Archivi annuali: 2011

STAY HUMAN

Non ci riesco. Non riesco a smettere di pensarci. Avrei voluto scrivere su qualcos’altro…ma non ci riesco. Lo squarcio nella mia anima prodotto dalla morte di Vittorio Arrigoni, non si risana. Ed è meglio che non si risani. Perchè non voglio correre il rischio di dimenticare. Non voglio correre il rischio di diventare una persona la cui morte degli altri scivola addosso. Una persona a cui le condizioni di vita degli altri scivolano addosso. No, Non voglio!
Altre volte la stanchezza mi ha colpito…d’altronde con una vita movimentata come la mia, credo sia scontato. Stavolta è diverso. Mi ricordo quando è morto Giuseppe Gatì. Stupore, rabbia. Dubbio che non fosse stato un incidente. Giuseppe era un ragazzo come tanti. O forse no. Giuseppe ha fatto come il bambino che grida “Il re è nudo”: si è presentato ad un incontro pubblico di Vittorio Sgarbi e ha cominciato a gridargli contro, ricordando che era un pregiudicato. Io credo che a noi italiani manchino persone come Giuseppe, come Vittorio. E se ci sono…ce ne rendiamo conto solo quando le perdiamo. Sto versando fiumi di lacrime: ogni volta che ripenso a quel che è successo a Vik Utopia Arrigoni, il mio stomaco si stringe e le lacrime escono incontenibili. Ho avuto anche un momento di scoramento totale durante il suo funerale: ad un amico che si è avvicinato per chiedermi se stesse andando tutto bene, ho risposto: “no. Non va bene. Non lo cambieremo mai questo mondo”. Nello stesso istante in cui mi sono uscite queste parole di bocca…mi sono vergognata di avere solo pensato e poi pronunciato quella frase. Ero lì, a Bulciago, a salutare chi ha creduto fino all’ultimo nella possibilità di rendere questo mondo…un posto bello per tutti, senza distinzioni di razze, religioni, senza confini . E, in qualche modo, stavo tradendo gli insegnamenti di Vittorio. Credo di essermi ripresa abbastanza per partecipare all’appuntamento per il 25 aprile a Porta san Paolo, a Roma.
però…Ora…ora voglio dimenticare che dopo aver seppellito una persona che ha dato la sua vita per gli altri…ho dovuto ascoltare frasi retoriche proprio da quel palco. Che tristezza: due/trecento persone sotto l’acqua, costrette ad ascoltare l’elogio della Resistenza fatto dall’Assessore Gasperini. Assessore alla Cultura per la Giunta Alemanno. Quello stesso Alemanno che non gradisce i profughi di Lampedusa a Roma. Lo stesso Alemanno che ha, praticamente, costretto centinaia di ROM a rifugiarsi dentro una Basilica di Roma per non vedere i propri nuclei famigliari divisi o risarciti con 1000 euro per tornarsene da dove sono venuti …e poi ringrazia la Caritas per essersene fatta carico. fa bene a ringraziare, visto che lui non ne è stato in grado!…io non so a voi…ma il sistema di dividere le famiglie in questo modo mi ricorda qualcosa… Lo stesso Alemanno che continua a trattare come pacchi postali i Rom, dei campi sparpagliati per Roma spostandoli il più lontano dal centro verso fuori, oltre il raccordo anulare…lontano da quei quartieri dove è bene che bambini Rom non si integrino con bambini di Rom..a. Me ne sono andata. Poi, no. Sono tornata. Volevo vedere fin dove arrivava la sagra della retorica. Credo sia davvero ora di smetterla con il dover accettare tutto come se niente fosse.
Vittorio…ho vacillato…io che sono soprannominata “Pitt Bull”. Posso solo immaginare in quanti stiano guardando con schifo intorno  se stessi e con rassegnazione a ciò che riserva il futuro. Eppure…qualcosa dentro di me…ancora urla. Un moto di ribellione che non si sopisce, vuole che anche l’ultimo degli ultimi possa sorridere quando si sveglia al mattino ed affrontare serenamente il nuovo giorno. Ma soprattutto…so che non voglio più vedere soffrire bambini. I bambini, il motore per un futuro migliore. Se supererò i momenti di “scoramento” sarà grazie al tuo esempio…ed a a quello di tutti coloro che portano avanti il sogno di vedere davvero un mondo migliore . Grazie Vittorio, perchè se riuscirò a restare umana…sarà grazie a persone come te.
PS: da questo blog, la mia solidarietà ed il mio affetto vanno alla famiglia Arrigoni perchè sta diventando un esempio da seguire in tutto e per tutto. Per tutti. Grazie.

