della vita umana. Nell’essere umano.
Per cui domani, presenterò denuncia-querela alla Polizia e farò la segnalazione all’ATAC e direttamente al sindaco Alemanno…anzi la ritengo già fatta con questo post…copierò incollerò quanto ho scritto qui sull’accaduto…Non ho bisogno di cambiare una virgola. E se dovessero uscire altri testimoni VERI, non come la versione riassestata che stava proponendo alla polizia l’intera squadra di controllori…sanno dove trovarmi. Attraverso il blog. Ecco, credo di essermi calmata…ma…continuerò a non accettare questi episodi!…e neanche voi dovete accettarli!

E lo sconforto arriva. Eccome se arriva.

A volte arriva. Si, a volte arriva. Lo sconforto. Odio ammetterlo dallle pagine di questo blog, attraverso il quale cerco di spronare voi tutti ad alzare la testa, a ribellarci tutti insieme. Ma è giusto condividere. Nel bene e nel male.
E’ pur vero che lo sconforto passa, lasciando quella sana dose di rabbia che da il riavvio…però, fintanto che resta, occorre subirlo.
Stavolta lo sconforto è arrivato dopo l’ennesima incursione in Consiglio Comunale (oggi Assemblea Capitolina) a Roma, insieme ai lavoratori della Roma Multiservizi, la cui vicenda seguo da molto vicino.
Ne sono successe troppe per fare l’elenco, ma quello che mi ha sconfortato non è la lentezza con cui si lavori per la stabilizzazione definitiva di questi lavoratori su cui pendono diverse spade di Damocle. Ciò che mi ha sconfortata è assistere nuovamente allo squallido deserto e teatrino che si verifica nelle sedute del Consiglio comunale.
A volte mi chiedo come si regga il numero legale…se in aula ci sono 4 consiglieri della maggioranza e 8 dell’opposizione.
Ho assistito a scene divertenti nella loro tragicità: un consigliere dell’opposizione mettersi a fare da cane da guardia affinchè non partisse la “danza delle dita”, di quei pianisti che gradiscono fare il favore al collega di banco che si è andato a prendere (giustamente) il caffè o è passato a salutare Lotito seduto tra il pubblico. Che tristezza…
E la cosa più triste è stata aspettare, dopo aver fatto fare un variegato pellegrinaggio di consiglieri comunali presso gli uffici del Gabinetto e della Segreteria del Sindaco, per avere una data utile a far riprendere la trattativa sindacale sui suddetti lavoratori. Il tutto perchè…”i confederali non vogliono sedere al tavolo con voi”. “Echissenefrega” non ce lo mettiamo?!Evidentemente la tanto sbandierata unitarietà è finita all’atto della firma.
Ne prenderò atto. Alle sigle confederali non interessa ottimizzare i tempi perchè i lavoratori non stiano col fiato sospeso troppo a lungo…Prima o poi capirò cosa gli interessi realmente…
Ebbene, dicevo, è stato tristissimo, vedere che questo pellegrinaggio non ha prodotto alcun risultato se non la consapevolezza che l’ U.S.I./AIT e ReteComune sono due sigle fastidiose…ma lo sapevamo già, non è una novità. Non siamo tendenzialmente portati al compromesso che non agevoli i lavoratori…siamo un po’ controtendenza.
Ed è stato tristissimo, per l’ennesima volta, dover fronteggiare il funzionario della Questura, responsabile per il Campidoglio ed i Vigili Urbani nell’aula Giulio Cesare, a Consiglio concluso. Spiegare loro che declinavamo gentilmente l’invito ad uscire dall’aula perchè ancora in attesa di una data per la ripresa del tavolo di confronto.
Farli tremare alla sola idea che una dozzina di lavoratori si abbarbicasse alle, ormai comode, perchè rinnovate, poltrone dell’aula consiliare.
Tristissimo, perchè io sono consapevole che anche loro abbiano le famiglie da cui tornare. Famiglie in cui ci sono figli, con anche due lauree, a spasso o precari, sottopagati. E sono, inoltre, consapevole che non sanno quando gli pagheranno gli straordinari causati dalla nostra, imprevista, presenza.
Tristissimo dover comunicare al capogruppo PDL, on. Gramazio, che la sensazione collettiva sia che non si vogliano far rispettare gli impegni presi dal sindaco di Roma relativamente questo percorso di stabilizzazione. Tristissimo ottenere una data con uno schiocco di dita dopo aver enunciato il suddetto pensiero.
E si, la data, infatti, è arrivata proprio grazie all’on. Gramazio che, alle 20,30 si è esposto in prima persona per difendere la figura del Sindaco Alemanno.
Se Dio vuole…e i confederali pure, venerdi 12 alle 16 U.S.I./AIT e Rete Comune saliranno di nuovo in Campidoglio per cercare di difendere quei pochi diritti rimasti.

