Archivi tag: Pierluigi Bersani

Non c’è due senza tre

Sarà che Bruno Vespa deve vendere il suo libro e quindi fa uscire le dichiarazioni ad orologeria – come piace dire a loro. Ma il fatto che Bersani abbia dichiarato, in qualunque epoca, che pretende il dialogo con Berlusconi mi preoccupa, e non poco.
Tre milioni di persone che han votato alle primarie, se sono veri i dati che ci danno, non credo che avessero in testa esattamente questo quando chiedevano al Partito Democratico il cambio di rotta. Sarebbe il terzo inciucio in dieci anni, è troppo.
Da Wikipedia:

Il termine è entrato nel gergo della politica italiana in seguito all’uso che ne fece il giornalista Mino Fuccillo, in un’intervista a Massimo D’Alema per il quotidiano la Repubblica, il 28 ottobre 1995. Da allora, “inciucio” è divenuto un termine comune per riferirsi ad un accordo informale fra forze politiche di ideologie contrapposte che mette in atto un do ut des o addirittura una vera e propria spartizione del potere

Berlusconi ormai è il padrone d’Italia, si è preso tutto. La domanda è: cosa mai avrà da offrire ancora il Partito Democratico?

Articolo Uno: la Repubblica fondata sul lavoro

Oggi è stata una grande giornata per la giustizia italiana, per il lavoro, per la sicurezza sul lavoro! Dante de Angelis, macchinista licenziato per avere denunciato carenze, E’ STATO REINTEGRATO! Aspettiamo la sentenza per vedere se gli verranno dati anche tutti gli arretrati, ma i suoi avvocati sono scesi con un sorriso radioso e hanno detto che sarà una “bella sentenza“: all’insegna del rispetto della “libertà d’espressione delle proprie opinioni” che, in un momento storico come questo, è bene ricordare!
Io sono stata al presidio sotto il Tribunale di Roma. Nell’attesa della decisione del giudice, si sono succeduti interventi al megafono. Circa 200 persone hanno dimostrato, con la loro presenza, affetto e solidarietà a Dante. E quando è arrivata la notizia del reintegro, un urlo liberatorio ed applausi hanno riempito Viale Giulio Cesare. Sceso Dante gli siamo saltati tutti addosso per abbracciarlo. Ho visto gente (me compresa… ma per me era scontato) in lacrime. E’ stato un momento incredibile.
Sciolto il presidio, mi sono letta le agenzie con le dichiarazioni di Bersani: “Il mio primo gesto da segretario sarà quello di occuparmi del lavoro e della precarietà, credo che abbiamo bisogno di riportare la politica ai fondamentali“.
Mi piace la definizione di “fondamentali”, ma a chi è riferita? Alle persone? Ai lavoratori? Ai valori?
Perchè c’è tanta confusione sotto questo cielo…
Io non posso dimenticare ciò che accadde il 20 giugno 2007, quando partecipai, grazie all’ospitalità dei NO COKE di Tarquinia, ad un incontro presso il Ministero dello Svilupo Economico, proprio sotto la gestione Bersani. Come dimenticare la proverbiale disponibilità ed apertura dell’allora ministro ad inceneritori e centrali a carbone? Certo, di posti di lavoro ne danno tanti! Mi ricordo il “suo” sottosegretario decantare le doti di un impianto in Veneto, a carbone, peccato che Greenpeace non fosse della stessa opinione.
Come intende affrontare il mondo del lavoro, dei precari, il neo segretario Bersani, se quando era ministro promuoveva impianti che le persone le uccidono? La vicenda di Dante è emblematica: dobbiamo sostenere chi, come Dante, difende, non solo il posto di lavoro, ma la salute e la sicurezza di chi lavora e di chi lo circonda. Io sono per la difesa e la lotta per un posto di lavoro che tuteli tutti: lavoratori e cittadini semplici. Il segretario Bersani?