La mia Pasqua con Vik Utopia Arrigoni

Ci hanno portato a pensare che quello che succede in una parte del mondo non ci riguardi fino a che non abbia ripercussioni economiche…la chiamano globalizzazione . Ci hanno portato a credere che non è colpa nostra se un bambino di cinque anni deve lavorare (invece che giocare) con le sue piccole dita per produrre cellulari che sfoggiamo quotidianamente. La chiamano tecnologia. Ci hanno portato a dire che se abbiamo un lavoro in cui siamo sfruttati, vessati e presi a calci in culo…”beh, sempre meglio di niente”.Lo chiamano progresso. Ci hanno portato a credere che se la guerra è lontana dai nostri confini “non è la mia guerra”  Questo concetto, però, davvero, non so come chiamarlo. Forse, dipende dal fatto che da quando sono piccola, poichè vivo in uno Stato la cui religione principale è quella cattolica (in cui i precetti fondamentali, insegnati da Gesù suonano alle mie orecchie sintetizzabili in “Pace, Amore, Solidarietà e Fratellanza tra i Popoli”)…al prosciutto sugli occhi che ci fa vedere tutte le guerre lontane, come se non dipendessero ANCHE da noi…NO!, proprio non so dare una definizione!
Posso solo dire che io non voglio la globalizzazione, non voglio la tecnologia, non voglio il progresso…se mi fanno perdere la capacità di “restare umana”. In tanti, ora, abuseremo della frase di Vik Utopia Arrigoni. Non so se sia un bene o un male. Sarebbe un bene…se tutti la sentissero dentro questa frase…non ci si riempissero solo la bocca. Ieri, 20 aprile 2011, gli amici Palestinesi hanno dato l’ennesima lezione di dignità a questo stupido popolo che siamo noi italiani: sono venuti in tantissimi a Fiumicino, ad attendere il rientro della salma di Vik. Il dolore nell’aria, si poteva tagliare con un coltello. La voglia di piangere era più forte della rabbia di averlo perso. Più di un volto era solcato da lacrime silenziose. Io stessa…e anche ora che ci ripenso. Anche ora che sto cercando di condividere con chi mi segue (e per questo vi ringrazio sempre) non trattengo i singhiozzi. Chi non conosceva Vittorio, ha imparato chi fosse in questi giorni. Ha imparato cosa significa “Pace, Amore, Solidarietà e Fratellanza tra i Popoli” ai giorni nostri: significa morire per un’utopia. Vittorio è tornato nel silenzio delle autorità italiane. Nessuno ha avuto il coraggio di presentarsi a Fiumicino, neanche il Presidente della Repubblica, super partes…
Certo, sarebbero stati fischiati…ma il gesto. Il gesto dovevano farlo. E’ morto un italiano. E che italiano! ma no…le autorità è meglio che sfilino quando tornano i soldati morti, quelli delle operazioni di “Peace Keeping”…loro si, veri portatori di Pace, Amore, Solidarietà e Fratellanza tra i Popoli…aiutati da un fucile e da una mina antiuomo prodotta in Italia…
Noi italiani abbiamo capito tutto del messaggio di Amore…disposti a stracciarci le vesti se perde la squadra del cuore…ma pronti a girarci dall’altra parte se qualcuno dice “ho bisogno di aiuto”. Io spero che il messaggio della morte di Vik pian, piano squarci i cuori inariditi dall’illusione di una vita “normale”. Spero che la sua morte sia il virus di questa “Matrix”  in cui viviamo quotidianamente. Spero che questo Paese ritrovi la dignità perduta per aiutare se stesso e tutti i popoli in difficoltà. Per ora…io so solo una cosa…Passerò la mia Pasqua con Vik Utopia Arrigoni: andrò ai suoi funerali e voglio pensare che venga mezza Italia…quell’Italia che crede ancora che potremo “restare umani”.

