Tutti gli articoli di Serenetta Monti

Ghaza Freedom March

Il 19 dicembre si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della Ghaza Freedom March.
A prescindere da qualsiasi cosa si pensi su israeliani e palestinesi, ci dovremmo fermare tutti a pensare a che senso abbia martorizzare ancora delle popolazioni civili.
Non aggiungo molto, ritengo semplicemente importanti tutte quelle iniziative umanitarie che, coraggiosamente, cercano di portare aiuto nonostante tutto, nonostante i silenzi del governo egiziano che dovrebbe rendersi disponibile all’ingresso delle delegazioni provenienti da diverse parti del mondo per questa Freedom March.

Nel primo pomeriggio di domani, il Forum Palestina incontrerà l’ambasciata egiziana in Italia. Come certamente saprete, a tutt’oggi l’Egitto non ha autorizzato l’ingresso dei volontari della Gaza Freedom March nella Striscia di Gaza, per cui è importante effettuare tutte le forme di pressione possibili. Qui sotto, trovate una bozza di lettera – che potete adattare come meglio credete – da inviare via mail a ambegitto@yahoo.com. Se preferite telefonare, i numeri sono 0644234764, 068440191, 0684241896. I n. di fax sono 068554424 e 0685301175. Coinvolgete amici, parenti, rappresentanti istituzionali come consiglieri regionali, provinciali, comunali, insomma chi vi pare.

Invia la mail a S.E. l’Ambasciatore della Repubblica Araba d’Egitto in Italia

    Il tuo nome (richiesto)

    La tua email (richiesto)

    Oggetto: Gaza Freedom March

    “Eccellenza,
    mi rivolgo a Lei per chiederLe di informare il suo Governo che, in quanto cittadino italiano, mi auguro voglia consentire l’ingresso nella Striscia di Gaza ai miei concittadini ed a tutti i partecipanti alla Gaza Freedom March. L’opinione pubblica del nostro Paese è profondamente turbata per l’assedio imposto ad un milione e mezzo di Palestinesi di Gaza, vittime delle continue aggressioni israeliane e di un embargo internazionale che riduce alla disperazione centinaia di migliaia di innocenti.
    Ad un anno dalla criminale operazione “Piombo fuso”, alla luce del Rapporto Goldstone e della recentissima denuncia sull’utilizzo da parte di Israele di armi proibite dal Diritto Internazionale, volontari da tutto il mondo si recheranno nella Striscia di Gaza per portare solidarietà. In nome dei rapporti di amicizia e fratellanza che intercorrono fra il popolo egiziano e quello italiano, testimoniati anche dal nostro grande interesse verso il turismo nel Suo Paese, Le chiedo di trasmettere al Suo governo la mai richiesta di consentire l’accesso dei miei connazionali e di tutti i volontari della Gaza Freedom March nella Striscia di Gaza.
    Distinti saluti.”

    Corsi e ricorsi…

    Fino a due anni fa non avrei mai pensato di ritrovarmi dietro uno striscione con nomi importanti come quelli di Salvatore Borsellino o Sonia Alfano o Gioacchino Genchi. Eppure è successo. Importanti non per la fama, ma per il ruolo. L’iperbole della mia vita mi ha portato accanto a loro nella battaglia più importante: quella contro la mafia.
    Le mie battaglie per il mondo del lavoro avevano solo sfiorato il mondo del pizzo, quando nel ’97/’98 conobbi i miei colleghi LSU (lavoratori socialmente utili) del sud, che versavano l’obolo anche solo per rientare nelle selezioni.
    Ovviamente una volta entrati – era una forma di ringraziamento per chi li aveva aiutati – versare una quota del già miserrimo sussidio INPS. Ma si sa, la vita è strana e fino a che non si arriva al capolinea non si capisce perchè certe cose ci siano accadute. Con gli anni sono diventata fatalista, mi lascio andare al caso: cerco di non farmi scalfire da tutto ciò che mi accade e procedo, tenacemente, verso gli obiettivi prefissati.
    Non sempre mi riesce di rimanere tranquilla, ma mi applico. Oggi, dico questo perchè mi è capitato sotto gli occhi un interessante post sul sito dell’Associazione Caponnetto riguardante dei manifesti affissi per Roma dalla sigla “CUORE AZZURRO”. A voi la lettura e le considerazioni. Io, di mio, aggiungo solo questo e lo “strano caso” di Fondi, quando il ministro Maroni ne propose lo scioglimento a seguito della relazione del prefetto Frattasi ed il presidente del consiglio disse che, praticamente, non serviva “non essendoci nessun avviso di garanzia…”
    Mi chiedo come si debba praticare nella realtà, e non solo sui manifesti, la lotta alla mafia…