Sosteniamo Sonia Alfano

Sonia Alfano, eletta con Italia dei Valori come indipendente al Parlamento Europeo, ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere di calendarizzare una discussione sul “caso Italia” e in particolare sulla legge Alfano.
Ha chiesto l’appoggio dei suoi colleghi, compresi quelli del Partito Democratico, che però latitano. Solo l’on. Crocetta ha aderito.
Una mia amica ha inviato a Dario Franceschini, Pierluigi Bersani e Ignazio Marino una lettera – che sono quasi sicura rimarrà senza risposta – per chiedere conto di questo comportamento.
Il Partito Democratico, come dice Marco Travaglio, non è uguale al PdL: è complementare. Sosteniamo Sonia nella sua avventura europea, diffondiamo la lettera di Beatrice!

Gentilissimi

Pierluigi Bersani – responsabile del Dipartimento Economia e membro del coordinamento nazionale del Partito Democratico –
Dario Franceschini – segretario nazionale del Partito Democratico, nonchè componente della Commissione parlamentare Unione Europea, membro della delegazione italiana presso il Consiglio d’Europa e l’Unione dell’Europa Occidentale –
Senatore Ignazio Marino – membro della Commissione igiene e sanità e Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale – scrivo la seguente lettera aperta a seguito della perplessità manifestata da Sonia Alfano, neo-eletta deputata al Parlamento europeo, riguardo alla presentazione del 16 Luglio scorso, dell’interrogazione parlamentare con la quale ella chiedeva l’intervento dell’Europa, in merito alla richiesta di abolizione del Lodo Alfano – dell’On. Angelino Alfano omonimo, ma non parente – legge dichiarata incostituzionale, che legittima privilegi di immunità legale, alle più alte cariche dello Stato.
La ricezione degli appoggi auspicati da Sonia Alfano è insufficiente per una così importante battaglia, che se non condivisa dalle forze dell’opposizione, rischia di divenire “carta straccia”.
Mi rivolgo a Voi come Candidati alle prossime elezioni della segreteria del PD e come uomini, che avete deciso di dedicare la vostra vita alla politica; per un Paese in cui certamente credete e per la salvaguardia del quale sicuramente intendete battervi

Personalmente a Lei Bersani, dico che.

“Io so che il meglio che il PD aveva da dire agli italiani non lo ha ancora detto.

E so anche che sta cercando di dare una risposta alla domanda: perché il Pd ha deluso le aspettative che aveva suscitato, perdendo voti, invece di allargare i consensi in tutte le direzioni?

Lei pensa sia successo soprattutto perché, dopo aver invocato la partecipazione popolare alle Primarie ed aver ottenuto la risposta formidabile di quasi quattro milioni di cittadini, non siete riusciti a costruire una organizzazione plurale e aperta in grado di coinvolgerli.

E fino a quando le oligarchie economiche potranno tenere in scacco le istituzioni della democrazia, impedendo di ritrovare l’orgoglio della tradizione e affrontare con coraggio la strada dell’innovazione la crisi di legalità in Italia, continuerà ad erodere le basi dell’organizzazione civile.

Perché la Legalità o è per tutti, oppure non è Legalità.

Lei crede che la legge debba essere uguale per tutti: per i ricchi e per i poveri, per gli italiani e per gli stranieri, per i giudici e per i politici, per chi è famoso e per chi non lo è.

Ed è anche molto chiaro sul fatto che non c’è un Pd in cui confluire. C’è invece un vasto campo di forze di sinistra, riformiste, laiche e ambientaliste che ha cominciato ad unificarsi e alle quali è giusto guardare con attenzione, così come a tutte quelle forze di opposizione che incarnano valori importanti.”

Inoltre, gentilissimo Franceschini:

“Noi democratici pensiamo prima di tutto alle prossime generazioni. Avere il coraggio di proporre correttivi ai modelli economici e sociali, mettendo in campo una gerarchia di valori alternativa e proiettata sul futuro. Questa deve essere la nostra sfida ed il nostro principale campo di gioco, si chiama Europa.

Noi crediamo che dalla crisi possa uscire un’Italia, che proprio attraversando le difficoltà ,riscopre i valori fondanti della solidarietà, delle comunità locali, dell’essere una nazione.

