Archivi annuali: 2011
Gli indifferenti…possono restare umani?
Di gente ne conosco tanta e di tutti i tipi. E sono davvero contenta di questo. Ciò che mi rattrista, però, è che ci siano davvero tante, troppe, persone…che ragionino in termini riduttivi…cercherò di spiegarmi meglio. Partiamo dalla consapevolezza che questo è un momento storico disatroso e disastrato per il nostro Paese. Disoccupazione ai massimi storici, credibilità internazionale ai minimi storici. Politiche tese a far crescere la solidarietà, i servizi sociali, la cultura, i posti di lavoro…inesistenti, fanno si che le persone, i cittadini siano concentrati e raggomitolati su loro stessi…per cercare di arrivare a fine mese. A volte per cercare di mettere insieme il pranzo con la cena. E se parli di “questione palestinese”…ti succede anche di sentire il barista che dice “ma che manifestazione era quella di ieri?”. E io rispondo:” la manifestazione a sostegno per la Freedom Flotilla, il convoglio umanitario con navi provenienti da tutto il mondo che porta aiuti e vuole rompere l’assedio di Gaza”. Risposta: “AH!…ma non è meglio che pensiamo a risolvere prima tutto quello che succede da noi e poi aiutiamo gli altri?”. Oppure, se ti capita la possibilità di andare ad appuntamenti come la presentazione di un libro sui gatti all’interno del gattile di Piramide, di domenica, ti senti dire:”ma come ti va? già fai un sacco di cose, mò pure la domenica e poi per gli animali?! pensa prima agli esseri umani!”. E poi aspettate…ci son le lagnanze di settore…:”ma scusa, tu non lavori per una società del Comune?” e io: “si”. “Ma, allora perchè scioperi per i dipendenti della Fiat, o delle cooperative sociali? non è meglio che risolvi prima i problemi della tua azienda?”. Le migliori sono quelle sugli immigrati:”Ma ti pare a te che io non possa avere una casa popolare, perchè prima vengono favoriti gli extracomunitari? o mì fijo nun po’ entrà all’asilo perchè me devono passà avanti questi?”. Ecco…ammetto che sto diventando intollerante, ma con i miei concittadini, con i miei conterranei. Io sono stufa di luoghi comuni che altro non sono che un modo per nascondere la propria indifferenza di fronte alle situazioni drammatiche che ci circondano. Altro non sono che un modo per mascherare i propri, meschini, egoismi, la sindrome Nimby , di cui l’italiano medio soffre. Come si fa a non capire che ciò che accade accanto a noi…può succedere direttamente a noi ?! Oggi è la Palestina occupata…e domani? domani ci farebbe piacere, se, nella stessa situazione, altri Paesi pensassero esclusivamente ai propri interessi, invece che rivolgere la loro attenzione solidale a quanto accade qui?! già ora, io sento l’assenza dei caschi blu in questo, nostro, devastato e maltratatto Paese! figuriamoci se mi trovassi nella stessa situazione dei Palestinesi. Io credo…che siamo ai massimi livelli di indifferenza della storia di Italia. E quando vedo chi è ancora in grado di indignarsi, di ribellarsi…mi conforta poter dire…che…la speranza è l’ultima a morire! Giusto per riflettere un po’ su quel che ho scritto…vi lascio con parole molto più autorevoli e significative…di Antonio Gramsci: era il 1917 e lui, così, parlava degli “INDIFFERENTI”…
“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
L’Argentina è vicina
Il giorno del disastro.
Gli effetti involontari della macchina del fango. Grazie on. Santanchè.
ROMA HA UCCISO IL PRIMO MAGGIO!