I GIOVANI…CI SALVERANNO…

Quando non scrivo per parecchio tempo sul mio blog…non è solo perchè sto sul campo, in prima linea, “Ma anche”…perchè di argomenti su cui vorrei scrivere ce ne sono tanti. In questo lasso di tempo, per esempio, ne sono successe…”io ne ho viste di cose che voi umani…”. A partire dal vergognoso voto per il Processo Breve alla minuziosa descrizione dei rituali priapici, durante le cene con il Premier, da parte di due ragazze. Priapici…perchè protagonista era una statuetta in marmo dell’antica divinità con un grosso pene in erezione (stando sempre alla descrizione delle testimoni) che bisognava ossequiare baciandolo e passandoselo di mano. BAH!…persino Fantozzi e la contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare non sono mai arrivati a tanto nelle cene dell’alta società. In mezzo a questo schifo tutto italiota, la morte di Vittorio Arrigoni. Un uomo che aveva scelto di stare dalla parte dei più deboli. Un ragazzone che metteva a disposizione dei pescatori e dei contadini palestinesi la sua forza fisica e caratteriale. Uno scudo umano. Un missionario del nuovo millennio in una terra dimenticata sempre da tutti fintanto che non si accendono i riflettori…delle tragedie come i bombardamenti al fosforo bianco del civilissimo Stato di Israele sui Palestinesi o del barbaro attacco ad un convoglio umanitario, la prima Freedom Flotilla, in cui sono state trucidate 9 persone sulla Mavi Marmara.
La seconda flotilla è pronta : 25 navi da tutto il mondo, Mavi Marmara in testa, pronte a portare aiuto, a rompere un assedio che è un ignominia per tutti.
E Vittorio lavorava proprio sulla partenza della Flotilla. Sarebbe dovuto venire in Italia per girare e supportare la divulgazione di un’iniziativa umanitaria su cui pesa il cono d’ombra di tutti i mezzi di informazione che si attivano solo per dare risalto alle dichiarazioni del Premier che dice di volere impedire la partenza di una flotilla verso Gaza. La sua morte suona quasi come un avvertimento…Pacifisti, aiuti umanitari, solidarietà, devono restare lontane da Gaza. Il quotidiano genocidio dei civili Palestinesi deve andare avanti indisturbato. Non sarà così. E lo ha chiarito con una calma serafica, da cui traspariva la fermezza dell’intento, Sabrina (Responsabile di Roma dei giovani musulmani) al presidio davanti al Colosseo, inizialmente nato per chiedere la liberazione di Vittorio…finito poi per essere il momento del ricordo della sua vita. Sabrina ha lanciato un messaggio ad Israele: “La Freedom Flotilla partirà e arriverà”. Poche parole, per molti scontate…per altri incredibili a sentirsi pronunciare da una ragazza così esile, delicata, con il suo elegante velo in testa e i suoi studi di giurisprudenza da portare avanti. Poche parole che mi hanno portata a ringraziarla. Si, perchè sono in una fase in cui mi guardo intorno e mi rendo conto che solo i giovani potranno salvarci dal baratro. I miei coetanei (sigh, quarantenni) sono troppo presi dai problemi del “fine mese” per avere la consapevolezza civica per decidere di rialzare la testa. Meglio guardare basso e andare avanti. Saranno i giovani come Sara, la dipendente picchiata e costretta a firmare una lettera di dimissioni per avere chiesto come mai nella sua busta paga non fossero state conteggiate tutte le ore lavorate, a ricordarci la dignità e l’importanza di battaglie perdute…quelle per i nostri diritti. Solo da loro…abbiamo da imparare, non certo da chi siede comodamente, magari condannato, su scranni che consentono sostanziose buste paga che allontanano dalla realtà del quotidiano. Domani, mercoledi 20 Vittorio Arrigoni tornerà in Italia. In una bara. Gli amici della Palestina e di Vittorio Arrigoni ci saranno: appuntamento alle 19 all’Aereoporto di Fiumicino – Terminal Cargo City…Verrete anche voi?

IL PROCESSO BREVE NON E’ UNA LEGGE AD PERSONAM!