BUNGA BUNGA?…MA STÌ CAZZI!

Eh si, quanno ce vò, ce vò…si dice a Roma. E scusate il francesismo. A me del fatto che il nostro premier parli, pratichi, divulghi il “bunga, bunga” m’arimbarza, sempre per usare un’espressione gergale, tipica romana che vuole sottindere…che all’argomento non si sia minimamente interessati.
Quel che interessa me, oggi…è quello che dicono i giornali (anche quelli più inutili, di regime).
Volenti o nolenti non possono nascondere le scintille di questo paese, perchè si stanno moltiplicando.
Solo in Campania, il 30 ottobre, è successo di tutto: mentre a Napoli sfilavamo in un corteo pacifico per difendere la scuola pubblica, a Terzigno c’era un’altra manifestazione per difendere il territorio dalle discariche e a Giugliano, veniva caricato a colpi di manganello un presidio di cittadini che non volevano che camion sversassero rifiuti anche lì.
Ed io dovrei interessarmi dei gusti sessuali di un vecchio?! forse dovrebbe farlo la Chiesa, visto che la Santa Sede…si trova neanche a 3 chilometri da Palazzo Grazioli.
Così vicini eppure così lontani! Il Vaticano! così attento a difendere gli embrioni, ma distratto quando gli embrioni, diventati bambini, vengono violati dagli stessi preti, pedofili, che, magari, li hanno battezzati! E non venite a farmi la solita solfa che non sono tutti così. LO SO DA ME!…ma ai preti tocca la stessa punizione dei poliziotti: se tra di loro c’è una mela marcia…e non viene tolta dal cesto, cacciata dalle stesse mele buone…le altre marciranno. Se non fisicamente…nell’immagine. Nei miei anni di manifestazioni, di bravi poliziotti ne ho conosciuti tanti, ma non dimentico chi ha picchiato Stefano Cucchi, Aldo Bianzino, Federico Aldrovandi o chi ha sparato a Gabriele Sandri o a Carlo Giuliani come fosse in un videogioco in cui sei tu lo sceriffo. No, non posso dimenticare.
I poliziotti che conosco io, sono quelli che, oggi, restano a piedi perchè lo Stato, che sulla sicurezza ha puntato tutto, non gli da i soldi per far uscire le volanti.
Sono quelli che si portano da casa la carta per le fotocopie e usano computers del mesozoico per archiviare verbali e indagini. E vorrei tanto conoscere i coraggiosi che hanno voluto denunciare l’interferenza del Presidente del Consiglio che fa telefonare per rilasciare qualcuno…
E io dovrei interessarmi del Bunga bunga? No, mi dispiace. Non ci casco! Non mi mi distrarrete! Tutti i giorni entro in contatto con lavoratori, precari, disoccupati, disperati. Un giorno si e uno no, qualcuno mi parla di suicidio perchè non sa come campare la famiglia. E io dovrei interessarmi del Bunga Bunga!?SVEGLIA!!!bruciate i giornali che ci distraggono, spengete la televisione che vi rincoglionisce. Uscite!! scendete in piazza, partecipate alle assemblee di condominio, alle riunioni dei comitati di quartiere e ai dibattiti pubblici. Navigate in Rete. Lasciate quei poveracci della Casa del Grande Fratello da soli. Pensate che spettacolo: quelli escono dalla casa e non c’è nessuno ad aspettarli…siamo tutti in piazza a chiedere che ladri, mafiosi, assassini vadano a casa. A chiedere un nuovo Paese…Si, lo so…è un sogno…ma dipende da noi…Io ci provo tutti i giorni a realizzarlo. VOI?Io credo che noi, tutti insieme, possiamo ancora riprenderci questo Paese…facciamolo! Ricordatevi sempre quel che aveva detto Giuseppe Gatì…non smetterò mai di ripeterlo sul mio blog: “Questa è la mia terra e io la difendo. E tu?

