Archivi tag: Palestina

Appello a Erri De Luca: io sto con Elena Trimarchi…e tu?

Ho potuto leggere su “L’Espresso” on line quanto accaduto ad Elena Trimarchi per aver posto una semplice domanda su Facebook, su un post di Erri De Luca . Intanto che, sicuramente, pensate a chi sia Elena Trimarchi…io vi metto il virgolettato del testo di Erri De Luca su cui Elena ha OSATO esprimere la propria opinione:”Trovo scritto da qualche parte che la Palestina sta sotto occupazione da 70 anni. Perché solo 70? Era occupata prima dagli Inglesi , prima ancora dalla Giordania, prima ancora dall’Impero Ottomano. La Palestina e’ sempre stata una regione occupata. Mettere a fuoco solo i recenti decenni manifesta una volontà di omissione. Si è sionisti perché si ammette l’evidenza storica dello Stato di Israele? Chi si augura la sua cancellazione e’ partigiano di uno sterminio su scala di massa. In quella regione occorrono due Stati ben divisi, non zero Stati e al loro posto il deserto. A qualcuno piace che ragazzini palestinesi vadano a farsi uccidere per accoltellare vecchietti ebrei? Evidentemente si. Non appartengo alla categoria. Non riconosco volontà di riscatto nell’agguato da marciapiede di un minorenne, solo uno spreco di quella vita presa e buttata alle ortiche. Infine oggi nel Mediterraneo la situazione di quei territori non è l’argomento principale all’ordine del giorno. Oggi il Mediterraneo e’ scosso dagli sviluppi in Siria, con le emigrazioni di milioni di profughi,in Libia con la presenza dello Stato Islamico, in Turchia con le recenti elezioni a effetto dittatoriale e immediata ripresa della guerra civile con i Curdi. Il primato che qualcuno vuole assegnare alla questione palestinese serve a distogliere l’attenzione dalle urgenze che più determinano il futuro prossimo”. Testo degno di attenzione …e di profonde riflessioni…Ed Elena, da persona attenta qual è, ha espresso, con una domanda, le proprie. E così ha scritto:”Scusi, a lei piace che i ragazzini israeliani siano costretti a fare il servizio militare e forse anche a picchiare, arrestare e qualche volta uccidere quei bambini palestinesi?”. Ai più potrà sembrare chiaro che non c’è nulla di offensivo in una domanda di questo tipo, anzi…evidenzia due grandi tragedie: la prima che, nel mondo, ci siano dei bambini costretti alla leva OBBLIGATORIA e la seconda…diretta conseguenza della prima…che gli stessi (parliamo di Israele nello specifico)  poi diventino gli assassini di bambini Palestinesi che hanno la sola colpa di essere nati Palestinesi. Eppure a qualcuno (prima di leggere alcune rivelazioni tra i commenti, si ipotizzava lo stesso De Luca, visto che Elena è stata bannata dalla sua pagina) è sembrata talmente offensiva da far segnalare quanto scritto da Elena a Facebook che le ha bloccato il profilo per 24 ore. E qui arriviamo a chi sia Elena Trimarchi. Elena è una persona che, DA SEMPRE, principalmente proprio attraverso Facebook, si fa promotrice di battaglie a difesa dei diritti civili…umani…Ci mette sempre la faccia e il proprio nome e cognome. Ed io, che la conosco bene, mi sono ritrovata a leggere dei commenti sull’articolo de L’Espresso a dir poco deliranti. Definivano l’articolo “imbarazzante”. C’è chi è arrivato a chiedere di “cancellare questo articolo che già riporta dal titolo un’informazione falsa per stessa ammissione dell’autrice (vedi i commenti)”. Questi sarebbero gli ammiratori di Erri De Luca il “paladino”della difesa della “Parola contraria” (il suo pamphlet acquistabile in tutte le librerie)? E dov’è lo stesso Erri De Luca che consente questo accada sulla sua pagina pubblica, dove, peraltro, sono rimasti dei commenti dove gli si da del “vecchio sclerotico”?