“Speriamo che alla fine del processo sia fatta giustizia per tutti i morti e che lo Stato riesca a dimostrare di essere vicino alle famiglie…” Queste le mie parole alla fine del video. “Un grande regalo alla mafia”, queste le parole del Procuratore Gratteri (http://www.calabrianotizie.it/2010/08/30/il-procuratore-di-reggio-gratteri-il-processo-breve-e-un-grande-regalo-alla-mafia-e-non-solo-dal-1992-come-legislazione-antimafia-non-e-stato-fatto-piu-nulla-solo-chiacchiere-e-convegni/)…
Alla fine ci siamo arrivati! alla fine si è capito perchè il processo breve NON SAREBBE una legge ad personam. E’ vero. Stavolta è vero: il povero Premier da quanto lo va urlando ai quattro venti? e questi magistrati, queste maledette toghe rosse, insistono che sia una legge vergognosa. Questi cittadini fomentati dai soliti comunisti si permettono pure di andare a tirare le monetine ad un ministro della Patria. Vergogna! davvero non capite lo spirito altruistico ed umanitario di questa norma? davvero non avete capito che in questo modo si salveranno gli assassini della Thyssen, della Eternit, dell’Umbria Olii e tutto il resto (http://neuroniattivi.blogspot.com/2011/02/torino-nuova-udienza-processo.html)…? Vogliamo parlare del processo per Viareggio? o dei processi in piedi sul terremoto dè L’Aquila?? questi poveri imprenditori aggrediti dai famigliari delle vittime hanno trovato in Berlusconi il loro profeta “salvatore”. Lavoratori uccisi dal mancato rispetto delle norme di sicurezza, ma innanzitutto dal mancato rispetto della dignità umana verranno nuovamente uccisi e verrà fatto dei loro cadaveri lo scempio definitvo. Ebbene…sarò cattiva…ma non lo consentirò…Sono una provocatrice? SI! e lo rivendico con orgoglio: voglio provocare l’indignazione nei cittadini da troppo tempo inebetiti davanti le televisioni di Stato e di AntiStato. Voglio provocare la reazione dei neuroni per troppo tempo tenuti sopiti dalla droga di una comunicazione manipolata, di una cultura aggredita e vilipesa quotidianamente e di una destrutturazione sistematica della speranza nel futuro: togli ad una persona i suoi sogni…e l’hai uccisa. Togli ai giovani di oggi la speranza di un Paese migliore…e lo cercheranno altrove. NO! RAGAZZI NON FATELO! Venite! andiamo a cacciarli! Io ci sarò! Il nostro futuro, il nostro Paese…dobbiamo riprenderceli! e non sarà stando a studiare a casa o all’università o nei posti di lavoro, per i più fortunati che un lavoro ce l’hanno…che si potrà farlo! ALLONS ENFANTS…! INDIGNONS-NOUS!…INDIGNIAMOCI!!!

La Costituzione secondo Mario Adinolfi…e il PD che dice?

Per scrivere questo post…ho voluto fare qualche passo indietro, nel mio blog. Più volte ho toccato il tema dell’omosessualità, del rispetto dei diritti, della pari dignità. E mi sono rivista. Mi sono rivista in piazza, tanto per cambiare. Ho ripensato alle fiaccolate, seguite alle aggressioni, ho ripensato persino al mio momento di saturazione sulla vicenda Brenda/Marrazzo. Mi sono riletta i miei post…(https://www.serenettamonti.it/2009/10/17/la-mia-giornata-particolare/), (https://www.serenettamonti.it/2009/10/16/adesso-basta/), (
https://www.serenettamonti.it/2009/10/13/vorrei-la-pelle-nera/), (https://www.serenettamonti.it/2009/11/13/cristo-tradito-dalla-chiesa/), (https://www.serenettamonti.it/2010/01/27/smemorati/)
Ed ora, mi ritrovo qui…ad affrontare nuovamente un “tema” su cui in un Paese diverso dal nostro…neanche dedicherebbero due righe nel gossip…”Gay e adozioni”.
Devo ringraziare pubblicamente Cristiana Alicata, perchè credo sia l’unica che abbia capito la gravità delle affermazioni di MARIO ADINOLFI riguardo il “tema”. Cristiana ha chiesto l’espulsione dal PD di Mario Adinolfi, io, da cittadina, appoggio la sua richiesta. Non posso pensare il PD faccia proprie queste parole vergognose di Mario Adinolfi (che, per me, appartengono ad un altro secolo): “la mia posizione è la posizione del centrosinistra italiano, fanno bene a non citarmi, io sono un interprete minore, solo che magari dico le cose chiaramente… il no ai matrimoni gay non è una mia idea, è la linea del pd”… «il centro sinistra è anche il centro (credo sia un errore affermare che bindi e marino sono favorevoli ai matrimoni omosessuali, sono cattolici e dunque sono contrari, altra cosa il riconoscimento delle unioni civili a cui, con i limiti fissati dalla normativa sui dico, sono d’accordo anche io) (…) sono contrario al matrimonio omosessuale, è una posizione politica, non considero la religione cattolica una superstizione, credo nell’articolo 3 della Costituzione e non ritengo che si occupi di autorizzare le nozze gay…quanto al centro…».
Ecco, con poche righe come Adinolfi esprime concetti trogloditi, contrari proprio a quell’articolo 3 della nostra Costituzione, da lui citato, e li fa passare per linea di partito.
Ebbene, tanto per tornare alle manifestazioni…sono reduce dalla meravigliosa manifestazione di sabato scorso a difesa della Costituzione. Uno dei maggiori sostenitori di questa manifestazione è stato proprio il PD. Avevo deciso di prendermi carico, viste le mie esperienze sindacali, dell’articolo 1 della nostra Costituzione (“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”). Poi mi è capitato sotto gli occhi il virgolettato di Adinolfi. Passata la nausea, ho deciso che sulle mie spalle ne porterò due di articoli…al primo non posso rinunciare, il mio DNA si ribellerebbe, ma il secondo sarà proprio l’art.3 vituperato dallo stesso Adinolfi con sue personalissime divagazioni. Quelle stesse divagazioni in cui coinvolge un Ignazio Marino e una Rosy Bindi. Anzi, direi proprio…un intero partito! Ma ad Ignazio Marino e Rosy Bindi chiedo di rispondere pubblicamente e a nome del partito: è vero che siete contrari ai matrimoni omosessuali, come asserito da Mario ADINOLFI? Perchè se così fosse…allora sareste dovuti andare insieme alla Binetti…e lasciare un Partito (che si definisce di centro sinistra) a chi…qualcosa di sinistra …è rimasto: il rispetto per la Costituzione visto che, proprio l’articolo 3 recita che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Ecco…spero di avere una risposta ufficiale e rinnovo i miei ringraziamenti a Cristiana Alicata che appartiene a quella parte di PD, quella base del PD, che mi piace e vorrei che ce ne fossero di più di Cristiana Alicata!