Lettera aperta a Salvatore Borsellino

Caro Salvatore,
sono passati parecchi mesi da cui ti scrissi una lettera dettata dal cuore, per cui speravo di poter andare per il Natale 2009 ad attaccare messaggi all’albero di Paolo, in via D’Amelio insieme al Popolo delle Agende Rosse.
Torno a scriverti per un’altra speranza: quella di sentirti dire che le Agende Rosse sono vicino agli abitanti di Terzigno. Ho letto ora, dopo essermi sentita per telefono con lei, il blog di Roberta Lemma. Piango. Ma so che sono lacrime di rabbia e quando saranno finite tornerò il “PITT BULL” che anche tu conosci.
Mi hanno stupito delle frasi del post di Roberta, una su tutte:” Poi c’è la grande assente, la Giustizia. Non una Procura, non una comunicazione dall’antimafia, non un magistrato si è ancora pronunciato, anche solo per dare un consiglio, un incoraggiamento.”
Salvatore, noi siamo il Movimento che il 20 novembre scenderà in piazza, per difendere i magistrati che il proprio dovere lo compiono. Noi siamo il Movimento che crede ancora nella Giustizia. Aiutami a trovare quelle parole di incoraggiamento che servono a Terzigno ed ai suoi abitanti. Aiutami a trovare un motivo, uno solo, per cui non ho visto un politico (soprattutto dell’opposizione) scendere a parlare con gli abitanti e schierarsi con essi di fronte alle cariche della polizia. Aiutami a spiegare perchè dobbiamo lasciarci uccidere da imprenditori senza scrupoli e da amministratori locali e nazionali incapaci di rispettare il Dettato Costituzionale che vorrebbe il diritto alla salute per tutti. Perchè lo sto chiedendo a te? Perchè ho imparato a conoscere il mondo della Giustizia, attraverso il sacrificio di Paolo, tuo fratello, di Giovanni Falcone, e delle loro scorte, troppo spesso dimenticate.
Ho imparato grazie a te che esistono persone come Ingroia e Di Matteo e li ho potuti conoscere ed ascoltare dal vivo. Credo che nei nostri presidi per tutelare i magistrati coraggiosi, dovremo tenere alto il nome di Terzigno: perchè da Terzigno possiamo imparare che dobbiamo lottare per difendere il nostro Paese…nei nostri paesi. Tutti dobbiamo alzare la testa. Nelle nostre città, nei nostri quartieri, sui nostri posti di lavoro. Proprio come diceva Giuseppe Gatì: “Questa è la mia terra ed io la difendo. E TU?”.
Ti mando un abbraccio da Roma, una città solo apparentemente eterna. Anche qui ci sono tanti problemi, ma le rutilanti passerelle della Festa del Cinema…li fanno passare in secondo piano. Serenetta Monti, Agenda Rossa.

AUTUNNO CALDO??? ROVENTE!!!

Io me lo aspettavo l’autunno caldo…ma questo si presenta davvero rovente!ogni giorno,ogni santo giorno,si susseguono incontri,assemblee,presidi,manifestazioni e chi più ne ha più ne metta.Credo sia arrivato il momento per ognuno di noi,di fare la propria parte.Quale?non lo so.Ognuno deve capirlo da solo.Io,anni fa, per esempio, ho capito che mi sarei dovuta difendere da sola il posto di lavoro e servivano gli strumenti per farlo. E ho scoperto la realtà dell’USI/AIT, sindacato autorganizzato che vive sulle proprie forze e basta.Questa sigla,ogni giorno,con grande scorno delle sigle confederali,mi da la possibilità di mettere bocca in vicende disastrose e cercare vie d’uscita.E parlo di cosucce tipo sicurezza sul lavoro e blocchi di licenziamenti.Maturiamo successi più o meno grandi,in fondo,spesso lottiamo contro un doppio nemico:uno è la classe padronale, l’altro…queste realtà sindacali,oggigiorno,troppo supine alle logiche del compromesso. Sto dicendo queste cose,perchè mi sono resa conto…che manca qualcosa in questi percorsi di combattimento che si stanno avviando in diverse realtà, parallele. Manca l’INFORMAZIONE. O meglio, manca la possibilità di divulgare correttamente l’informazione, perchè siamo vincolati ad un sistema…comandato da un’unica persona. Abbiamo un solo canale comunicativo ed informativo ancora libero (ma non si sa per quanto…): la RETE. Difendiamola! Pubblico il comunicato stampa di un’iniziativa a cui tengo particolarmente.

Mercoledi 20 ottobre, a partire dalle ore 20.45, presso il “Sotto casa di Andrea” in via dei Reti, 25 a Roma si terra’ “LIBERO WEB IN LIBERO STATO”. No alla censura. Si alle regole. Difendiamo la Rete e chi la utilizza. Un incontro moderato da Piero Ricca, il blogger che denuncia quotidianamente gli attacchi alla libera informazione, che vedra’ la partecipazione del sen. Vincenzo Maria Vita (Vice Presidente della Commissione Cultura del Senato), Alessandro Gilioli (Giornalista de’ “L’Espresso” e blogger), Guido Scorza (Avvocato e giornalista), Gianfranco Mascia (Responsabile WEBDV, tv web Italia dei Valori), Francesca Fornario (Autrice satirica, giornalista de’L’Unita’), Claudio Messora (Blogger), Samanta di Persio (Scrittrice, autrice di “Le morti bianche” e “Ju tarramotu”), Helene Benedetti (Informare per Resistere), Giuseppe Giulietti (Portavoce di “Articolo 21”). Questo incontro nasce dal desiderio di Liberta’ scatenata (gruppo Facebook) di portare avanti un lavoro di informazione e divulgazione iniziato il 5 giugno 2010, quando, presso il Teatro Vittoria di Testaccio a Roma, ci fu un evento teso ad affrontare il tema della libertà dell’informazione, in collaborazione con il meetup “I Grilli del Pigneto” di Roma. Durante la serata, che fa seguito a due altri convegni “Libero web in Libero Stato”, svoltisi nei mesi scorsi a Milano e Firenze, verranno affrontati i temi relativi alla libertà di espressione e informazione sul web e discusse le linee guida per una bozza di possibili riforme, condivise con la comunità del web, per lo sviluppo e la diffusione della “democrazia digitale” in Italia. Per ulteriori informazioni, rivolgersi al 338/1738285 o 377/5078494 o scrivere a info@libertascatenata.it “.