    Il “violento” Popolo dell Agende Rosse

    Come già detto, il 12 dicembre, a Palermo ho partecipato all’incontro che ha radunato le “Agende rosse” per il Natale intorno all’albero di via D’Amelio, per ribadire che “Paolo vive”. Un momento di raccoglimento, in cui anche il più laico ha ascoltato le parole che Francesco Cappello ha voluto dedicare a Paolo, ad Agostino, a Claudio, ad Emanuela, a Walter, a Vincenzo. Poco tempo fa, invece, a Pescara un gruppo di Resistenti delle “Agende rosse” contestava la presenza al “Premio Borsellino” di Gasparri.
    In quell’occasione, Leo Nodari, organizzatore del Premio, subì un’aggressione, attribuita gentilmente alle “Agende rosse” contestanti. Peccato che le Agende Rrosse stavano fuori, lasciate lì dalla security che aveva detto che la sala della premiazione era già piena e che, inoltre, l’aggressione era avvenuta nel garage.
    Passato, comunque, in qualche modo questo primo momento di insulti verbali ad un pacifico popolo che desidera semplicemente tirare via dalle istituzioni la mafia e riportare la verità sull’agenda rossa di Paolo, c’è stato l’appuntamento del 5 dicembre che ci ha visti tutti, di nuovo, dietro lo striscione che avevamo portato in piazza il 26 settembre: “Apri gli occhi, osserva, non chiudere le orecchie, ascolta. Solo così potrai sentire il fresco profumo di libertà”.
    Ebbene, dietro quello striscione, il 5, come il 26 settembre, c’era Sonia Alfano, europarlamentare che ha sempre difeso il pacifico Popolo delle Agende Rosse. Fino ad ora, nessuna testata si era interessata, realmente, al suo lavoro al Parlamento europeo: da ieri è balzata agli onori delle cronache grazie ad una sua dichiarazione su quanto avvenuto al Presidente del Consiglio.
    Frasi come “Condanno ogni forma di violenza, ma non ci penso proprio a dare la mia solidarietà a Berlusconi. Sarebbe ipocrita, visto che sono scesa in piazza contro di lui. Da subito non ho dato solidarietà al premier per l’attacco subito e non gliela darò mai. Certo, condanno ogni forma di violenza fisica, ma sono una persona coerente. Non posso dare solidarietà ad un Presidente del Consiglio che è un frequentatore di minorenni, un piduista, un corrutore, un frequentatore di mafiosi, un uomo che non ha il senso dello Stato” hanno scatenato un pandemonio.
    Eppure l’italiano è una grande lingua: “condanno ogni forma di violenza”. A me, che ho votato Sonia Alfano perchè combattesse l’imperversare del sistema politico creato, osannato ed abusato da Berlusconi, basta.
    Con la violenza non si risolve mai niente! Ma non si deve essere incoerenti. Sonia ha dimostrato di non averci fatto sprecare il voto. Ha semplicemente ricordato un po’ di vicissitudini per cui, con qualche centinaio di migliaia di manifestanti (90.000 amici al bar per la Questura), eravamo scesi in piazza il 5 dicembre. Mi domando solo una cosa: in quanti stanno dando la propria solidarietà alla nostra Costituzione che il Presidente del Consiglio tenta di calpestare quotidianamente? Chi dà la solidarietà a tutti quelli che non possono ritagliarsi leggi ad personam e pagano per i reati che commettono? Io sto con Sonia Alfano: coerente e lungimirante, da sempre in lotta contro i mafiosi, contro i piduisti e contro chi sdogana termini come “escort” solo per confondere le idee. Sonia Alfano ha saputo mettere l’accento sulla cosa più importante: prevenire la violenza con atteggiamenti consoni alla figura istituzionale che si ricopre. Senza istigare con minacce o altro. La violenza mai! Coerenza e dignità, queste le qualità di Sonia Alfano che, sempre il 12 dicembre, ha dimostrato, per l’ennesima volta, organizzando l’incontro “Resistere e non desistere” da che parte sta. Io sto da quella parte, chi sta con noi?

    Paolo vive!

