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Il dovere di un padre

Andando al lavoro oggi, ho visto attaccare manifesti del sindaco Alemanno che dicevano quanto segue: “Regina Elena: un ospedale restituito alla città”. Ma va?
Non direi, visto che quando ospedale lo era davvero è stato chiuso per preparare insediamenti di uffici amministrativi o altro.
Settembre a Roma è iniziato con lo sgombero del Regina Elena, ospedale chiuso nel 2001, abbandonato a se stesso fino al 2007 quando fu occupato da 200 famiglie.
Personalmente avevo ben visto l’occupazione dei comitati dei senza casa: almeno hanno vigilato sulla struttura, monitorato le apparecchiature abbandonate, tenuto sotto controllo le cartelle cliniche dimenticate con i dati di noi cittadini.
Soprattutto avevo ben visto il recupero: quel che non si dice di queste “occupazioni abusive” è che vengono occupati edifici pubblici in totale abbandono e recuperati piano piano dagli occupanti, che non hanno casa per i ben noti problemi dell’emergenza abitativa che affliggono tutta Italia, Roma in particolare.
A riguardo, infatti, ricordo quanto disse Andrea Alzetta: era giugno 2007 e lui era portavoce di Action il movimento che aveva occupato la palazzina ed oggi consigliere comunale a Roma.
Io persevero nel credere che siamo in uno Stato di diritto, però mi rendo conto della disperazione che un padre di famiglia prova nel non poter dare un tetto ai propri figli, e che questo padre si chieda dove finisca il diritto, calpestato, del cittadino e dove inizi il dovere del padre. La domanda è sempre la stessa: lo Stato dov’è, visto che ora gli sgomberati del Regina Elena sono stati “ammucchiati” (vedi pag 17 di E-Polis Roma di oggi) in un residence dove hanno acqua tiepida e bagni in comune?

Al fuoco!

Ieri mattina ho letto su E-Polis, edizione di Roma, la splendida possibilità di assistere alle prove aperte del concertone previsto per oggi che Lorin Maazel avrebbe tenuto alla presenza delle più alte cariche dello Stato.
Adoro la musica classica e adoro Lorin Maazel, per cui mi sono fiondata. Alle 20.00 ero in fila con centinaia di persone. Alle 20.50 le gentili signorine dell’accoglienza hanno fatto dirigere gli spettatori, melomani, alle poltrone della platea. La galleria sarebbe stata aperta solo dopo aver riempito la platea. E così è avvenuto. Una sala da 2800 persone è stata colmata da persone che non vedevano l’ora di ascoltare Lorin Maazel.
La Presidente della Compagnia per la Musica in Roma ha presentato l’iniziativa “per celebrare il valore della pace, in una data che è ormai entrata nella memoria collettiva”: la tragedia delle Twin Towers.
Ebbene, mentre ero rapita dall’estasi collettiva mi è venuto in mente che per tutta la durata della fila, l’ingresso in sala, i preparativi, l’inizio, in tutto avrò visto solo 2 vigili del fuoco. E allora mi sono allarmata!
E’ da maggio che sollecito il Sindaco di Roma riguardo la sospensione del servizio Antincendio all’interno dell’Auditorium. Decisione unilaterale per la quale, come sindacato, abbiamo chiesto l’intervento di tutti gli organismi preposti. Tanto che tre consiglieri comunali (Gemma Azuni, Andrea Alzetta e Paolo Masini) hanno presentato un’interrogazione urgente, a cui non c’è ancora risposta… e meno male che era urgente!
Ieri sono uscita nella pausa che Lorin Maazel ha effettuato tra il secondo e il terzo movimento della Nona sinfonia di Beethoven. Stavo morendo di caldo. Ho fatto un giretto prima di andarmene e non ho visto altri Vigili del Fuoco rispetto a quelli visti inizialmente e che, comunque, si erano diretti verso un’altra sala (Sinopoli, che ospita 1200 persone) dove iniziava il Festival del Flamenco.
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma quanti Vigili del Fuoco sono stati chiamati a vigilare su degli eventi pubblici a cui assistono intorno alle 2000 persone (solo di visitatori) in una sera sola?
Vorrei leggeste tutti nella lettera aperta al Sindaco di Roma, per capire meglio la situazione: il Parco della Musica è una meravigliosa struttura che ospita quotidianamente centinaia di persone che, fino ad aprile di quest’anno, potevano contare sulla presenza h24 di un servizio antincendio pagato dai cittadini stessi (poichè “Musica per Roma”, la Fondazione che gestisce tutto, ha copertura finanziaria del Comune di Roma per il 95% e dalla Camera di Commercio per il restante 5%).
Leggete anhe l’interrogazione promossa dai Consiglieri Comunali: chiedono puntualmente cosa stia succedendo, senza ottenere risposta.
Vi lascio con una certezza: per ora la domanda di quanti Vigili del Fuoco siano stati chiamati per l’evento di ieri sera la metto qui, sul mio blog, ma formalizzerò la stessa richiesta al Comando Provinciale dei VV.FF. di Roma, presentando, contestualmente, denuncia dell’accaduto all’Ispettorato del Ministero del Lavoro… tanto mi conoscono già!
Ho già dato tanto per quel che concerne la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, non amo le morti bianche: le combatto da sempre.