Italia

Mentre in Afghanistan lasciamo morire altri quattro nostri ragazzi per una FINTA MISSIONE DI PACE. Mentre l’Europa ci bastona, per la seconda volta, per l’insicurezza sui posti di lavoro, perchè allegramente dimentichiamo il “coordinatore obbligatorio” nei cantieri con più imprese ( http://www.edilportale.com/news/2010/10/normativa/sicurezza-sul-lavoro-coordinatore-sempre-obbligatorio-nei-cantieri-con-pi%C3%B9-imprese_20221_15.html). Mentre sui giornali italiani impazzano i gossip di questo o quel politico, di dossier di case, di corna, di escort… Nelle città si rischia la vita tutti i giorni. Milano: tassista investe cane, scende si scusa, viene picchiato selvaggiamente e ora sta tra la vita e la morte. Roma: capolinea Metro dell’Anagnina. In fila, una donna, un battibecco e in stazione prende un cazzotto che la fa a finire a terra, batte la testa e va in coma. Ecco, poche righe, tanta violenza. Di tutti i tipi. Dalla guerra mascherata da missione di pace al vivere quotidiano alla fermata della Metro. Morire in Afghanistan non può capitare a tutti. Non abbiamo scelto tutti di fare il militare. Ma chi lo ha scelto, lo ha fatto consapevole dell’Art.11 della nostra Costituzione che, se la memoria non mi inganna…ancora non sono riusciti a cambiare. E, quindi, secondo l’articolo 11 non sarebebro dovuti morire neanche quegli alpini. Secondo l’art. 11 non dovremmo neanche pensare di armare con le bombe i nostri ricognitori! E chi se ne frega se la NATO è d’accordo con La Russa! Bene hanno fatto i parenti a gridargli contro. Troppo poco! Quanti altri ragazzi morti in GUERRA ci serviranno prima di convincerci che la guerra è SEMPRE sbagliata?! Sappiamo tutti che, più del senso patriottico…possono i soldi che vengono dati per le missioni all’estero. E se abbassassimo questi importi?Sarebbero altrettanti i ragazzi ad andare a rischiare la vita? E la guerra cittadina? quella quotidiana? Perchè le nostre forze dell’ordine, tutte, sono così sottopagate? In fin dei conti gli episodi degli ultimi giorni dimostrano che la tanto pubblicizzata “sicurezza” su cui si sono costruite due campagne elettorali non c’è. FORSE PERCHè SI FINANZIANO LE MISSIONI ALL’ESTERO INVECE DELLA VITA QUOTIDIANA? Eppure, siamo in guerra. Sempre. Qui. A casa nostra. Siamo in guerra quando andiamo al lavoro e non ci sono le tutele e vogliono scipparci tutti i diritti. Siamo in guerra quando si va a prendere l’autobus e ci tirano un cazzotto come se fosse la cosa più normale per rispondere ad un battibecco. Siamo in guerra quando siamo alla guida e si rischia la vita per un parcheggio come per aver investito qualcuno o un cane. E il cane, per i proprietari dei cani, è come un figlio. E io lo so. Non ci si ricorda più che ci sono leggi da rispettare…Ma…E’ normale non ricordare che esistano le leggi in un Paese in cui chi ti governa le ignora tutti i giorni. Se in Parlamento siedono mafiosi e corrotti, come può il cittadino semplice ricordare le proprie legg?!. Prima fra tutte quella del rispetto per la vita?Che amarezza…ribelliamoci tutti insieme. Guardiamo i nostri figli, i nostri bambini: è davvero questo il mondo che vogliamo per loro?IO NO!e finchè avrò forza e fiato sarò in prima linea contro tutte le ingiustizie e gli orrori di questa società. Spero che diventeremo sempre di più. E presto. Intanto, mi torverete in piazza il 16, accanto alla FIOM, pur essendo di altro sindacato. Autorganizzato.