…rimasti lì…forse perchè non giudicati offensivi (mica sono antisemiti!) dalla ufficiale segnalatrice (questo si, per sua stessa ammissione tra i commenti sulla pagina dell’Espresso, tant’è che ho potuto fare lo screenshot). Ufficiale segnalatrice che, però, è anche cofondatrice, assieme a Erri De Luca, della “Fondazione Erri De Luca” che “…persegue finalità di solidarietà sociale avvalendosi di diversi strumenti comunicativi abbinati alle diverse discipline artistiche”. La signora Paola Bisson. E’ lei l’autrice del commento in cui ha ammesso di aver segnalato il commento di Elena Trimarchi a Facebook, il quale, attraverso quella strana policy aziendale che lo contraddistigue e fa si che rimangano commenti RAZZISTISSIMI o aperte pagine contro cani e bambini…ha, evidentemente, accolto la segnalazione della signora Bisson. Vorrei ricordare a chi sta leggendo che Elena in queste settimane ha dovuto aprire on line un crow founding che le consenta di essere operata all’estero visto che in Italia non si trova nessuno disponibile a sanare danni di altri colleghi (Italiani): tra le tante battaglie in cui Elena ha messo la faccia, infatti, possiamo trovare la denuncia che ha promosso verso l’ospedale San Camillo dove è stata operata . Ed io credo che bloccare Facebook ad una persona come Elena, anche “solo” per 24 ore…equivalga a se avessero condannato Erri De Luca per le sue esternazioni sulla TAV. Ovvero lo ritengo un danno enorme. Ed è per questo motivo che ho deciso di scrivere queste righe a sostegno di Elena, un’amica che ha tanto da insegnare a tutti noi. Non è famosa come Erri De Luca e, conoscendola, non le interessa neanche diventarlo. Queste righe le indirizzo direttamente ad Erri De Luca, consapevole che non sarò degna di ricevere una sua risposta…e, anzi, probabilmente riceverò gli insulti da parte delle stesse persone che hanno insultato Elena…Ma io sto con Elena…e tu? Tu, caro Erri De Luca, non trovi indegno che sulla pagina che porta il tuo nome vengano bannate persone per avere espresso la propria opinione? e non trovi ancora più indegno che chi fa tabula rasa sia quella stessa signora Bisson con la quale condividi la nascita della “Fondazione Erri De Luca”? Io si e mi piacerebbe davvero tanto sentire la tua, VERA, opinione su quanto accaduto. Sono rammaricata solo dal fatto che “L’Espresso”, mentre scrivevo queste righe, ha rimosso l’articolo scusandosi persino con Erri De Luca…senza approfondire, evidentemente, la stretta relazione tra chi ha confessato apertamente di aver segnalato il post di Elena Trimarchi e lo stesso Erri De Luca…Peccato! Un’occasione persa per dare voce ai più deboli… Chiudo ricordando a tutti…che possiamo sostenere Elena nella sua battaglia personale e nelle tante battaglie che lei intraprende per tutti noi! Non giratevi dall’altra parte!
P.S. sono le 9.25 del 12/11/2015 e per dovere di cronaca vi segnalo che, ieri, a metà pomeriggio, Alessandro Gilioli mi “taggava” in un post su Facebook per mettermi a conoscenza degli aggiornamenti con queste parole:”Un link dovuto a diverse person Elena Trimarchi,Serenetta Monti e anche Erri De Luca, perché no. “. Il link cui si riferisce è l’aggiornamento effettuato dall’Espresso su questa situazione, con relativa RI PUBBLICAZIONE della lettera inviata da Elena Trimarchi. Ringrazio ufficialmente Alessandro Gilioli e L’Espresso, per aver ridato voce ai più deboli! Tanto vi era dovuto per dovere di cronaca.