    Ci dovevate stare: per capire cosa è successo… ci dovevate stare. In via d’Amelio, a Palermo, il 12 dicembre è successa una cosa straordinaria: Paolo Borsellino è tornato a vivere! Nei rami dell’ulivo nato da una terra bagnata con il sangue del sacrificio di Paolo e dei suoi ragazzi e nei cuori di tutti quelli che sono stati presenti e che, tenendosi per mano, hanno manifestato la loro vicinanza ad una terra martoriata come quella siciliana. Io, Palermo, è la seconda volta che la vedo. Almeno in quest’occasione sono riuscita ad avere piccoli squarci di quotidianità…e mi sono chiesta perchè, parlando con emeriti sconosciuti del perchè fossi lì… tutti mi hanno detto “fate bene”!? Il migliore è stato un tassista che mi ha detto che ce ne vorrebbero di più di iniziative come quella di via D’Amelio o come quella del pomeriggio, cui hanno partecipato Sonia Alfano, Salvatore Borsellino, Benny Calasanzio, Gioacchino Genchi, Gianni Lannes, Petra Resky e tanti altri che, quotidianamente danno il proprio contributo per lottare la mafia, le mafie.
    C’è stato anche un bell’intervento del presidente IDV Antonio di Pietro, in cui ha rafforzato l’idea delle candidature provenienti dalla società civile alle prossime regionali in tutta Italia. E’ un segnale fortissimo: perchè la criminalità si comincia a combatterla con comportamenti trasparenti e strategie ben definite, anche nei partiti.
    Finchè ci sarà questa confusione, per cui Fini dice cose di sinistra, la sinistra è sparita e persiste un partito nato su fondamenta veramente pericolose. Il rischio di avere infiltrati criminali nelle liste ci sarà sempre.
    IL contributo che può dare la società civile A questi percorsi di rinnovamente, è immenso. Ed avere avuto l’opportunità di essere presente ad una giornata come quella del 12 dicembre 2009, iniziata con una tappa spirituale e terminata con un incontro che ha fornito informazioni e impegni è stata una delle mie fortune: un altro tassello di un cammino, si, tortuoso, magari in salita, ma meraviglioso! e spero di condividere, giorno dopo giorno, questa salita, con più gente possibile. Oltre che con i miei meravigliosi amici di sempre…che credono nella nuova RRRESISTENZA!

    Presidio in via D’Amelio

    Sono ormai due anni che mi sono ritrovata proiettata nelle battaglie al fianco di Sonia Alfano, Salvatore Borsellino o lo stesso Gioacchino Genchi che, in questi giorni, ha fatto uscire il suo libro-verità.
    Il 19 luglio di quest’anno ero scesa a Palermo per fare muro contro quelle false istituzioni che avessero voluto commemorare, in realtà violandone la dignità, Paolo Borsellino ed i suoi agenti di scorta in via D’Amelio.
    Ora mi ritrovo a tornare. Felice. Perchè, in questi quasi sei mesi, tante cose sono cambiate: è nato un nuovo popolo…IL POPOLO DELLE AGENDE ROSSE. Sonia Alfano, in qualità di europarlamentare, è riuscita a portare in Europa le tematiche per cui noi l’abbiamo votata. Si sono sbloccate memorie inceppate da 19 anni…
    Insomma, questo 2009 lo ricorderemo. Domani, però, voglio viverlo pienamente: dalla mattina alla sera! Arriverò stremata a Palermo, perchè sono reduce da una tre giorni intensissima… ma ci credo davvero. Io credo davvero che tutti insieme possiamo cambiare questo stato di cose. Dobbiamo. Alle 11 tornerò in via D’Amelio, insieme al Popolo delle Agende Rosse, con Salvatore Borsellino, per lasciare il mio biglietto e per far far vivere il nome di Paolo e dei suoi agenti di scorta.
    E domani pomeriggio, a partire dalle 16, sarò all’ex deposito Locomotive per il seguente evento: “L’Alba di una nuova resistenza. Informazione, politica, denuncia”.Invito tutti i palermitani a fare un atto di coraggio: venite a sentire quello che vi verrà detto da chi, quotidianamente, combatte per cambiare Palermo e l’Italia… e date il vostro contributo partecipando!!!

    Marcinelle

    Scrivo dal freddo nord Europa: sono a Bruxelles e ho da poco scoperto che domani farò anche una visita guidata alla miniera di Marcinelle. La cosa mi ha colpita parecchio perchè mio padre si è fatto sette anni di miniera in Belgio, prima di diplomarsi all’Accademia di Belle Arti di Liegi. Mi sembra l’ennesimo scherzo del destino, ma lo vivrò con piacere: ripercorrerò le tappe di mio padre e di tanti altri minatori.
    Nel giorno in cui ci sarà l’udienza a Torino del processo Eternit, con tanto di manifestazione sotto al Tribunale di Torino, dove era previsto io partecipassi, camminerò sulle impronte di mio padre.
    Tante cose sono successe nei miei ultimi 15 anni: le più importanti sono legate al mio impegno per la sicurezza sul lavoro. Domani sarò impegnata in tal senso: a vivere un passato, quello di mio padre, per conoscere il presente, quello delle morti legate all’amianto, per salvare il futuro dai pericoli connessi alla sicurezza sul lavoro che si ripercuotono su ambiente e salute collettiva.
    Spero che il mio impegno quotidiano in tal senso, prima o poi, dia i suoi frutti. Spero che tutti diano il proprio, piccolo, apparentemente insignificante, contributo.
    Credo che tutti dobbiamo insistere e collaborare… le cose cambieranno! Oggi, io sto con i familiari delle vittime di chi è morto a causa dell’amianto e di tutte le carenze in genere della sicurezza sul lavoro. E voi?