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Inciucio 2.0

Il 27 ottobre mi chiedevo: cosa mai avrà da offrire il PD a Berlusconi? D’Alema. Sempre pronto.
Si fa il suo nome come prossimo ministro degli esteri europeo, dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, e Berlusconi si precipita subito a sostenere la causa dell’antico alleato. Telefona anche alla Merkel e a Sarkozy.
D’Alema ringrazia, come se l’appoggio del governo della P2 sostenuto dal partito di Dell’Utri sia qualcosa di cui ringraziare qualcuno.
Staremo a vedere, ma pare che il futuro sia cristallino: D’Alema si riprende il partito, Berlusconi festeggia dissimulando in pubblico, noi rimaniamo ancora fregati.

Continua l’iniziativa “Scriviamo tutti a Gasparri e Fini”, dopo gli insulti di Gasparri a Salvatore Borsellino

Oggetto: Vergogna! Siamo tutti Salvatore Borsellino!
Testo: Gasparri: non vuole leggere le domande? Io gliele invio lo stesso e
per conoscenza anche a Gianfranco Fini.

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    Non c’è due senza tre

    Sarà che Bruno Vespa deve vendere il suo libro e quindi fa uscire le dichiarazioni ad orologeria – come piace dire a loro. Ma il fatto che Bersani abbia dichiarato, in qualunque epoca, che pretende il dialogo con Berlusconi mi preoccupa, e non poco.
    Tre milioni di persone che han votato alle primarie, se sono veri i dati che ci danno, non credo che avessero in testa esattamente questo quando chiedevano al Partito Democratico il cambio di rotta. Sarebbe il terzo inciucio in dieci anni, è troppo.
    Da Wikipedia:

    Il termine è entrato nel gergo della politica italiana in seguito all’uso che ne fece il giornalista Mino Fuccillo, in un’intervista a Massimo D’Alema per il quotidiano la Repubblica, il 28 ottobre 1995. Da allora, “inciucio” è divenuto un termine comune per riferirsi ad un accordo informale fra forze politiche di ideologie contrapposte che mette in atto un do ut des o addirittura una vera e propria spartizione del potere

    Berlusconi ormai è il padrone d’Italia, si è preso tutto. La domanda è: cosa mai avrà da offrire ancora il Partito Democratico?