Una nazione che tutela gli interessi ma solo se rispettano i valori. Perché rispettare un valore è spesso il modo migliore per difendere un interesse.

Bisogna recuperare fiducia dimostrando con i fatti che siamo in grado di far rispettare l’ordine pubblico, contrastando ogni forma di illegalità per evitare che l’impunità di pochi comporti la criminalizzazione di tutti.

Fare l’opposizione insieme con altri partiti, individuare battaglie comuni, in Parlamento e nel Paese, sui contenuti dell’azione di governo, sarà il terreno migliore per sperimentare la possibilità di formare una alleanza coesa e credibile. Fare l’opposizione. Parliamo troppo poco di questo. Eppure questo oggi è il nostro compito principale.

Occorre recidere con decisione i rapporti, ancora esistenti, fra mafia e politica.

Nell’immediato la nostra priorità sul fronte sicurezza deve essere la lotta al ddl intercettazioni, che indebolirebbe in modo grave tutta l’attività investigativa.

Contrastare il governo non è antiberlusconismo.

Un riformista alza la voce e batte i pugni sul tavolo quando un capo del governo attacca la stampa libera e il diritto di cronaca, quando intimidisce imprenditori e editori, quando offende le istituzioni internazionali, colpevoli solo di dire la verità.”

Infine, Senatore Marino, aggiungo che:

“Siamo una grande nazione di cittadini che vivono ogni giorno milioni di storie, fatte di lavoro, passione e creatività. Donne e uomini che si impegnano a migliorare il proprio avvenire e che oggi alla politica chiedono soprattutto una prospettiva di speranza, insieme alla capacità di restituire visione e senso del futuro

Denunciare le cose che non vanno, le ingiustizie, i soprusi.

Dare risposte ai cambiamenti in atto nella società. Un Paese che non discrimini nessuno dei suoi cittadini e che sia aperto a coloro che da tutto il mondo portano qui le proprie speranze per il futuro, le proprie capacità, il proprio contributo alla crescita e alla prosperità delle nostre comunità.

Un Paese dove la giustizia sia efficiente, rapida e uguale per tutti. Un Paese in cui viga la certezza della pena e che rispetti la dignità dei detenuti. Un Paese libero dal cancro della criminalità organizzata, dal fardello dell’evasione fiscale, dalla corruzione, dall’inquinamento e dai rifiuti.

La giustizia penale in Italia non è né equa né funzionale. L’altro numero di processi conclusi con prescrizione del reato per decorrenza dei termini e la lentezza insostenibile delle sentenze sono una palese manifestazione di resa da parte della giustizia e, in ultima analisi, dello Stato, con effetti negativi per tutti: per il reo e per chi è innocente, per la vittima come per l’opinione pubblica, per i giudici e per l’organizzazione amministrativa della giustizia.

Una corretta amministrazione della giustizia penale non è nella severità delle pene, ma nella certezza della loro applicazione, dopo un processo rapido e che offra al cittadino tutte le garanzie, formali e sostanziali, di una democrazia liberale matura e della nostra altissima civiltà giuridica

Completare l’Europa, superando la falsa contrapposizione tra rafforzamento dell’Unione e perdita di sovranità nazionale: l’Europa è l’unico modo per noi tutti di recuperare peso reale e capacità di azione nello scenario globale.”

Le avrete sicuramente riconosciute: sono tutte parole vostre. Estrapolate e decontestualizzate dalla vostra rispettiva mozione di candidatura alla segreteria del PD.

Esprimevano al meglio il significato ed il valore che avrebbe l’appoggio che Vi chiedo, ma siamo in tanti, credetemi!

Sostenere Sonia Alfano e lavorare per l’abolizione del Lodo Alfano, sarebbe un mirabile gesto per la salvaguardia della Legalità di questo Paese, nella convinzione che Tutti abbiamo gli stessi diritti e doveri.

Con rispetto, Beatrice Andolina – 43 anni, precaria.