Ragazzi, io ci sono!

Ho scritto questo post di getto, a caldo. E l’ho fatto pervenire a http://www.tuttocasarano.it per condividere con più persone possibili le belle emozioni che mi ha lasciato l’esperienza salentina. Casarano (LE) è una cittadina di circa 20.000 abitanti di cui io sono venuta a conoscenza più di 20 anni fa in una delle mie tante manifestazioni di piazza che si concluse con un concerto di De Gregori. Oggi, l’ho riscoperta grazie ad una nuova conoscenza. Potenza di Facebook! E’ stata davvero una piacevole scoperta. Sia dal punto di vista storico-culturale, sia dal punto di vista umano. Quello che non ho scritto nel post inviato al sito, però, riguarda delle ragazze. Delle studentesse che erano state messe ad accogliere le persone che arrivavano per l’incontro con Salvatore Borsellino del Venerdi 4 pomeriggio. Ed altre che erano state messe al banchetto che distribuiva le Agende Rosse. Sono state straordinarie e, visto che sono molto chioccia, quando si trattà di gioventù, di bella gioventù, ho detto loro di andare a sistemarsi in sala per potere avere modo di ascoltare per intero l’incontro. I loro visi si sono illuminati…e io mi sono sciolta. E’ qualcosa che ti da una forza infinita vedere e vivere l’entusiasmo dei ragazzi. Ti da quella forza per tornare a Roma e, nonostante il lavoro, ricominciare subito con manifestazioni, assemblee e incontri per cambiare questo Paese. Per lasciare loro, a questi meravigliosi, nostri, ragazzi, un futuro diverso. Anzi, per lasciare loro UN FUTURO nonostante tutti i tentativi che delle politiche scellerate stanno perpetrando per tentare di cancellarglielo.  Ragazzi, voglio dirvi una cosa: sono stata come voi e qualcosa per me lo vedevo davanti. Per ottenerlo ho, comunque, dovuto combattere. Purtroppo, voi, davanti avete poco e niente. Sapete cosa significa questo? che dovrete combattere il doppio. Ma non sarete soli. Quelli come me vi saranno sempre vicini. E non dimenticate mai che questa è la nostra terra…e dobbiamo difenderla! Anche e soprttutto in memoria di Giuseppe Gatì, cui, molto spesso va il mio pensiero ed ecco perchè ogni tanto lo cito sul mio blog, per farvelo conoscere e per farlo ricordare anche chi lo conosce già. ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Eppure il vento soffia ancora…

