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C’è tanto altro

In una giornata come questa (a Roma c’è un sole meraviglioso) in cui Il Fatto Quotidiano ha pubblicato dettagli piccanti dei resoconti della D’Addario…io ho vomitato.
Sono cresciuta in mezzo a pittori, poeti e critici teatrali perchè i miei genitori erano anch’essi artisti. Mio padre diplomato all’Accademia di Belle Arti di Liegi e mia mamma allieva di Turcato. E, forse, ho una visione della vita particolare. Il nudo dentro casa mia era vissuto come un’espressione della natura esattamente come un mazzo di fiori. Non sono mai stata una bacchettona ed ho sempre rispettato le scelte sessuali di tutti.
Ma in questa settimana le mie libere associazioni mentali sono state messe a dura prova da una serie di accadimenti. E il resoconto dettagliato della D’Addario è stata solo la ciliegina sulla torta. Ho paura di chiudermi e di guardare il mondo con altri occhi. E non voglio. Io vorrei lasciare qualcosa di bello alle mie nipoti, per ora non ho figli, quindi lavoro per quelli degli altri… ma quello che è successo in questi giorni fa vacillare le mie certezze.
Voglio dire due parole di solidarietà a Brenda. La voglio salutare perchè non meritava la fine che ha fatto. Nessuno lo merita!
Brenda è entrata prepotentemente nella vita quotidiana di ognuno di noi a causa alla vicenda Marrazzo. E tutti a commentare le pruderies di Marrazzo e di “tutti quelli come lui, che “perchè andranno a trans?” “…ma che c’hanno stì trans?”.
Avessi sentito qualcuno parlare dell’altra faccia della medaglia: la vita dei trans. Credo lo abbia fatto, tanto per cambiare, solo IL FATTO.
Eppure loro SONO! ESISTONO! Spesso vivono accanto a noi e fanno la spesa con noi, ma sempre tutti pronti a prenderli in giro.
Io ricordo che ero piccola, quando un’antesignana di loro “lavorava” nel mio quartiere e in virtù dell’approccio famigliare alla vita, ricordo mia mamma venire consultata da MIMMO, detto Paolina, per la ricetta dell’arrosto.
Mia madre era una persona splendida. Parlava con tutti. Sempre. Temo di aver preso da lei il mio scilinguagnolo.
Ma ricordo anche il resto del quartiere, so quanta gente rideva quando passava “Paolina”. Io non sarò mai così. Per me esistono solo persone. Non esistono uomini, donne, gay, lesbiche, trans… ma PERSONE!
E come tali vanno rispettate. Abbiamo tutti pari dignità, anche se qualcuno spesso lo dimentica.
Voglio salutare Brenda con il video di oggi. “TAKE THIS WALTZ” di Leonard Cohen. Canzone elaborata da una poesia tradotta in inglese di Federico Garcia Lorca. Lo faccio per restituire un po’ di poesia a queste nostre vite massacrate dagli eventi quotidiani. Voglio che le miei nipotine conoscano altro oltre le pruderies di Marrazzo e i dettagli delle notti di Berlusconi/D’Addario. C’è tanto altro e io combatto per quello.

E io pago

Sul caso Marrazzo ho poco da dire: non me ne frega niente di quello che fanno le persone nel privato. Mi interessa se quello che fanno nel privato condiziona il loro incarico pubblico, quindi me.
Dalle ricostruzioni che girano in Rete e sui giornali, il presidente della Regione Lazio si sarebbe recato con l’auto di servizio, pagata coi soldi dei laziali, ad un incontro privato. Non avrebbe denunciato la tentata estorsione. Avrebbe mentito, inizialmente, all’opinione pubblica tentando di far passare come “bufala” il video che sarebbe l’oggetto del ricatto ai suoi danni. Tentata estorsione che sarebbe opera di quattro Carabinieri.
Chi ricopre incarichi pubblici già gode di molti privilegi. Abusarne, come utilizzare l’auto di servizio per affari privati, è un insulto alla miseria, uno sfregio, specialmente di questi tempi. Oltre che un furto.
Per un pubblico ufficiale, tentare un’estorsione a chicchessia utilizzando materiale raccolto durante il servizio è una vergogna. Non denunciare la tentata estorsione, staccando assegni all’estorsore – se è vero quello che dice la stampa – è altrettanto vergognoso. Marrazzo ha ceduto al ricatto. Quindi – sempre che siano veritiere le ricostruzioni – , primo era ricattabile; secondo non ha ottemperato a un dovere civile, prima che derivante dal suo ruolo, di denunciare i ricattatori. E ha mentito.
Lo scandalo è questo, non la vita privata di Marrazzo. La gente non ce la fa più, non arriva a fine mese, non riesce a prenotare una visita in ospedale, viene avvelenata a causa della scellerata NON gestione dei rifiuti. Lo scandalo è che a causa del comportamento di questi quattro Carabinieri e del Presidente Marrazzo, la Regione non potrà affrontare seriamente questi problemi. E io pago.