Sindaco…vogliamo pensare ai lavoratori della Multiservizi?

Il 23 giugno a Roma è successa una cosa vergognosa, di cui non ho trovato traccia sui quotidiani: il Consiglio Comunale che discuteva la delibera 35 si è tenuto a porte chiuse. MA NON SOLO! oltre ad essere “inibito” (questo il termine preciso utilizzato dal funzionario della Questura che cercava di spiegarmi cosa stesse accadendo) dal Presidente Pomarici , l’accesso all’aula consiliare…la piazza del Campidoglio…è stata “inibita” ai cittadini tutti. Un Campidoglio blindato, un sindaco arroccato, non sono un segnale di trasparenza e democrazia. Era già successo, nel 2008: sono partite le denunce. Spero qualcun’altro denunci anche ora…oltre me…
Altre scene graziose, ho potuto vedere dalla transenna alla base dell’ingresso di Sisto IV, quello che fa accedere all’interno del palazzo…che mi fanno ridire con forza: IN PIAZZA CI SI DEVE STARE PER CAPIRE LE DINAMICHE. Raccontate non rendono mai abbastanza…Fatto sta che sono riuscita ad entrare in delegazione all’incontro con l’assessore al Bilancio, LAMANDA grazie all’ospitalità CGIL…unica autorizzata a salire…Ho potuto rappresentare l’urgenza della situazione dei lavoratori Multiservizi, un’altra volta sotto licenziamento con scadenza il 30 giugno p.v. Ho invocato la necessità di convocare SUBITO un tavolo unitario, alla luce della convocazione prevista solo con le sigle confederali per il giorno successivo, 24 giugno, in Campidoglio. Ovviamente l’assessore ha recepito il documento con la richiesta…ma non poteva prendere “decisioni su due piedi”. Mah!?
Con i lavoratori, ci siamo, quindi, dati appuntamento per il giorno successivo in prossimità dell’orario dell’incontro cui avrebbero partecipato solo le sigle confederali…che non era stato esteso alle altre due sigle sindacali firmatarie dell’accordo del 29 settembre 2010, la cui cronaca trovate a partire da qui . Il caso ha voluto che il sindaco Alemanno avesse un incontro con i giornalisti per proporre il proprio aiuto per aiutare trattative per liberare Gilal Shalit Ho pensato di consegnargli a mano le richieste dei lavoratori…ormai non si stupisce più dei miei blitz, però…non da soddisfazione. Il video che posto descrive l’accaduto…MI HA SCAMBIATO PER I COBAS!…E’ un po’ confuso…però ha anche detto..:”sono gli altri sindacati a non volervi…”. Io non lo so…so solo che le convocazioni partono dal Palazzo…non dalle strutture confederali…E, nonostante la scadenza, imminente, del 30 all’USI e a Rete Comune convocazione non è pervenuta nonostante la disponibilità ata anceh per incontri di sabato e di domenica. PS. Grazie a chi mi ha recapitato il video.

Gli indifferenti…possono restare umani?

Di gente ne conosco tanta e di tutti i tipi. E sono davvero contenta di questo. Ciò che mi rattrista, però, è che ci siano davvero tante, troppe, persone…che ragionino in termini riduttivi…cercherò di spiegarmi meglio. Partiamo dalla consapevolezza che questo è un momento storico disatroso e disastrato per il nostro Paese. Disoccupazione ai massimi storici, credibilità internazionale ai minimi storici. Politiche tese a far crescere la solidarietà, i servizi sociali, la cultura, i posti di lavoro…inesistenti, fanno si che le persone, i cittadini siano concentrati e raggomitolati su loro stessi…per cercare di arrivare a fine mese. A volte per cercare di mettere insieme il pranzo con la cena. E se parli di “questione palestinese”…ti succede anche di sentire il barista che dice “ma che manifestazione era quella di ieri?”. E io rispondo:” la manifestazione a sostegno per la Freedom Flotilla, il convoglio umanitario con navi provenienti da tutto il mondo che porta aiuti e vuole rompere l’assedio di Gaza”. Risposta: “AH!…ma non è meglio che pensiamo a risolvere prima tutto quello che succede da noi e poi aiutiamo gli altri?”. Oppure, se ti capita la possibilità di andare ad appuntamenti come la presentazione di un libro sui gatti all’interno del gattile di Piramide, di domenica, ti senti dire:”ma come ti va? già fai un sacco di cose, mò pure la domenica e poi per gli animali?! pensa prima agli esseri umani!”. E poi aspettate…ci son le lagnanze di settore…:”ma scusa, tu non lavori per una società del Comune?” e io: “si”. “Ma, allora perchè scioperi per i dipendenti della Fiat, o delle cooperative sociali? non è meglio che risolvi prima i problemi della tua azienda?”. Le migliori sono quelle sugli immigrati:”Ma ti pare a te che io non possa avere una casa popolare, perchè prima vengono favoriti gli extracomunitari? o mì fijo nun po’ entrà all’asilo perchè me devono passà avanti questi?”. Ecco…ammetto che sto diventando intollerante, ma con i miei concittadini, con i miei conterranei. Io sono stufa di luoghi comuni che altro non sono che un modo per nascondere la propria indifferenza di fronte alle situazioni drammatiche che ci circondano. Altro non sono che un modo per mascherare i propri, meschini, egoismi, la sindrome Nimby , di cui l’italiano medio soffre. Come si fa a non capire che ciò che accade accanto a noi…può succedere direttamente a noi ?! Oggi è la Palestina occupata…e domani? domani ci farebbe piacere, se, nella stessa situazione, altri Paesi pensassero esclusivamente ai propri interessi, invece che rivolgere la loro attenzione solidale a quanto accade qui?! già ora, io sento l’assenza dei caschi blu in questo, nostro, devastato e maltratatto Paese! figuriamoci se mi trovassi nella stessa situazione dei Palestinesi. Io credo…che siamo ai massimi livelli di indifferenza della storia di Italia. E quando vedo chi è ancora in grado di indignarsi, di ribellarsi…mi conforta poter dire…che…la speranza è l’ultima a morire! Giusto per riflettere un po’ su quel che ho scritto…vi lascio con parole molto più autorevoli e significative…di Antonio Gramsci: era il 1917 e lui, così, parlava degli “INDIFFERENTI”…