Un mese. E’ un mese che tengo fermo il mio blog. Una serie di ragioni, qualcuna personale, qualcuna generale. Una in particolare: l’indecisione su quale argomento trattare. Si, perchè in questo mese ne sono successe di tutti i tipi. Dalla pubblicazione delle spassose intercettazioni che spaziano da “lei è la pupilla, io il culo”  a “pur di salvare il suo culo flaccido“. Tema ricorrente…”il culo”, protagonista centrale del bunga bunga. E, mentre tutti gli italiani venivano distratti dal bunga bunga e dai piccanti dettagli, degni di un feuilleton di basso rango, nel resto della cintura nordafricana e dietro l’angolo, i popoli si ribellavano mettendo in ginocchio i loro dittatori. E, mentre passavano le foto dei “grandi vecchi” (Fede, Mora) accompagnate dalle foto di “grandi giovani” (Minetti, Kharima e tutti gli altri…), gli italiani dovendo fare i conti con i loro miseri salari sceglievano di scendere in piazza accanto alla FIOM il 28 gennaio per cercare di difendere alcuni diritti minimi guadagnati col sudore e le lotte di chi c’è stato prima di noi.

E mentre dalle intercettazioni emergeva un approccio del Popolo delle Libertà con la morale o, più semplicemente con l’etica della politica, veramente drammaticamente spassoso…le donne scendevano in piazza per cercare di ricordare a tutti, politicanti di bassa lega in primis, che essere donna è molto di più che “stare sedute sopra la propria fortuna” (http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/ostellino-donna-sedere-fortuna-puttana-717316/).

E mentre si era costretti a fare tutto ciò, l’Armata Brancaleone (perchè questo sono ormai), composta da tre condottieri come il Cavaliere Berlusconi, la Damigella d’onore Polverini e il Palafreno Alemanno…preparava gli STATI GENERALI da tenersi a Roma il 22 ed il 23 febbraio. A questo punto, la cittadinanza romana non ne ha potuto più e si è data appuntamento per il 19 febbraio a piazza Vittorio alle 15 per andare tutti insieme in Campidoglio. SERENAMENTE. PACATAMENTE. Siamo riusciti a salire fino in Campidoglio ed è stato davevro un momento entusiasmante e preparatorio per la manifetazione che si terrà il 23, sempre a Roma! In questo mese credo di avere partecipato a più di 25 assemblee/incontri/riunioni, almeno una al giorno. Unico denominatore: la crisi!non Ruby, non la transumanza di senatori e deputati che, al cambio di stagione, cambiano pascolo, non le farse di Minzolini. NO! la crisi pura e semplice. Quella che, troppo spesso, viene paventata da Marchionne per recuperare soldi dalle tasche degli operai costringendoli a scegliere se in pausa andare a fare pipì, fumare una sigaretta, o ingollare un panino. Quella che, invece, troppo spesso si dimentica nei decreti Milleproroghe e con la scusa delle “quote rosa”, per esempio, fa regalare tre assessori in più alle città con più di un milione di abitanti. Ma le quote rosa non potevano applicarle prima? al momento di creare le giunte non c’erano già queste donne meritorie di essere inserite al punto di far variare i Regolamenti per poter aumentare il numero degli assessori (dopo che in campagna elettorale si era gridato “via le Province!, snelliamo la Pubblica Amministrazione!”…etc.etc…)?! mah?! i misteri della politica: vieni votato per applicare determinati punti programmatici e vieni acclamato se non lo fai…Io non sarò mai così supina da accettare tutto questo. Non sarò mai tanto cieca o sorda da dover vedere dipinto santo e martire Totò Cuffaro, perchè si è presentato in carcere di sua spontanea volontà…che, poi…tanto spontanea non era. Direi anzi…”spintanea”, spinto, infatti dalla sentenza di condanna della Cassazione che ha ridato fiducia in tanti italiani, come me, nella giustizia italiana. Sono stata contattata da una serie di persone, molte di loro siciliane, perchè ho scelto di andarmi a mangiare dei cannoli davanti il carcere di Rebibbia, il giorno della condanna. Alle 17 ero lì con un paio di amici. Ci siamo fatti le foto al freddo e al gelo. Ci siamo guardati e ci siamo detti poche cose…la più importante è stata…”allora abbiamo davvero speranza!”. Non festeggiavo l’ingresso in carcere di un essere umano, perchè, come qualcuno mi ha ricordato…ogni volta che un uomo entra in carcere è la società che ha perso. Festeggiavo la ritrovata fiducia in parte delle istituzioni, nella giustizia. Festeggiavo la ritrovata speranza di poter cambiare le cose. Io non ho mai smesso di crederci, ma da quando Cuffaro guarda il sole a strisce…beh, mi sento più forte di prima…perchè…”il vento soffia ancora”…vento di cambiamento!