Eccolo, il Primo Maggio è arrivato…ma i miei pensieri sono molto confusi. Io festeggerò la FESTA INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI…altri la Beatificazione di Papa Woityla, i miei colleghi di Zètema lavoreranno. Quasi, quasi mi sento in colpa perchè io vado a mangiare le fave ed il pecorino e loro terranno aperti i Musei Civici per questo mega evento. Come ho avuto modo di dire ai miei colleghi (ed all’amministratore delegato…appena riconfermato…)…per me il PRIMO MAGGIO NON SI TOCCA. MA SOPRATTUTTO NON SI VENDE. Invece, purtroppo, questa Giunta di destra, troppo vicina al Vaticano per rappresentare degnamente un cittadino laico, ha estratto dal cilindro un mega finanziamento che ha stuzzicato le povere tasche di chi fatica ad arrivare a fine mese ed ha ucciso il Primo Maggio. Domandone: quanti di voi avrebbero resistito davanti la tentazione di riscuotere, in una giornata sola, un quarto dello stipendio? siate onesti e capirete quanto sia stato facile per questo sindaco solleticare le coscienze e calpestare i diritti di ogni lavoratore di festeggiare la FESTA INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI. Circola persino voce, non c’è alcuna comunicazione ufficiale in merito e certo non è arrivata al tavolo delle RSU, che gli “accessori” che, normalmente, vengono retribuiti con dei buoni da 5.25 euro l’ora (per fare le stesse cose che fa il custode) perl’occasione, saranno pagati 10 euro l’ora…molto distanti dalla mia proposta di essere pagati, ALMENO IL PRIMO MAGGIO, come i colleghi “zetemini”.Ma così è, sigh! Una cosa è certa: il segnale che è partito dal Campidoglio è chiaro: i soldi ci sono…ma per quello che “decidiamo noi…della Giunta”. Quindi…i bambini assistiti dagli AEC, a mensa posono rimanere da soli, le case di riposo comunale che ospitano anziani possono essere chiuse, lavoratori possono essere messi per strada da un giorno all’altro però…si trovano fondi straordinari, in occasione della Beatificazione dei Papa Woytila, per aprire i Musei. Vi sembra normale? Ho colleghi nei Musei che fanno miracoli tutto l’anno per coprire le postazioni visto che c’è una gestione della “coperta corta”, dovuta a decisioni unilaterali dell’azienda, imposte, dice, dalla Sovrintendenza, che hanno portato allo spostamento coatto di lavoratori da musei considerati “piccoli” per non assumere altro personale. Certo, c’è stato di recente un concorso…ma esiste anche una banca dati per dare “lavoro temporaneo”. La banca dei precari, se vogliamo chiamarla con il suo nome…ma sbandierata come grandiosa opportunità. Sta di fatto che a Roma è stato commesso un delitto, con l’ausilio della Beatificazione di Giovanni Paolo II: è stata uccisa la FESTA INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI. D’ora in poi il Primo Maggio verrà ricordato per il Papa Beato…ma non potevano farlo l’8 maggio???
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GRAZIE PRESIDENTE NAPOLITANO!
Grazie signor Presidente! si, grazie, davvero. Per non essere venuto o non essersi affacciato neanche con uno straccio di corona, al funerale di Vittorio Arrigoni. Grazie per non essere venuto a Fiumicino ad accogliere la sua salma. Grazie. Ha dimostrato la vera coerenza. Perchè da quello che leggo sui giornali, oggi, anche lei si schiera dalla parte dei bombardamenti sulla Libia . Per carità, solo “obiettivi militari”, però temo hce Lei non abbia ascoltato l’opinione del genreale Tricarico quando parla di “danni collaterali” legati a questi bombardamenti “mirati”, “anche perche’ di obiettivi militari dopo oltre un mese di azioni alleate ne dovrebbero essere rimasti ben pochi”. E poi…sentir parlare di sviluppo naturale quando parliamo di armi che possono distruggere tutto…beh, io non ci trovo niente di naturale. Grazie signor Presidente. Proprio ieri mi ero aggregata a chi, da Facebook, aveva cominciato ad inviarle lettere per capire …Oggi ho capito: il Suo altissimo senso dell’amor di Patria accompagnato da immensa coerenza…non le hanno consentito di accompagnare l’umile bara di un ragazzo, lui si, “morto per la libertà” . Meglio accompagnare il feretro di chi “scelse con tenacia e determinazione di servire la patria in armi “. Meglio… Già…queste le parole che il sindaco di Roma, Alemanno, noto per la sua vicinanza ai valori della Pace e della Tolleranza , Le ha rivolto il giorno dei funerali, di Stato, al termine delle esequie per Alessandro Romani, tenente, caduto in Afghanistan. Su questo stesso blog, feci mia una frase di Francesco Crispi: “L’operaio invalido ha gli stessi diritti del soldato ferito in guerra o indebolito dalla vecchiaia, e sono due militi l’uno e l’altro: il soldato col fucile difende la patria alle frontiere; l’operaio lavorando nelle terre e nelle officine accresce la ricchezza della nazione e la fa prospera e grande”… Ma Crispi, venne prima della nostra Costituzione. Non poteva sapere che l’Italia avrebbe ripudiato la guerra. Lei si. Lei si, lo sa bene! Quella Costituzione l’ha vista nascere, ma, ormai, troppo spesso…dimentica che Lei dovrebbe essere l’ultimo a difenderla…Mi spiace…ma ancora una volta, ritengo che Lei non sia il mio Presidente.