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

Ghaza Freedom March

Il 19 dicembre si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della Ghaza Freedom March.
A prescindere da qualsiasi cosa si pensi su israeliani e palestinesi, ci dovremmo fermare tutti a pensare a che senso abbia martorizzare ancora delle popolazioni civili.
Non aggiungo molto, ritengo semplicemente importanti tutte quelle iniziative umanitarie che, coraggiosamente, cercano di portare aiuto nonostante tutto, nonostante i silenzi del governo egiziano che dovrebbe rendersi disponibile all’ingresso delle delegazioni provenienti da diverse parti del mondo per questa Freedom March.

Nel primo pomeriggio di domani, il Forum Palestina incontrerà l’ambasciata egiziana in Italia. Come certamente saprete, a tutt’oggi l’Egitto non ha autorizzato l’ingresso dei volontari della Gaza Freedom March nella Striscia di Gaza, per cui è importante effettuare tutte le forme di pressione possibili. Qui sotto, trovate una bozza di lettera – che potete adattare come meglio credete – da inviare via mail a ambegitto@yahoo.com. Se preferite telefonare, i numeri sono 0644234764, 068440191, 0684241896. I n. di fax sono 068554424 e 0685301175. Coinvolgete amici, parenti, rappresentanti istituzionali come consiglieri regionali, provinciali, comunali, insomma chi vi pare.

Invia la mail a S.E. l’Ambasciatore della Repubblica Araba d’Egitto in Italia

    Il tuo nome (richiesto)

    La tua email (richiesto)

    Oggetto: Gaza Freedom March

    “Eccellenza,
    mi rivolgo a Lei per chiederLe di informare il suo Governo che, in quanto cittadino italiano, mi auguro voglia consentire l’ingresso nella Striscia di Gaza ai miei concittadini ed a tutti i partecipanti alla Gaza Freedom March. L’opinione pubblica del nostro Paese è profondamente turbata per l’assedio imposto ad un milione e mezzo di Palestinesi di Gaza, vittime delle continue aggressioni israeliane e di un embargo internazionale che riduce alla disperazione centinaia di migliaia di innocenti.
    Ad un anno dalla criminale operazione “Piombo fuso”, alla luce del Rapporto Goldstone e della recentissima denuncia sull’utilizzo da parte di Israele di armi proibite dal Diritto Internazionale, volontari da tutto il mondo si recheranno nella Striscia di Gaza per portare solidarietà. In nome dei rapporti di amicizia e fratellanza che intercorrono fra il popolo egiziano e quello italiano, testimoniati anche dal nostro grande interesse verso il turismo nel Suo Paese, Le chiedo di trasmettere al Suo governo la mai richiesta di consentire l’accesso dei miei connazionali e di tutti i volontari della Gaza Freedom March nella Striscia di Gaza.
    Distinti saluti.”